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Autore: ciaoshay    06/04/2014    0 recensioni
Shay ha 19 anni, frequenta un prestigioso college inglese e condivide un appartamento con tre vere attaccabrighe:
— Louis: il suo compagno di feste, simpatico e un po' stronzo, inventore del motto “No Tomlinson No Party”;
— Harry: il figlio che tutte le mamme vorrebbero, amico di Shay fin dall'infanzia;
— Zayn: il miglior amico di Shay. Chiamato anche “zigomi” e “sopracciglia” dai ragazzi, perché si narra che ogni ragazza si innamori di lui per via di queste caratteristiche.
La vita al college di Shay è come aveva sempre sognato: tante feste, tanti ragazzi e tanto divertimento. Tutto va secondo i piani finché non scopre i sentimenti che il suo migliore amico prova per lei ormai da tempo, sgretolando così ogni sua certezza...
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Guardai verso la cucina, dove Shay stava chiacchierando con il tanto benvoluto Jason Marin. Non volevo spiarli, non volevo controllarla e soprattutto non volevo essere geloso. Ma non potevo farci niente, la situazione stava decisamente diventando preoccupante. Quando era venuta in camera prima, poche ore prima, per mostrarmi come stava con quel vestito nero, corto e davvero sexy, per poco non stavo per dirle tutto. Che mi piaceva, che doveva starmi lontano e che non potevamo più comportarci come prima. Perfino un suo abbraccio o un pomeriggio passato sul divano a cazzeggiare rischiava di diventare il set di un film porno per il mio cervello che ultimamente si divertiva a fare dei viaggi mentali davvero poco casti. Sulla mia migliore amica, capite? Non era possibile.
«Amico, tutto bene?» Niall mi picchiettò con la mano sulla schiena, segno evidente di quanto gli facessi pena. Alla fine l'avevo raccontato a tutti qual'era il mio problema, col risultato che ora se ne stavano tutti in un perenne stato di ansia mischiato alla pena.
«Sì, vado a fumare.» Cercai di dileguarmi il più veloce possibile, prendendo il mio accendino e il mio pacchetto di Philip Morris, dirigendomi verso il giardino, dove molti ragazzi erano già ubriachi, spalmati al muro a limonarsi qualche biondina troppo allegra.
«Senti, lo sai che puoi parlarne con me, vero?» Mi girai, notando che l'irlandese mi aveva seguito fino al giardino, portando con sé due bottiglie di birra che divise volentieri con me. Tanto valeva berci su.
«Grazie Niall, davvero, ma non ce n'è bisogno»
«Tu sei molto meglio di Jason, comunque.» Mi confessò, cercando di farmi ridere. Devo dire che ci riuscì, era bravo in questo.
«Già, ma io sono suo amico da troppi anni, lei mi chiede consiglio su come conquistare un ragazzo, capisci? E' una storia finita in partenza.»
«O forse dovresti solo buttarti e vedere cosa succede.» Mi lasciai andare in una risata sarcastica. Avvicinai la mia sedia a quella di Niall.
«Amico, vuoi davvero sapere cosa succederebbe? Manderei a puttane la nostra amicizia, non riuscieremo più ad avere il rapporto di prima e per questo saremo costretti ad allontanarci l'uno dall'altra. Fantastico, no?»
«E se invece lei provasse le stesse cose?» Sospirai trattenendo una risata isterica. Conoscevo Shay Michelle James da troppo tempo per farmi abbindolare da dei forse e da dei ma. Sapevo come mi vedeva Shay, il suo amico fidato e tutto il resto, quello con cui passare le serate a cazzeggiare: niente di più. Mai.
«Niall, apprezzo i tuoi sforzi ma davvero... No.» Smorzai il suo entusiasmo, finendo la sigaretta e buttandomi sulla mia birra.
«...E comunque anche se per qualche strano motivo si rendesse conto che gli piaccio, comunque sarebbe strano. Vivere insieme, fare tutte le cose che facevamo prima.... E poi, lo vedi quel ragazzo laggiù?» Segnai Harry, mentre si scolava una birra assieme ad un suo compagno di corso. «Mi sparerebbe un proiettile diritto al cuore se solo osassi fare qualcosa con Shay. La considera come sua sorella!» Scolai veloce la mia birra, cercando di opprimere tutti quei pensieri.
«Hey ragazzi, come va qui fuori?» Alzai lo sguardo dalla mia heineken quanto bastava per riuscire a guardare l'interessato negli occhi. Fantastico, mancava solamente lui! Jason si sistemò il suo cappello prima di fare cenno a Shay di aspettarlo. Lei se ne stava sulla porta, con il cappotto di lui sulle spalle. Quanto romantico, eh?
«Se vedete Loueh gli dite che sono andato a fare un giro?» Niall annuì. «Ora vado, non si fanno aspettare le belle ragazze!» Ci fece notare, indicando Shay. Io alzai le spalle, salutandolo con poca voglia, lo stesso fece Niall. Quando si dileguò, stando ben attento a posare le sue mani un po' troppo sui fianchi di Shay, Niall si alzò, mettendosi di fronte a me e gesticolando con la sua birra tra le mani.
«Ascolta Zay, quello è un coglione! Quello che devi fare tu adesso è....» Mi alzai in piedi, sfilandogli la birra dalle mani e scolandomela velocemente.
«Dimenticarmi di questa storia! Bravo Niall, è proprio quello che farò!» Lasciai Niall sulla sedia a sdraio del giardino, sbigottito per come avevo finito la sua frase, probabilmente. Entrai in casa, del tutto deciso a cercare Savanna. La chiamavano Post-it, perché si attaccava ad ogni ragazzo. Ma per i miei standard quel nome era troppo gentile, era meglio troia. Quando la vidi avvinghiata a Troy Bolton del corso di Economia, mi misi tra di loro e attirai la ragazza verso di me.
«Zayn, hai deciso di accettare la mia proposta?» Chiese volubile, riferendosi a tutte le volte che si era proposta di passare una notte poco casta nel mio letto. Annuii, rubando la vodka di Troy e buttandola giù in un colpo solo.
«Hey!» Sì lamentò quello, quando gli rimisi tra le mani il bicchierino vuoto.
«Casa mia, regole mie.» Affermai, prendendo la mano di Savanna. «Andiamo, ho bisogno di svagarmi.»


 


 

Shay -

Bussai qualche colpo alla porta di Zayn prima di aprire la porta, nonostante non avessi ricevuto alcuna risposta dall'altra parte. Quando guardai dentro la stanza, vidi Zayn sdraiato sul suo letto, con solo dei pantaloni della tuta addosso e con una mano sulla sua testa.
«Qualcuno ha bevuto troppo!» Ridacchiai, avvicinandomi a lui e sedendomi sul suo materasso. Lui alzò le spalle.
«Che c'è, Savanna non ha soddisfatto le tue voglie?» Chiesi, passando una mano sul suo petto dove un lungo graffio tracciava il suo costato.
«Ho mal di testa Shay, non ho voglia di parlare.» Alzai le spalle, sporgendomi verso il comodino e passando a Zayn una bottiglietta d'acqua.
«Bevi, ti farà passare la sbornia!» Lui annuì con la testa e iniziò a bere. Sembrava un bambino con la febbre. Insomma, era dolce. E lo conoscevo abbastanza bene da sapere che si stava comportando così era perché la serata non era andata come voleva. Di solito non era uno che beveva fino a stare male, conosceva bene i suoi limiti.
«Vuoi dirmi tu cosa c'è che non va o devo indovinarlo io?» Chiesi. Lui smise di bere per un attimo, puntando i suoi occhi contro i miei. Restò così per pochi secondi, prima di tornare a bere. Lo osservai mentre appoggiava la bottiglietta sul tavolino, si sdraiava sul letto e si metteva sotto le coperte.
«Sto bene, puoi andare.» Mi informò, affondando la testa sul cuscino. Io sospirai. A volte aveva un carattere di merda, ammettiamolo.
«Dio, Zayn, sei impossibile. Io me ne vado, ma tanto l'ho capito cos'hai, sai?» Mi alzai dal letto, mentre lui sbarrò gli occhi.
«Cosa?» Mi chiese, preoccupato.


 


 

Zayn -

Mi sollevai di poco dal letto per guardare Shay negli occhi. Che avesse davvero capito cosa stavo provando per lei? No perché in quel caso sarebbe stato un completo disastro! La mia amica sospirò, risedendosi sul letto.
«Non ti piace Jason. Anzi, diciamo pure che ti sta sulle palle.» Sospirai anche io, ma il mio fu un sospiro di sollievo.
«Già.» Mugugnai, ributtandomi sul letto. Avevo delle fitte alla testa che non mi facevano capire cosa stesse succedendo chiaramente. Anche per questo volevo che se ne andasse, non volevo trattarla male solo perché ero stato troppo stupido ad ubriacarmi con Savanna. Shay ridacchiò della mia risposta, passandomi una mano tra i capelli.
«E so anche che muori dalla voglia di sapere cos'è successo stasera, ma hai troppa paura di sentire la risposta.... Vero?» Mi baciò la guancia, buttandosi al mio fianco. Mi feci un po' più in là, così che potesse esserci spazio per tutti e due. Ecco, quello era uno dei momenti che stavo rovinando con i miei sentimenti. Una volta queste carezze, queste chiacchiere sul letto non avrebbero significato nulla. Ma ora... Dio, perché stavo morendo dalla voglia di baciarla? Sulle sue labbra parve esserci un'insegna luminosa con una grossa freccia che recitava "provami". E cavolo se volevo provarle!
«Ci hai scopato?» Chiesi, cercando di cancellare i miei pensieri concentrandomi su qualcosa di più schifoso. Come l'idea di Jason che si sbatteva Shay, per l'appunto.
«Nah.» Sibilò lei, iniziado a disegnare ghirigori sul mio braccio nudo, percorrendo la linea dei tatuaggi su di esso.
«Però non è male se lo conosci, dovresti provare a parlarci!» Trattenni una risata sarcastica. Io non ci pensavo proprio a fare l'amichetto con Jason. Soprattutto se progettava di scoparsi la mia migliore amica.
«Come vuoi.» Sibilai, asciutto. Pensavo che a quel punto Shay si sarebbe arrabbiata, che avrebbe detto qualcosa su quanto fossi intrattabile e che se ne sarebbe andata sbattendo la porta, per poi domani, dimenticare l'accaduto dando la colpa ai miei postumi. Ma non lo fece. Ve l'avevo detto, che era mia amica per d'avvero. Shay si strinse di più a me in quel lettino, affonando una mano tra i miei capelli.
«Quanto sei intrattabile, Zay. Fortuna che ho tanta pazienza!» Ridacchiò, passando ad accarezzarmi il collo e soffermandosi poi sulla barba che stava iniziando a pizzicare il mio viso. Perché tutti quei gesti mi sembravano completamente fuoriluogo in quel momento? Perché non riuscivo più ad abbracciarla normalmente come prima e continuavo a pensare a quanto fosse stupenda?
«Tu, paziente?» Cercai di smorzare la situazione, riprendendo la sua ultima frase in modo sarcastico.
«Hey, io sono molto paziente! Devo sopportare il mio migliore amico tutti i giorni, e come ringraziamento non mi da nemmeno un abbraccio!» Si lamentò, sfoderando un labbruccio adorabile. Sorrisi, aprendo un braccio come per invitarla ad inserircisi dentro. «Vieni qui!» Sussurrai, vedendola assecondare subito la mia richiesta. Sapevo che stavo sbagliando e che da lì a poco la mia mente avrebbe iniziato a darmi segni di cedimento, come stava facendo il mio basso ventre. Ma non mi importava, avevo comunque bisogno della mia migliore amica, no? La strinsi a me, lei affondò il suo viso sull'incavo del mio collo, passando una mano sulla mia schiena per poi arrivare ai miei capelli, riprendendo ad accarezzarli. Dio, quanto amavo quando lo faceva. Inspirai il suo profumo fresco e dolce, passando la mano sulla sua spina dorsale per farla avvicinare ancora di più a me. «Mmh» sibilò lei, forse involotariamente. Forse era una cavolata, ma mi era sembrato il suono più eccitante del mondo. La staccai da me leggermente, quanto bastava per non farle sentire che effetto mi stava facendo.
«Ti sei un po' calmato?» Mi chiese, appoggiando la testa sul cuscino ad una distanza davvero troppo minima. Io annuii, accorgendomi di stare giocherellando con le sue dita. «Scusa.» Sibilai, riferendomi a come l'avevo trattata. Lei sorrise, scrollando le spalle.
«E di cosa?» Sorrisi, avvicinandomi di poco a lei e scoccandole un bacio sulla punta del naso. E giuro che era stata dura non deviare verso le sue labbra.
«E vedi di non essere geloso di Jason.» Ridacchiò, forse non rendendosi conto di quello che aveva appena detto. Alzai un sopracciglio, cercando di capire esattamente a cosa si riferisse.
«Oh, andiamo Zayn! Quello ti sta sulle palle e la tua migliore amica se ne va con lui, certo che eri geloso! E ti giravano pure le palle, lo potevo vedere lontano un miglio!» Boccheggiai per un attimo, sentendo le mie certezze vacillare.
«Io non sono geloso!» Obiettai, cercando di mantenere il punto. Lei alzò le spalle, alzandosi dal letto e staccandosi da me definitavemente. Non nascondo che mi era dispiaciuto.
«Non ti preoccupare, lo so che non lo ammetterai mai!» Ridacchiò tra sé e sé, mettendosi in piedi e avvicinandosi alla porta della mia camera.
«Ma tranquillo, nemmeno i muscoli di Jason, il modo in cui balla e il suo accento americano riusciranno a farmi preferire lui a te! Io sceglierò sempre il mio migliore amico.» Mi disse ancora ridendo della mia presunta gelosia. Annuì, ripensando a quelle sue parole. Già, Shay. Ma se ti dicessi che vorrei alzarmi, venire da te e baciarti fino a consumare le tue morbide labbra rosse, se lo facessi.... Tu sceglieresti ancora sempre me, il tuo migliore amico? Mi riparai sotto le mie coperte, dopo che Shay se n'era andata. Non credo. Risposi a me stesso, sospirando.

  
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