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Autore: Hazel_    25/04/2014    8 recensioni
Una volta fidanzati ufficialmente, Virginia e Liam pensavano di poter vivere la loro vita al meglio, senza intoppi o rivali per entrambi, ma sarà così?
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“So che vuoi baciarmi.” disse prendendomi le mani e avvicinandomi a sè, forse fin troppo, i nostri nasi si sfioravano, sentivo il suo respiro caldo sulle labbra, così mi alzai di scatto e lei sbarrò gli occhi delusa.
“Non possiamo.” le dissi a denti stretti, con un pò di pentimento, perchè era vero, volevo baciarla, era più forte di me, e resisterle non era stato affatto facile.
-
Un matrimonio in vista, un bebè in arrivo, un appartamento nella Grande Mela, due terzi incomodi un po' troppo ingombranti, due lavori stancanti, e la loro vita cambia radicalmente: riusciranno a tornare come una volta?
SEQUEL DI “SHE IS MY LITTLE SISTER”.
***
https://www.youtube.com/watch?v=dgK-s2lj_6M
Trailer youtube fan fiction.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Altri, Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Oh, what hard luck stories they all hand me!'
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Prologue.



 


-Non posso credere che fra cinque mesi la mia collega ed amica si sposi!- esordì Kylie tirando su la cerniera del vestito che indossavo per prova; eh già, erano passati quattro mesi da quando Liam mi aveva chiesto di sposarlo.
In quel momento mi trovavo alla ‘Boutique della Sposa’, un raffinato negozio di abiti per il giorno più bello nella vita delle donne, il matrimonio.
Vivevo nella città natale di Emma -New York- da tre anni, insieme a Liam, Zayn e Chanel. Ero andata alla boutique con Kylie Knight, la mia -appunto- collega di Topman, perchè Chanel era tornata in Francia con Zayn a causa del parto di sua sorella maggiore, Cècile.
Kylie era simpaticissima, aveva ventun’anni, gli occhi scuri ed altrettanto i capelli, era omosessuale, e a dire la verità all’inizio pensava che potevamo essere più che amiche, ma le dissi che io non la vedevo sotto quell’aspetto, così tutto tornò alla normalità.
-Ed io non posso credere che questo sia il diciottesimo vestito che provo in un mese!- sbuffai uscendo dal camerino -Secondo te sono in ritardo coi preparativi?- le domandai subito dopo.
-Se pensi al fatto che la location già ce l’hai, gli inviti idem, il menù per il pranzo e la chiesa prenotata pure, che manca?- ridacchiò lei.
-Mh, credo solo il vestito, il bouquet e le bomboniere- risposi guardandomi allo specchio, ero cambiata molto da dopo il diploma: ero maturata parecchio, mi ero fatta il piercing al naso, mi ero tagliata di poco i capelli, li avevo tinti di un biondo miele e sembravo più una ventenne che una ragazzina alle prime armi.
Invece Liam, al nostro arrivo in America, aveva iniziato a frequentare la Juilliard -la prestigiosa università newyorkese di musica e danza- che aveva abbandonato circa due mesi fa, quando suo padre gli aveva ceduto la sua azienda americana, mantenuta fino a poco prima da un suo collega che poi è morto; insomma, aveva ventidue anni ma una grandissima responsabilità addossata.
-Le cose di Liam le lasciamo fare a lui- ridacchiò ancora -e comunque questo mi piace!- esclamò toccando il velo della gonna.
-Non saprei...- borbottai storgendo la bocca, ne avevo provati così tanti che non sapevo decidermi.
-Dicono che il diciottesimo sia quello giusto e che porti fortuna- disse Kylie con serietà, facendomi scoppiare a ridere.
-Oh certo, l’ho sempre sentito dire!- dissi ancora ridendo per la sua battuta.
-Credimi, nel Minnesota è così!- insistette lei e si mise al mio fianco per vedere se mi calzava a pennello quell’abito oppure no.
-Sai Kylie- sospirai rimirandomi allo specchio per l’ennesima volta -non credo che questo abito mi convinca molto- per carità, era molto bello, solo un po’ troppo...ingombrante.
-Immaginavo- ridacchiò lei -dai su, togliti questo ammasso di tulle che andiamo a prenderci un bel caffè irlandese!- Kylie sapeva sempre come tirarmi su; quando ci incontrammo la prima volta le dissi che adoravo i caffè made in Ireland, e da quel giorno dopo il lavoro andavamo sempre in un piccolo bar dietro Topman, dove facevano appunto i migliori caffè irlandesi di tutta l’America.
L’abbracciai e tornai dentro il camerino per cambiarmi: l’abito avrebbe aspettato dell’altro per essere scelto.

 
≈≈

-Allora, come vanno i preparativi per il matrimonio?- mi domandò Chanel mentre mangiucchiava una ciotola di cereali integrali; ero appena tornata a casa dopo il caffè con Kylie ed avevo trovato una richiesta di videochiamata su Skype dalla Francia, ovvero dalla mia migliore amica.
-Ho già provato diciotto vestiti, e quello perfetto non si azzarda a venir fuori!- sbuffai facendola ridere -E tu non sei ancora a letto?- le chiesi poi vedendo che quì erano le 18.30 e quindi a Parigi era mezzanotte e mezzo.
-A quanto pare Zayn e Wyatt sono gli unici che riescono a dormire- rispose Chanel alludendosi al suo ragazzo e a suo cognato.
-E tua sorella e Minou come stanno?- erano stati così carini a metterle il nome della micina degli Aristogatti, la faceva così elegante.
-Tutto bene, quella bambina non fa altro che mangiare e dormire, mangiare e dormire- borbottò scuotendo la testa.
-Tutti i neonati fanno così- le ricordai ridacchiando.
-Oh, scusa mammina- mi prese in giro lei -sei impaziente per l’11 aprile?- mi domandò facendo riferimento al giorno del mio matrimonio.
-Sì, fin troppo- sospirai -domani mattina io e Liam andremo a vedere le bomboniere, per il bouquet ho deciso di aspettare te, sono indecisa fra le rose blu e quelle rosse-.
-Adoro quelle blu- disse lei sognante.
-Perfetto, vada per quelle blu- ridemmo insieme e sentii la porta dell’ingresso aprirsi.
-E’ tornato il principe azzurro?- mi chiese Chanel con fare malizioso.
-Sì, e tu dovresti andare a dormire, si è fatto tardi!- esclamai facendola scoppiare a ridere.
-E va bene, adesso vado a nanna se no la mammina si arrabbia!- disse continuando a prendermi in giro.
-Guarda che lo faccio per te- borbottai facendole la linguaccia, poi sentii Liam darmi un bacio nei capelli.
-Sì, certo- rise lei -comunque vado davvero, non vorrei interrompere niente, ciao Liam!- lui le sorrise e le mandò un bacio.
-Hey, la tua ragazza è presente in stanza- scherzai facendo la finta offesa ed entrambi risero.
-Ti fa male provarti tutti quegli abiti- borbottò la francese scuotendo la testa per il troppo ridere -ci sentiamo domani, buonanotte sposini!-.
-Buonanotte!- la salutammo all’unisono e poi ci scollegammo da Skype.
-Per curiosità- disse il mio ragazzo sbottonandosi la camicia -quanti abiti ti sei provata?-.
-Abbastanza da non sapermi decidere- ridacchiai andando a dargli un bacio.
-Secondo me stai correndo un po’ troppo piccola, mancano ancora cinque mesi- esordì accarezzandomi i capelli.
-Non è vero- borbottai facendo il broncino che tanto adorava -voglio che tutto sia perfetto nel giorno più bello della nostra vita!- risi e lui mi baciò il naso.
-A me non importa se tutto è perfetto o meno, basta che ci sia tu e andrà alla grande- disse continuando ad accarezzarmi i capelli; era così dolce, e io lo amavo da morire.
-Che ne dici se ti aiuto a spogliarti?- dissi con malizia, avvicinandomi a lui fino a far scontrare i nostri nasi.
-Mh, direi che è davvero un’ottima idea!- esclamò tirandomi su dai glutei e facendomi allacciare le gambe attorno al suo bacino, poi prese a baciarmi e mi depositò cautelamente sul letto, mentre io iniziai a sbottonargli la camicia e a disfarmi di tutti quegli indumenti che ci privavano di unirci, e lui fece lo stesso con i miei.

 
≈≈

Mi svegliai il mattino seguente trovando il vassoio della cena precedente ancora sul cassettone di fianco al letto, e non trovando invece Liam al mio fianco, segno che era già andato a lavoro.
Mi stiracchiai e recuperai subito dopo gli indumenti sparsi per la stanza, potevo dire che c’eravamo dati parecchio da fare la sera prima...ridacchiai a quel pensiero e mi avviai in bagno per fare una doccia veloce, e quando uscii vidi un messaggio sul telefono.

Da: Kylie
Buongiorno :)
Dato che abbiamo entrambe il giorno libero, passi da me per la colazione e poi prenotiamo il bouquet?


Detti un’occhiata alla radiosveglia sopra al comodino e vidi che erano le dieci e un quarto, così digitai la risposta mentre tirai fuori l’intimo pulito dal cassetto.

A: Kylie
Quindici minuti e sono da te, non so se faccio in tempo per la colazione!


Indossai un paio di jeans skinny, un maglione nero e i miei ugg dello stesso colore, mi truccai molto velocemente e tirai fuori il cappotto più pesante dall’armadio, dopo di che il telefono squillò di nuovo.

Da: Kylie
Ho del caffè irlandese che sta per essere messo nella caffettiera, vuoi forse dirgli di no?


Non potetti fare a meno di ridere, indossai sciarpa, cappotto e cappello, presi le chiavi dell’auto e le scrissi un’ultimo messaggio, prima di uscire di casa e dirigermi verso il garage.

A: Kylie
Sto arrivandooo ;)


Tirai fuori il suv regalatomi da mio padre per il mio diciottesimo compleanno e mi diressi verso il loft della mia amica, che era a pochi isolati dal nostro appartamento, e in quel preciso istante mi squillò il telefono: era Liam.
-Hey, buongiorno- lo salutai mettendolo poi in vivavoce.
-Buongiorno, sei stata una bomba stanotte- come al solito non perdeva mai l’occasione di prendermi in giro ricordarmi le nottate focose in cui facevamo il più e il meno, ovviamente sempre con dolcezza.
-Tu sei pazzo- ridacchiai fermandomi in vista del semaforo rosso -quando pensi di andare a vedere l’abito?- gli chiesi subito dopo.
-Mi piacerebbe andarci con Zayn, sai che da solo non so compicciare un bel niente- sbuffò rumorosamente facendomi ridere.
-Tornano fra tre giorni, trova qualcosa da fare- gli dissi.
-Potremmo passare quest’attesa proprio come la scorsa notte, che ne dici?- esordì con malizia, era diventato un vero idiota quando si parlava del sesso.
-Devo andare da Kylie, mi sta aspettando- tagliai corto ignorando i suoi discorsi che -non so come mai- mi imbarazzavano.
-E’ così bello quando lo facciamo violento e tu urli il mio nome stringendomi i capelli- okay, lo stava facendo apposta.
-Liam!- lo rimproverai gridando -Potrebbero sentirti-.
-Sicuramente ci avranno sentito tutti ieri notte, che dici?-.
-Ci vediamo per cena, ciao amore- aveva vinto; quando iniziava a fare quei discorsi non sapevo più come andare avanti, così gliela davo vinta e lo liquidavo con delle rispostine secche o cambiando discorso.
-Ciao bomba sexi- riagganciò e non potetti fare a meno di ridere: infondo, non era cambiato per niente caratterialmente.

 
≈≈

-Wow, ce l’hai fatta ad arrivare- borbottò Kylie aprendomi la porta del suo loft.
-E’ colpa di Liam- ridacchiai abbracciandola, poi entrai.
Lei rise e -Non fare caso a quelli scatoloni- disse indicandoli.
-Ti trasferisci per caso?- le domandai un po’ preoccupata, se fosse stato così me lo avrebbe sicuramente detto.
-No, quell’idiota di mio fratello arriva dal Minnesota- sbuffò porgendomi la tazza di caffè.
-Non sapevo avessi un fratello- ridacchiai mettendomi a sedere.
-Gemello, ma non ci assomigliamo per niente!- ribattè lei in risposta.
Risi di gusto sentendo i continui lamenti di Kylie riferiti a suo fratello gemello, che non avevo mai visto, nemmeno in foto, anzi: non me ne aveva mai parlato.
-Dicevo, perchè non mi hai mai detto di avere un fratello?- le chiesi ancora una volta, mi piaceva farla impazzire.
-Perchè è un idiota che ozia dalla mattina alla sera, che pensa solo al sesso, al divertimento e alle ragazze, è immaturo e non ha la più pallida idea di cosa vogliono dire le parole ‘lavoro’ e ‘serietà’- sbuffò ancora aprendo con forza uno scatolone gigante, così mi alzai per aiutarla.
-Gioca ad hockey?- le chiesi tirando fuori un paio di trofei ed una mazza.
-Sì, diventa serio solo in quello stupido gioco- continuò a borbottare.
-Certo che sei proprio felice di ospitarlo, mh?- ridacchiai prendendola in giro.
-Troppo, mi urta il sistema nervoso quel ragazzo, non sa compicciare un cavolo da solo!- assomigliava veramente tanto a mio fratello.
-Credimi, non sei l’unica ad avere un fratello del genere- ridemmo insieme, poi trovai una foto di Kylie con un ragazzo alto, biondo e carino di fianco a lei...magari poteva essere suo fratello, e se lo era, non era per niente male.
-Senti, ti ho fatta venire quì per stare insieme ed è andata a finire che ci siamo messe ad aprire scatoloni- mi disse risvegliandomi da quello stato di trance -perchè non vai a prenotare il bouquet mentre io finisco quaggiù e poi usciamo per l’ennesimo vestito?-.
-Mh okay, ci vediamo dopo allora?- le chiesi baciandole una guancia.
-Sì, a dopo!- ricambiò il bacio e poi uscii dal loft, diretta verso il fioraio.

 
≈≈

Finii di prenotare sia i fiori che le bomboniere (sotto consiglio di mia madre via face-time) circa due ore dopo, così tornai a casa di Kylie e vidi che era quasi mezzogiorno e mezzo.
Liam non sarebbe tornato per pranzo, mi sarei arrangiata da sola.
Scesi dall’auto dopo averla parcheggiata vicino ai garage degli appartamenti adiacenti ed entrai nell’edificio dove abitava la mia amica, raggiunsi il terzo piano e suonai il campanello, pronta a trovarmela davanti con un’espressione scocciata sul viso, e invece venne ad aprirmi un...ragazzo?
E perchè assomigliava così tanto al tipo nella foto con Kylie?
Aspetta, era il tipo nella foto con Kylie.
-Oh, ciao biondina- disse facendo comparire sul suo viso due adorabili fossette, mi ricordavano troppo quelle di Harry.
-Biondina?- chiesi inarcando un sopracciglio -Ci conosciamo per caso?- okay, magari avevo usato un tono piuttosto scocciato.
-No- precisò lui con un sorriso -ma si entra subito in confidenza con le belle ragazze, tu che dici?- lo liquidai spintonandolo leggermente ed entrai in casa.
-C’è Kylie?- domandai guardandomi in giro e pregando in aramaico di trovarla, ma sembrava sparita.
-E’ andata a fare la spesa, ma puoi aspettarla quì- disse facendo schioccare la lingua sul palato e facendomi l’occhiolino.
Mi misi a sedere sul divano e tirai fuori il telefono cercando di ammazzare il tempo.
-E così- disse facendomi alzare lo sguardo -sei la famosa Virginia?- ridacchiò passandosi una mano fra i capelli.
-Come fai a sapere il mio nome?- gli chiesi quasi indignata.
-Oh, mia sorella mi ha parlato ore, ore ed ore di te- sbuffò andando in cucina, così lo seguii -e devo dire che non si sbagliava affatto quando diceva che eri una bellissima ragazza- mi trovai quel ragazzo -di cui non sapevo neanche il nome- a circa dieci centimetri di distanza...distanza che avrei voluto annullare con uno schiaffo, era davvero uno sbruffone sfacciato!
-Spero ti abbia detto che sto per sposarmi- dissi calcando bene il tono sull’ultima parola, e lui ridacchiò.
-Una volta sono andato a letto con la supplente del coach di hockey, era una vera bomba- ghignò iniziando a ridere subito dopo, mi preoccupava fin troppo quel tipo.
-Kendall, dacci un taglio.- Allelujah! Finalmente la voce di Kylie, era la mia eroina, il mio angelo custode, c’era sempre nei miei momenti di difficoltà.
-Scusa sorellina, stavo solo riscaldando un po’ l’ambiente- dette un bacio sulla tempia della sorella e mi fece l’occhiolino, poi scomparve nell’altra stanza.
-Non fare caso a ciò che ti dice quell’idiota, ti ho detto che non è normale- borbottò seria facendomi scoppiare a ridere.
-Come hai detto che si chiama?- le domandai.
-Kendall- rispose lei -e devi stargli alla larga-.








 
Hola!
Sì, sono di nuovo quì, sono forse in anticipo ma questo sequel non riusciva più a stare dentro il mio pc ahahah :')
C’è da dire che è incasinato sin dal prologo -lo ammetto- ma vi avevo avvertite che non sarebbe stata una storia facile, ed -ahimè!- i guai iniziano sin da subito nelle storie complicate!

Dal banner si capisce che c’è un “eccesso di persone”, ma sono fondamentali per questa storia, prima di tutto Kendall, quel Kendall, il mio (aspetta e spera) Kendall, quello dei Big Time Rush, proprio lui ahahahah.
Eh sì, con questo sequel è rispuntata la mia vecchia passione per loro, e dato che sono una Kendall’s girl è normale inserire quel biondone nella fan fiction per utilizzarlo come terzo incomodo, no? ;)
Come potete vedere i personaggi sono sempre i soliti, a parte Kylie, Kendall e...vedrete nel prossimo capitolo!!
Fatemi sapere che ne pensate, ci tengo troppo a questo sequel, ho la testa, il pc, e le note del telefono piene zeppe di idee, non voglio deludervi ahahah.
Spero vi piaccia, vi lascio con una gif di Kendall, Kylie e -ovviamente- Virginia, a presto!
Mystical.



 

Kendall:




Kylie:




Virginia:


 
   
 
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