Serie TV > Doctor Who
Segui la storia  |       
Autore: Marra Superwholocked    22/04/2014    1 recensioni
Valery ha finalmente trovato il Dottore. Sarà quello giusto?
« Il mio funziona anche sul legno! »
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 11, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'The White Panther'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L'impossibile diventa realtà

 


« Dunque, è così. » Valery si guardò le gambe tremanti per la felicità e per un attimo sperò di non cadere al suolo. « È questo ciò che si prova a passare del tempo col Dottore » si disse.
« Non proprio. Ognuno ha una reazione personale » le rispose la voce nella sua testa.
Senza rendersene conto, era scivolata ancora una volta in quello stato: la grande sala nera, la chiamava. Attorno a lei lo spazio si estendeva a perdita d'occhio, sopra, invece, un potente fascio di luce la colpiva, ponendola forse al centro di qualunque luogo fosse quello. La voce prese forma, quella di sempre: un uomo sulla quarantina, biondo e con gli occhi illuminati da una sinistra luce ambrata si fece avanti. Il suo sorriso beffardo le metteva sempre una strana angoscia, come se non dovesse fidarsi. Ma come poteva, dato che ogni volta le donava consigli utilissimi? Lui allargò ancor di più il suo sorriso man mano che si avvicinava e una schiera di denti bianchissimi le spazzò via dalla mente ogni allarme. Era la prima volta che lo vedeva sorridere così apertamente. « Adesso che hai trovato il Dottore, non hai più bisogno di me. D'ora in poi sarà esattamente il contrario. » Manteneva una certa distanza, ma tutto ciò non gli impediva di essere ben udito da Valery, la quale lo ascoltava ammaliata dalla sua voce suadente.
« Sono passati quasi sessant'anni e non mi hai ancora detto il tuo nome » disse riprendendosi dall'estasi. « Perché? Perché dovrei aiutare uno sconosciuto? »
« Sconosciuto? Allora non siamo amici? Io ti ho aiutata per, come hai detto tu, quasi sessant'anni.. Ora non credi sia il mio turno? » Il suo splendido sorriso si spense e lui fece una smorfia impregnata di delusione.
« Ma come si fa ad essere amici di una persona di cui non si sa il nome? »
« Ti fidi del Dottore? » cercò di farla ragionare lui.
« Ovviamente, ma cosa c'ent... »
« E sai il suo nome? »
« Sì. »
L'uomo rimase interdetto. Sapeva chi era la ragazza che lo fronteggiava, ma quella risposta lo colse alla sprovvista. Fece finta di nulla. « Bene, come non detto. Ci si vede! » Poi la salutò con un cenno del capo e tutto si fece più cupo.


« Valery.. Valery! Ehi, tutto bene? »
« Mhm, sì.. »
Cos'era successo? Ancora la sala nera? Oh, no.., pensò con la vista annebbiata. Di nuovo.
« Credo tu sia svenuta. Dalla tua faccia, mi fai pensare che non è la prima volta. » Il Dottore l'aiutò a rialzarsi mentre lei si teneva la testa con una mano. « Il tuo bracciale ha cominciato a suonare, poi hai fissato il vuoto, infine ho sentito un gran tonfo. »
« Sì, mi succede spesso. Credimi se ti dico che ogni volta è come cadere da un palazzo di trenta piani. Poi lui mi saluta e quando mi risveglio mi sembra che qualcuno abbia giocato a football con la mia testa. »
« Io sono bravo a giocare a football! » rise il Dottore mettendole tra le mani una tazza di tè fumante. Poi incontrò il suo sguardo e capì che non era il momento di scherzare. « Ti succede spesso, dici. »
« Mh-mh. »
« E c'è qualcuno che ti saluta?! »
« Sì, un uomo. »
« E com'è fatto, quest'uomo? » le chiese analizzandole gli occhi col cacciavite sonico.
« Non molto più alto di te, di bell'aspetto, deve avere circa quarant'anni. Ma non importa, dato che è frutto della mia immaginazione. »
« Non ci giurerei. » Mise via il cacciavite e proseguì: « Sei stabile, ma hai bisogno di riposo. »
« Oh, no! Non ora! Prima devo presentarti un amico e dirti chi sono! » Questa volta non dovette maledirsi per aver detto più del dovuto: era arrivato il momento che aspettava da anni... Alla faccia palesemente eccitata del Dottore, decise che doveva sbrigarsi: finì velocemente il suo tè e andò ad aprire la porta del Tardis. « Tu aspettami qui, non ci metterò molto. » Uscì come un razzo e partì spedita con i capelli che le sbattevano sulla schiena, senza preoccuparsi minimamente della faccia di lui. Percorse poche decine di metri ed ecco il suo Tardis, che si illuminò nel veder tornare la sua “padrona”. « Ehi, bella. Dobbiamo andare da Jack. »
In un batter d'occhio aveva rintracciato il suo amico di vecchia data, gli aveva restituito il suo manipolatore e raccontato tutto quello che era successo. Lui si trovava nel bel mezzo di una missione, ma non poteva dirle di no: lasciò dunque tutto in mano al fidato Ianto Jones e decise di partire un'altra volta con la sua Valery, la quale era impegnata a tenere abbassata una leva azzurra della consolle.
« A cosa serve questo? » le chiese indicando uno strano mouse futuristico.
« A nulla, a dire il vero. Me l'hanno regalato e mi piaceva. Così.. l'ho attaccato alla consolle » rispose dopo essere stata quasi sbalzata dall'altra parte del Tardis. Quando tutto finì, gli chiese: « Non lo senti anche tu questo rumore? »
« Quale rumore? Oh, ma certo: sono i freni del Tardis che anche tu tieni tirati. »
Valery si mise i cuori in pace al pensiero che lì fuori li attendeva un mondo del tutto simile a quello in cui già erano. Accarezzò la consolle e le scappò un sorriso nel sentire il suo fiatone. « Sei stata straordinaria, piccola. »
Oh mio Dio, anche lei parla col Tardis, pensò Jack. « Là fuori c'è il Dottore? »
« Sì, sorprendilo! »
Lui non se lo fece ripetere due volte e spalancò abilmente entrambe le porte. Lo spettacolo che lo attendeva non aveva eguali e avrebbe voluto avere con sé una macchina fotografica per immortalare l'espressione del Dottore nel vedersi arrivare un Tardis.. nel suo Tardis! « Dottooooreeeee!! » urlò correndogli incontro. Lo alzò di peso non facendo alcuno sforzo. « Rimani sempre un grissino! Ma mangi, qualche volta? » scherzò lui.
« Jack! » Il Dottore, piccolo com'era, cercò invano di divincolarsi dalla forte stretta di jack. « Mettimi giù, non respiro! »
I due si separarono e Jack lo prese per le spalle sorridendogli come sempre. « A giudicare dall'aspetto, direi che sono passati..trecento anni? »
« Duecentonovantanove » lo corresse sistemandosi gli abiti e, soprattutto, il suo preziosissimo cravattino.
In quel momento, Valery si stava gustando la scena dall'entrata della sua nave e guardava divertita l'ampio spazio del Tardis del Dottore con la sua luce bluastra. Non era sicura di riuscirci; ci sperava, in realtà, ma alla fine la fiducia in sé l'aveva portata ai limiti del possibile. « Valery, come fai a conoscere Jack? Come fai ad avere un Tardis? Ma, soprattutto: chi sei tu? » si sentì chiedere.
« Siediti, è una storia lunga. » gli rispose. Ma Valery aveva in testa ancora quello strano rumore ritmato che la tormentava da sessant'anni...
« I tamburi... » le disse la voce misteriosa. « Li senti anche tu, Valery, non è vero? » Poi lei cadde a terra e cominciò a tremare.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Doctor Who / Vai alla pagina dell'autore: Marra Superwholocked