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Autore: chitta97    19/04/2014    4 recensioni
Okay, avevo in mente questa storia già da un po', soprattutto perché avevo voglia di fare qualcosa di diverso che non i ranocchi in terrestri. E allora perché non il contrario?^ Peccato che qualcun altro mi abbia già preceduto ma fa niente...Anche perché qua la situazione è un po' diversa...
I genitori di Giroro hanno mandato una lettera al figlio e solo Natsumi potrà fare qualcosa...ma da una farsa potrà nascere qualcosa di vero?
Lo scoprirete solo leggendo ^_-
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Giroro, Natsumi, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La prima prova

Sbatté gli occhioni color caramello più volte di fronte a quello strano percorso a cui si trovava di fronte. Non aveva mai visto niente di simile, eppure il suo professore di ginnastica ce la metteva sempre tutta a inventare sempre più esercizi e sempre più difficili -che lei puntualmente superava rasentando la perfezione-.

Ma quella... quella era una cosa completamente diversa!

 

Si iniziava con un normale percorso ad ostacoli che rimaneva tale solo per pochi metri; infatti si trasformava in una fossa dall'odore nauseabondo e un colore tra il vomito e il sangue raggrumato, sopra la quale penzolavano delle corde dall'aria poco stabile e sicura.

Si continuava con un poco di corsa su un terreno leggermente accidentato, ma niente di così preoccupante...soprattutto in confronto alla salita, decisamente ripida, di quello che sembrava una sorta di scivolo gigante dove le scale venivano dopo la parte liscia che, inoltre, si snodava in giri peggiori di quelli delle montagne russe. Dopo di che si riprendeva di nuovo il percorso ad ostacoli, ma questa volta ciò che dovevano saltare era decisamente più alto. E poi finalmente il traguardo, dalla cui striscia, peraltro, pendevano due “affari” (così li aveva denominati nella sua testa Natsumi) che assomigliavano vagamente a dei krapfen; sì, pendevano perché il nastro in questione era posizionato molto sopra le loro teste...!

 

Deglutì a fatica e delle minuscole gocce di sudore incominciarono ad imperlarle la fronte.

E Giroro se ne accorse subito.

 

“Scusa” sussurrò con un tono così fievole da insinuare il dubbio che fosse più un pensiero un po' troppo alto che una parola pronunciata vera e propria. “E di cosa? Per avermi un po' movimentato un pomeriggio? Ormai ci sono abituata con voi brutti ranocchi, dovresti saperlo.”

Disse sfoderando un sorriso brillante per poi volgere il suo sguardo a quell'abominio che avrebbe dovuto affrontare di lì a poco.

 

Proprio in quel momento si avvicinarono le menti che avevano progettato quel percorso, entrambi con un'aria soddisfatta e forse un poco altezzosa, se non addirittura sadica. “Questa sarà la prima prova.”

Esordì la donna, un sorriso malizioso ad incresparle le labbra. “Dovrete completare il percorso insieme e con insieme intendo con una gamba legata a quella dell'altro. Forse ti sembrerà troppo semplice per noi questo percorso Giroro, ma ricorda che niente è come sembra.”

Concluse sibillina, mentre il padre si apprestava ad aggiungere qualcosa. “Ma ovviamente noi non ti diremo niente di più. Gli imprevisti dovreste saperli affrontare da soli, o meglio, voi due insieme, se siete tanto innamorati come dite”

 

Che strana concezione dell'amore di coppia hanno questi keroniani...!

Non poté esimersi dal pensare la girina, un po' agitata al pensiero di cosa la stava aspettando...E se già quello visibile non era poco figuriamoci ciò che era nascosto!

 

Ingoiò la saliva e si diresse verso il punto di partenza, subito seguita dal ranocchio rosso che si ostinava a tenere il capo chino.

“Non è colpa tua, sono io che mi immischio sempre in cose del genere.”

Fece alla sua direzione Natsumi con un tono che voleva essere scherzoso, ma che veniva inevitabilmente velato da una sottile ansia.

 

Giroro arrossì, ma per fortuna il colore naturale della sua pelle lo nascondeva bene; quindi si affiancò meglio a lei mentre Keroro, incaricato poco prima dai due in veste di assistente (schiavo a detta del verde), legava loro le gambe con una corda.

Ripercorse con la mente la volta in cui aveva sostituito Aki nella corsa con i genitori, vincendo il primo premio con la sua Natsumi. Era uno dei tanti ricordi che custodiva gelosamente nel suo cuore, uno di quelli più felici perché in sua compagnia. Chissà, magari in un qualche modo quella volta poteva essere servita da allenamento per questo, anche se in effetti il percorso non era certo lo stesso...

 

Nonostante ciò si sentì in dovere di rassicurare la rosa “Non ti preoccupare, ce la faremo come quella volta.” Non specificò esattamente cosa intendeva, ma lei capì ugualmente e gli sorrise di rimando, annuendo convinta ora un po' di più del buon esito della prova.

 

E andrà tutto bene perché io ti proteggerò sempre Natsumi.

 

E dovrà andare tutto bene perché lui non può partire solo per questo....

 

 

 

 

Iniziarono e si vide subito che la coordinazione dei movimenti non era un grande problema per loro. Sì, Natsumi era un poco più impacciata del solito, probabilmente perché ancora non perfettamente abituata al corpo che aveva attualmente, però Giroro aveva saputo subito adattarsi al suo passo e lei d'altronde aveva cercato di velocizzarsi più che poteva. Ora tutto stava nel vedere gli ostacoli che si sarebbero presentati davanti a loro.

 

Il primo tratto fu superato senza problemi, con grande stupore dei due che si erano aspettati qualche strana trappola qua e là, ma il difficile venne quando constatarono che l'altezza delle liane era decisamente spropositata rispetto alla loro statura. Natsumi maledisse ancora una volta quell'altezza ridotta che avevano i brutti ranocchi, mentre Giroro si ingegnava su come risolvere il problema. “Non credo ci sia molto da fare, dobbiamo saltare...”

“Saltare??” Fece l'altra “Ma hai idea di quanto bisognerebbe saltare?! E' un'impresa impossibile, anche per noi due!”

Un brivido gli attraversò la schiena a quel noi e di nuovo si maledisse mentalmente per essere così sensibile a cose tanto insignificanti.

 

“Fidati di me, Natsumi.” La prese per le spalle, girandola verso di lui- e in quell'attimo poté giurare di vedere le gote di lei colorarsi di una tonalità più scura dell'arancione- per poi avvolgerla, con impacciata quanto tenere timidezza, in un abbraccio che tinse definitivamente entrambi di un rosso scarlatto. “C-che fai?” Balbettò confusa l'Hinata. “Ci faccio saltare fino alla liana.” Rispose con quanta più naturalezza possibile l'altro, trattenendo a stento un insulso balbettio.

 

Dal nulla fece comparire un'arma che assomigliava in tutto e per tutto ad un cannone, non fosse per le dimensioni ridotte e l'impugnatura da pistola. Fu in quel momento che anche Natsumi capì. Forse per quello riuscì a trattenere lo strillo che rimase imprigionato nella sua gola, quando il piccolo proiettile, appiccicoso e unito alla bocca del fucile con un filo grigio e resistente, fu sparato verso la liana e, riuscendo a centrarla, si portò con sé i due ranocchi.

Ci volle un attimo perché la coppia volasse fino all'altra riva e continuasse tranquilla- per quanto possibile ovviamente- il percorso.

 

Ora li aspettava un tratto con strani mucchietti di terra che innestarono subito nell'uomo (se così si può dire) della questione un dubbio pessimo.

“Natsumi, stai att-” neanche il tempo di finire la frase che l'Hinata inciampò proprio in uno dei quei piccoli rialzamenti. E, come previsto dalla ranocchia rossa, si verificò un'esplosione devastante.

Alla girina sembrò di cadere a rallentatore, esattamente come si vedeva nei film, con lo scoppio -un misto tra fumo e fuoco dai colori più vivaci, quali arancione e rosso- a fare da sfondo al “volo” dei due malcapitati protagonisti.

 

Solo che avrebbe giurato che avrebbe a breve assaggiato la terra con tutta quanta la faccia e invece...invece sembrava che il volo si prolungasse, come se restasse ferma in aria, quasi fosse nello spazio e il sapore amaro del suo giardino non raggiungeva mai il suo palato...Ma nello spazio non ci sono delle piccole eppure forti braccia a sostenerti.

Ma cosa??!

 

Aprì gli occhi per comprendere che cosa esattamente stava succedendo attorno a lei, perché quel giorno davvero pensava di non capire più niente, contornata com'era da eventi incredibili e surreali.

Ma quando mai la sua vita era stata normale da quanto conosceva quelle strane ranocchie arcobaleno, in effetti?

 

Incrociò immediatamente le iridi d'ebano del caporale che, con sguardo determinato, continuava a tenerla in braccio, ora che le era possibile visto che la corda era andata perduta, trasformata in un mozzicone bruciacchiato dalla bomba esplosa.

 

“M-ma-ma Giroro...Così non stiamo barando? Cioè, per i tuoi genitori è valido?” Non sapeva esattamente cosa dire per non sembrare ridicola o indifesa più di quanto si era dimostrata in quel momento, perciò optò per una domanda intelligente, tralasciando scuse o ringraziamenti imbarazzanti.

 

“Ai miei interessa principalmente che si usino tutti i metodi possibili per sopravvivere entrambi...Saper reagire agli inconvenienti, sapersi tirare fuori dai guai insomma...!” Non aveva ripetuto “insieme” perché era già troppo più rosso del normale per poter reggere ad un'altra parola che mettesse ancora sotto i riflettori quanto stessero facendo, che cosa stessero recitando...già, solo recitando, dannazione, doveva tenerlo a mente!

 

La piccola Natsumi deglutì mentre attorno a lei continuavano a svolazzare le macerie create dall'esplosione di poco prima.

Neanche il tempo di rendersene conto e avevano incominciato a salire su quella specie di scivolo al contrario e la scalata era ben più faticosa di quanto potevano immaginare...Tutti i bimbi si divertono a salire dalla parte in cui generalmente si scende, ma di certo nessuno scivolo normale è così simile a delle montagne russe, in cui sono più i giri della morte che altro.

 

E di certo non aiuta avere la tua amata in braccio, eh Giroro?

 

Ma, forse scioccamente, forse non tanto, il ranocchio in questione ha paura a lasciare la ragazza, ha paura che quel momento possa finire, Non Vuole che quel momento finisca, che quegli attimi in cui riesce a sentire il suo respiro così vicino, in cui sente così distintamente -e non solo tramite un fugace e lieve tocco- il calore che emana quella creaturina, dal carattere così dirompente che scuote anche il suo cuore da soldato.

 

Ma alla fine, se non completerai queste dannate prove, se non convincerai quei tuoi terribili genitori, tu quella girina non la rivedrai più...te ne rendi conto Giroro?

 

Trattiene le lacrime, perché un vero uomo non piange mai, o almeno non per pensieri così stupidi.

E' l'Hinata a precederlo scendendo con agile balzo dal comodo abbraccio dato dalle sue braccia.

“Se non hai un peso da portare sarà più facile, che dici?” Dice con un accenno di sarcasmo che, però , non vuole essere un rimprovero, forse addirittura è un muto ringraziamento per essere sempre così stranamente premuroso con lei...Lui annuisce semplicemente con aria decisa e la scalata continua come se nulla fosse, con giusto una scintilla di determinazione nei loro sguardi che così sembrano quasi infuocati.

Delle scale neanche si preoccupano e le saltano semplicemente, continuando indisturbati il loro tragitto, alternandosi nel sollevarsi a vicenda per poter superare gli ostacoli, altrimenti decisamente alti.

 

Ormai niente gli avrebbe fermati, erano una squadra formidabile e lo sapevano, come testimonianza bastava vedere gli sguardi complici che ad ogni prova superata si lanciavano in contemporanea.

Così, mentre Natsumi, che seguiva di poco il caporale, addentava il krapfen sulla linea del traguardo, una smorfia di fastidio attraversò il volto della madre del rosso, accompagnata dal marito che esibiva lo sguardo di non approvazione, ferito com'era nell'orgoglio.

 

Ce l'avevano fatta, ora dovevano inventarsi qualcos'altro di più efficace, di più duro, più difficile...Qualcosa di impossibile.

Perché avevano capito che non tutto era come poteva sembrare, una menzogna c'era sotto quella coppia e loro l'avrebbero smascherata.

Ne andava della loro credibilità, del loro onore..

 

 

Note dell'autrice:

Ciauuu <3 Allora, che ve ne pare di questo capitolo? Io sinceramente non so darne una valutazione precisa, quindi lascio tutto nelle vostre manine che spero mi lasceranno delle recensioni, al solito non importa se positive o no, basta siano costruttive (: Mi dispiace per i tempi di aggiornamento, ma purtroppo prima delle ff ci sono troppe cose che mi tengono impegnata e non posso farci molto, di certo non voglio che efp diventi un obbligo stressante invece che un bel passatempo, ergo perdonate i tempi di pubblicazione così lenti e abbiate un po' di pazienza, oppure non seguite la storia. Ve lo dico col cuore perché so quanto può essere fastidioso aspettare, soprattutto se pensate che non ne valga la pena, giuro che non mi offendo :) E a chi vorrà continuare a seguirmi un mega bacio e un ringraziamento speciale <3

Un bacio a tutti, chitta97 <3

  
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