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Autore: Lylawantsacracker    10/04/2014    5 recensioni
" ..Restavano solo i ricordi e i rimpianti. Tirò fuori una foto dalla tasca interna dell’impermeabile. Era un po’ ingiallita, e ritraeva lui, Dean, Sam, Bobby, Ellen e Jo. Lui e la sua famiglia. "
La storia è ambientata un secolo dopo la morte di Sam e Dean, avvenuta dopo aver chiuso finalmente i cancelli infernali.
Possibili spoiler riguardanti personaggi e ambientazioni dell'ottava e nona stagione.
Rating tra giallo e arancione.
Genere: Azione, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione, Nel futuro
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Dean Williams si alzò piuttosto tardi quella mattina. Verso le undici, scese a fare colazione al bar sotto casa.

Nonostante avesse molti soldi, aveva mantenuto le sue abitudini, non essendo del tutto interessato al lusso e alla ricchezza. Inoltre, lì facevano degli ottimi pancakes, e mettevano sempre buona musica. Quindi, oltre a farci colazione, ci si rilassava e scriveva. L’anziana proprietaria, Molly, lo trattava ormai da tempo come un figlio, e cercava sempre di offrirgli qualcosa gratuitamente. Anche il resto del personale ormai lo considerava uno di loro.

Quella mattina notò che avevano assunto un nuovo cameriere. Fatto curioso, visto che non assumevano nuovo personale da almeno un paio d’anni (il locale era perlopiù a gestione familiare). Iniziò ad osservarlo. Doveva avere tra i trentacinque e i quarant’anni. Aveva i capelli neri e folti. Aveva delle leggere occhiaie, che non peggioravano affatto il suo aspetto; piuttosto lo rendevano più affascinante. Non riusciva a vedere bene il colore degli occhi. Inoltre, aveva qualcosa di familiare.

Improvvisamente, il cameriere si rivolse a lui e gli disse

-Salve. Desidera qualcosa dal menù?

Dean rimase a fissarlo sbalordito. Era molto attraente. Ma la cosa che l’aveva colpito profondamente, è che gli occhi del cameriere erano identici a quelli che sognava ogni notte. Sì, molta gente aveva gli occhi blu, ma a lui ricordavano proprio quelli di Castiel. Anche il viso glielo ricordava vagamente, sebbene nei sogni non riuscisse a vederlo dettagliatamente.

-Tutto bene?

-..Eh, cosa? Ah sì..sì, tutto bene. Sono solo un po’ stanco, ho fatto le ore piccole la scorsa notte. Comunque, per me solo un frappè al cioccolato, grazie.

-Arriva subito- disse il cameriere, sorridendo, e se ne andò.

Dean accese il computer portatile, con l’intenzione di scrivere un nuovo capitolo. Aveva deciso di scrivere l’intera saga di Supernatural per poi pubblicarla. Era finalmente arrivato al quarto libro, dove aveva introdotto il personaggio di Castiel.

-Ecco il suo frappé- disse il cameriere.

-Ehm, grazie. 

Per qualche strano motivo, quello sconosciuto lo metteva in agitazione. Non era solo il fatto che assomigliasse ad  un angelo dei suoi sogni , ma quel cameriere aveva qualcosa di così familiare, e allo stesso tempo intrigante, che lo sconvolgeva.

Dopo un paio d’ore Dean si alzò, e andò via, seguito dallo sguardo di Castiel.


———-

Alcune ore più tardi, nel pomeriggio, Dean aveva appena riagganciato il telefono, quando quest'ultimo squillò nuovamente.

-Pronto?

-Dean, tesoro, sono Molly

-Ehi Molly, ciao! Dimmi tutto.

Molly esitò. - Hai presente il nuovo cameriere?

-…Sì. Perché?- chiese Dean.

-Beh, il ragazzo a quanto pare non ha un posto dove andare. Ha solo i soldi che ha guadagnato oggi, con sè… Io lo ospiterei, ma purtroppo il mio appartamento è troppo stretto per tre, e sai che mio marito non sta molto bene. Quindi avevo pensato… visto che il tuo appartamento è abbastanza spazioso.. - si schiarì la voce - magari… è simpatico, no?

-Mi stai chiedendo di ospitare un tipo che non ho mai visto in vita mia, quindi?

-Ehm, in sostanza sì. Almeno fino a quando non potrà permettersi un posto decente.

Dean restò in silenzio per qualche istante  -…beh, per me va bene, dai.

-Oh, bene! Lo avviso subito! - disse entusiasta, e attaccò.

Cinque minuti dopo, sentì bussare alla porta. Andò ad aprire, e si ritrovò davanti il cameriere di cui aveva parlato un attimo prima.  “Ha fatto in fretta” pensò.

-Eh.. ciao. Accomodati pure.- disse Dean, scortandolo in casa. -Comunque piacere, io sono Dean Williams.

-Piacere di conoscerti, Dean Williams. Io mi chiamo Ashton. - rispose l’altro, stringendogli la mano.

Dean lo accompagnò nella camera degli ospiti e disse: -Beh, ok Ashton, puoi sistemarti qui. Fai come se fossi a casa tua.-  dopodiché gli sorrise, e uscì.

 

Castiel iniziò a sistemare i vestiti nell’armadio. In effetti, erano i vestiti di Dean che aveva preso dal bunker.

Si sentiva decisamente felice. Ci era riuscito. Lo aveva ritrovato.

Certo, ovviamente Dean non ricordava nulla di tutto quello che avevano passato insieme. Ma comunque, era lui. E questo gli bastava.

Si chiese dove fosse Sam. Ma di lui se ne stava occupando Gabriel, sicuramente. Gli aveva detto che non avrebbe mosso un dito, perché sarebbe stato del tutto inutile; ma Castiel conosceva troppo bene suo fratello. Ed intuiva che provasse per Sam qualcosa di simile a quello che provava lui per Dean.

Sorrise, pensando alla cocciutaggine di Gabriel.

Decise di farsi una doccia. Essendo un angelo, non ne aveva bisogno, ma gli piaceva la sensazione di freschezza che gli lasciava sulla pelle. Quando ebbe finito, si vestì; indossò la camicia preferita del “vecchio” Dean, e un paio di jeans.

Andò in salotto, ma era vuoto. Poi sentì il rumore delle dita di Dean che colpivano i tasti del pc; seguendo il suo udito, Castiel entrò nella stanza più vicina. Dean stava scrivendo al computer, e appariva molto concentrato.
Cas rimase lì, immobile, ad osservarlo. Dean sollevò lo sguardo e sobbalzò.

-Cazz.. cavolo Ashton, mi hai fatto prendere un colpo!- disse, vagamente a disagio. Poi spense il computer.

-Scusami.- disse, ma continuò a guardarlo insistentemente.

Dean distolse lo sguardo.  -..Ehi, è quasi ora di cena. Vado ad ordinare una pizza, la vuoi? Certo, sempre se non hai nulla da fare..

-Non ho programmi per stasera, tranquillo. La pizza andrà benissimo. Comunque, posso chiederti cosa stai scrivendo?

-Ehm, la mia nuova saga. Si chiama Supernatural. E’ una storia un po’ buttata lì, che parla di due cacciatori di creature sovrannaturali… ci sono anche molti angeli e demoni in mezzo. No, non sono Dan Brown.

Castiel esitò. -…Sembra interessante.

-Già. Vado ad ordinare la pizza alla pizzeria qui vicino, torno subito.

Quindi Dean ricordava. Incosciamente, ma ricordava. Castiel decise di dare un’occhiata, e riaccese il computer. Dean non poteva aver letto la serie di libri di Chuck, perché i fratelli Winchester erano finalmente riusciti a eliminarne tutte le copie (con il suo aiuto), con loro grande sollievo.

Trovò i file dei libri della saga, e li lesse in circa mezz’ora. Tutto quello che era accaduto in quell’epoca, era scritto lì. Mentre spegneva il computer, Dean rientrò nella stanza.

Castiel gli chiese scusa per aver utilizzato il computer senza il suo permesso. -…la tua storia mi aveva incuriosito.

-Non devi chiedermi scusa, figurati. Piuttosto, sbrigati, perché ho appena preso la pizza - disse sorridendogli, come se lo conoscesse già da tempo.

Si sedettero a tavola ed iniziarono a  mangiare.

-Beh, quindi come ti sembra?- chiese Dean.

-Mi piace molto, è uno dei miei piatti preferiti.

Dean scoppiò a ridere. -Non intendevo la pizza, stavo parlando della storia!

-Oh, scusa. Comunque è molto originale, Castiel in particolare mi piace molto. - rispose l’altro, ridendo sotto i baffi.

-Oh sì, Cas è il mio personaggio preferito. E devo anche dire che non l’ho inventato sul momento; lo sogno quasi ogni notte da quando sono piccolo. L’ho anche disegnato tantissime volte. Ho ancora alcuni dei miei scarabocchi, da qualche parte.

A Castiel mancò il fiato. Era sorpreso.

-Cambiando discorso - disse Dean -ti andrebbe di guardare un film, dopo cena? Ti piacciono i film horror?

-Certo, va bene.

I due si sedettero sul divano, con una bottiglia di birra tra le mani, e iniziarono a guardare The Grudge.

"Lo conosco solo da stamattina, e già viviamo insieme e guardiamo film come una coppietta" pensò Dean.

- Ma cos’è che dovrebbe fare paura, esattamente? Questi fantasmi che alitano addosso alla gente?- chiese Castiel, sinceramente confuso.

Dean rise -In effetti hai ragione,  Ash, non è quel che si dice un film del terrore.

Una volta finito il film, ormai Dean dormiva da almeno mezz’ora, e si era inavvertitamente poggiato con la testa sulla spalla di Castiel, che iniziò ad accarezzargli i capelli.

-Dormi Dean.- sussurrò. -Veglierò su di te, come ho sempre fatto.

Dean sorrise nel sonno.

















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Ho fatto un capitolo un po' più lungo, stavolta,ma boh, mi sembra ancora troppo sintetico .-.
Non ho resistito, e ho citato the Grudge °-° quel film mi ha fatto morire dalle risate.
Bando alle ciance, questo capitolo non mi convince troppo, sinceramente... ma vabbé. Fatemi sapere cosa ne pensate! :)

  
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