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Autore: Lylasly    17/07/2008    12 recensioni
La mia storia ripercorre il Principe Mezzosangue dal punto di vista di Hermione e Draco. Scene che Harry non ha visto, e ciò che sarebbe, secondo me, potuto accadere in un'altra versione!
Tratto dal capitolo 14:
Una domenica mattina Hermione si trovava tra gli scaffali della biblioteca, concentrata sui libri da scegliere per fare una ricerca, quando un’ombra accanto a sé la fece sussultare.
Si voltò lentamente, un po’ intimorita, e rimase un po’ basita nel vedere Draco appoggiato allo scaffale, guardandola intensamente.
La passione di quello sguardo la fece arrossire e abbassare gli occhi sul pavimento. Dio… no, non adesso.
Genere: Azione, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Va bene, ormai so che non sono un asso nello scegliere i titoli delle mie fanfic, ma spero comunque di avervi dato un’idea. So che questa storia non si possa definire il massimo della fantasia o dell’inventiva, perché più che altro mi limito a riprendere pari pari le sequenze del libro aggiungendoci la storia tra Draco e Hermione, ma ci tenevo lo stesso a pubblicarla perché comunque volevo sapere cosa ne avreste pensato. A me personalmente piace, ma se per voi non dovesse essere così, sappiate che accetto le recensioni negative quanto quelle positive, quindi non tiratevi indietro e datemi un parere.


Capitolo 1


Era una mattina piovigginosa quella che condizionava il tempo dell’umida Gran Bretagna, ma il primo settembre nessuno si aspettava niente di diverso.
C’era chi fissava quella fine pioggerellina senza vederla, però.
<< Hermione? Mi stai ascoltando? >>
Lei si voltò.
<< Oh, si, scusa Harry >>.
In uno scompartimento dell’Espresso di Hogwarts erano seduti tre inseparabili amici: Harry Potter, Ron Weasley ed Hermione Granger, che stavano per affrontare il loro sesto anno a Hogwarts.
Hermione e Ron erano appena tornati nello scompartimento dopo aver svolto il loro compito di prefetto, ed avevano informato Harry che Malfoy non era in servizio per quella stessa carica. La notizia fece esultare immediatamente Harry, che da più di un mese ormai covava forti sospetti che Draco Malfoy stesse tramando qualcosa.
<< Devo scoprire cosa ha in mente -sbottò Harry, convinto- se solo potessi ascoltare cosa sta dicendo ai Serpeverde… >>
E continuò con frasi del genere per un bel po’, però con solo Ron come spettatore, non particolarmente interessato.
Hermione teneva la Gazzetta del Profeta davanti a sé senza in realtà vederla.
Non poteva semplicemente credere che Malfoy avesse cattive intenzioni. Forse Harry stava esagerando.
Gettò il giornale sul sedile e toccò il vetro appannato.
Chissà come sarebbero andate le cose quell’anno. Certo, se i presupposti per un anno tranquillo e felice iniziavano in quel modo, c’era poco da stare contenti. Neanche era passato il primo giorno che già Harry vedeva Mangiamorte dappertutto!
Ma Malfoy non poteva esserlo. No… era malvagio, sì, freddo e crudele, ma lei non ce lo vedeva ad essere uno di loro.
Già altre volte si era chiesta, distrattamente, se quel ragazzo avesse qualcosa di più sotto quella maschera che ogni giorno esponeva come la sua vera anima. Ma tanto non lo avrebbe mai scoperto.
<< Hermione… >>
Lei trasalì e si volto verso Harry.
<< Sai dove sono andate Ginny e le altre? >>
<< No, non le vedo da un’ora >> rispose la Grifondoro cupamente.
Si distrasse con il libro di Aritmanzia per due orette buone, finchè non arrivò una ragazza che invitò Harry ad un pranzo con Horace Lumacorno.
<< Bè, allora io vado >> disse Harry.
Ron e Hermione annuirono.
Poi lui disse:
<< E se andassimo a vedere cosa succede nel treno, Hermione? Potremo cercare Neville, Dean e Seamus >>.
<< No, Ron -rispose ferma Hermione- e le nostre vesti scolastiche, i bauli, gli animali? Non possono restare incustoditi. Starò qui io, tu se vuoi puoi andare >>.
Ron parve pensieroso.
<< Bè, allora vado solo a prendere qualcosa da mangiare. Torno subito >>.
E uscì fuori dallo scompartimento come un fulmine.


In un’altra cabina dello stesso treno c’erano alcuni Serpeverde del sesto anno che si annoiavano terribilmente.
Draco Malfoy sbuffava spazientito, con la testa contro il vetro per mancanza di cose da fare; Tiger e Goyle leggevano un fumetto insieme e ridacchiavano ogni tanto come due idioti; Pansy Parkinson reggeva uno specchietto davanti a sé e si metteva il mascara con evidente ammirazione.
Draco sbadigliò sonoramente. Erano già passate tre ore e lui era in quella posizione da parecchi minuti.
Poi alzò il capo, accigliato: perché non ci aveva pensato prima?
<< Tiger!Goyle! >> sbottò rudemente.
I due mollarono il fumetto, guardando Draco un po’ intimoriti.
Draco si alzò e si stiracchiò.
<< In piedi -ordinò- si va da Potter >>.
Tiger e Goyle scattarono in piedi gongolanti, e Pansy sorrise in modo sgradevole.
Dopo qualche secondo Draco si faceva avanti nello stretto corridoio del treno con i due gorilla alle calcagna. I bimbi del primo, secondo e terzo anno rientravano nel proprio scompartimento quando lo vedevano, timorosi e impauriti.
Draco si lasciò sfuggire un ghigno divertito mentre guardava a destra e a sinistra per cercare quell’idiota di Potter. Dopo alcuni minuti vide uno scompartimento con dentro la Mezzosangue. Aprì la porta a vetri e scoppiò a ridere.
Hermione alzò gli occhi su di lui, e per un istante era rimasta interdetta. Dio, come era cambiato. Erano passati solo tre mesi, ma… c’era qualcosa di diverso in lui. Non sapeva perché, ma gli sembrava che Malfoy emanasse una strana aura di felicità e… potere.
Persa per un attimo in quei pensieri, riuscì comunque ad assumere un’espressione contrariata.
<< Cosa vuoi, Malfoy? >> disse freddamente.
Draco notò che c’era solo lei lì. La Granger era uno dei suoi bersagli preferiti a scuola, ma stuzzicarla non aveva mai dato grosse soddisfazioni. Comunque decise che per combattere la noia ogni distrazione andava bene.
<< Ma guarda -disse sarcastico- ehi, Granger, non ci sono i tuoi amichetti con te? Hanno deciso di andare a disinfettarsi? >>
<< Esci! >> sibilò Hermione, puntando imperiosa un dito verso la porta.
Il ghigno di Draco si allargò.
<< Il solito caratteraccio…anche quando non c’è nessuno a proteggerti… >>
Hermione si alzò.
<< Proteggermi da cosa? Ora smettila di dire cavolate e vattene, Malfoy! >>
Draco continuava a guardarla divertito. Poi estrasse la bacchetta.
Hermione sgranò gli occhi. Non poteva crederci: ma come, la voleva attaccare? Era solo perché c’erano stati Harry e Ron a proteggerla che non le aveva ancora scagliato addosso una maledizione?
<< Non dirmi che sei così stupido come sembri >> ringhiò estraendo a sua volta la bacchetta.
Il sorriso svanì dal viso di Draco. Non poteva permettere ad una Babbana di offenderlo.
<< Datti una calmata, Granger- rispose con tono minaccioso- sai che non ci metterei niente a levarti di mezzo… >>
Era troppo. Accaddero tante cose in pochi secondi.
Hermione si fece avanti e tolse la bacchetta dalla mano di Draco, gli diede una spinta tanto forte da farlo inciampare nello stipite della porta e gliela rilanciò dritta in testa.
Tiger e Goyle tentarono di rialzarlo, assordati dalle sue urla:
<< Come ti permetti, lurida Mezzosangue… >>
Ma nel corridoio c’era già il putiferio: il carrello dei dolciumi, abilmente incantato per far danni, sfrecciava per il corridoio investendo la maggior parte dei passanti, e una piccola folla di ragazzi urlanti si stava dirigendo proprio verso i tre Serpeverde.
Tiger e Goyle, terrorizzati, riuscirono a chiudersi nello scompartimento dietro di loro lasciando Draco al suo destino; in quanto al biondo Serpeverde, riuscì velocemente ad alzarsi in piedi e a riprendere la bacchetta, ma venne investito in pieno dal carrello e catapultato in quello di Hermione, proprio addosso alla malcapitata.
La porta si richiuse con uno scatto assordante: il vetro vibrò minacciosamente.
Draco aveva solo una vaga idea di cosa fosse successo. Hermione invece si rialzò imbufalita, spintonandolo.
<< Eh stai più attento, idiota! >>
Draco si rialzò subito. Le manate di Hermione stavano facendo effetto.
La guardò e la vide incavolata nera. Aveva i capelli piuttosto spettinati, più del solito.
Poi pensò che non si era mai trovato da solo con lei, e ringraziò il cielo che in passato non ci fossero state occasioni come quella.
Avanzò minaccioso verso di lei.
<< Non ti permettere mai più, sporca Babbana.. >>
Hermione si accorse di non poter (o dover) arretrare, così lo spintonò sul petto ancora una volta, ma Draco riuscì a pararsi e ora le teneva ferme le braccia.
<< Lasciami! -gridò lei- lasciami! >>
<< Zitta! >> le urlò Draco, e lei chiuse gli occhi prima di alzare lo sguardo su di lui.
Draco la guardava con disgusto. E lei stava facendo lo stesso, ma nei suoi occhi c’era qualcos’altro… era forse paura?
Lei inavvertitamente si liberò dalla sua stretta e nel farlo gli fece scivolare un pò più in giù le maniche della sua felpa.
Poi vide qualcosa di nero lampeggiare sull’avambraccio sinistro di Draco.
Hermione si coprì le mani con la bocca, fissandolo esterrefatta.
Non poteva crederci. Non era possibile…
Draco, dopo lo stupore iniziale, sospirò furiosamente e si tirò giù le maniche.
Ecco fatto. La Mezzosangue aveva visto il suo Marchio Nero…adesso sì che c’era da incavolarsi sul serio.
Indietreggiò di un passo.
<< Non lo dirai a nessuno -disse, rabbioso e incerto- vero? >>
Hermione ricominciò a guardarlo arrabbiata, pensando intensamente.
Certo, lo avrebbe detto a Harry. Che domande!
<< Pensi che ti protegga? Non sperarci, Malfoy, io non sono dalla tua parte >>.
E, in una frazione di secondo, vide i suoi occhi pallidi riempirsi di uno strano sentimento che non aveva mai visto in lui prima d’ora: era ansia… preoccupazione.
<< Granger, non rompermi le palle! Devi tenere la bocca chiusa!- sbottò, aggressivo- Tu non hai idea di quello che combineresti se lo raccontassi a giro! >>
E tacque, ansimando, con il cuore che batteva forte per la paura. Cazzo… non ci voleva!
<< Sì, ti spedirebbero ad Azkaban, dove dovresti stare! >> disse Hermione freddamente, guardandolo torva.
Draco prese coraggio, maledicendosi.
<< Non è me che sto cercando di proteggere! >> gridò frustrato.
La vide esitare, con gli occhi lievemente spalancati.
Hermione era stupita. Il tono di Malfoy non era mai stato più serio. E la sua situazione… sembrava complicata, anche se non la conosceva. Qualcosa le diceva che lui fosse nei guai.
E lei… stava esitando, guardandolo, indecisa come non mai. Lo avrebbe diffamato ai quattro venti, rovinandogli la vita? Gliel’avrebbe fatta pagare, per averla sempre disprezzata e offesa?
I loro battibecchi sembravano così futili in quel momento. Tutto si era fatto tanto difficile, e… oscuro. Ma perché?
<< D’accordo, non dirò nulla -rispose dopo un attimo- ma te lo meriteresti.. >>
Oh, se se lo meritava. Se c’era una sola cosa che guastava il soggiorno suo e dei suoi amici lì a Hogwarts, era proprio quel Serpeverde deficiente davanti a lei.
La porta dietro di loro si aprì ed entrò Ron, carico di Cioccorane, Gelatine Tutti i Gusti+1 ed altri dolciumi vari. Non appena vide Malfoy scaricò tutto sul sedile e si fece avanti, rabbioso:
<< Che fai, Malfoy, cerchi rogne? Sparisci di qui! >>
Malfoy gli scoccò un’occhiata sprezzante e uscì dallo scompartimento senza dire una parola.
Ron parve compiaciuto di sé stesso.
<< Cosa voleva? Cosa ti ha fatto? >> aggiunse, vedendo la faccia scioccata e insieme furibonda di Hermione.
<< Nulla, Ron. Cercava Harry >>.
Poi guardò fuori dal finestrino. Hogwarts si vedeva appena, minuscola, coperta dai giganteschi pini che infestavano le colline.
Ripensò a Draco, e si chiese se avesse fatto la cosa giusta. Avrebbe dovuto avvertire Harry, dandogli quindi le prove sulla fondatezza dei suoi sospetti verso Malfoy, oppure… lasciarlo in pace?
Non sapeva neanche lei perché avesse accettato di coprirlo. Era una cosa senza senso, inconcepibile. Ma cosa diavolo le era preso?
Si strofinò gli occhi, incerta e confusa, chiedendosi quali guai non avrebbero tardato ad arrivare.

   
 
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