Fanfic su artisti musicali > SHINee
Segui la storia  |       
Autore: HikariKamishi    13/04/2014    7 recensioni
Un ragazzo e una ragazza frequentano la stessa classe al liceo.
Diventano migliori amici e lei si innamora di lui, ma non ha il coraggio di dirglielo.
E lui? Ricambia il sentimento o lei è semplicemente un'amica?
{Accenni JongKey}
[Tratto da una storia vera: la mia storia...]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo Personaggio, Quasi tutti
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dopo la chiacchierata con quella donna, mi feci coraggio e giurai a me stessa di seguire i suoi consigli e non farmi prendere più in giro.
Decisi che quando lui fosse venuto da me per chiedermi aiuto, io lo avrei ignorato.
Decisi che ogni qualvolta lui venisse da me, per qualsiasi cosa, non gli avrei dato retta.
Mi feci tante promesse, ma non ne mantenni nemmeno una.
I giorni passavano e lui era sempre più strano.
Alcune volte mi chiamava nana, come i “bei vecchi tempi”, e altre non mi guardava nemmeno.
C’erano giorni che litigava addirittura con Jinki perché voleva sedersi accanto a me e ce n’erano altri che cambiava posto se il suo banco era troppo vicino al mio.
C’erano momenti di estrema dolcezza …

*Ero appoggiata al termosifone e chiacchieravo con Jonghyun e Kibum.
Minho mi si avvicina e mi chiede
-“quanto sono figo da dieci a dieci?” con una voce tremendamente sexy.
Io gli rispondo “dodici” e lui
-“wow, così tanto? Sei fantastica.” Mi sorride  con fare provocante.
-“Te ne sei accorto solo adesso?” gli chiedo sarcastica, rispondendo alla sua provocazione.
-“No, me ne sono accorto già tanto tempo fa!” mi sorride dolcemente, accarezzandomi una guancia.*


… e momenti di estrema rabbia.

*ero seduta al primo banco, da sola perché Jinki era assente.
Dietro di me ci sono Seohyun e Taemin.
Minho si avvicina al piccolo funghetto e gli chiede
-“Perché mi hai lasciato da solo?”
l’altro gli propone di sedersi davanti, accanto a me.
-“Naah!” gli risponde il ranocchio, quasi disgustato.*


Lui continuava a sfruttarmi durante i compiti in classe e io continuavo a soffrire.
Intanto Jonghyun aveva capito che provavo qualcosa per Pomonam e, se se ne era accorto dino-boy, significava che era davvero molto evidente.
Mai possibile che solo il diretto interessato non se ne rendeva conto?
Le domande aumentavano sempre più e non c’era verso di ottenere le risposte.

Con il passare del tempo, però, mi stancai sul serio.
Ero stanca di tutte le sue prese in giro e delle sue mestruazioni perenni.
Io avevo bisogno di pace e stabilità, cose che Minho non poteva darmi.
Sapevo che nel frattempo ci avrei sofferto, ma dovevo dimenticarlo.
Il primo periodo fu davvero difficile.
Era difficile dirgli di no, per qualsiasi cosa.
Era difficile non rivolgergli la parola e non rispondere alle sue provocazioni.
Era difficile stare lì, ad una distanza davvero misera, e non poterlo abbracciare.
 …
L’anno scolastico si concluse e noi cambiammo indirizzo.
Della mia precedente classe, ero capitata solo con Jonghyun.
Lui cercava di parlarmi di Minho e chiedermi di parlargli e fare pace, ma io mi rifiutavo sempre.
Ormai mi ero decisa: lo avrei dimenticato.

 . . .
QUINDICI ANNI DOPO.

*
Driiin… driiin… driiin…*
La sveglia suona: ciò significa che sono le sei e lui deve prepararsi per andare a lavoro.
Sento il materasso piegarsi sotto al suo peso e tornare alla normalità quando lui si alza.
Fa alcuni passi fino ad arrivare al bagno ed aprire il miscelatore della doccia.
Sento l’acqua cadere e penso che dovrei alzarmi, ma decido di rimanere a letto altri cinque minuti.
                            . . .
-“Amore…” sento che mi chiama, così apro gli occhi e lo vedo.
Lui è sempre bellissimo, anche appena sveglio.
Continua a fissarmi e a sorridere.
-“Alzati dai… Io devo andare” e da un’occhiata veloce all’orologio che ha sul polso.
-“Hmm?- mi stiracchio un po’- Che ore sono?”
-“Le sette meno dieci.”
Mi metto subito a sedere e mi strofino gli occhi.
-“Hai fatto colazione?- gli chiedo, con la voce ancora impastata di sonno- Non ti ho preparato nulla! Scusami.”
-“Ho bevuto il caffè… Tranquilla.” Continua a sorridermi.
-“Scusami…” gli ripeto, facendo una faccia dispiaciuta.
-“Non ti preoccupare…- mi scombina ancora di più i capelli con una mano- io vado!” mi stampa un bacio sulle labbra.
Si allontana fino a scomparire dietro alla porta.
Recupero un altro po’ le forze e mi alzo.
Vado in bagno e mi faccio una doccia veloce.
Ho un brutto presentimento e non mi va di andare a lavoro stamattina, ma devo farlo.
Appena finisco di lavarmi, mi metto dei vestiti comodi e mi dirigo nella cucina per fare colazione.
Dopo aver mangiato, mi dirigo nella stanzetta dei bambini e sveglio i miei due angioletti.
-“Hyun Woo…” chiamo il mio bambino, che fa fatica ad alzarsi così presto, dato che è un piccolo ghiro, proprio come il suo papà.
Lui farfuglia qualcosa di incomprensibile e io lo richiamo.
-“Amore, svegliati… Devi andare a scuola.” Mi abbasso un po’ e gli do un bacio sulla fronte.
Lui si alza e si strofina gli occhi con la sua manina destra.
-“E lei?” indica la sorella minore che continua a dormire nel letto affianco al suo.
-“Chiamala tu.” Lo incito e lui non se lo fa ripetere una seconda volta.
-“Soon Kyu ~‎” la chiama il fratello.
Con fatica si sveglia e cominciano subito a litigare, come ogni mattina.
Li faccio calmare e preparare per andare a scuola.
 …
Mi assicuro che entrambi entrano in classe e poi mi dirigo a lavoro.
-“Buongiorno.” Mi accoglie la signorina Park all’ingresso, accennando un inchino.
-“Buongiorno” le sorrido.
Sono sempre tutti molto accoglienti con me.
Le prime ore ho la classe 2°F.
Quella classe è la più rumorosa dell’istituto  e io non ho voglia di fare nulla.
Oggi hanno il compito in classe e sarà dura non permettergli di copiare.
-“Buongiorno professoressa Lee.” Dicono in coro i miei alunni appena entro in classe,alzandosi in piedi.
-“Buongiorno- ricambio il saluto- accomodatevi pure.”
Eseguono il mio comando e, dopo aver fatto l’appello, cominciano a fare il compito.
Dopo due ore di “Kim, girati!” o “Kang, posa quel cellulare” o ancora “Kwon, non suggerire”, finalmente suona la campanella.
Ho un’ora di spacco, così ne approfitto per correggere i compiti della 1°D.
Sono passati solo dieci minuti da quando ho cominciato a correggerli, ma sono già esausta.
“Toc-toc” sento bussare alla porta dell’aula professori.
-“Posso?” mi chiede la signorina Park.
-“Certo.”
-“C’è una persona all’ingresso che vorrebbe incontrarla.” Mi informa.
Non ho voglia di ricevere visite da nessuno, ma non posso di certo rifiutarmi di incontrare questa persona.
-“Falla entrare.” Le ordino e lei fa un leggero inchino e si allontana.
Io continuo a correggere i compiti nel frattempo che la ragazza va a chiamare questa persona che ha chiesto di me.
“Toc-toc” sento di nuovo bussare alla porta.
-“Si accomodi.” Dico ad alta voce per farmi sentire, ma tengo comunque gli occhi sui compiti.
Qualcuno entra, ma non gli presto molta attenzione.
-“Chaerin…” mi chiama.
Per un momento mi si ferma il cuore.
Quella voce… La riconoscerei fra mille.
Alzo lo sguardo e lo vedo.
E’ lui.
Sono passati tanti anni, ma non è cambiato affatto.
E’ sempre molto alto e ha di nuovo i capelli lunghi, raccolti in una coda di cavallo abbastanza disordinata.
La sua bocca è sempre piccola ma carnosa e i suoi occhi mi ricordano sempre quelli di una rana.
-“Minho!” esclamo, quasi sconvolta di vederlo.
Lui mi fissa per un po’ e io non ho il coraggio di chiedergli il motivo della sua visita.
-“Come sei… cresciuta.” Afferma lui imbarazzato.
Io lo fisso per un altro po’ e poi gli rispondo
-“A-anche tu.”
Mi sento così imbarazzata che vorrei sprofondare.
A giudicare dalla sua espressione, anche lui lo è.
Faccio un lungo respiro e gli chiedo perché è qui e lui mi risponde
-“Volevo vederti.”
Non mi aspettavo questa risposta.
Per me è strano parlare di nuovo con lui…
Non lo vedevo da quindici anni, dall’ultimo  giorno di scuola del secondo anno.
Lui aveva cambiato scuola ed io non avevo avuto più sue notizie.
-“Così…- interrompe quel silenzio imbarazzante che si è creato tra di noi- lavori qui adesso… Nel nostro vecchio liceo.”
-“Già!” gli rispondo fredda.
-“Capisco…” torna l’imbarazzo.
-“Insegno storia dell’arte.” Lo informo.
-“Uhm, bello.” Afferma lui, portandosi le mani nelle tasche della felpa.
-“Già!” gli rispondo di nuovo.
-“Usciamo un po’ fuori? Vorrei vedere se è rimasta uguale a come l’ho lasciata quindici anni fa” dice, riferendosi alla scuola.
Io annuisco ed usciamo.
Una volta fuori, ci andiamo a sedere sulla panchina che è situata sotto all’albero più vecchio del cortile.
-“Quest’albero…” dice lui, indicando proprio la vecchia quercia.
Si alza e dà un’occhiata veloce al busto.
-“Vieni a vedere!” esclama entusiasta, indicando un punto della corteccia.
Io mi alzo e mi avvicino a lui.
Guardo il punto che ha indicato e lo vedo.
C’è inciso un cuore e all’interno c’è scritto qualcosa:
Jonghyun & Kibum”.
Mi sorprendo.
-“Questa scritta…”
-“L’ha fatta Jonghyun.” Mi interrompe Minho.
-“E’ ancora qui!” dico contenta.
-“Sì” afferma lui, sorridendo.
Ci guardiamo negli occhi per qualche istante e poi lui dice qualcosa.
-“Io e Jonghyun siamo ancora amici.”
-“Davvero? Io non lo sento da circa dieci anni.”
-“Davvero.” Sorride.
-“Sta ancora con Key?” chiedo, sperando in una risposta positiva.
-“Sì.”
-“Che bello!” sono contenta di aver ricevuto la risposta che speravo.
-“E tu?- mi chiede, guardando le mie mani- Sei sposata, a quanto vedo.”
Mi guardo le mani e annuisco.
-“Mi fa piacere.” Dice lui, ma non gli fa piacere, lo so.
-“E tu?” gli chiedo.
-“Io mi sposerò a Settembre.” Mi informa.
-“Bene.” È ritornato quel fottutissimo imbarazzo.
-“E Jinki? Lo hai più sentito?” mi chiede.
Io guardo la fede che porto al dito e non rispondo.
-“Non dirmi che…”
-“è mio marito adesso.” Lo informo.
Lui rimane spiazzato dalla mia risposta… Credo che non se lo aspettava.
-“Quand’è successo?” ha un’aria a dir poco distrutta.
-“Circa otto anni fa.”
-“E sei felice con lui?” non è una domanda da fare ad una donna sposata, che per giunta era innamorata di te.
-“Certo.” Incrocio le braccia al petto.
-“Te lo meriti.” Mi sorride, ma non è felice.
Io abbasso lo sguardo, mi mordo l’interno guancia e mi porto le braccia dietro alla schiena.
-“Mi dispiace.” Dice lui all’improvviso.
-“Per cosa?” gli chiedo, non capendo.
-“Per essermi comportato male… Sono venuto qui per darti  delle spiegazioni.”
Finalmente erano arrivate le risposte che avevo atteso per anni.
Quelle risposte che non mi avevano fatto dormire per tante notti.
Avevo perso la speranza di saperle da tantissimo tempo ormai.
Non mi sembrava possibile però, che non m’importava più averle.
Adesso ero felice con Jinki e i miei due bambini e non volevo rovinare la mia felicità per colpa di Minho.
Lui aveva reso la mia vita un inferno per troppo tempo ed era giunto il momento di smetterla.
Avevo anch’io il diritto di vivere in pace, no?
Sapevo che se fosse stata una motivazione valida, sarebbe scattato qualcosa dentro di me; qualcosa che avrebbe messo a dura prova me e Jinki.
Sapevo che una piccola parte del mio cuore era ancora occupata da un ranocchio dai lunghi capelli.
Intorno a quella piccola parte del mio cuore, c’era un recinto fatto di dubbi.
E se quei dubbi fossero stati svelati e quel recinto fosse crollato, cosa sarebbe successo?
Probabilmente quella piccola macchia d’amore, si sarebbe ingrandita e avrebbe soppresso quella macchia che racchiudeva il mio amore per Jinki.

-“Non voglio sentire le tue spiegazioni.”
-“Perché?” mi chiede lui… Non si aspettava una simile reazione da parte mia.
Non gli rispondo e abbasso lo sguardo.
Lui mi si avvicina e mi abbraccia.
Le sue braccia sono diventate più grandi e muscolose.
Sono le braccia di un uomo.
Emanano un calore meraviglioso e il suo profumo è sempre lo stesso.
E’ sempre quel profumo che mi faceva impazzire quando ero una ragazzina.
Come era successo qualche anno prima, le mie braccia circondano la sua vita, senza il mio consenso.
Lui mi stringe a sé e mi accarezza i capelli con una mano.
Stiamo in quella posizione per un po’, fino a quando lui scioglie l’abbraccio.
Io faccio un passo indietro per allontanarmi e lui ne fa uno in avanti per avvicinarsi.
Mi afferra il volto con le sue possenti mani e avvicina la sua fronte alla mia.
Ci guardiamo intensamente negli occhi.
Il mio stomaco è in subbuglio e il mio cuore ha smesso di battere da un po’.
Sento le gambe tremare e ho improvvisamente caldo.
Lui avvicina le sue labbra pericolosamente alle mie.
Le sue labbra sono così invitanti e prego tutti i santi di non farmi perdere il controllo.
Mi sento schifosamente in colpa, ma non posso evitare di desiderare la sua bocca sulla mia.
Passa un attimo e non capisco più nulla.
Le nostre labbra sono unite e i miei occhi si chiudono da soli, come per magia.
Dentro di me penso “Chaerin, ribellati!” ma la mia bocca non ne vuole sapere di starmi a sentire.
All’inizio è un bacio casto, ma pian piano diventa più intenso.
Lui preme la sua lingua contro le mie labbra chiuse e, non riuscendo a resistere alla forza di quel muscolo, le apro accogliendolo dentro di me.
Le nostre lingue si incontrano e si accarezzano con una lentezza disarmante e sento che crollerò da un momento all’altro.
Mentre le nostre lingue combattono una guerra d’amore, le nostre mani si intrecciano.
Quel bacio dura poco più di un minuto e ci stacchiamo solo per prendere aria.
Mi sento un verme, ma non riesco a staccarmi da lui.
Solo quando sento il cellulare squillare, ritorno con la mente e con il cuore sulla Terra e mi allontano.
Gli lascio le mani e faccio un passo indietro.
-“Non dovevo… Mi dispiace.” Mi scuso e gli do le spalle, toccandomi le labbra.
-“Io non dovevo…” si avvicina e mi mette una mano sulla spalla.
Il telefono continua a squillare.
-“Devo tornare in aula.” Lo informo e gli tolgo la sua mano dalla mia spalla.
-“Adesso me ne vado e non tornerò mai più.” M’informa e io sento una fitta tremenda al cuore.
Non voglio che se ne vada, ma deve farlo prima che quel recinto venga abbattuto.
-“Addio.” Lo saluto.
Non ho il coraggio di guardarlo negli occhi, così mi allontano.
Torno all’interno dell’edificio e mi dirigo nel bagno riservato agli insegnanti.
Prendo il cellulare e do un’occhiata alle chiamate perse.
Compongo velocemente il numero che mi ha chiamato prima, mentre tradivo mio marito.
-“Chaerin…” mi risponde, dopo un paio di squilli.
-“Jinki… Mi hai chiamata?” cerco di mantenere la calma e non piangere.
-“Sì.”
-“Perché, è successo qualcosa?”
-“No, tranquilla… Volevo solo sentirti. Oggi ho finito prima e so che tu hai quest’ora libera… Che ne dici se ti vengo a prendere e stiamo un po’ da soli? Poi alle undici ti riaccompagno lì.” La sua voce è così rassicurante.
-“Sì! Vienimi a prendere.” Mi mordo un labbro, come se m’impedisse di piangere. Lo mordo tanto da farlo sanguinare.
-“Sto arrivando.” Mi informa e stacca la chiamata.
Mi sento una schifezza.
Ho tradito mio marito e so che se tornassi indietro, lo rifarei.
Dopo tutti questi anni, mi faccio prendere ancora in giro da quella stupida rana!
Mi maledico e spero che Jinki arrivi presto.
Esco fuori e noto con (dis)piacere che Minho se ne è andato e so che probabilmente lo ha fatto per sempre.
Sto per piangere, ma appena vedo la macchina di Jinki arrivare, mi riprendo.
Lo vedo scendere dalla macchina e avvicinarsi al cancello.
Io gli corro incontro e lo abbraccio forte.
Lui ricambia l’abbraccio.
-“Chaerin… Cos’hai?” mi chiede preoccupato, accarezzandomi la schiena.
-“Nulla, sono felice di vederti.” Lo rassicuro e gli stampo un sonoro bacio sulle labbra.
Non ho mentito, sono davvero felice che lui sia qui con me.




*Questa FF è giunta al termine *piange* ç///ç ... Ringrazio tutte le persone che hanno letto/seguito/recensito e aggiunto la storia alle preferite.
Spero di non aver deluso le aspettative di nessuno.
Non ho "svelato" il motivo del comportamento di Minho perché non lo so nemmeno io.
Questa ff è anche un "riassunto" di come è nato il mio amore per Onew asdfgh
Inizialmente il mio bias era Minho, ma poi pian piano ho iniziato ad amare il pollomane, ma ho comunque una cotta per il ranocchio!
Detto questo, mi farebbe piacere se lasciaste una recensione per farmi sapere cosa ve ne pare di questo finale c: 
Grazie ancora!
HK~‎ 
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > SHINee / Vai alla pagina dell'autore: HikariKamishi