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Autore: DramioneMalfoy    24/04/2014    4 recensioni
In un mondo dove Lord Voldemort non è mai esistito, ben altri sono i problemi che devono affrontare Hermione Jane Granger e Draco Lucius Malfoy.
Lei: strega Purosangue, docile, genitle, spirito libero e battagliero Grifondoro.
Lui: mago Purosangue, arrogante, borioso, furbo e calcolatore Serpeverde.
Tra tutti i sentimenti contrastanti derivanti dall'Odio e, inaspettatamente, dall'Amore; i giovani rampolli di due delle casate più antiche e potenti del Mondo Magico si ritroveranno coinvolti in un matrimonio tra Puorsangue deciso dalla nascita; capiranno che vivere sotto lo stesso tetto potrebbe essere difficile per due persone come loro sempre pronti a lanciarsi parole poco carine, ma potrebbe anche rivelarsi portatore di gioie.
Così, non volendo deludere i loro genitori, vivranno insieme e scopriranno che tra l'Odio e l'Amore non c'è mai troppa differenza!
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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Capitolo 24
Ritorni di fiamma!


 
Hermione stringeva spasmodicamente il fazzoletto che aveva tra le mani, pregando di risvegliarsi presto da quel brutto incubo. Sperando fosse veramente solo un brutto sogno. Piangeva lacrime salate e non si curava della fitta al petto, perchè il suo pensiero era rivolto a lui. Continuava a farfugliare qualcosa, parole sconnesse e illogiche.

Aveva visto il soffitto crollare sopra la testa di Draco, e con lui stava cadendo a pezzi anche tutto il suo mondo. Poi l'oblio. Non ricordava più nulla, si era solo risvegliata esattamente dove si trovava in quel momento

Ora si ritrovava sola, nel bel mezzo della Sala Grande di Hogwarts, a osservare impotente con le lacrime agli occhi la guerra che si stava scatenando nell'ampia stanza.

Sapeva di dover agire e dover fare qualcosa, era l'unica in grado di poter fermare le minacce che incombevano sul Mondo Magico, le aveva detto Silente. Ma non avrebbe avuto più senso per lei reagire e lottare per un mondo senza Draco.

L'odore del sangue dei caduti di entrambe le fazioni le stava riempendo le narici e l'odore acre di morte le stava macchiano a fuoco la pelle. Sapeva che il Mondo Magico non ce l' avrebbe fatta senza i suoi poteri, ma, in fondo, nemmeno lei ce l'avrebbe fatta senza Draco.

Rimase a piangere con le mani congiunte per molto, mentre il dolore al petto si faceva sempre più insopportabile e intenso. Osservava il fuoco che si alzava in alcuni punti della stanza, bruciando il tappeto.

Vedeva bacchette sguainarsi e combattere per difendere il proprio mondo. Incantesimi di vario colore che venivano lanciati da una parte all'altra dell'atrio. Maledizioni senza perdono scagliate come se fossero quotidiani incantesimi. Era ferma, seduta vicino al camino. Si era risvegliata lì, aveva visto Harry parlarle, ma non l'aveva ascoltato. Poi qualcuno l'aveva trascinato via. E lei non aveva fatto nulla per fermarlo, era come immobile. In una realtà tutta sua, troppo lontana o differente da quella che stava vivendo.

Ricordava solo che Draco era...morto? Rivedeva la scena ripetersi milioni di volte nella sua mente. Quel blocco di cemento staccarsi dal soffito sotto il quale vi era Draco, continuava a riaffiorarle nei ricordi.

Aveva preso a piangere sommessamente e di lì aveva visto scatenarsi l'inferno. Aveva sentito dei boati ed aveva intuito che il castello era stato attaccato.

Forse da altri Murdhows, ma non fece nulla per accertarsene. Non le importava. 

Qualcuno, visi amici e non, l'aveva scrollata e strattonata più volte. Ma anche se si fermava a osservare i loro volti carichi di espressioni supplichevoli, non li ascoltava. Come aveva fatto con Harry.
Nessuno era riuscito a strapparla dal tropidio in cui si era assopita.

Senti qualcosa colpirle allo stomaco, una sensazione di bruciore si propagò nelle sue vene e si irradiò per tutto il corpo. Sentì il respiro mozzarsi e l'aria venire meno. Cadde dalla sedia e strinse convulsamente la ferità, causata probabilmente da un cruciatus. Sentì mille aghi trafiggerle ogni centimetro di pelle. 

Poi fu nuovamente tutto buio, perse i sensi. L'unica cosa che percepì in quello stato di incoscienza fu una voce famiglaire pronunciare uno schiantesimo, due braccia sollevarla e portarla via.

Un profumo di menta e tabacco le investì le narici, sostituendosi alla puzza acre del sangue dei caduti in guerra.

"Draco" fu l'unica parola che riuscì a sussurrare, per poi perdere definitivamente i sensi.


Nel frattempo, in cortile..

"Dov'è la tua Barbie?" domandò in senso dispregiativo la Malfoy in direzione di Harry, mentre combatteva contro un Murdhows.

Ghignò in direzione di questo, poichè gli stava dando filo da torcere. Un altro solo colpo e sarebbe caduto stramazzato al suolo.

Aveva combattuto già con diversi Murdhows, avendo la meglio. Aveva sentito qualcosa colpire il castello e i professori accorrere con naturalezza. Quasi come se stessero attendendo quell'avvenimento. Tutti i ragazzi, incuriositi, si erano precipitati fuori al castello. Aveva visto materializzarsi i suoi genitori, di genitori di Blaise e i signori Granger. Altri auror e gli alunni delle altre due scuole magiche. Erano tutti schierati contro un'ampia squadra di Murdhows che avanzavano a passo sicuro verso l'imponente castello.

Ora si ritrovava a combattere al fianco di Harry, l'ultima persona con cui avrebbe voluto fare coppia. 

Stavano combattendo con tre Murdhows contemporaneamente, coprendosi le spalle a vicenda. Involtontariamente si sfiorarono più di una volta e quei pochi contatti, servirono a caricarli di adrenalina.

"Gelosa amore?" sussurrò malizioso al suo orecchio. Con uno scatto abile e veloce strappò il cuore dal petto di due Murdhows, mentre Regina uccideva il terzo con un 'Avada Kedavra".

Harry lasciò cadere i due muscoli sanguinanti, sotto lo sguardo scioccato di Regina.Il moro, per tutta risposta, fece spallucce.

"Mi sono rimasti alcuni dei poteri che avevo quando ero un demone"

La bionda lo guardò compiaciuta, per poi distogliere lo sguardo e puntarlo su tutti i suoi compagni di scuola e non combattere contro i Murdhows.

"La velocità" cominciò Harry.

Regina fu attirata velocemente dai fianchi contro il corpo del ragazzo. In un attimo si ritrovò dall'altro capo del cortile, completamente opposto rispetto a dove si trovava pochi attimi prima.

"L'agilità" continuò il Potter.

Nel giro di qualche secondo i due ragazzi erano sulla torre più alta di Hogwarts.
Di lì potevano vedere la battaglia. Tutto ciò che accadeva era visto con precisione da quell'altezza.

Harry era dietro di lei e l'abbracciava dai fianchi. I loro corpi erano attaccati e Regina poteva sentire la calda eccitazione di Harry premere esigente contro il suo fondoschiena. Scariche di elettricità si propagarono dai due corpi che, atratti l'uno dall'altro, si incatenarono in una stravolgente passione.

Harry la girò con violenza e si impossessò delle sue labbra umide, prendendo a morderle avidamente. La spinse contro una colonna e le sollevò la gonna, portando le sue mani ad accarezzare le sue cosce calde.

Regina gemette quando, irrazionalmente, strinse i capelli corvini del ragazzo tra le sue lunghe dita affusolate. Harry scese a baciarle il collo, tracciando una scia di baci bagnati e bollenti dall'incavo del suo collo fino alla scollatura della maglia. Strinse le cosce morbide 

Staccò in maniera frenetica tutti i bottoni della camicia del moro e scese ad accarezzare la sua erezione eccitata. Harry strinse un pugno e prese a mordere il collo della ragazza, violentemente, senza darle tregua dagli spasmi che la loro vicinanza le stavano procurando.

In pochi attimi furono nudi, uno sopra l'altra. E furono di nuovo un'unica cosa, dopo tanto tempo. Si sentirono pienti e completi, saziandosi a vicenda.

Harry infilò due dita nell'intimità della ragazza, che prese a muoversi ritmicamente per l'eccitazione. 

Vennero insieme, appagati. Pochi metri più sotto una guerra infuriava, mentre un'altra guerra si era scatentata nei loro corpi.


Nel frattempo, nei dormitori di Grifondoro..

"Perchè avete già attaccato? Non erano questi i piani. Dovevamo aspettare" infuriò la ragazza mentre i suoi occhi diventavano cremisi.

"Calmati sorellina, non potevamo di certo aspettare che tu riuscissi nella tua impresa amorosa. Ti ho già detto che il tuo compito è capire cos'hanno in mente, non giocare alla ragazzina innamorata" incalzò tranquillamente il ragazzo, mentre udiva il 'piacevole' suono delle maledizioni senza perdono che venivano scagliate di sotto.

"Non dovete toccarlo" alzò ancora di più il tono di voce.

In un attimo il fratello le fu dietro, le prese i capelli e le piegò il collo.

"Non sei nella posizione di dare ordini. Non innamorati Jules,una petulante ragazzina con gli ormoni a mille è l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno. Non rovinare i nostri piani. Abbiamo aspettato e lavorato tanto. Un ragazzo non ne vale la pena. Sei così bella, puoi avere chi vuoi. Tranne lui" le guardò famelico il collo candido ed ebbe la tentazione di morderlo e gustarne il tanto prelibato sangue.

"Tieni a bada il tuo piccolo demone, fratellino. Non è giornata per nutrirti di me. Non lo amo. Ma non dovete toccarlo. Niente intralcerà il nostro piano" rispose sicura la ragazza, strattonandosi dalla sua presa.

"Non scenderemo in battaglia adesso noi due, aspetteremo" la informò il ragazzo, ma la sua sembrava più una minaccia che un avviso "Per nessuno. Nemmeno se 'qualcuno' fosse in pericolo. Non rischiare piccolina, non metterti nei casini. Rimani nella tua stanza e attendi la fine di tutto. Quando finirà questa battaglia, cerca il tuo..non farmelo dire, disperatamente. Piangi e fai finta che tu stia male. Sei brava a fingere" le andò vicino e le strappò una manica per rendere più realistico il fatto che avesse combattutto per cercare il ragazzo per tutta Hogwarts.

"Sono potente quanto te, fratellino. Non darmi ordini" avvisò minacciosamente la ragazza, senza scalfire minimamente il ragazzo, che prontamente ghignò.

"La tua parte di Murdhows è potente quanto la mia, Jules. Non la tua parte di vampiro" sottolineò il ragazzo, per poi sparire.

La ragazza stava per ribbattere. Ma, vedendolo scomaprire, imprecò solamente il suo nome:

"Damon!"


In cortile..

Harry e Regina correvano per mano a perdifiato per i corridoi di Hogwarts, evitando maledizioni e incantesimi. Arrivarono alla grande porta in mogano del castello, che dava sull'ampio cortile. 

Lo scenario era orribile. Vi erano corpi senza vita ovunque, il cielo era plumbeo, come a voler sottolineare quegli attimi atroci. Il dramma che si stava consumando era evidente per entrambe le fazioni che stavano perdendo maghi egualmente.

Regina scorse Blaise, mentre faceva fuori un Murdhows.Camminò in sua direzione, stando ben attenta, mentre Harry, che ancora la teneva per mano, le copriva le spalle.

"Blaise" mormorò al moro, quasi non potendo credere di scorgere un viso familiare. Aveva perso di vista i suoi genitori e suo fratello "Blaise dov'è mio fratello?" 

Il ragazzo si voltò in sua direzione e le rivolse un sorriso stupendo, come se non stesse infuriando una guerra intorno a loro.
Amava il suo migliore amico, era capace di infonderle sicurezza in ogni tipo di situazione in cui si trovassero. Sapeva rassicurarla e farla sentire a casa.

Un amore fraterno, forse..

Sentiva solo un calore propagarsi in tutto il corpo quando era seduta sul divano davanti al camino nella Sala Comune abbracciata a lui. Si sentiva protetta e a casa.

"Regina, ho avuto così paura che.." ma poi Blaise si fermò improvvisamente. Il suo sorriso scomparve nell'appurare chi ci fosse dietro le spalle della ragazza. Harry Potter.

Avevano i capelli scompigliati, la gonna di Regina era stropicciata e la camicia di Harry semiaperta. Immaginò la scena di loro due avvinghiati, poi preferì cancellarla. Era solo una sua amica, non doveva importargli. Doveva essere felice per lei. Ma non lo era. Scese con lo sguardo sulle loro mani intrecciate, poi serio e di una freddezza degna di Serpeverde rispose:

"E' andato a cercare Hermione" 

Si allontanò dai due e riprese a combattere.

Regina sapeva di averlo ferito e in quel momentò si sentì ferita lei stessa. Sapere di avergli fatto male le toglieva il respiro e sentì una voragine divorarle lo stomaco.

Un Murdhows stava per attaccarla, ma Harry fu alle sue spalle in meno di un secondo e gli spezzò il collo con la sua forza di demone.

"Non c'è di che" mormorò ghignando in direzione di Regina.

"Per una volta l'hai salvata Potter" mormorò tagliente una voce alle sue spalle, lanciandogli un'evidente frecciatina.

"Draco per favore non è il momento" supplocò Regina riferendosi alla guerra che stava consumandosi intorno a loro.

"Come stai Hermione?" domandò Harry vedendo la sua ferita.

"Un cruciatus" spiegò semplicemente la ragazza, per poi sorridere stanca. Erano notti che lei e Draco non dormivano, ma ora avevano tutti bisogno di loro "Sto meglio, Draco mi ha passato le energie con la mente" spiegò. 

"E' il momento amore, so che sei stanca. Ma devi fare un piccolo sforzo" sussurrò il biondo all'orecchio della fidanzata. 

Lei annuì e gli prese le mani. Pronunciarono qualche incantesimo e una fiamma si sprigionò dalle loro mani, avvolgendo e cenerizzando tutti i Murdhows presenti su quel suolo.

L'incantesimo riuscì facilmente, così tanto che i due ragazzi se ne stupirono. Era davvero solo questo il pericolo?!

Il silenzio alleggiò per tutta la scuola, il castello era semidistrutto e l'aria era carica di morte e distruzione. Nessuno disse nulla o sollevò lo sguardo.

Hermione e Draco li avevano salvati tutti e l'unica cosa che potevano fare, ma che non sarebbe bastata, era ringraziarli.

"E' stato solo l'inzio. Non sarà sempre così facile. Vi voglio nel mio ufficio stasera alle otto" disse semplicemente il preside, per poi rientrare insieme agli altri professori. Sotto lo sguardo attonito e sconvolto di tutta la scuola. Gli adulti continuavano ad avere quella tranquillità e quella pacata calma.

Draco ed Hermione scorsero i loro genitori salutarli da lontano e rivolgerli uno sguardo carico di orgoglio. Poi si smaterializzarono come tutte le altre famiglie purosangue e gli auror.

I quattro ragazzi, intenzionati a darsi una ripulita, rientrarono nel castello. Dove scompiglio e caos regnavano nei corridoi e nelle Sale. Prese a piovere. Il cielo piangeva i suoi figli che erano morti per un ideale.

"HARRY" una voce urlò e il ragazzo menzionato si voltò in direzione di questa "HARRY!" ripetè nuovamente la voce, in maniera più intensa.

Finalmente il moro capì l'origine della voce. Selena, che portava sui vestiti i segni della lotta, corse incontro al ragazzo, per poi gettarsi tra le sue braccia.

Hermione e Draco assistevano alla scena, mentre Regina accanto a loro li osservava con disgusto.

"Sono incinta" 

Due parole. Il momento peggiore per avere un figlio. Regina ed Harry si gelarono sul posto. Doveva essere il loro momento, e invece non lo sarebbe mai stato.

Marito e moglie erano destinati a separarsi per sempre questa volta. Quella piccola creatura non aveva colpa.

Poi Selena svenne tra le sue braccia. Regina scappò via, seguita da Hermione. Il suo migliore amico l'aveva combinata grossa.

Eppure anche lei aveva da dire qualcosa a Draco. La cosa più giusta del loro amore nel momento più sbagliato dell'universo. 

 
****
Perdonatemi l'assenza, ma ho avuto brutti problemi in famiglia e non sono riuscita a collegarmi.
Spero possiate capirmi. Un grazie a chi mi segue. Appena potrò aggiornerò anche "Devil's Bets"
Un bacione,

DramioneMalfoy

 
 
  
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