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Autore: DarkPhoenix    18/12/2004    1 recensioni
Harry è appena tornato ad Hogwarts con lui ci sono tutti i suoi amici. è molto triste per la morte di sirius e desidera con tutte la forze che torni. C'è un nuovo insegnante di difesa contro le arti oscure e un altro uomo che si muove nell'ombra e sa tutto ma nessuno sa nulla di lui.. come andrà a finire? per saperlo leggette questa mia prima ff e sopratutto RECENSITE in ogni caso. Thanks a lot!!!!
Genere: Dark, Drammatico, Malinconico, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Lucius Malfoy, Sirius Black, Il trio protagonista
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Hermione era rimasta nei dormitori, perché poi voleva andare in biblioteca, "Così gli faccio vedere io chi è l'incompetente. Questa me la paga, dovesse essere l'ultima cosa che faccio ma me la paga" aveva aggiunto stizzita. Harry e Ron invece andarono a passeggiare nel parco di Hogwarts, il ragazzo era ancora troppo arrabbiato per poter studiare. E tutti quei sospetti su Silente, lo disturbavano, così decise di parlarne con Ron.

- Visto Harry, lo dicevo io che il vecchio si era rincoglionito! Secondo me nn è controllato, sta soltanto invecchiando. Comunque la McGranitt ha ragione Harry, potresti essere in grave pericolo con Malfoy nei paraggi. Sarebbe il colmo se fosse lui ad ucciderti, scampato miriadi di volte da signore oscuro, tristemente noto come il bambino che è sopravvissuto, muore ucciso dal più vigliacco dei seguaci di Voldemort. Sarebbe un bel titolo per la Gazzetta del Profeta, ma una indecenza per la tua reputazione. E per il tuo orgoglio.

- Perfettamente vero Ron. Ma per il momento che posso farci? Dovrò convivere con lui e la sua minaccia per quest'anno, poi finalmente me ne libererò.

- Sempre che ci arrivi alla fine di quest'anno Harry.

- Grazie Ron, è sempre bello sapere che il mio migliore amico è così ottimista.

- Figurati Harry. Dovere.

Stavano scherzando come nn facevano più da molto tempo ormai. Quando Ron tirò fuori dalla divisa le invenzioni di Fred e George, si divertirono un mondo a dare a dei bambini del primo anno delle caramelle che appena morse diventavano colla e così questi nn potevano più parlare per una settimana. Poi Ron si ricordò di essere un Caposcuola e smise di elargire caramelle anche se si dimenticò di sciogliere l'incantesimo.

- Già pensa se ci fosse Hermione, adesso ti starebbe già dicendo di tutto e rimproverando perché hai preso in giro quei bambini. "E se le caramelle fossero state difettose? E se a uno di quei bambini fosse andata di traverso una chicca? Ci hai pensato a questo Ronald?"

 - Nn è vero Harry lei nn ha la voce così stridula, la sua è più dolce, più calma più…

Poi come se si fosse reso conto di cosa stava dicendo si fermò e arrossì di colpo, diventando dello stesso colore dei capelli.

-Scusa Ron, cosa stavi dicendo?

-Oh, niente Harry - disse piuttosto imbarazzato.

-Cavolo Ron, ma nn è che ti piace Hermione vero? Cioè voglio dire nn è brutta, però è Hermione…

-Ma no Harry, cosa vai a pensare?

- Bhè certo, come può piacerti dopotutto lei è…è…

Ma Harry nn riuscì a trovare nulla di spiacevole sul conto della ragazza. Già perché nn c'era proprio nulla di spiacevole in lei. Dopo anni di amicizia si era accorto di essersene innamorato. E anche Ron  era caduto nella stessa trappola se così la si poteva definire. E questo era un bel problema. Sarebbe stato tutto diverso nel loro trio, se Hermione avesse scelto uno di loro due o anche nessuno perché c'era da considerare l'ipotesi che nn scegliesse nessuno dei due. Nel primo caso uno di loro due si sarebbe sentito tradito dall'altro, nel secondo entrambi avrebbero avuto il cuore spezzato senza però venire a capo di nulla.

- Ron dì la verità. Ti piace?

- Sì Harry. Probabilmente da sempre, anche se nn lo sapevo. Lei mi è stata sempre accanto, mi ha aiutato a scuola, con i compiti. Abbiamo passato tutti questi anni assieme, era impossibile che nn succedesse.

-Bene Ron. Cosa pensi di fare allora? Glielo dirai o lascerai tutto com'è?

-Ecco io nn lo so. Se nn le piaccio, se mi dice di no? Secondo te cosa devo fare?

Harry rifletté a lungo. Forse era meglio che nn le dicesse nulla, avrebbero evitato di sconvolgere il gruppo. E una piccola parte del suo animo che andava via via ingrandendosi continuava a gridare no che nn glielo deve dire. Così ci puoi provare tu. Se lei accettasse Harry che faresti? Il reggicandela? Ma spense quella voce egoista e rispose semplicemente

-Provaci Ron. Se nn lo fai, nn lo scoprirai mai e magari vi aspetterete l'un l'altra per una vita.

-E se lei rifiuta?

-Credo che lo dovresti accettare del resto è un suo diritto decidere con chi stare. Però pensa se vale la pena di rischiare di rompere la vostra amicizia. Se la risposta è sì nn esitare, ma se hai anche un solo dubbio sui tuoi sentimenti allora no. Nn rischiare di rovinare tutto.

-Grazie Harry sei un vero amico, anche se adesso sono più confuso di prima. Quando mi sentirò pronto glielo dirò. Tu farai il tifo per me vero?

-Sì, Ron. Certo.

Dire quelle ultime parole era stato come prendersi a sassate. Ma d'altronde cosa poteva rispondere al suo migliore amico?

 

-Allora vi siete divertiti, vero?- disse indispettita- Sai Ron ho visto salire un paio di studenti del primo anno che nn riuscivano a parlare. Ho chiesto cosa fosse successo e i loro amici mi hanno detto che un ragazzo coi capelli rossi li aveva dato delle caramelle. Tu nei sai niente?

- Hermione piantala! Perché dovrebbe essere sempre colpa mia, nn sono mica l'unico ad avere i capelli rossi qui dentro!

-Certo nn sei l'unico, ma sei il solo ad avere dei fratelli che per lavoro inventano di queste cose. E lo sai benissimo.

- Ma dai Herm'! Ci stavamo divertendo e poi Fred mi aveva chiesto di provarle su qualcuno…

-Ancora peggio! Ciò vuol dire che nn erano neanche sperimentate! E se una di quelle caramelle fosse stata difettosa? Se fosse andata di traverso? Ci hai pensato Ron, ci hai pensato?

Harry e Ron si scambiarono uno sguardo d'intesa divertito. La conoscevano veramente bene. 

Poi Harry se ne andò che ancora battibeccavano, lei furiosa lui ridanciano. Salì le scale divertito, e si buttò sul letto. Sentì un forte crak provenire dal materasso, si alzò e vide i suoi occhiali ridotti a una schiacciatina.

-Dannazione! Oculos reparo!

Li inforcò sul naso, le lenti erano si integre ma la montatura tutta storta. Li afferrò e li scagliò lontano. Erano inutilizzabili. E doveva assolutamente studiare.

-Copierò da Hermione. Cribbio nn copierò proprio nulla visto che senza occhiali nn vedo niente.

In quel momento una sagoma si stagliò all'orizzonte contro gli ultimi raggi di sole. Edvige, la sua candida civetta gli si posò accanto porgendogli una zampa. Chi poteva essere a scrivergli? Aprì frettolosamente il bigliettino ma senza gli occhiali era inutile. Avrebbe aspettato la mattina successiva, quando forse un professore glieli avrebbe potuti riparare. La posta nn poteva essere  tanto urgente, per cui ripiegò il bigliettino e lo mise nel cassetto. Accarezzò dolcemente Edvige che poi volò via verso la gufiera lasciandolo di nuovo solo.

La mattina successiva Harry scoprì con suo grande orrore che avrebbero avuto due ore di pozioni ancora una volta assieme ai Serpeverde. Prese la sua roba e con Ron ed Hermione si diresse nei sotterranei. Piton gli aspettava ansioso.

- Potter, con mio sommo piacere noto che sei ancora qui ad allietarmi della tua presenza. Sei pregato di guardarmi quando parlo, per cui cinque punti in meno a Grifondoro. E ringraziate il vostro compagno.

-Ma è impossibile Harry!- bisbigliò perplessa Hermione nn appena ebbero preso posto in fondo all'aula- è una congiura! Nn appena ti vedono ti tolgono cinque punti, senza una scusa plausibile! Ti assicuro che nn credo di riuscire a sopportare tutto l'anno queste ingiustizie. E mi piacerebbe tanto togliermi una soddisfazione personale quale rompere la faccia a Piton per cui…

-Le dispiace signorina Granger nn chiacchierare durante le mie ore? È una cosa che proprio nn sopporto quindi anche a lei cinque punti in meno nn fanno male.

I Serpeverde sorrisero divertiti, e Draco era il più entusiasta e sembrò sussurrare perfidamente "Ti sta bene sporca mezzosangue"

La mattina trascorse senza altri incidenti di rilievo, Hermione fece guadagnare venti punti al Grifondoro durante la lezione di Incantesimi. "Alla faccia di Piton" disse divertita.

Finalmente gli occhiali di Harry, che aveva portato a riparare da Vitious, erano a posto. Così andò in camera e lesse il breve bigliettino sgualcito:

 

Harry ti devo parlare urgentemente. Ti devo spiegare un sacco di cose che certo vorrai sapere. Vediamoci al Platano Picchiatore mercoledì sera alle 11 .  

 

Harry lasciò andare il biglietto con un urlo nn appena lesse la firma. Ron accorse immediatamente.

-Che c'è Harry? Perché hai gridato?

Vide il bigliettino e lo lesse.

-Oh mio dio! Ma è di…

-Sì è di Sirius.

  

- Harry lo sai che nn è possibile, vero? Sirius è morto, l'abbiamo visto tutti scomparire dietro quella tenda nell'Ufficio Misteri al Ministero della Magia due anni fa.

-E chi ci dice cosa ci fosse oltre quell'arco? Perché nn mi hanno fatto avvicinare? Nn se ne era andato avevo ragione io. E comunque quella è la sua scrittura, nn può essere che ritornato- disse risoluto - e se voi nn volete crederci affari vostri. Io andrò a quell'appuntamento.

Il ragazzo dette quelle parole lasciò i suoi due amici nella sala comune e si diresse verso il dormitorio.

- E' bene che io e te andiamo a farci un giro dopo tanto tempo.

Afferrò la sua FireBolt dal baule ed aprì la finestra. L'aria gelida della sera inglese gli sfiorava il volto. La scoperta che Sirius era ancora vivo lo rendeva euforico, perciò sarebbe salito diversamente a cavallo della sua scopa. Lasciò cadere il manico oltre il parapetto e poi lo seguì. Era magnifico sentire il vento tra i capelli e vedere il suolo venirgli incontro a una velocità paurosa. Raggiunse la scopa dopo oltre la metà della caduta e la inforcò.

-Wow! Devo farlo più spesso!

Dettò così puntò in direzione della Foresta Nera e scomparve nella nebbia.

 

Intanto Ron ed Hermione erano rimasti soli nella sala comune. Era tardi e molti erano già andati a dormire.

-Dove è andato Harry?

-Nn so Hermione, io sono qui con te come faccio a sapere dove sia?

-Te lo chiedevo perché magari tu sai se ha un posto dove va quando si sente solo o triste. Tutto qui. Lo so che eri qui con me, nn sono mica stupida.

-No nn lo so. Harry diventa sempre più strano. Da questa estate mi sembra diventata un'altra persona. Nn lo riconosco più.

- Già neanch'io. Si comporta in modo strano, ha sbalzi di umore improvviso, è sempre triste, distaccato…

Mentre la ragazza parlava Ron la fissava intensamente, quasi avidamente. Il suo sguardo si posava prima sui capelli castani, poi sugli occhi nocciola, sul viso candido. Quando giunse alle labbra si fermò. Senza sapere cosa stesse facendo, il ragazzo si avvicinò alla bocca di lei e la baciò sfiorandola dolcemente. Hermione che fino a quel momento continuava a parlare, quando sentì le labbra di lui sulle proprie restò interdetta ed immobile. Ron sembrò riprendersi dallo stato di trans in cui si trovava e si allontanò repentinamente

-Scusa - farfugliò - nn ho idea di cosa mi sia preso, io ti giuro che nn volevo, solo che…

-Che cosa?- anche Hermione dopo lo sbigottimento iniziale cominciava a riaversi dallo stupore.

-Che… niente Hermione fai finta che nn sia successo nulla. Anche perché nn accadrà mai più.

Hermione era stranita, nn si sarebbe mai aspettata che il suo migliore amico la baciasse, così improvvisamente. Certo era lusingata dal sapere che piaceva a un ragazzo, ma lui nn era uno qualunque, era il suo migliore amico e le dispiaceva doverlo deludere. Già perché a lei piaceva Harry, il ragazzo famoso e misterioso, e per Ron sarebbe stato un brutto colpo sapere che era battuto ancora una volta dal suo migliore amico. Ma era veramente sicura di amare l'altro ragazzo? Dopotutto cosa sapeva lei dei sentimenti di Harry? Era stato sempre chiuso e con Cho si era comportato veramente male. Cho aveva la sua parte di colpa (forse la maggiore) ma Harry aveva dimostrato di nn avere un minimo di tatto e comprensione con le ragazze. Ron invece le dava un senso di tranquillità e sicurezza maggiore, inoltre lo conosceva bene, ma soprattutto era sicura dei suoi sentimenti. E quindi forse anche per paura di essere respinta da Harry e di deludere Ron, chiuse in un piccolo angolo del suo cuore i sentimenti per Harry e disse:

-Perché dici così Ron? Perché nn dovrebbe più ripetersi?

-Ma io insomma, nn credevo, nn speravo veramente che tu… che noi…

-Vedi Ron tu sei un uomo di poca fede. Ti arrendi subito e così nn va.

E mentre qualcosa dentro di lei urlava a squarciagola di fermarsi, si avvicinò a Ron e ne ricambiò il bacio.

Una fitta improvvisa al cuore, fece sobbalzare Harry che volava nella notte giunto ormai nei pressi di Londra. Stava succedendo qualcosa a Ron o ad Hermione. O a tutti e due. Nn sapeva come ma fino a lui era giunta l'emozione che stavano provando i suoi amici. Assieme. Sperando con tutte le sue forze che nn si trattasse di quello che temeva proseguì, ora più angosciato, nel suo volo senza meta. 

 

-Crede che la sua missiva sia giunta al ragazzo?

-Sì certo, a quest'ora l'avrà anche già letta.

-Vede, come ho avuto modo di scoprire in questi anni, Harry nn è uno stupido. Ha affrontato molte volte il Signore Oscuro e nonostante questo è sempre sopravissuto e lo ha addirittura sconfitto. È un mago giovane, ma nn bisogna sottovalutarlo.

-Io nn lo sto sottovalutando, lo sto colpendo nel punto in cui è più vulnerabile. Come già Voldemort aveva scoperto, il suo punto debole sono gli affetti. Ha visto come ha sofferto quando è morto quel rinnegato di un Black? Sarà entusiasta di sapere che è risorto. E quando meno se lo aspetta, nel momento in cui sarà più felice dopo averlo rivisto, morirà ucciso dallo stesso Black.

-Un piano geniale nn c'è che dire. Nn c'è nulla che possa andar storto, anche perché il ragazzo nn è tanto acuto di mente, quanto sembri e io, glielo posso assicurare, lo conosco da quand' è nato.

-Allora a domani.

-Sì a domani.

E dall'ombra della foresta spuntarono alla flebile luce della luna due figure che si allontanavano furtivamente dal luogo dell'appuntamento. Al riflesso della luna, una barba argentata luccicò.

  
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