Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |       
Autore: Mirella__    24/04/2014    1 recensioni
Gioia è una ragazza solare, allegra, una ventiseienne che del mondo ha visto un po' e alla quale quel po' è bastato.
Dory è una tipa, qualcuno con cui ci si diverte e Jonathan, il suo ragazzo, la adora, chissà perché poi! Non riesco a capire come possa esistere qualcuno di così folle da beccarsi mille lividi pur di stare con qualcuno. Lei dovrebbe smetterla di farlo finire in tanti guai... prima o poi.
Alice è... beh, lei è Alice, la bellissima e schifosamente ricca ragazza desiderata da tutti e che, al tempo stesso, nessuno vorrebbe. La ragazza che quando passa davanti a una coppia è capace di creare litigi grazie al suo passo sensuale e al suo profumo di rose.
“L'hai guardata! Ti ho visto!” Dice lei.
“Ma no! Certo che no!” Si difende lui.
E io? Io chi sono? Io sono solo la burattinaia che tira i fili di questa storia complicata.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Codex alearum


Primo capitolo


Litigio


La donna si portò le mani ai capelli castani, arricciandoli in maniera quasi compulsiva tra le dita, poi alzò di fretta lo sguardo sulla figlia e lo scostò ancora.

Sei sempre la solita. Se dico che devi rientrare rispettando il coprifuoco, devi essere qui non dopo l'una”.

Gioia si morse nervosamente il labbro.

Era una scusa per litigare; sapeva che una volta messo piede sulla soglia della porta sarebbe accaduto, tuttavia non era riuscita a prepararsi mentalmente un piano d'azione, o una scusa quanto meno convincente.

Avevo bisogno di schiarirmi le idee...” buttò lì, restandosene sul vago, portandosi poi sulla punta dei piedi e incrociando le braccia al petto prosperoso per apparire più adulta; il risultato, mal per lei, fu l'opposto, di fatto la madre scosse la testa e assunse un'espressione contrita.

Forse è stato anche per questo che...”

Lo sguardo di Gioia divenne inviperito, se avesse potuto avrebbe incenerito qualunque cosa le fosse stata a tiro pur anche solo di minacciare la donna: non voleva sentire la naturale conclusione del resto della frase, naturale per sua madre.

Non ti azzardare! Non voglio essere messa a parte di altre tue brillanti supposizioni”. Disse lapidaria e con un sarcasmo velenoso, entrando in casa e sbattendosi la porta alle spalle, poi si svestì del cappotto e lo buttò sul divano, facendo sospirare nuovamente la madre, che si avvicinò a lei, premendo sulle braccia per muoversi con la sedia a rotelle.

A quel punto Gioia distolse lo sguardo e lo puntò ai suoi piedi, sentendosi avvolta dal solito senso di colpa che si faceva sempre presente quando alzava la voce con sua madre.

Magari Alex sarebbe disposto a tornare con te, se tu gli chiedessi scusa”.

Gioia spalancò la bocca e la tenne aperta per una buona manciata di secondi: non pensava che sua madre sarebbe comunque riuscita ad arrivare comunque a quel punto. Dopo essersi ripresa dallo shock, richiuse la bocca e parlò con voce che non sembrava essere sua, tanta rabbia conteneva. “Alex è un capitolo della mia vita che voglio considerare chiuso, sepolto. Non ho sbagliato io, mi ha tradito! Mamma!”
Ma l'altra scosse la testa, “magari è stata colpa tua. Sei disordinata, ritardataria e sembra che tu abbia sempre la testa altrove, magari quel povero cristo voleva semplicemente la compagnia che tu non gli da...” ma Gioia non badava più a ciò che diceva la madre e nella testa riecheggiava unicamente la prima frase.

Magari è stata colpa tua.

Colpa tua, colpa tua, colpa tua...

E come se stesse rivivendo ancora l'attimo della scoperta, le parve d'udire il risolino della segretaria di suo marito che si avvinghiava a lui nella loro camera da letto, tra le loro lenzuola, nel loro posto speciale.

Un'unica lacrima le rigò il viso, ma lei la scacciò prepotentemente con il dorso della mano, poi diede le spalle alla madre e si chiuse a chiave nella sua camera; aprì le ante di tutti gli armadi - rischiando di romperle a causa della foga con cui lo fece - afferrò la prima valigia che le capitò a tiro e la buttò sul letto; poi iniziò a tirar fuori ogni indumento che poteva giovarle e ve li infilò a forza, poco importava se in quel modo i suoi abiti diventavano ammassi indefiniti; infine si sedette sul suo bagaglio e chiuse la cerniera con forza.

Restò per un paio di minuti in quella posizione, poi prese il portatile tra le mani e iniziò a cercare... suo padre avrebbe potuto benissimo badare a sua madre, Gioia adesso aveva soltanto bisogno di andare via.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Mirella__