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Autore: Always Strong    21/04/2014    0 recensioni
"Non ce la farai,non puoi,è impossibile,torna alla realtà" continuavano a ripetermi i miei genitori,ma io continuavo a rispondergli così "L'importante è che io ci creda,e sò che ce la posso fare,lo sapete sono più determinata che mai e siete voi che mi avete insegnato ad inseguire i miei ideali,i miei sogni,ed è quello che farò,perchè non intendo arrendermi proprio ora"e non mi sbagliavo...
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Mi riggirari nel letto ancora una volta."La sveglia" la cercai, quando mi accorsi che ormai erano le cinque di mattina, avevo dormito solo due ore, ma era più che comprensibile, insomma presto avrei potuto dire quel 'I am here' che tanto sognavo. "Josy, dobbiamo andare, svegliati..." la strattonai per il braccio, mentre lentamente, aprì un occhio "Ma che ore sono?" stava morendo di sonno, ma non m'interessava "Son le sette, muoviti e vai al bagno". Per mia fortuna non guardò l'ora, senò si sarebbe rimessa a dormire, e mentre lei si lavò io tirai giù tutti i vestiti che avevo. Dopo venti minuti per decidere la maglietta da indossare, optai per la canotta con sù un loro disegno, e ovviamente mi sarei messa le mie inseparabili Converse bianche. Ero talmente presa ad immaginare come sarebbe stato, che non mi accorsi delle mie gambe; loro tremavano come foglie, ed ora che me n'ero accorta m'era quasi difficile stare in piedi. Finalmente Josy uscì dal bagno, impregnando l'aria di deodorante alla fragola "Non ti servirà, tornerai a casa sudata come un maiale, mi dispiace baby" le lanciai un sorrisone, e lei ancora mezza addormentata ribattè "Anche tu puzzerai di maiale" girò lo sguardo verso l'orologio appogiato sul tavolo "Sei una bugiarda, sono le sei!" io l'accarezzai ridendo, poi Yp ci venne incontro scodinzolando, e finalmente, dopo che Josy lasciò un bigliettino a Cris, uscimmo di casa. Il viaggio fu lungo e snervante, e per quanto cercai di rimanere calma, mi mangiai le unghie tutto il tempo, inciampando sù persone, oggetti ed animali. "Credo di svenire" Josy mi guardò quasi con tono scherzoso " Ma non dire sciocchezze" e si mise a ridere, io invece sentivo la testa girare ed il cuore scoppiare. Josy insistì per andare al bar, così fece colazione, io invece se avrei mangiato, di sicuro avrei vomitato. I cancelli, tra poco nemmeno si vedevano più. Era pieno di ragazze che urlavano, e strepitavano, come se quella fosse la loro ultima occasione d'essere felici. Io, invece, per la prima volta mi sentivo seria, troppo seria per essere veramente la Bel di sempre. Le gambe quasi cedevano, e sentivo una leggera voglia di piangere. Josy, a mia sopresa, parlava con altre tre ragazze. "Lei è Bel. E' lei la ragione per cui sono quì, oggi.", io me le guardai tutte e tre. La bionda tinta, se non sbaglio Marlee, aveva vinto il biglietto, e si vedeva dal suo sorriso che la gratitudine era tanta, ma non smetteva di parlare di quanto fosse bella la 'tartaruga' che Zayn non ha; invece la scura, aveva uno sguardo superficiale, che già mi bastava per farmela andare sulle così dette 'scatole'. L'unica per cui, in quel momento, provavo veramente simpatia era Kezia, una tipa piuttosto curiosa ed inteligente, non ostante la compagnia che si portava dietro. Le tre tipe entrarono, e dopo dieci minuti, anche noi stavamo dall'altra parte del cancello. Quelle quattro ore erano già passate, e nemmeno m'enero accorta. Arrivate al nostro ingresso, lo staff ci strappò i biglietti, e poi facendo segno con la mano, ci disse di andare tra la massa di ragazze già scatenate. Ci mescolammò nella massa, quando delle All Star rosse, fecero capolino sul palco. Era Liam. Le gambe non le sentivo più, ed i miei occhi erano troppo presi ad ammirare quella meraviglia, in carne ed ossa, proprio lì, davanti a me. Mi sarebbe potuto venire benissimo un infarto, ma la risata di quell'angelo mi avrebbe ripreso subito. Una volta che fu tornato dietro il palco, partirono le cover dei ragazzi. Per una beata ora, ascoltando quelle cover, immaginai di stare sotto le coperte, con le cuffiette nelle orecchie.

Sento un'esplosione di parole, una canzone. E' musica. La loro musica.
E' tutto così forte, così vivo. Il cuore ha voglia di esplodermi, gli occhi invece sentono come un acido al loro interno. Posso dire che è la felicità. Ok, è tutto appannato, sento solo tanta felicità. E' per loro. Vedo quei palloncini volare, e quella luce torna a risplendere, e poi eccoli là; stanno cantando, si divertono.
Niall ha appena fatto un salto, uno di quelli suoi, di quelli alti ed energici. Vedo Zayn, sta cantando. Le sue vene! Si vedono le sue vene. E' stupendo, è un angelo.
Urlano. Tante come me urlano. Stanno urlando, urlano mentre cantano, urlano la loro felicità.
E' bellissimo. Mi sembra di essere la sù con loro. Io piango. Piango perchè ho paura che il mio cuore esploda. Inefetti sta esplodendo. Lo sento pieno, lo sento pesante, lo sento. Vuole uscire, mi sta chiedendo di uscire, me lo sta imponendo. Sono loro. Loro mi fanno scoppiare il cuore. Anne ha ragione, il cuore vuole scoppiare dall'orgoglio. Orgogliosa di loro. Ecco cosa sono, sono dannatamente orgogliosa di loro.
La maglietta nera, l'ho vista! E' appena passato Harry, sta cantando, si avvicina alle fans. Si è chinato verso di loro, si è chinato appena. Loro urlano, urlano ed alsano le mani al cielo. Si alza e si sistema i capelli. E' passato dall'altra parte del palco. Liam! L'ho sentito, è Liam! Sta cantando, canta She not afraid. Amo quella canzone. Le frecce, le ho viste. Ha i pantaloni calati, come li porta lui. Ha sorriso. Non ha prezzo, sento di volerlo abbracciare.
Due ore andate. Il concerto dura da due ore.
Dovrebbe essere quasi finito, ma io sento che andrà avanti, andrà sempre avanti. La voce incomincia ad andarmi via. Loro sono lì. Voglio solo guardarli. Per tutta la vita, si, lo farei per tutta la vita. Mi bruciano gli occhi, ho pianto troppo. Sento freddo. No, sono brividi. Sono felice, mi sento felice.
Eccolo, mi sta chiamando. Si, mi sembra di sentirgli dire il mio nome. Ma no, sono solo abbagliata da tanta bellezza. Sta cantando. Canta dell'amore. Si io lo amo, e lui, lui mi ama? Forse si, ma ora non è importante. E' importante lui, e la sua voce angelica. Mi sta facendo rinascere. Voglio alzare la mano, si l'alzo. Gli occhi l'ho socchiusi. 'Ciao Louis'. Gli manderò un bacio.
Non lo sò. Non conosco la quantità del tempo passato, ma sò che è passato. Noi stiamo continuando. Anne ha ragione. Noi continueremo sempre.


"We wanna say a massive thank you" ed ecco che hanno ringraziato, ed ecco che hanno spento i microfoni. "Jo' aspettami quà" incominciai a correre verso il bagno. Avevo bisogno di sciacquarmi la faccia, non riuscivo nemmeno più a sentire la terra sotto i piedi. Mi persi, e finii per uscire dallo stadio ed andare a sbattere contro Paul, che mi fece un lividone alla spalla, quando di colpo mi sentii tirare per un polso. Liam mi aveva acchiappato per un polso. Lo abbracciai come a dirgli che non lo avrei mai lasciato andare, e lui in un certo senso, ricambiò. Dopo avermelo sentito portar via, mi girai, e con lo sguardo cercai Josy. "L'ho abbracciato" lei non capiva, e mi squadrò; "Io e Liam ci siamo abbracciati" Josy si mise a saltare incredula, ed io avevo uno sguardo perso nel vuoto, mentre sorridevo a quattrocentoventi denti. Quella notte la passammo in un bed and breakfast, non ci andava di tornare a casa. "Bel svegliati, è tardi" la voce di Josy mi svegliò bruscamente, "Ho fatto un sogno meraviglioso" lei mi guardò e scoppiò a ridere "Non era un sogno" quella risposta mi fece scattare in piedi, e la guardai entusiasta. Dopo dieci minuti avevo fatto cadere a terra il vaso per quanto mi ero messa a saltare. Nel bel mezzo della colazione, Josy tirò fuori un pas, ed ecco che io sputai tutto il caffèlatte sul tavolo. Era un pas per un meet con loro! Non realizzavo. Un'ora era passata, ed io ero in fila per arrivare a loro. Un tizio tutto muscoli, senza aprire bocca, mi prese il pas, gli diede un'occhiata, e mi fece segno di entrare.

Oh Cristo! Sono loro. Proprio loro, i miei ragazzi.
Niall mi ha appena sorriso, mi sento svenire. Ho la sua mano sul polso, ed i suoi occhi addosso. Ora mi ha messo le mani in vita, e mi stringe a se. Non mi sono resa conto che lo sto stritolando, ma non riesco ad allentare la presa. "Sei bella principessa, non farlo più". Fanculo a me! Niall ha visto le mie vecchie cicatrici.
Il profumo di Zayn ha riempito l'aria. L'ho tra le braccia, e lui m'ha tra le braccia. Mi dice di non piangere, ma come faccio a non piangere? Ho la mia felicità tra le mie braccia! Ha ragione, forse non ha senso piangere. Gli ho appena lasciato un bacio delicato sulla guancia, e mi ha sorriso.
Eccolo! E' il mio angelo. Ha il mio riflesso negli occhi. Sta sorridendo. Il cuore mi esplode, m'impone d'uscire. Non posso reggere. E' troppo. Insomma, sta sorridendo a me! Dio mio, quanto ho desiderato essere la ragione del suo sorriso, ed eccomi quà, lui sorride davanti a me, guardando me. Mi stringe a se. Io ho solo appoggiato le mani sulle sue spalle. Devo fare qualcosa. Gli sto baciando l'angolo della bocca. "Dimmi che sono io".
Mi ritrovo davanti Harry, che mi sorride. Gli accarezzo una spalla, e poi appoggio la testa sulla mia mano, abbracciandolo. Continua a sorridermi a e dirmi che Niall ha ragione, che non devo farlo più, ma io come posso spiegargli che non lo faccio più da quando ho loro? F
inalmente, mi ributto tra le braccia di Liam. Credo che mi ha riconosciuto. Non sò perchè ma quelle sono le due braccia che in vita mia mi rassicurano più di ogni altra cosa! Mi sta sorridendo "Come ti chiami?" tra un mezzo sorriso, e un fiume di lacrime do' un accenno di voce "Bel". Mi stringe più forte, così decido di prendere fiato. "Grazie guerriero. La mia pelle è viva grazie a te, grazie a voi". Un tizio in nero, arriva e mi porta via, staccandomi ancora da Liam.
Avanzando, mi volto e incrocio quegli sguardi. Mi stanno dando ancora una volta forza. Questa non è l'ultima volta che affondo nelle loro braccia, questa è la prima volta, ma non l'ultima.
  
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