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Autore: wanderer300    14/07/2008    4 recensioni
-- Mi dispiace ma dopo aver letto Breaking Dawn (in inglese), non riesco più a terminare la storia, dato che il finale lo conosco. Scusate :( -- "Li desideravo entrambi. Non allo stesso modo, ovvio. Ma non volevo rinunciare a nessuno dei due. Erano parte complementare di me. Ed è così che mi venne un'idea irrazionale, diabolica, anche quando pensavo fosse troppo tardi."
E' così che nasce Breaking Out, proprio da un'idea diabolica. Il titolo rimanda a Breaking Down, dato che la storia è ambientata dopo Eclipse, prendendo in considerazione il fatto che Bella è già sposata e "trasformata". Letteralmente il titolo significa evasione, fuga, da qualsiasi limite: non più i limiti della realtà umana, bensì i limiti della sfera vampiresca e quelli del mondo dei licantropi.
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo 2 -

Capitolo 2 - Il ritorno

«Dannazione! Non capisco! Non riesco ad avere visioni chiare. La mente di quel licantropo dev' essere talmente contorta...». Cercai di origliare la conversazione, e questo sentii dire da Alice.
«Lasciami capire» - biasimò Edward - «Hai visto Charlie leggere una lettera di Jacob tra qualche giorno?»
«C'è dell'altro. Non riesco a capire il contenuto della lettera, ma la reazione di Charlie spiega tutto. Credo che il lupo non si faccia gli affari propri. Ho visto Charlie svenire, sentirsi male. Andrà all'ospedale e Carlisle lo visiterà, ma non sarà niente di grave. Il problema è che chiamerà prima Billy, e credo che approvi anche lui la lettera di Jacob, come se volesse che fosse il momento che Charlie conosca la verità; poi, sconvolto, chiamerà Renèe e voi, non so chi per primo, ma...».
«NO! E' una catastrofe assolutamente da evitare!!» Strillai. Stavo uscendo fuori di senno.
«La eviteremo sicuramente, sta' tranquilla. Si tratta solo di una lettera. E' facile prenderla dalla cassetta della posta e strapparla. Anche se... credo che Jacob non sia proprio così stupido, s'inventerà qualcosa...». Disse Edward.
«Mi sembra ovvio, ma ormai ha preso la decisione della lettera, e non riesco a vedere le conseguenze se gliela strappassimo.» Disse Alice dall'altra parte del mondo.
«Dobbiamo comunque provarci, e voglio leggere IO quella lettera. Voglio tornare a Forks e proteggere mio padre a qualsiasi costo.» A quel punto avevo già strappato da mano il cellulare di Edward per parlare personalmente con Alice.
«Ti capisco, Bella. Ma devi stare molto attenta. Probabilmente Jacob deciderà di andargli a far visita di persona, se si renderebbe conto che la lettera non funzionerà. E a quel punto dovresti intervenire tu...»
«Sono pronta a tutto, Alice. Ma fammi capire...quindi Jacob è tornato? Sicura?»
«La lettera proviene da La Push, non c'è dubbio. E dato che ho visto Charlie con Jacob già qualche giorno fa, significa che ormai è sulla via del ritorno».
Non ci potevo credere. Dovevo, volevo vederlo.
«Prendiamo il primo aereo per Washington, allora...» Dissi precipitosa guardando Edward.
«Oh, certo, anche noi! E chiamo subito anche Rosalie, e poi Esme, così per il fine settimana stiamo tutti insieme e magari organizziamo qualcosa...»
«Frena l'entusiasmo, non mi sembra il caso, Alice. Prima dobbiamo concentrarci sulla situazione, e vedere come vanno le cose...» La ammonì il fratello, strappandomi stavolta lui il cellulare da mano.
«Su, Edward, non fare così! Comunque io chiamo Rosalie, ci pensi tu a Carlisle?»
«Sì, tranquilla. Ci sentiamo più tardi, o ci vediamo direttamente a casa, magari...»
Casa. Quella parola mi suonava in modo strano...

«Non ci posso credere, siamo quasi arrivati. Com'è strano vedere da quassù la nostra città verde...» Dissi malinconica.
«Ti mancano molte cose, vero? Mi spiace Bella. Ma ora non si può più tornare indietro...Te l'avevo detto. Ed ora...»
«Sshh!» Gli tappai la bocca con un bacio. Passionale, intenso, caldo. Non fugace come quelli di prima. Volevo fargli capire che non doveva sentirsi in colpa. «Vedi? Ho perso molte cose, ma mi basta sapere che in cambio ho guadagnato questo». Dissi ricambiando un altro bacio, gli stavo praticamente saltando addosso sull'aereo.
«Ok, ok. Credo di aver capito cosa intendi. Ma ora calma, siamo sempre in pubblico...»
«Certo, lo so, anche se ti fai troppi problemi...» Dissi divertita.
«Mi dispiace, ma lo sai, sono vecchio e dunque sono all'antica io...»
«Già, ma tra qualche decennio ti abituerai ai comportamenti delle giovani generazioni, o resterai sempre all'antica??»
«Bah, chissà...Forse ormai sono così e ti devi solo rassegnare, tesoro!»
Tirai un sospiro e lo baciai di nuovo, fino a quando non atterrammo. Arrivati all'aeroporto di Washington rubammo un auto, e ci dirigemmo verso Forks. Da lì corremmo a più non posso verso casa Cullen. Per fortuna passammo inosservati.
«Ma non c'è nessuno in casa?» Dissi non vedendo la Mercedes in garage.
«No. Carlisle fa il turno di notte, ed Esme è lì con lui in ospedale. Torneranno domattina. Questa notte è tutta nostra, amore...a casa nostra
Fu come sentirmi il cuore battere. Tecnicamente non batteva, ma la sensazione era quella. Edward mi portò in quella che era camera sua, e non era cambiato nulla in quella casa. Il divano di pelle nera era sempre quello. Ci entravamo benissimo entrambi, anzi, forse meglio. Perchè stavolta era diverso. Questa volta non dovevamo frenare i nostri istinti. I vestiti scivolarono via con facilità, i nostri corpi si muovevano coordinati fra loro. E senza rischiare di essere mangiata o aggredita: ero anch'io un vampiro.

Avevamo trascorso una notte stupenda, ma era finita. A svegliarmi fu un fastidioso raggio di sole che mi sfiorava il viso. Mi spostai di scatto e raggiunsi la finestra, stranamente non pioveva. Ritornai vicino ad Edward, naturalmente sveglio. Aveva un volto preoccupato.
«Buongiorno, amore... Qualcosa che non va? Ti vedo preoccupato»
«Mi sembra normale, tesoro. Questa notte non ci abbiamo pensato, ma ora è tempo di preoccuparci. Alice e Jasper saranno di ritorno tra poco. Rosalie ed Emmet sono già qui, invece.»
«Dici sul serio? Non li ho proprio sentiti...» Dissi imbarazzata.
«Beh, saranno nella loro stanza. Comunque sbrigati, mettiti qualcosa addosso...»
«Ehm... Certo, anche tu però!!»
«Certo. Un ultima cosa ho da dirti...Stammi a sentire. Sono preoccupato, non tanto per quello che potrebbe sapere Charlie e neanche per un'ipotetica lotta contro i licantropi, quello non mi spaventa affatto. Sono preoccupato per te, Bella. Non voglio che tu ti allontani da me. Non so perchè, ma ho questo timore.»
«Ma cosa ti viene in mente? Certo che non ti abbandonerò mai, ora che sono tua per sempre, per l'eternità. Ti amo, Edward, l'hai già dimenticato?»
«Non l'ho dimenticato, ma ho ugualmente bisogno che tu me lo ricordi più volte al giorno...»
«Stupido ingordo» Dissi, baciandolo ancora una volta.

Note dell'autrice:

Mi dispiace aver aggiornato tardi ed aver postato un breve capitolo, beh il bello deve ancora arrivare!! Ringrazio emily e temptation per le recensioni.

  
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