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Autore: x_harrysdimples    06/04/2014    1 recensioni
‘’Sei sicura?’’
‘’Ovvio.’’
‘’Ma proprio sicura?’’
‘’Ti dico di sì!’’
‘’Sicura al 100%?’’
‘’Simona se non la smetti ti lancio la lavatrice addosso.’’ sbottò Alice alterata, tentando invano di alzare un sopracciglio.
‘’Okay sto zitta.’’ rispose Simona alzando le mani in segno di resa e ridendo per il comportamente della sua amica.
‘’Quindi ce ne andiamo?’’ chiese speranzosa la più piccola.
‘’Ce ne andiamo.’’ sorrise l’altra.
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Alice sorrise a quel ricordo. Erano così piccole, ingenue e sognatrici, ma allo stesso tempo così tanto furbe.
C’è da dire che il passare degli anni non le aveva cambiate poi tanto però, erano sempre le stesse ragazze di prima se non per qualche particolare.
La ragazza respirò profondamente, inalando l’odore che il mare emanava in quella non troppo fresca giornata primaverile.
Aveva deciso.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo tre.

"Quando tutto è perso, semplicemente, sorridi." -Ed Sheeran.

 

Nessuno sarà mai in grado di spiegare l’emozione che attraversò il corpo delle due ragazze nell’esatto momento in cui misero piede su un semplice marciapiede di Londra.
Ciò che provarono, non appena il loro cervello fu in grado di elaborare quello che stava succedendo, fu un qualcosa di inspiegabile.
“Meglio di quando ti svegli il venerdì mattina, guardi l’orario, ti accorgi che tua madre non ti ha svegliata per andare a scuola e quindi te ne ritorni a dormire felice che il tuo weekend sia iniziato un giorno prima.” così lo aveva definito Simona, mentre Alice non era in grado di dire nemmeno una parola. Neanche di
emettere un semplice verso.
Quando la più piccola si riprese dal suo stato di shock si rese conto che la sua amica le stava porgendo un pezzo di carta, accartocciato, da due buoni minuti e che la guardava con sguardo assassino.
-Allora, che dici, ti decidi a prenderlo mentre io chiamo il taxi?- la rimproverò la più grande.
-Ma cos’è?-
-E’ la via di casa di mia zia, genietto.-
-Vive ancora lì?-
-No, ma.. Ma mi hai ascoltata anche solo per mezzo secondo?- chiese Simona ridendo.
-Scusami, è che non riesco ancora a capacitarmi che tutto questo stia succedendo veramente.-
-Allora siamo in due, ma dobbiamo svegliarci dal nostro stato di coma se vogliamo arrivare a casa sane e salve.- continuò a ridere la maggiore.
-Giusto. Chiama il taxi dai.-
Dopo cinque minuti di attesa il taxi arrivò e le due vi salirono.
-Manchester Street, grazie.- disse Alice per poi voltare la faccia verso il finesrino e ammirare l’immensità di Londra.
-Ali guarda!- urlò Simona, per farsi sentire dall’amica che sembrava in trance, indicando fuori dal finestrino.
-Oh mio dio, quello è Buckingham Palace!-
Alice iniziò a saltellare sul posto come una bambina di cinque anni a cui viene regalata una scatola piena di caramelle, e la sua amica non potè fare a meno di ridere, per poi iniziare ad “esultare” con l’altra ragazza. Le due si beccarono anche qualche occhiataccia dal tassista, ma quanto poteva importargliene in quel momento? Il loro sogno era finalmante realtà. Erano nella città che sognavano fin da quando erano piccole e, cosa più importante, erano insieme.

Il viaggio durò abbastanza, ma nessuna delle due se ne rese conto. Erano troppo impegnate a premere i loro visi contro il finestrino e a godersi ogni singolo particolare che quella magnifica città offriva.
A risvegliarle dai loro pensieri fu il tassista –Sono 39£, grazie.-
-Ecco a lei.- disse la più grande porgendogli i soldi e sistemandosi i capelli scuri.
-Ehm.. tu sei sicura che sia questa la casa? Insomma è..- iniziò Alice –Uno spettacolo.- concluse Simona.
Quello che si trovarono davanti andava ben oltre le loro aspettative.
Era una deliziosa villetta, non troppo grande e dal classico stile inglese, costruita con mattoni bianchi. Il tetto era composto da tante tegole blu notte e, in cima ad esso, si trovava un fumaiolo che riprendeva il colore delle mura. Tutto intorno vi era un giardino ben curato, probabilmente la zia di Simona doveva tenerci davvero tanto visto il modo in cui, le piante, erano ben sistemate e per niente rovinate. Il portone era di un rosso caldo, per niente eccessivo. Solo quando si avvicinarono un po’ di più a quella che sarebbe stata la loro nuova casa, si resero conto che, di fianco ad essa, c’erano un garage e un'adorabile casetta del medesimo colore della casa.
-Se è così all’esterno non oso immaginare all’interno.- rise Simona.
-Ho quasi paura ad entrare, questo è decisamente troppo. Il mio povero cuore non regge.- rispose Alice.
Aprirono la porta e rimasero a bocca aperta.
I colori predominanti erano il panna, il beige e il rosso, che donavano alla casa un’aria confortevole e un po’ antica. Il salone era spazioso, con un divano davanti alla tv, appesa alla parete in cima ad un piccolo camino in pietra. Di fianco al divano vi erano due poltrone. Girando a sinistra, separata dal salone solo grazie ad un arco, si trovava la sala da pranzo che era tutt’uno con la cucina, rigorosamente in legno. C’era anche un grande bagno con tanto di vasca e doccia.
Le ragazze salirono la prima rampa di scale. Un lungo corridoio apparì davanti a loro. Simona decise di “esplorare” quel piano, mentre Alice salì all’ultimo.
Quello che si presentò davanti alla più piccola fu il paradiso. Quella che dovrebbe essere stata la soffitta, era stata trasformata in uno studio.
Le pareti erano bianche, ma il soffitto, che pendeva a destra, era di un bellissimo legno scuro. Il pavimento era dello stesso materiale e colore del soffitto. La cosa che la stupì maggiormente fu una piccola porta che portava ad un bagno privato. Alla più piccola venne un’idea.
-Simona! Cos’hai trovato di sotto?- urlò per farsi sentire dalla sua amica.
-Tre, e dico tre, camere da letto e un bagno. La camera più grande ha un letto a baldacchino, un letto in più e anche il bagno in camera! Pretendo quella!- rispose l’amica.

-Perfetto, aiutami a portare il letto in più qui sopra!- urlò di rimando.
-Non faccio domande, va bene.-
Alice scese in fretta e furia le scale, saltellando e sorridendo, e corse dalla sua amica.
-Dai dai dai aiutami! Ho tanto lavoro da fare di sopra!-
-Ma mi spieghi cos’hai trovato?- chiese, Simona, curiosa.
-La soffitta, cioè il vecchio studio di tuo zio, ovvero la mia nuova camera!- rispose Alice parlando fin troppo veloce.
Le due ragazze, con un po’ di fatica, riuscirono a portare il letto fino al piano superiore.
-Ma è bellissima.- disse Simona stupita.
-Lo so baby, ma è mia. Smamma.- disse la minore facendole una linguaccia.
Iniziarono a sistemare le loro cose verso le 12 am e finirono alle 3 pm. C’è da dire che ci volle molto tempo, ma ora la casa era ancora più bella di prima – se possibile.
Non appena finito, le due si buttarono a peso morto sul divano facendosi anche male. Una risata rieccheggiava nella stanza, ma venne interrotta bruscamente dallo stomaco di Alice, che iniziò a brontolare per la fame.
-Fammi indovinare…- iniziò Simona portandosi un dito sotto il mento con fare tetrale, fingendo che stesse pensado -..hai fame! Sai che novità!- conluse urlando e alzandosi di scatto, ridendo.
-Cerca di capirmi, è da quando mi sono svegliata che non mangio.- rispose Alice fingendosi offesa e mettendo il broncio, incrociando le braccia sotto il petto.
-Perché, giustamente, i due cornetti mangiati durante il viaggio e il pacco di patatine che hai divorato mentre sistemavi la camera, ballando a ritmo di “Little white lies”, non valgono..-
-L’hai detto anche tu! Mentre ballavo e sistemavo facevo attività fisica! Il mio corpo ha gia assimilato e bruciato quel che ho mangiato, quindi no che non valgono!-
-Io davvero non ho parole. Menomale che abbiamo portato qualcosa da casa. Domani dobbiamo andare a fare la spesa!- disse Simona avviandosi in cucina per preparare un piatto di pasta per entrambe.

-Ovviamente. Tu prepara qualcosa da mangiare che io testo un po’ il divano e vedo se è comodo..- rispose Alice legandosi a mezza coda, come era solita fare, i lunghi capelli castani tendenti al biondo, e raggomitolandosi sul suo nuovo divano.
Quando Simona andò in salone per avvisare la sua amica che la pasta era pronta, la trovò addormentata su un fianco, con la sua copertina di Adventure Time -perché anche se aveva 19 e 20 anni, Alice e Simona avevano una passione per i cartoni animati e, soprattutto, per la Disney- appoggiata sulle spalle.

-E’ sempre la solita.- sussurrò con un dolce sorriso sulle labbra per poi appoggiare il piatto di pasta sul tavolino di fronte al divano, e svegliarla.
Il pomeriggio passò in fretta, tra chiacchiere, risate, film, qualche schifezza da mangiare e cartoni animati. Avevano deciso che il giorno seguente avrebbero fatto un giro per Londra, e quello dopo ancora sarebbero andate a cercare un lavoro.
 
 
Detto, fatto. Era il 3 Settembre e, quel giorno, avrebbero dovuto cercare entrambe un lavoro per poter guadagnare i soldi per pagare l’affitto.
Simona riuscì a trovare un posto come aiutante di una parrucchiera. Non fu difficile per lei ottenere quel lavoro avendo gia avuto esperienza in quel campo, perciò, si può dire, che le andò più che bene. Avrebbe dovuto lavorare il lunedi, il giovedi e il venerdi, dalle 4 pm alle 7 pm.
Alice, dopo aver girato in lungo e in largo, trovò lavoro in una piccola biblioteca nel centro della città. Era un luogo accogliente e che dava un senso di pace. La ragazza aveva sempre avuto una passione per i libri, quindi fu davvero felice del suo nuovo lavoro. Avrebbe lavorato il martedi, il mercoledi e venerdi, dalle 2 pm alle 6 pm.
Non avevano più bisogno di sognare, ormai quello in cui speravano era realtà e niente e nessuno avrebbe cambiato le cose. Mai. Tutto stava andando per il meglio e Alice e Simona erano, finalmente, felici.





Writer's space:
Eccomi tornata con il terzo capitolo! Sono felice di annunciarvi che, nel prossimo capitolo, appariranno i ragazzi! 
Ho visto che ci sono state molte visite e ne sono stata davvero contenta, ma vi chiedo perfavore di lasciare una piccola, anche piccolissima, recensione! Solo per sapere se la storia vi piace o no.
Grazie ad artam che ha aggiunto la mia storia alle preferite e a katlyn che l'ha messa tra le seguite.
Al prossimo capitolo.
Un bacio, 
Alice
  
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