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Autore: Nemorah    24/04/2014    5 recensioni
"Silenzio!
Falsi ,arroganti e vuoti dentro.
Un tempo temevate le tenebre.
Io sono qui per ricordarlo."
cit -Hell Boy - The Golden Army
(Il mio romanzo si inspira a questa frase ma non ha niente a che fare con la storia di Hell Boy )
Trama: Anna, una ragazza qualunque che vive insieme alla sorella in una città qualunque.
Ha un carattere impetuoso e difficile e non apprezza affatto la sua vita, come molti.
Ma un giorno come capita sempre nei romanzi l'inaspettato si presenta al suo cospetto e lei no può far altro che boccheggiare dentro al mare del suo destino.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1                                     

                                                          To break

 

"Silenzio! 

Falsi, arroganti e vuoti dentro.

Un tempo temevate le tenebre.

Io sono qui per ricordarvelo.

"Hell Boy-The golden Army "

 

 

Sveglia alle 6, un'altra giornata di scuola.
-Sinceramente non ne posso più! Disse Anna alla sorellina minore Marta, ma lei certo era troppo piccola per capire la sua mancanza di energie.

L'unica cosa che la faceva andare avanti era quella deliziosa nonché, divina brodaglia nera.

Caffè!

 Si !Con tanto zucchero. (Se anche questo eccesso avesse creato un sovra carico di energia lo avrebbe accolto con benedizione, ormai si trascinava in giro a malapena). 

A 19 anni la sua vita sociale era un disastro, non aveva ne amici e nemmeno un ragazzo. Non che ne sentisse molto il bisogno ma, a volte le capitava di cedere alla volontà di una vita più facile ma, cosa cui rinunciava sempre. 
Troppo facile! Ma d'altronde non era ne bella, ne sexy quindi il mondo non si sarebbe perso gran che. Mentre attraversava il corridoio si trovò davanti il solito specchio che non aveva mai trovato molto simpatico.

Ciò che vide, il suo riflesso.
Non la rallegrò molto.

E' sempre tutto uguale: capelli crespi senza forma, se non quella di una giungla infestata da strane creature, occhi marroni screziati da manciate di grigio cenere qua e la. E' un fisico ne snello ne pienotto, semplicemente strano o particolare.

Comunque lo volesse definire non le piaceva.

Accidenti!!!

Abbassò  lo sguardo scocciata.

Insomma, era solo una anonimamente anonima.
Pare che la vita non potesse fare meglio di cosi.

Cominciò a ridere per l'ironia della situazione.
Per lei l'aspetto fisico non contava molto ma a volte ci pensava e si buttava giù.

“Non importa! Non ci pensare Anna!”

Sistemò la giungla alla ben che meglio, vestita e profumata si ritrovo in cucina a impugnare una tazza di caffè dolcissimo.

“Ormai lo zucchero aveva vinto la battaglia territoriale per la supremazia all'interno della tazza, riducendo il caffè a un ammasso biancastro. 
Lo si poteva definire zucchero con un po di caffè. Ma lui lo beveva di gusto.”

“L change the world” scritto da M

"Il sorriso che si fece strada pigro sulle sue labbra era fantastico!" Pensò sua sorella Marta.

Aveva solo 11 anni ma era già una ragazza molto matura e sapeva fare una miriade di cose perfettamente!
Riusciva sempre a stupire la sorella maggiore.
Eh si! Valeva la pena svegliarsi ogni mattina per preparare alla sua cara sorellona il surrogato del sangue da lei preferito. Fu il pensiero della sorella minore.

Ma ormai era tardi quindi Marta, prese lo zaino e usci dalla porta di casa lasciando che Anna si rilassasse un po.                             

                                                                ° ° °

 

 

La ragazza camminava veloce sapendo di avere solo un ora per pranzare.

Oggi lezione di scherma.

Tuttavia non era un problema perché tirare di scherma le piaceva, era una cosa che la faceva sentire veloce, agile e pronta a difendersi.

Adorava anche  le armi da fuoco, ma per l’assenza di un poligono da tiro nella sua cittadina si era  ritrovata  costretta ad accartocciare questo suo piccolo desiderio.

Una volta a casa, trovò quel pesciolino di sua sorella piantata sul divano che guardare la TV con l'aria di una tigre il cui padrone è stato il suo ultimo pasto. Infatti, Marta, annunciò con gran foga di aver dimenticato il panino a casa e che aveva lo stomaco che le brontolava dalle nove di quella mattina.
Sfortunatamente la sorella minore era molto timida e fiera tal punto che non avrebbe mai ammesso con nessuno di avere fame quindi era rimasta senza mangiare niente per tutta la mattina, una cosa che le capitava spesso, purtroppo. 
Sua sorella era fatta cosi quindi rinunciando alle proteste, si rimboccò le mani e iniziò subito a preparare una frittata con patatine e insalata.                                                                                                                ° ° °

Quel pranzo si era prolungato troppo quindi era in ritardo!
Accidenti!
Di nuovo!
In palestra l'avrebbero uccisa!

Arrivata li pero, nessuno notò il suo ritardo anzi sembrava che nemmeno l'avessero notata quindi tra la noia e la fatica la lezione passò in un lampo.

Fuori l'aria era diventata gelida.

L'inverno era alle porte, la neve avrebbe presto trasformato questa città grigia e triste in una favola di batuffoli gelati.

Mentre Anna rifletteva tra se e se si rese improvvisamente conto di essere osservata.

A pochi passi da lei un corvo posato su un albero poco più avanti rispetto a dove si trovava, la stava guardando con fare imperioso come se stesse cercando di capire “cosa” , questo essere bipede stesse facendo nel suo regno.

Anna fu colta da una forte eccitazione.
Trovava quelle creature affascinanti e belle, quindi vista la rarità di quell'incontro restò li a sostenere il suo sguardo.
Ciò le diede la possibilità di scorgere negli occhi del pennuto un qualcosa di umano.

Odio?Ma come...?

Non ebbe il tempo di  rispondere che la bestiaccia le si piombo addosso.

Quell'attacco fu tremendo e inaspettato ma grazie ai suoi riflessi, il corvo non riusci a colpirla sul  viso.

Tuttavia li artigli affondavano con facilità nelle sue mani riducendo i muscoli e i tendini ad un ammasso di carne e sangue. 

Anna aveva tentato di difendersi e respingere il corvo usando le mani ma era troppo...

Forte.

E allora, urlò!

Un urlo straziante che lacerò il tranquillo velo della notte con cui la città si era avvolta. 

Dopo poche secondi le sue mani erano ridotte malissimo, la voce sostituita da un gorgoglio gutturale segno che gli artigli erano arrivati anche a tagliare la sua tenera gola.

Senza mostrare di volersi ritirare, il corvo affondò un altro attacco stavolta destinato al viso della ragazza. 
Ma a quel punto tutto quello che Anna riusciva a sentire era il rumore sordo della paura e il disgustoso rumore della carne lacerata.

Il dolore che poco prima era insopportabile svani mentre quella creatura amante delle carogne, continuava a colpirla ancora e ancora.

Arretrando sempre più, la ragazza inciampò e cadde giù dalle scale che aveva percorso pochi minuti prima.

La caduta, la perdita di sangue e il dolore, che ora era tornato alla carica ancora più forte, cominciarono ad ottenebrarle il pensiero.

In un ultimo barlume di pensiero, prima di piombare nel buio dell'incoscienza senti due braccia forti che la sollevavano da terra. 

Le mani distruttee insanguinate  della ragazza si aggrapparono  a quelle braccia come se fossero l'ultimo legame rimasto tra lei e la vita.

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autrice:

 Intanto: “Ciao a tutti!

Spero vi sia piaciuto il primo capitolo di Necros e che vorrete continuare a leggere il mio romanzo!

 Mi raccomando, non fermatevi

poiché la storia diventerà sempre più interessante ! 

So che per ora è lontano dal essere perfetto ma mi farebbe infinito piacere se lo leggeste!

 Vi prego! Datemi fiducia! XD

  
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