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Autore: IMmatura    24/04/2014    4 recensioni
Chi non ricorda l'episodio 12 della prima serie di Hetalia. Diciamoci la verità, ce lo ricordiamo tutti solo per un motivo: la proposta matrimoniale fallita di Francia ad Inghilterra...
Ma se le cose fossero andate diversamente? Cosa sarebbe successo se Francis non si fosse rassegnato?
Racconto di un improbabile matrimonio e delle mille catastrofi necessarie ad arrivarci, tra gelosie, malintesi, Nazioni shipper di passaggio e tanto FrUK!
Genere: Commedia, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Hidekaz Himaruya; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

scenes from a (crazy) wedding - des scènes d'un (fou) mariage

 


"PROLOGO"

ovvero LA PROPOSTA “INDECENTE” DA CUI TUTTO EBBE INIZIO

Londra, anno 1956. Nel salotto di Inghilterra, decisamente sulle spine, sedeva con aria accigliata un ospite impensabile: Francia. Aveva un aspetto decisamente malconcio, ed un’espressione cupa e sofferente. Arthur si aspettava che il francese, da un momento all’altro, incolpasse di ciò il mezzo biscotto che si era degnato di assaggiare. D’altro canto già il fatto che Francis avesse accettato quell’offerta di cortesia (fatto per pura formalità) era di per se preoccupante.

-Veniamo al punto: che vuoi?- sbottò Inghilterra, stanco di quel silenzio imbarazzante, che lo costringeva a fissare l’altro, di fronte a lui, ed il suo stato. Col risultato di scatenargli strani pensieri apprensivi e decisamente immotivati. Che ragione aveva di interessarsi alle questioni francesi, lui? Nessuna, infatti si ripeteva mentalmente da almeno dieci minuti che non gli interessava affatto.

-Inghilterra, c’è una cosa che devo chiederti...- esordì infine Francis, abbassando leggermente lo sguardo -...vuoi sposarmi?-

Solo decenni dopo sarebbe stata inventata un’abbreviazione di tre lettere in grado di sintetizzare la prima reazione dell’inglese a quella proposta: WTF.

Passato il primo shock, subentrò l’aspetto del puro imbarazzo. Inghilterra si rese conto di non avere la più pallida idea di come reagire. Non si era mai trovato in una situazione del genere (“per fortuna” aggiunse tra se e se). Per qualche singolare motivo il suo carattere non invogliava molto chicchessia a fargli proposte matrimoniali...

“Ma che diavolo vado a pensare, non è questo il punto.” si disse poi Arthur, ricordandosi di CHI gli stesse facendo una simile proposta.

Francia la rana pervertita. Sicuramente era un bieco tentativo di portarselo a letto. Quest’ultima ipotesi scatenò strane reazioni fisiologiche nell’inglese. Ebbe una specie di sussulto al lato sinistro del petto, mentre i nervi della sua faccia gli fornivano informazioni erronee sulla sua attuale temperatura. Stando alla sensazione del momento, avrebbe dovuto trovarsi con il viso spiaccicato contro una borsa dell’acqua calda. Dannato pervertito, l’avrebbe sistemato per bene. E dire che si era quasi (ma solo QUASI) preoccupato, visto il suo tracollo finanziario degli ultimi tempi.

-Francia...guarda che non è il primo di Aprile.- ribattè incerto, per poi prendere coraggio e cominciare a punzecchiarlo. -Che c’è, non puoi comprarti più neanche un calendario?-

-Oh, ma io ce l’ho un calendario...- mormorò cupamente l’altro senza raccogliere, anzi allungando quello che, Arthur lo vide subito, in realtà era tutt’altro. Trattavasi di un contratto matrimoniale in piena regola.

Un contratto che Francia sembrava deciso a fargli firmare a tutti i costi, incastrando l’inglese tra se e il tavolo, e forzandogli la mano, in cui gli aveva messo la penna. Il tutto con un contatto alquanto ambiguo di corpi che, dopo pochi istanti, spinse Arthur a rifilare all’altro una gomitata tra le costole.

Venne dunque il momento delle spiegazioni. A quanto pare il capo di Francis gli aveva messo in testa che il loro matrimonio era l’unica soluzione ai problemi del Paese, e che Francia sarebbe morto se l’”affare” non si concludeva, ed in fretta. “Alla faccia della Nazione più romantica del mondo” pensò Arthur, di fronte al maldestro (ed anche un po’ violento) tentativo di matrimonio messo in atto dal francese. Per qualche inspiegabile mistero, sapere che il suo obiettivo era effettivamente il matrimonio, non lo faceva sentire meno usato in quel frangente. Ed era un qualcosa che il suo orgoglio non poteva accettare.

-Non ho intenzione di sposarti per questa ragione!- sbottò, mandandolo a morire il più lontano possibile da lui.

Francia non voleva arrivare a questo: aveva provato a fare una proposta onorevole, come suggerito dal suo capo. Ma a questo punto era evidente che necessitavano le maniere forti...

-Dove diavolo mi stai trascinando, fermati damned frog!-

Non era certo che questo potesse definirsi matrimonio, e che avrebbe salvato la sua vita. Ma se era destinato a morire per l’insensibilità di quel teppistello, doveva aver pure diritto ad un ultimo desiderio, no? Mentre un sorriso perverso si disegnava sul viso di Francis, Arthur continuava a dimenarsi finchè un calcio più energico degli altri gli permise di divincolarsi.

-You damn pervert, get out from my home...NOW!- strillò con tono non molto virile.

-Noooo.- si lagnò una voce, apparentemente proveniente da dietro una tenda.

Scoprendola Inghilterra rivelò la presenza della sorella Irlanda. La ragazza cercò di assumere il sorriso più innocente e dispiaciuto della terra, mentre si grattava la testa tra i ricci ramati.

-Che diavolo ci facevi li? E da quanto stai ascoltando?-

-Abbastanza da capire che stai mandando a monte tutti i miei più sogni più rosei. Andiamo, sareste una così bella coppia!- protestò l’irlandese, mentre Arthur la spingeva fuori dalla stanza, per poi sbatterle la porta in faccia.

-Francis non mollare, ti voglio come genero!-

-Votre sœur?-

-Yes.- sospirò l’inglese -Aspetta...sei ancora qui?-

Sotto gli inconfondibili bruchi pelosi che insisteva a definire sopracciglia, aggrottati più del solito, gli occhi dell’inglese iniziarono a gettare lampi poco rassicuranti.

-Non c’è nessuna possibilità che tu cambi idea?-

-No...ma se vuoi c’è un posto libero nel mio Commonwelth.-

-Tu...sei...senza...cuore.- sibilò Francis. -Meno male che non ti ho sposato.-

Inghilterra sobbalzo, avvampando e diventando (se possibile) ancor più furioso.

-Ah, la metti così adesso? Guarda che sono IO che ho rifiutato TE, non il contrario. Sei tu che smaniavi tanto per questa “unione”.-

Sotto quella protesta apparentemente inutile Francis intravide qualcosa in cui decisamente non sperava: un’occasione. Poteva fingere tutta la noncuranza del mondo, Inghilterra, ma il lieve tremolio della sua voce gridava “sentimenti feriti” lontano un chilometro. Dunque, se davvero c’erano dei sentimenti, nessuno meglio di lui sarebbe stato in grado di risvegliarli.

-Potrei farti cambiare idea quando voglio...-

-Non credo proprio!-

-Ti costringerò a rimangiarti ogni cosa, Angleterre. Aspetta e vedrai.-

-Tu aspetta e spera...possibilmente fuori da casa mia!-

La missione di conquista di Francis cominciava decisamente male, se Inghilterra era riuscito a spingerlo fuori da quelle mura, con la stessa velocità con cui aveva congedato Irlanda. Tuttavia non c’era nulla che potesse stimolare il desiderio di conquista (sentimentale, s’intende) di Francia più di una simile sfida impossibile. Ci girava attorno da secoli e, dopo quell’ennesima evidente prova che, in fondo, c’era qualche possibilità di essere ricambiato, il francese era deciso a buttarsi. A qualsiasi costo, quelle nozze si sarebbero fatte, e sarebbero state le più belle e felici del mondo...beh, isteria inglese permettendo.

 

 


Angolo epico

Benvenuti nell’ennesima follia della mia mente perversa. Finalmente anch’io mi avventuro nel fantastico mondo dei pairings, con una bella FrUK. *urla di fangirls sotto casa di IMma*

Esattamente la reazione che volevo. u.u

In ogni caso ciò di cui mi accingo a scrivere è un “what if?”, ovvero “e se Inghilterra avesse accettato la proposta matrimoniale di Francia?”. Tuttavia anche solo arrivarci a questa ipotesi richiederà una lunga e demenziale narrazione, in cui spero mi accompagnerete.

Ringrazio di cuore Lady White Witch per il sostegno e i suggerimenti che hanno permesso a questa storia di nascere e, sicuramente, le permetteranno di crescere nel migliore dei modi.

Abbandonate il buonsenso, armatevi di confetti e, se questo prologo vi stuzzica, lasciate una recensione.

Saluti epici

IMmatura

  
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