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Autore: StewyT    05/04/2014    2 recensioni
«Mi devi spiegare perchè diavolo hai detto che siamo cugini e.. improvvisamente hai cambiato scenario. Cugini ma non di sangue, così non andiamo contro l'incesto? Che cazzo mi significa?»
«Cosa vuoi che ti dica, Brendy? L'unica spiegazione della tua presenza in casa doveva essere legata al fatto che fossimo di famiglia, e potevi essere solo mia cugina»
«E per il resto?»
«Mi sono accorto di aver fatto una coglionata. Come la mattiamo se ti porto a letto? Come avrei raccontato ai miei amici la notte passata con te se loro avessero saputo che eri mia cugina?! A pensarci però.. l'incesto è ancora più interessante»
«Daniel! Stai scherzando!?»
«Perchè dovrei!»
«Perchè non verrò mai a letto con te e lo sai benissimo. Non ci siamo mai minimamente sopportati, perchè diavolo dovrei venire a letto con te quest'estate?Sei fuori. Assolutamente fuori. Io non verrò mai a letto con te. Né tanto meno su quel divanetto sporco.. che schifo!»
«È solo per questo che non verrai a letto on me? Perchè ci siamo sempre odiati?!E che ne fai della bellezza che hai accanto? La sprechi guardando altrove!?»
«Daniel. Io ho Jim, come devo fartelo capire?»
«Tu non lo ami»
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Good Girls & Bad Boys'
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Puzza di bruciato.

La macchina sgomma e si ferma.
Mi ritrovo in una minuscola città, con la probabilità di incontrare abitanti della mia età, inferiore a meno uno.
Fuori dalla porta della piccola casa con tetto spiovente ci sono Luis e Anna, stretti l'uno all'altra con un sorriso che va da un orecchio all'altro, che se avessi la possibilità spazzerei via con una bella capocciata in bocca.
Maledetti. Loro e le loro dannatissime idee.
Mio padre si toglie la cintura ed esce, diretto verso il suo comcissimo amico. Mia madre fa lo stesso, correndo in contro alla luce dei suoi occhi: una più ancora scema di lei, con ancora più idee strane su come torturare Brenda.
Io sbuffo e resto lì, nella macchina con ancora le mie cuffiette attaccate alle orecchie.
Non voglio assolutamente restare qui: non appena il loro aereo sarà partito, la prima cosa che farò sarà chiamare Jim e pregarlo di venirmi a prendere.
«Su, Bren, esci. Anna vuole vederti» Come se non mi vedesse da chi sa quanto tempo.
«Dai, non vedo l'ora di rivedere la mia piccola Brendy» Dio, quanto odio questo maledetto soprannome.
Mia madre apre la portiera e mi tira per un braccio.
Non mi sforzo neanche di sorridere quando le braccia della donna dai capelli neri mi circondarono pronunciando un «Sei diventata così bella».
Non so se prenderla come un'offesa o un complimento.
Sono diventata bella in quanto prima ero brutta!?
«Sei felice di passare un po' di tempo con Daniel? Sono così felice che voi stiate assieme per un po'. Sai il mio piccolo ha sempre voluto una sorella e tu hai sempre voluto un fratello..»
A parte che non ho mai voluto un fratello, ma proprio mettendo questo in un angolino, di cosa ti fai? Io e quell'idiota fratelli? Ma manco se me lo dicesse un bellissimo esame del DNA ci crederei. È troppo stupido per essere mio fratello.
E.. è pure troppo bello. Magari gli somigliassi.
Dio mio, perchè gli adulti sono così stupidi e ottusi da non riuscire a capire?!
Jim. Datemi la mia meritatissima e desideratissima vacanza con Jim.
Abbracciata lei, devo superare l'ostacolo più grande dei prossimi cinque minuti: sopravvivere alle battute di Luis.
«Hey rospetto» Fanculo tu e tutti quelli che mi chiamano ancora così.
«Come ti va la vita? Che fine hanno fatto i brufoli eh?!»
Sono finiti sul tuo culo.
Arrossisco per la rabbia e mando giù le parole fingendo un sorriso a trentadue denti che scompare non appena si affaccia dalla porta Dan.
Bello è dir poco.
L'ho sempre odiato, ma non sono mai riuscita a vederlo brutto come di solito vedo chi non sopporto.
Alto più di un metro e ottanta. Fisico statuario alla.. David di Michelangelo, solo più vero, liscio e perfetto, fasciato da pantaloncini lunghi al ginocchio di Jeans e maglietta con scollo a v bianca.
Filo di barbetta nera sulla mascella leggermente pronunciata, naso perfetto, oggi blu come il mare, capelli neri e morbidi come la seta coperti da un cappellino da baseball nero.
No, non sto parlando di un modello, ma dell'essere più odioso che abbia mai conosciuto.
Diciotto anni che ci conosciamo tredici che non andiamo d'accordo, cinque che mi rivolge la parola per mandarmi solo a quel paese o sparare qualche cattiveria.
Mi guarda infastidito senza neanche rivolgermi una parola, quindi, essendo io educata e gentile, e non stronza come lui, lo saluto. Mi risponde con un
«Devo uscire, quindi se possiamo muoverci, ti mostro la casa e vado».
Affanculo devi andare.
La madre sorride debolmente accorgendosi di quanto fosse stupido quello che ha detto pochi minuti prima.
«Vabbene, quindi noi.. andiamo. Ci aspetta l'aereo.»
Sorrido e abbraccio mia madre.
«Divertiti piccola»
«Certo, mi divertirò. Proprio con questo vichingo antipatico e stronzo»
«Dai, non tratteresti mica così tuo fratello!?»
Ma mi sono persa qualcosa? Mio padre ha forse concepito quell'essere con Anna? No perchè non siamo mica fratelli.
«Se fosse come lui sì. Ma sai cosa papà? Chi lo conosce questo».
Sorride. Mi abbraccia e mi lascia con un bacio su una guancia.
I genitori del buzzurro salutano prima lui poi me.
Entrano in macchina e sgommano via.
Addio.
Mi giro verso Daniel che guarda infastidito con uno sguardo che sembra dire «muovi quel culo lardoso ed entra che devo uscire».
Quindi non appena entra lo seguo.
Diamine se non mi divertirò un mondo assieme a lui.

«Questo è il saloncino. Lì c'è la cucina, lì il bagno..»
«Guarda che se devi uscire posso anche vedermela io eh. Non è che ci sia tanto da scoprire qui» Dan mi guarda infastidito, ancora.
«Uno cerca di essere gentile ma tu proprio.. Okay, mi scoccio pure di parlare. Ti dico solo qualche cosa» Mi prende per mano e mi trascina su per le scale.
«Questa è la camera da letto. Purtroppo dovremo stare qui entrambi»
«Assolutamente no. Io dormo sul divano»
«Ti piacerebbe. Il divano è occupato»
«Da chi?»
«Da me e le mie amiche»
«Oh, capisco..»
«Quindi sei costretta a dormire con me, anche se non credo che ti faccia così schifo»
«E credi male invece» sospiro e lo guardo fisso negli occhi.
«Io dormirò sul pavimento.» Non mi aspetto di certo un «tranquilla, lascio il letto a te.» Quindi quando sorride e dice un «Okay» non mi sorprendo più di tanto.
«Prima di andare via devo chiarire immediatamente delle regole. Ne sono tante, ascolta bene.»
«Sì, padrone» Annuisco.
«Prima e importantissima cosa, non immischiarti nei miei affari. Quando vengono a farmi visita le mie amiche non devi assolutamente farti vedere. Non voglio che ti vedano e pensino che io sia fidanzato. Non è cosa per me»
«Tranquillo, non ci tengo affatto a farmi scambiare per la tua fidanzata!»
«Perfetto. Seconda regola. Questa è casa mia. Qui comando io. Tutto quello che vedi è mio. Non azzardarti a toccare o a muovere niente. I tuoi vestiti lasciali dove sono, non spargere i tuoi prodotti in bagno, i libri per la casa... niente»
«Ai tuoi ordini.»
«Per quanto riguarda le faccende di casa..i giorni pari ti occupi tu della cucina, ovviamente cucinando e pulendo e io dei vari servizi. I giorni dispari il contrario.»
«Perfetto»
«Non dobbiamo mai farci vedere assieme. Quando andremo in piscina io mi metterò da una parte e tu dall'altra. Lo stesso in discoteca, lo stesso in ogni occasione».
«Daniel non c'è bisogno che tu ribadisca il concetto né tanto meno che lo faccia io. Tu non ci tieni a farti vedere con me e diamine neanche io ci tengo. Nemici come prima» Sorrido e butto il giacchetto che mi ricopre le spalle sul letto per vedere la sua reazione.
Lui si imbroncia e sembra nascere una fiammella nei suoi occhi.
«parli la mia stessa lingua? Dove eri quando ho detto di tenere le tue cose lontane dalle mie?» Scoppio a ridere.
«Stavo scherzando, mamma mia». Annuisce, gira i tacchi ed esce dalla camera.
«Io esco. Non so se torno per cena, quindi boh, fai tu. Oggi è un giorno pari. Fai tutto tu»
«Divertiti»
Non mi degna di uno sguardo, gira le spalle e sbatte la porta.
Un vaffanculo gridato mi esce proprio dal cuore.


«Dio mio, ti giuro, Kat, se non trovo il modo di scappare da qui io impazzisco prima di settembre. Aiutami, ti prego. Ti rendi conto? Sono costretta a dormire sul pavimento. Sul pavimento» Urlo.
«Ma tu sei pazza. Io gli salterei addosso»
«Io lo odio Kat. Non riesco a vederlo bello o attraente. È uno stronzo»
«Che ti fa dormire sul pavimento freddo»
«Domani devo andare a comprare un maledetto materasso e un cuscino.»
Mi sporgo e vedo Daniel sullo stipite della porte.
«Adesso si mette pure a spiare le telefonate. Attacco Kat. Ci sentiamo domani. Divertiti»
«Oh, anche tu»
«Simpatica come sempre.»
Attacco e poggio il cellulare al mio fianco.
«Hai tanto da guardare Daniel?»
«Potresti non parlare di me alle mie spalle?» Scoppio a ridere.
«Non parlo di te alle tue spalle, dal momento che ascolti le mie conversazioni sfacciatamente.»
«Allora evitare di dire cattive cose sul mio conto alle mie spalle!?»
«Non dico nessuna cattiva cosa e soprattutto non alle tue spalle, se vuoi posso ripetere ogni singola cosa che le ho detto qui, adesso, avanti ai tuoi occhi e alle tue orecchie».
Sbuffa e dopo essersi tolto la maglia, la butta sul letto.
«Vado a farmi una doccia.»
«Bravo». Sospiro e mentre lui si chiude la porta del bagno io mi alzo e mi dirigo nella cucina che da sul salottino.
Prendo delle uova dal frigo e le butto su una pentolina.
Aspetto che si cuociano e mi perdo nei miei pensieri e nel ricordo di Jim in costume.
Ha un sorriso magnifico, sì ma ti perdi prima di arrivarci.
Ti perdi sul suo fisico perfetto, sulla sua mascella tonda e decorata da spruzzi di barba bionda, sulle sue labbra sottili ma allo stesso tempo carnose..
«Diamine che puzza di bruciato» sbatto gli occhi e mi ritrovo di nuovo lui, coperto solo da un paio di pantaloni, capelli bagnati e occhi lucidi.
«Cazzo hai combinato!? Dio, manco un uovo ti sai cuocere» Mi spinge leggermente, prende le uova e le butta nel cestino.
«Oh capito che nei giorni pari dovrò andare al ristorante.»
Sospiro.
«Credo di non avere più fame.»
«Non mi interessa. Mi interessa solo che tu non faccia bruciare la casa.»
«Daniel si sono bruciate due uova. Non è andato a fuoco niente. Le uova.. te le ripago» Lui sbuffa.
«Odio la puzza di bruciato» Apre la finestra e inizia a borbottare.
Io di mio salgo le scale e i butto su quel piccolo lenzuolo che ho poggiato a terra. Dopo neanche venti minuti sale anche Dan e si ferma a guardarmi sorridendo.
«Sul serio vuoi dormire lì tutta la notte?»
Lo guardo accigliata.
«Dove dovrei mai dormire?»
«C'è un letto qui, se tu non te ne fossi accorta..»
«Non ho la benché minima intenzione di dormire sul tuo stesso letto. E poi hai detto che non posso toccare le tue cose. Il letto è una tua cosa.»
«Fa come vuoi» mi guarda indifferente e si stende sospirando come fa una persona stanca, che ha lavorato tutto il giorno.
«Vuoi un cuscino?»
«non voglio disturbarti ulteriormente».
Lui mi butta un cuscino e biascica un «Buonanotte».
E chi se lo sarebbe mai aspettato.
Io personalmente non avrei fatto quello che ha fatto lui.
Mi sta meno sullo stomaco.
Mi giro dall'altra parte, e senza neanche volerlo mi addormento di botto.


Spazio autrice.
Salve gente! Come va la vita? 
Uhm.. niente volevo solo farvi "vedere" i miei Daniel e Brenda. 
Quindi vi dico che il mio Dan assomiglia tantissimo a Colton Haynes.
Per quanto riguarda Brenda.. beh non ho ancora pensato bene ad una Brendy, ma per il momento se dovessi dirvi a chi somiglia beh vi direi una Lily Collins con le sopracciglia più sottili e molto più chiara di capelli, o al massimo ad una Holland Roden (so che sono totalmente diverse, ma la mia fantasia oscilla tra le due attrici lol) con le labbra decisamente meno grandi.
Per il momento ho solo descritto lui, quindi sono sicurissima di come sia, e spero che più o meno anche voi lo abbiate immaginato come Colton.

Grazie per aver letto. Spero di scoprire i vostri pareri nelle recensioni.
A presto.
StewyT.



 

  
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