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Autore: vex194    03/04/2014    6 recensioni
Stydia | AU, Possibile OOC | Rating provvisorio
Lydia e Stiles sono amici.
E' un'amicizia normale - nulla di così strano - tranne per il fatto che lui è incondizionatamente ed irrimediabilmente innamorato di lei, praticamente da sempre.
Tra le luci di Manhattan, a New York, le cose stanno per cambiare, soprattutto per Lydia perché - ad un certo punto della sua vita - si ritroverà ad avere dubbi e cambierà il suo modo di vedere le cose e le persone attorno attorno a lei, specialmente qualcuno in particolare.
"Non avrei mai pensato a me e lui in quel senso..."
Cosa è cambiato?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allison Argent, Lydia Martin, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Lydia

 

New York State Of Mind


Hit & Run


Lydia traboccava di bellezza, quella sera. I capelli – lucidi e morbidi – erano modellati in delicate onde, con il ciuffo a destra che era sorretto da una piccola molletta nera; gli occhi spiccavano più del solito – grazie a una leggera sfumatura di nero sia sopra che sotto – e la bocca piena e carnosa era evidenziata con un rossetto rosso, anzi... Il rossetto rosso. La curva superiore delle labbra era perfettamente disegnata, formando una delineata forma a cuore.

Lydia si guardava in giro, vedendo volti conosciuti – di persone che, molto probabilmente, aveva incontrato per strada, mentre camminava frettolosa per le vie di New York per lavoro – e anche tante nuove facce. Picchiettava nervosamente il tacco della scarpa alta a terra, facendo risuonare quel ticchettio sopra la fioca musica che fuoriusciva dalle casse nere malandate. Quello dove si erano ritrovati tutti – e per tutti, intendeva davvero tutti – era un posto molto easy, niente di lussuoso o elegante, quindi il suo vestito bi color – con le maniche bianche di pizzo a tre quarti e la minigonna blu con una sottile cintura nera di vernice in vita – non era molto adatto, ma il suo istinto le aveva praticamente urlato contro di vestirsi bene. Mettersi un vestito carino, dei tacchi che le slanciassero le gambe scoperte e di adattarsi a qualunque pub in cui sarebbe stata quella sera.

E cosi stava facendo. Più o meno.

Seduta ad uno dei tanti tavoli, con una birra stretta tra le mani – che poi la birra non le piaceva nemmeno – osservava Scott e Allison che si destreggiavano con il biliardo a pochi metri da lei, sorridendosi luminosi a vicenda, ridendo di gusto e sfiorandosi le mani, arrossendo successivamente. Poi Lydia osservò il bancone, vedendo Malia – sempre con quel sorriso da ragazzina stampato in faccia – e Stiles, che rideva divertito per chissà quale battuta spassosa.

La rossa, si morse il labbro inferiore sbuffando rumorosamente dopo, facendo dondolare la bottiglia di vetro tra le mani e cercando di ignorare la pesantezza che sentiva dentro lo stomaco; una pesantezza che era arrivata non appena aveva incrociato gli occhi di Stiles. Una pesantezza strana, fastidiosa, che cercava di mandare via, ma non ci riusciva. All’improvviso, qualcuno si sedette allo stesso tavolo dove – da sola – stava osservando assorta la fila al bancone, facendola sussultare con il cuore in gola.

“Malia sembra simpatica” Isaac si era catapultato, senza alcuna grazia, su una delle sedie, posandosi davanti a Lydia che cercava volontariamente di evitare quel nome.

“La tua sciarpa sembra carina, – disse Lydia, osservando la sciarpa attorno al collo lungo di Isaac che, curioso si guardava intorno, posando ogni tanto gli occhi chiari su Allison. Per quanto quella ragazza le piacesse, non si era comunque intromesso per lasciare spazio a Scott, comportandosi da amico, almeno a detta di tutto il “gruppo”. – ma invece non lo è” concluse ironica la rossa, prendendo un sorso della birra, assumendo un’espressione disgustata quando ingoiò il liquido amaro, facendolo scorrere lungo la gola.

Isaac ridacchiò a quella scena e prese la birra dalle mani di Lydia, bevendola al suo posto. I due erano rimasti lì, a quel tavolo, ognuno osservando ciò che voleva. Improvvisamente Stiles arrivò alle spalle di Isaac, scuotendogli le spalle energicamente, mentre Malia sorrideva debolmente a Lydia che – nonostante la non-simpatia nei suoi confronti – ricambiò.

“Doppia sfida a biliardo. – disse con entusiasmo Stiles, trascinando l’amico verso il tavolo verde. – Ci stai?” quella fu l’ultima frase che Lydia udì uscire dalla bocca di Stiles, perché poi arrivarono al tavolo, dove erano troppo lontani affinché lei potesse ascoltarli.

Ma Lydia poteva ascoltare qualcun altro che era rimasto lì con lei, prendendo il posto di Isaac, proprio di fronte a lei.

Sorridente, acqua e sapone, solare.

Bella.

Lydia roteò gli occhi, ritornando poi con lo sguardo su Malia che, mordendosi il labbro inferiore, osservava Stiles che girovagava attorno al biliardo senza sapere esattamente cosa fare, muovendo la lunga stecca in modo particolarmente pericoloso, rischiando di cacciare ambedue gli occhi a più persone attorno a lui.

Malia sorrise dolcemente, mentre Lydia – di fronte a quel sorriso – poté solo indurire la mascella.

Non la sopportava e, anche se non c’era un vero motivo per dire tale cosa, a Lydia non interessava, anche se dalla sua chiacchierata – avvenuta poche ore prima – con Allison, era venuto fuori ciò che Lydia sapeva da tempo, ma che non era pronta ad ammettere a voce alta... anche se Allison lo aveva ribadito più e più volte.

“Dai, ammettilo. – disse Allison tenendo il telefono all’orecchio bloccandolo contro la spalle con la testa, continuando a guardare dentro il suo armadio, alla ricerca di qualcosa di carino da mettere. – Sei gelosa”

“Oddio, ti prego. – aveva risposto Lydia, intenta ad allacciare la scarpa con il tacco, alzandosi e ondeggiando verso lo specchio che troneggiava sopra alla sua postazione dove di solito si truccava. Fece una giravolta su sé stessa, sorridendo poi soddisfatta del suo aspetto. – E’ Stiles. Il nostro amico” continuò poi lei, mimando con una mano sola le virgolette, quando disse la parola amico.

“Da come hai detto amico, non lo sembra molto... almeno per te” la punzecchiò Allison, lanciando sul suo letto una minigonna, che andò a sovrastare un’altra decina di abiti che la mora aveva selezionato per quella serata.

“Per favore, non sono gelosa di niente e di nessuno. Specialmente di Stiles Stilinski e delle sue amichette del cuore” concluse Lydia, con voce decisa, seccata e anche un tantino isterica.

La gelosia era un sentimento così fastidioso. Non si poteva controllare o addomesticare; ci si poteva solo convivere, lasciandosi divorare da tale sensazione fino a morire dentro.

“Sai, piaci molto a Stiles. -  improvvisamente Malia parlò, facendo scorrere l’indice sul bordo del suo bicchiere di vetro, dove dentro c’era un liquido scuro, dalla dubbia provenienza. - Mi ha parlato tanto di te”

Lydia rimase sorpresa da quella frase, ma – inconsapevolmente – sorrise.

“Davvero? – domandò curiosa, avvicinandosi sopra al tavolino, incrociando le braccia sulla superficie liscia e marrone. – E cosa ti ha detto, nello specifico?”

“Un sacco di cose. – disse sorridente Malia, accavallando le gambe, facendo tirare il tessuto elasticizzato dei jeans chiari. – Per esempio... che ti piace il verde. Che il tuo numero fortunato è il ventiquattro* e che non ti piace il sedano”

Lydia rimase sorpresa di quanto Malia la conoscesse, anche se quella era solamente la seconda volta che le due ragazze si vedevano. La prima osservò il viso della giovane ragazza davanti a sé, osservandone i delicati lineamenti, arrivando al candido collo, notando una macchia irregolare sulla base di quest’ultimo. Lydia riconobbe immediatamente quel rossore, sgranando gli occhi e dischiudendo le labbra rosse, ingoiando il nulla, ascoltando il battito imperterrito e furioso del suo cuore.

Malia sembrò accorgersi dello sguardo di Lydia su quel segno che Stiles – in un pomeriggio un po’ diverso da quelli che passavano di solito insieme – le aveva lasciato sul collo, così se lo coprì con il colletto della giacchetta di jeans, abbassando lo sguardo imbarazzata e arrossendo leggermente.

“Accidenti... è quasi raccapricciante” disse Lydia, in risposta a quante cose Stiles aveva raccontato a Malia su di lei.

Le due continuarono a parlare, usando frasi fatte di poche parole, rispondendosi a vicenda a monosillabi, evitando di guardarsi negli occhi. Malia non voleva confrontarsi con quei splendidi occhi verdi di cui Stiles era innamorato, non voleva perché lei sapeva che ci avrebbe visto tutto ciò che lui le aveva descritto... determinazione, ironia e bellezza. Soprattutto quella. Lydia, invece, evitava quel viso da bambina perché non voleva osservare quella semplicità lampante che l’aveva colpita, anche se non lo aveva ammesso.

Era una battaglia muta, che – fino alla fine – vedeva entrambe vincere, fino a quando non si fece un certo orario. Lydia afferrò la sua tracolla blu – in perfetto tono con la gonna del suo abitino – spostando la sedia all’indietro, facendo rimbombare il suo strusciare contro il pavimento in tutto il locale. La ragazza si ritrovò gli occhi della maggior parte dei presenti addosso, ma solo un paio la penetravano fortemente, facendole venire brividi lungo la schiena.

Stiles era fermo al tavolo del biliardo, insieme a Isaac e Scott che discutevano su chi era più bravo a tirare con la stecca. Allison era a pochi passi più in la, con un’espressione indecifrabile sul volto. Lydia, per un attimo, si soffermò sullo sguardo di Stiles, vedendoci – per la prima volta – cose che non aveva mai notato. Era strano come il suo viso divenne più caldo del solito e come sentì le gote prendere fuoco, non era abituata a sensazioni simili con lui, eppure eccola lì, che lo guardava con occhi diversi – davvero per la prima volta. Lydia scostò i suoi occhi verso Allison e vi avviò verso di lei, dandole un piccolo bacio sulla guancia, susseguito con un abbraccio non troppo asfissiante, ma che rappresentava tutto ciò che le due ragazze provavano.

“Ci sentiamo dopo” mormorò Allison, prima di lasciare andare la sua amica.

Lydia salutò tutti, con un cenno di mano e un sorriso generale, uscendo dal locale e prendere finalmente aria. Si avviò verso casa, camminando sicura lungo la strada, mentre all’interno del pub Stiles continuava a fissare la porta principale, la stessa da cui Lydia era uscita pochi minuti prima.

“Non mi sembra che sia andata male” commentò Scott, avvicinandosi all’amico tenendo stretta tra le mani la parte superiore della stecca da biliardo.

“Oh, sì. – rispose Stiles, incrociando le braccia al petto, facendo tendere i bicipiti del braccio. – E’ andata alla grande, a parte il fatto che non mi ha rivolto la parola tutta la sera e non mi ha considerato più di tanto” concluse ironico.

Scott aggrottò le sopracciglia, restando sorpreso dalla parole dell’amico. Possibile che Stiles non riusciva a capire? Si era sempre vantato di essere un acuto osservatore; forse i troppo flash della sua macchina fotografica lo avevano fatto diventare cieco con il passare del tempo?

“Stiles, sul serio non ti accorgi di come ti guarda?” gli domandò Scott, appoggiando la stecca sul bordo marrone del tavolo verde.

“Cosa significa, Scott? Non ho tempo per le tue frasi criptiche”

“Non era criptica”

“Sì che lo era”

“No, non lo era”

“Sì, invece”

“Stiles...”

“Scott...”

I due continuavano a battibeccare su come Scott non riuscisse a dire una frase senza nasconderne il significato, fino ad arrivare all’importanza di guardare Guerre Stellari, cosa che – ovviamente – Scott ancora non aveva fatto... in tutta la sua vita.

“Come fai a vivere senza aver visto Guerre Stellari?!” esclamò scioccato Stiles.

Scott scosse la testa esasperato, tornando poi con un balzo all’argomento principale e che avevano involontariamente allontanato.

“Resta il fatto che dovresti parlarci” disse deciso lui, battendo una mano sul tavolo in cui si erano seduti, lasciando gli altri dall’altra parte del locale.

“Con chi? Con Luke Skywalker?”

“Con Lydia!” Scott sbatté una mano energicamente sul tavolino, facendo sobbalzare Stiles.

Quest’ultimo guardò l’amico di fronte a lui, con faccia dubbiosa prima, per poi far scintillare gli occhi scuri, lanciandosi fuori dal locale, iniziando a correre come un forsennato, inciampando qualche volta sui suoi stessi piedi.

Aveva il cuore in gola, i capelli scompigliati, il fiatone, ma era riuscito comunque ad arrivare alla sua destinazione. Bussò tre volte sulla superficie bianca, attendendo che la porta si aprisse, rivelando la figura minuta davanti a lui.

“Ehi”

"Stiles?”

 

 

 

 

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*Il ventiquattro è il numero che Stiles ha sulla maglia del lacrosse. Ho voluto inserire questa cosa, giusto per renderli ancora più legati.

 

Questo doveva essere l’ultimo capitolo di questa piccola storia, ma ho deciso di allungare. È solo un capitolo in più, non è molto, ma è comunque qualcosa.

Ora, passiamo alla parte pratica (?).

In questo capitolo c’è poco dialogo tra i vari personaggi, perché ho preferito concentrarmi su quello che sente Lydia, su come si sente e su quello che vorrebbe o no. Ho sempre paura di risultare OOC, perché Lydia – nel corso delle stagioni di TW – ha fatto un grandissimo percorso e riportare nero su bianco tale cambiamento non è molto semplice, ma spero di esserci riuscita.

Il capitolo termina con Stiles che vola fuori dal locale – un locale qualsiasi di NY, non uno specifico – e corre fino ad un certo punto. Non credo che sia difficile capire dove è andato... o da chi.

Ovviamente Malia non resterà ignara di tutto ciò, quindi nel prossimo capitolo ci sarà anche lei... e anche un bel dialogo con Stiles.

Perdonate eventuali errori, ma ero così eccitata di farvelo leggere che gli ho dato solo una riguardata veloce.

Ora vado e spero che il capitolo vi sia piaciuto ^-^

Un bacio.

   
 
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