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Autore: CharliesMakingMeSmile    09/04/2014    0 recensioni
Fuck...Odio le introduzioni. Questa era originariamente parte di un contest a cui poi non ho potuto partecipare. Parla in di un personaggio particolare, della scena punk, di musica e dell'importanza della libertà di parola. Questo è tutto per farvi un' idea leggete e commentate.
Dal testo:
"Ferdy sapeva di quello che parlava o faceva soltanto tanti bei discorsi campati in aria?
O era solo stanco di non riuscire a cambiare nulla della sua vita da due anni a questa parte?
In cosa crede adesso Ferdinand Pip, se al momento vivere è come avere delle pistole puntate alla testa?"
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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21 guns chapther 2
21 Guns and Broken Glass

2. Too punk-rock to clean the floor













Fondamentalmente il caro Ferdinand era un punk.
Nel senso di combina guai, di attacca brighe, il ragazzo dal quale vi hanno messo in guardia, insomma questo l'avevamo già capito. Ma c'era anche chi intendeva il termine punk con quella sottospecie di genere umano, vedi in particolare la categoria 'adolescenti', che ha la mania di vestirsi con giubbotti di pelli, fantasie scozzesi, borchie e catene, di solito completato da capelli multicolore tenuti fermi da gel ultra-strong.
Regole per essere considerati parte di un movimento che non rispetta le regole, e cavolo se Ferd si incazzava -non è una novità- per queste stronzate! Inutile arrabbiarsi e discutere con certa gente, ma che ci volete fare, il nostro Pip litigherebbe anche con i muri se solo avesse il sospetto che lo stessero prendendo per il culo.
Altro che “Punk is not dead”, il punk era morto eccome! Ed era stato ucciso proprio dagli stessi punk, quando quegli idioti snob avevano pensato di poter decidere cosa fosse e cosa non fosse punk.
-Bah! Stronzate! - era solito dire Ferdy quando qualcuno osava accusarlo di non essere punk perché lui non si vestiva così e non faceva cosà, bla, bla, bla.
Ma urlare nei piccoli pub canzoni contro tutto ciò che a Pip passava per la testa non era mai stata una mossa azzeccata e presto se ne sarebbe reso conto.
Pip era nel suo appartamento, come sempre e suonava la sua armonica, come sempre.
Quella sera alla sua band aspettava uno show nel club del centro città, un piccolo set; ci sarebbero state forse cinquecento persone, ormai la routine per Ferdy.
Mancavano ancora tre ore abbondanti allo show e il povero innocente -si fa per dire- frontman aveva una voglia matta di scatenarsi, quelle tre dannatissime ore non sembravano passare mai, e cosa c'era di meglio per far passare il tempo se non un po' di sano sesso tra sconosciuti?
Pip allungò il braccio per recuperare il cartellino dell'agenzia di prostitute dei sobborghi della città, ma non lo trovò dove era stato abbandonato l'ultima volta, ed era troppo pigro per alzarsi e setacciare il pavimento.
In realtà non era troppo sicuro di riuscire a rialzarsi da terra, la sbronza della sera scorsa si faceva ancora sentire e poi il pavimento era schifosamente sporco! non voleva certo rovinare i suoi bellissimi pantaloni. Avevano già due buchi dopotutto!
Alla fine decise di lasciar perdere, stava lasciando scivolare una mano nei pantaloni quando fu scollato da quella sottospecie di poltrona da un rumore improvviso. Fece giusto in tempo a scansare un sasso che arrivava dalla finestra buttandosi sul pavimento.
Ferdy si scrollò di dosso la sporcizia dai pantaloni come se nulla fosse, cazzo aveva fatto riparare le finestre due settimane prima!, infatti non era certo la prima volta che qualche “fan” un po' incazzato  gli vandalizzava casa. Ultimamente, dovette ammettere, le cose stavano un tantino degenerando. Sembrava che in quella città chi ti stava sul cazzo o esprimeva liberamente quello che pensava venisse preso a sassate, neanche fosse un criminale -effettivamente un po' criminale lo era.
Il ragazzo si accese una sigaretta e cominciò a buttare i vetri più grandi in un angolo della stanza, lasciandosi dietro un sottile filo di fumo. Almeno così passava il tempo.
Due lunghe e faticose ore dopo il nostro frontman era già dentro al piccolo club con il resto della band, Pip saltellava, beveva birra e urlava dentro al microfono con trasporto, come se lo facesse da una vita intera e il pubblico saltava, beveva e urlava proprio come lui. Quella era euforia. Non le droghe o l'alcool o il sesso; cantare con un pubblico che condivideva la tua musica, che capiva! era vita. Era esaltazione. Era tutto quello che desiderava. E fanculo a chi voleva fermarlo, a chi voleva chiudergli la bocca con la violenza, non avrebbero ottenuto proprio nulla, Ferdinand Pip non di sarebbe fermato. Questa era una promessa.
L'esaltato Ferd non sapeva certo che una tempesta si stava avvicinando e non si trattava di un fenomeno atmosferico.


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Your faith walks on broken glass
And the hangover doesn't pass
Nothing's ever built to last
You're in ruins


   
 
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