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Autore: _Giuls17_    22/04/2014    3 recensioni
[A world without Magic] Hermione Granger crede nelle favole, ma la sua mente, fin troppo razionale, la costringe a guardare in faccia la realtà: i principi non si innamorano delle ragazze normali. Perciò, mette da parte il suo "sogno" per concentrarsi sulla vita di tutti i giorni; nonostante rimanga un'amante dei libri, grazie a una serata con le sue amiche, il destino farà in modo di cambiare le carte in tavola, dando una possibilità al suo "sogno"...
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Sono stata un pò lontana da questa storia, 
il mio entusiasmo iniziale si era dissolto nel nulla
e non avevo più l'ispirazione per continuare.
Diciamo che però negli ultimi giorni qulche idea è tornata a frullarmi
nel cervellino ed ecco qua un nuovo capitolo.
Non so bene se la storia desterà 
ancora la vostra curiosità, prego di
segnalarmi errori o altre mie cavolate :)
Buona lettura <3


 
C’è un motivo se sei il Principe Ereditario
 
 
 
L’aveva baciata.
Aveva resistito fino all’ultimo ma alla fine aveva ceduto.
Aveva ceduto a quegli occhi che quando lo guardavano, non vedevano solo il principe, ma un ragazzo normale, aveva ceduto al suo sorriso che lei gli aveva regalato subito e senza aspettarsi nulla in cambio.
Non aveva resistito alle sue labbra, quelle stesse che gli parlavano con tanta dolcezza e amore.
Amore? Fred tu devi essere pazzo!!
“Secondo me no.”
Sì invece, la conosco appena.
Ma a Fred quei pochi giorni erano bastati, erano bastati per capire che l’amore non risiedeva per forza nelle principesse che sua mamma gli voleva far conoscere, non risiedeva in gioielli costosi e cene consumate nei più prestigiosi ristoranti, ma nei piccoli gesti, nella scelta di cercarsi sempre e comunque.
E lei lo aveva cercato fino al suo castello.
Lo aveva distinto da suo fratello.
L’unica che sapeva quali fossero le differenze tra lui e George.
Però si era convinto lui stesso che quel suo gesto avrebbe complicato tutto, forse avrebbe dovuto aspettare per baciarla, forse non avrebbe dovuto farlo in pubblico e con la stampa appostata fuori dal locale.
Avrebbe dovuto ragionare di più e se la notizia fosse pervenuta sua madre lo avrebbe ucciso come minimo, diseredarlo sarebbe stato troppo poco.
Scosse la testa, rassegnato e sperò con tutto se stesso che la stampa stesse fuori dalla sua vita privata almeno per una volta, ma sapeva bene che non sarebbe mai successo.
Era il Principe Ereditario e la sua vita privata sarebbe sempre stata sulla bocca di tutti.
-Fred?-
Vide George venirgli incontro lungo il giardino, la luna era alta nel cielo e lui era da poco rientrato al castello, ma non aveva avuto voglia di mettersi a letto, la sua testa era ancora troppo piena di pensieri per garantirgli un sonno ristoratore.
-Dimmi George.-
-Tutto bene fratello, ti vedo pensieroso.-
-L’ho baciata.- disse semplicemente e guardò il suo gemello.
Lui e Fred erano uguali, stesso colore di capelli, stessi occhi, stesso sorriso, stessi atteggiamenti e quasi lo stesso tono di voce, ma sapevano modificarlo all’occorrenza, erano alti uguali eppure…
“Lei sa distinguervi.”
-Non avrei immaginato una cosi veloce presa di posizione da parte tua.- ammise il gemello.
-Ma forse ho complicato tutto.-
-Smettila di Fred.-
-Di afre cosa, esattamente?-
-Di precluderti, di smettere di vivere. Non vorrei essere nei tuoi panni.-
-Perché no? In fondo ci sei già.- disse ironico e si avvicinarono all’entrata non aperta al pubblico.
-Forse ma io non sono il Principe Ereditario.-
Fred non riuscì a controbattere a quel commento poiché il fratello aveva colto nel segno, erano uguali in tutto ma vi erano una sola e marcata differenza, solo Fred sarebbe salito al trono e non George.
-Perché sono nato prima io?- chiese un po’ seccato.
-Avevi troppa voglia di uscire, ma non dovrebbe dispiacerti, avrai tutto questo.- disse indicando l’interno del castello, con i quadri, il mobilio, e poi guardando fuori dalla finestra.
-Ma a che prezzo? Alla gente non interessa quello che fai tu o quello che fa Ron o Ginny, a loro interesso solo io.-
-E’ un piccolo prezzo da pagare.-
-Forse non è poi così piccolo.-
-Parli di lei vero?-
Fred annuì chiudendo un attimo gli occhi, suo fratello aveva ragione parlava di Hermione, fino al suo arrivo era sempre stato un po’ restio a diventare il principe ereditario ma da quella notte a Londra, il suo odio verso la corona era sicuramente aumentato.
L’avrebbe ceduta volentieri al fratello se avesse potuto.
-Sembra davvero una brava ragazza e forse mamma non ti ucciderà, quando gliela presenterai.-
-Io sono convinto di sì.-
-Dovresti credere di più in nostra madre, lo so, siamo i primi che gli facciamo scherzi continui, ma forse per il nostro bene potrebbe trasgredire a una delle sue regole.-
-George lo sai bene anche tu che le regole di Molly sono sacre, spero solo che domani la stampa non pubblichi niente di eccessivo su Hermione, non dovrebbe essere sulla bocca di tutti.-
-Sarà inevitabile.-
-Spero di no.-
Con quelle semplici parole i due fratelli si diressero verso le loro stanze, le uniche comunicanti, le uniche che Molly non aveva modificato, poiché quelle stanza rappresentavo il loro carattere, i loro interessi e Fred per la prima volta ebbe il presentimento che essere il primogenito fosse davvero una cosa sbagliata.
 
***
 
-Che cosa significa?!-
La voce di sua madre gli fece aprire di colpo gli occhi e si sedette aspettando che la furia distruttiva di Molly facesse il suo ingresso.
La madre aprì la porta pochi istanti dopo e gli buttò addosso una serie di giornali, e l’unica cosa che notò immediatamente fu la copertina.
Ritraevano lui e Hermione durante il bacio, alla fine erano stati fotografati.
-Posso spiegarti.- disse alzandosi dal letto.
-Spiegare cosa? Fred sei il Principe Ereditario non puoi fare certe cose!-
Sua madre, Molly, era un’ottima regina sotto tutti i punti di vista, teneva molto all’opinione dei suoi sudditi e faceva di tutto per mantenere alto il nome di famiglia, ma non sapeva farsi gli affari suoi, era questa l’unica pecca che Fred le rimproverava sempre.
-Madre io e la ragazza…- disse indicando il giornale, -Stavamo cenando assieme e non si trattava di chissà cosa, era un appuntamento.-
-Appuntamento? Fred tu sei promesso.- le disse dolcemente.
-Perché tu insisti con la storia del matrimonio combinato, lo sai che io non condivido e non amo quella ragazza.-
-E questa Hermione, la ami? Fred non vi conoscete e lei è una ragazza…-
-Normale? Sì ed è per questo che mi piace!- sbottò esasperato.
Vide i suoi fratelli entrare nella stanza e si voltò per non guardarli.
-Fred senti tu non puoi fare finta che la tua futura moglie non esista, lo sai bene che hai dei doveri verso la corona, non puoi fregartene.-
-E di quello che voglio io a nessuno importa? Non voglio essere costretto, madre.-
-Ma lo sai bene che non ci sono alternative, questo è il tuo compito, diciamo.-
-E se io non volessi?- sussurrò ma seppe benissimo che lei riuscì a cogliere con esattezza tutta la frase.
Scosse la testa un po’ deluso da quell’atteggiamento che lo aveva sempre allontano da lei, prese qualcosa di pulito dall’armadio e uscì dalla stanza, stanco di dover sempre discutere su qualcosa che per lui neanche esisteva.
Non gli importava niente se era promesso, non avrebbe sposato una donna per dovere ma per amore, non gli importava della stampa, voleva stare con Hermione per il tempo che gli era concesso, voleva godersi la sua vita per una volta e non quella che sua madre gli aveva programmato dal giorno della sua nascita.
 
***
 
 
Aveva vagato per la città tutto il giorno, non voleva tornare a casa e sentire ancora sua madre sproloquiare sui doveri di un principe, su tutto quella pubblicità sbagliata e su quanto non approvasse il suo modo di vivere.
Quel giorno aveva vissuto come una persona normale, gli era bastato indossare una felpa un jeans strappato e degli occhiali per diventare irriconoscibile, aveva letto in giro tutti gli articoli usciti su di lui, trovandone qualcuno più divertente degli altri e aveva ascoltato molte persone essere d’accordo su quella strana coppia.
Ma qualcosa in particolare catturò la sua attenzione, sotto l’imponente edificio del Municipio col suo orologio, leggermente annerito per colpa dello smog, un gruppo di ragazze stava discutendo animatamente e fra quelle riconobbe Hermione.
Indossava una gonna, con delle calze nere, con gli stivali e un giubbotto di jeans, i capelli raccolti in una treccia, muoveva le mani con fare frenetico e parlava con una ragazza dai capelli neri.
La vide sorridere e qualcosa dentro di se si animò, anche lui sorrise.
“Penso che si possa parlare di amore.”
Coscienza stai un po’ zitta.
 Si avvicinò sapendo che lei non lo avrebbe riconosciuto in quel modo ma appena gli sfiorò la spalla lei si voltò e qualcosa nello sguardo di lei gli fece scorrere l’adrenalina, per tutto il corpo.
Lui ghignò e lei sorrise, diventando di colore rosso.
Sentì delle scuse da parte sua rivolte alle amiche e dei passi, sempre più veloci, lo raggiunsero.
Lei gli camminò accanto, per non destare l’attenzione ma seppe in cuor suo che stava ridendo.
-Ciao.- la sentì dire a un certo punto.
-Mi hai riconosciuto.-
-I tuoi capelli ti hanno tradito.-
-Lo immaginavo, vieni.-
Svoltarono l’angolo e si ritrovarono in una strada leggermente poco affollata, dove il sole era scomparso da tempo.
Fred le prese la mano e l’attirò a se.
-Cosa succede?-
Hermione non parve spaventata ma lesse qualcosa di strano negli occhi del ragazzo, qualcosa che la rese triste.
-Volevo rivederti, ma non sapevo quando sarebbe successo.-
-Potevi cercarmi all’hotel.-
-Non posso attirare l’attenzione su di te.-
-Ma adesso siamo circondati da persone, ricordi siamo in centro.-
-E io non dovrei farlo.-
-Cosa?- sussurrò.
Ma Hermione non ottenne nessuna risposta perché le labbra di Fred si erano posate prima dolcemente e poi con più desiderio sulla bocca di lei, trasportandola in un altro mondo.
 
   
 
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