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Autore: TanatosWyrda    08/04/2014    1 recensioni
AU Destiel .
Taaaanto Angst.
Lonley!Cas badass!Dean.
"Avrebbe voluto prendere a pugni il muro, se i suoi arti non fossero stati così pensanti.
Ogni sua volontà , persino di autodistruzione era stata neutralizzata dall’alcool.
Dean stava seduto sulla spazzatura, incapace di reagire all’odio per se stesso che lo corrodeva. Avrebbe anche voluto piangere , per tutte le volte che nella sua stupida , dannata , schifosa – soffocò un singhiozzo- esistenza , era stato sbagliato."
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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  10. Can’t you see? I ‘m Poison.
 
 
 
 
A Dean girava la testa.
Gli girava fottutamente la testa.
Si appoggiò al muro incrostato di lerciume del vicolo, cercando di tenersi su.
Ma le sue gambe indebolite dall’alcool si rifiutavano di sostenerlo e , lentamente, si accasciò , sedendosi fra i sacchi neri e putridi trasbordati fuori dal cassonetto.
Aveva sperato che  il familiare ottundimento alcolico avrebbe potuto cancellare tutto il male che si portava dentro. Ma ad ogni bicchiere ai dolori dell’oggi si aggiungeva un male di ieri.
Quando non era riuscito a proteggere Sammy  - “ Prenditi cura di Sammy, Dean” - :
avrebbe dovuto fare solo una cosa, una dannatissima cosa, la più importante, e persino in quella era riuscito a fallire.
Oppure quella volta. Qualche anno prima , in uno dei tanti liceo che aveva frequentato – aveva trascorso la sua adolescenza fra traslochi e trasferimenti prima di stabilirsi da Bobby-  , gli pareva ancora di poter sentire la voce  fredda e melliflua di Azazel. E’ colpa tua, sei stato tu.  
Si era comportato da codardo. E Adam ne aveva pagato cara la sua codardia.
 
Strinse la mano attorno al collo della bottiglia, fino a far sbiancare le nocche.
Come se così potesse odiarsi di meno.
 
Avrebbe voluto prendere a pugni il muro, se i suoi arti non fossero stati così pensanti.
Ogni sua volontà , persino di autodistruzione era stata neutralizzata dall’alcool.
Dean stava seduto sulla spazzatura, incapace di reagire all’odio per se stesso che lo corrodeva. Avrebbe anche voluto piangere , per tutte le volte che nella sua stupida , dannata , schifosa – soffocò un singhiozzo- esistenza , era stato sbagliato.
 
Un conato interruppe il flusso dei pensieri.
Vomitò e vomitò ancora, quasi sperasse, di veder comparire sull’asfalto nero , tutto ciò che di male c’era in lui.
Quando tossicchiando levò la testa, si trovò davanti quel piccolo ometto dal trench beije , che lo fissava, come un angelo , con i suoi grandi occhioni blu.
 
“ Cas? Sei tu” sussurrò Dean con voce arrochita.
 
Castiel non rispose , ma , senza smettere di fissarlo , si chinò sull’uomo inginocchiato  e , con dolcezza , prese ad asciugargli il viso con un grosso fazzoletto rosso.
 
Dean continuò a borbottare , con voce ancora un po’ impastata di lasciarlo stare , di non prendersi il disturbo, senza però muoversi.
 
“ Ho smesso di non prendermi il disturbo per le cose . Bisogna prendersi cura delle cose, prima che  scoppino e spariscano per sempre* . Mi prenderò cura di te.”
 
Gli occhi verdi di Dean si fecero umidi , sotto quel cielo senza stelle, e sul viso dell’uomo parve quasi comparire un sorriso.
 
Cas porse la mano a Dean, che l’afferrò subito, tirandosi in piedi.
Gli girò  il braccio  sotto la spalla, mentre Dean gettava il suo attorno al collo.
Così i due uomini si avviarono verso l’auto di Cas.
“ Che macchina da Pimp*”  
“ Cosa?” lo guardò straniato l’altro.
“Niente Cas, è l’alcool”, e si accomodò sul sedile passeggero.
Cas si mise alla guida , sintonizzando la radio sulla sua stazione preferita.
 
Carry on my wayward son…
 
I due si voltarono di scatto , trovando lo sguardo dell’altro fisso nel proprio, ma fu solo per un attimo, perché l’abbassarono subito entrambi, impacciati.
 
Entrambi stavano pensando a quella notte con le stelle. La loro Notte.
 
 
 
Il viaggio proseguì in silenzio. Cas aveva spento la musica.
 
Quando si fermarono davanti al condominio si girò verso l’altro uomo e , con voce decisa disse: “ Tu stasera dormi da me.”
Dean era troppo stanco per ribattere e , probabilmente se fosse stato ancora un po’ in auto avrebbe vomitato pure lo stomaco.
 
Si lasciò trascinare per le scale e per tutto il corridoio , quando furono davanti alla porta si sdraiò sul pavimento , le gambe e le braccia distese.
 
“Cazzo”.
 Cas allungò le mani, cercando di farlo alzare, ma lui lo ignorò.
Il pavimento era troppo comodo.
 
“ Dai Dean, altrimenti Meg si sveglia”.
 
“ Meg, chi cazzo è Meg , la tua ragazza ?”
 
Cas alzò gli occhi al cielo e sorrise, se Meg era la sua ragazza, allora gli asini volavano.
 
“No Dean è la mia vicina di Casa , ed è meglio non svegliar-“
 
Il rumore di una serratura che scattava.
“Ma ciaooCasss”. Meg , nella sua solita camicia da notte che copriva quanto un centrino avrebbe potuto nascondere un elefante, stava sulla porta e lo fissava, con l’aria di chi non vedeva l’ora di farsi gli affari altrui.
 
“ ‘sera Meg, torna a letto e non rompere.” Cercò di liquidarla Cas, freddo.
 
Ma ci voleva ben altro per levarsi dai piedi Meg Master.
 
“mmmmh ma cosa abbiamo qui? E’ il tuo fidanzatino? Ahhh così si spiegano molte cose. Sei pure frocio.”
 
Cas strinse i pugni, respirò profondamente Dio dammi la sacrosanta forza di non…
Ma Dean lo precedette.
“perche’ non te ne vai a fanculo ?” le urlò dietro, con tutta la convinzione e la dignità che poteva avere un ubriaco sdraiato sul pavimento.
 
“Il tuo fidanzatino è geloso per caso? Sarà meglio che vi lasci soli, se cambi sponda Cas, passa da me” e , lanciandogli un bacio con le sue grossa labbra grasse , sparì dietro la porta.
 
“Cas, ma che vicini di merda hai?”
Cas gli sorrise, “ Sai Dean , non hai ancora visto il peggio di Meg.” , e lo afferrò per le braccia, tirandolo su di peso.
Quando si fu assicurato che Dean sarebbe rimasto in piedi ,tirò fuori le chiavi ed aprì la porta, facendolo entrare .
Dean barcollò fino al divano e vi si abbandonò.
 
“Cas non dovresti preoccuparti per me. Non lo vedi? Sono veleno.* ”
 
Cas si avvicinò, guardandolo  con aria triste: avrebbe volto aiutarlo. Conosceva quel dolore. Non voleva che anche lui stesse male. Voleva che Dean fosse felice.
 
 
“ Tutte le persone che mi stanno accanto finiscono uccise. O peggio.
Mi dico che faccio più bene che male. Che lo faccio per la giusta ragione, e ci credo. Ma non porterò mai più nessuno nella mia merda” , Dean smise di trattenere le lacrime, e lasciò che gli scivolassero sulle guance.
Era stato forte per troppo tempo.
 
Cas si avvicinò e gli prese la mano, - non sapeva bene cosa fare o cosa dire, l’uomo davanti a lui gli pareva così fragile che sapeva che , se avesse detto qualcosa di sbagliato , sarebbe andato in mille pezzi, per sempre- e poi parlò.
Gli disse ciò che non avevano mai detto a lui.
 
“Dean, non sei solo. Ci sono io.”
 
Col viso rigato dale lacrime il giovane Winchester sorrise e , stringendo la mano di Cas, si addormentò.   
 
 
 
NDA:
aggiornamento mooolto tardivo. Pardon.
Finalmente si rincontrano i nostri due personaggi preferiti, ovviamente col solito angst depressivo che avrete capito essere una costante in questa fan fiction <3 :3Spero che questa ff continui a piacervi , ogni critica civile e costruttiva è ben accettaJ
 Un bacio a tutte J
 
 
(Recensioni bene accette \o/ )
 
 

 

 

 
* citazione di DW: I’m not running away from things. I’m running to them before they flare and fade forever.
* trad. Pappone. Cit. 9x10.
*cit. 9x10 , un po’ parafrasata.
Come on, man, can’t you see? I’m poison, Sam. People get close to me, they get killed or worse. You know, I tell myself that I help more people than I hurt and I tell myself that I’m doing it all for the right reasons and I believe that but I can’t - I won’t - drag anybody through the muck with me, not anymore.
   
 
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