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Autore: tylersanchor    28/04/2014    7 recensioni
"Una vocina però, una soave e dolce vocina che, se Stiles fosse stato più sobrio avrebbe capito appartenere alla vodka, gli disse:“Perché non le racconti tutto? Sei ubriaco, penserà che tu sia fuori di testa e basta. Almeno ti toglierai un peso dalla coscienza. Tanto non la rivedrai mai più.” E le diede retta.
- Allora, da dove cominciare, cara mia …
- Bethany.
- Bethany! Allora, tutto è cominciato quando mio padre …
E le disse davvero tutto. Di Scott, dei lupi mannari, di Allison e la sua famiglia, di Lydia, Isaac, Erica, Boyd e, soprattutto, di quanto fosse irrimediabilmente e assolutamente cotto di Derek Hale."
[Sterek, maddai?] [Non tiene conto della terza stagione]
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Scott, ti giuro, posso spiegare! – esclamò Stiles, usando l’affermazione più cliché delle affermazioni cliché. Manco Scott fosse stato il suo ragazzo e lo avesse sorpreso con le mani nei pantaloni di Derek. Cioè, in effetti tecnicamente era Derek ad avere una mano nei suoi, che per Stiles poteva anche prendere residenza permanente, ma stava divagando. Il problema era Scott.  Scott. Con Derek che gli teneva una mano nei pantaloni lui doveva gestire Scott. Decisamente Dio o chi per lui si stava facendo delle grasse risate alle sue spalle.
- Stiles … - mormorò Scott.
Fu esattamente allora che Stiles partì in quarta: - Ecco, vedi? Te l’avevo detto che io e Derek stiamo in … - Derek lo fulminò con lo sguardo - cioè, spendiamo insieme il nostro tempo libero baciandoci e cose simili, solo che tu ti eri inflippato con la storia di Bethany per qualche strana ragione. E francamente non capisco perché insomma, Bethany non è per niente il mio tipo, sai preferisco le persone che non mi filano nemmeno di striscio e mi considerano una nullità, ad esempio Lydia, Derek … E quindi, mi aspetto delle scuse. Doppie, perché mi hai tenuto il muso per più di una settimana dopo che io ti ho detto la verità e tu non mi hai creduto, ritenendo oltretutto impossibile che Derek provi qualcosa per me – altro sguardo omicida di Derek, - okay, Derek non prova niente per me, ha solo un’urgente necessità di baciarmi e toccarmi ma fatto sta che, siccome io sono innamorato di lui, la cosa mi piace assai. Anzi, mi stava piacendo finché tu non ci hai interrotti, e sai, stavo per arrivare in terza base per la prima volta nella mia vita dopo aver passato diciassette anni a osservare la prima da lontano, quindi, beh, grazie tante Scott, tu sì che sei un amico.
Nulla poteva descrivere la faccia di Derek in quel momento. Sembrava contemporaneamente sull’orlo di compiere una strage di massa e del suicidio. Ma quella di Scott era ancora meglio: era praticamente la copia vivente dell’ Urlo di Munch.
Ci fu un lungo silenzio imbarazzante, in cui Derek tolse – purtroppo – la mano da dentro i pantaloni di Stiles e Scott rimase immobile, senza emettere alcun suono.
Stiles sentiva la bocca seccarsi, mentre cercava disperatamente qualcosa da dire, ma Scott parlò per primo.
- Voi … voi … stavate per fare … ?
Derek lanciò a Scott uno sguardo molto eloquente e Stiles avvampò.
Scott impallidì e iniziò a balbettare qualcosa che nessuno riuscì a capire.
- Articola, - gli ringhiò Derek.
Scott non ci riuscì. Continuò a fissarli sconvolto senza muoversi di un millimetro.
- Beh, Scott, - disse Stiles, non sopportando più il silenzio e desiderando intervenire prima che lo sguardo di Derek diventasse capace di uccidere, - direi che ora puoi tornare a scuola e fare il bravo alunno. Ciao, Scott.
In effetti, era un tantino seccante che lui se ne stesse lì a bocca aperta, con la stessa reattività di una statua di marmo, a fissare lui e Derek. Insomma, se aveva capito cosa stavano per fare non poteva semplicemente lasciarli stare? O forse voleva una poltrona e dei popcorn per godersi lo spettacolo?
- Stiles … Stiles … tu … - balbettò Scott.
- Scott, non senti come profondamente sbagliato l’essere qui? – riprovò Stiles.
Finalmente Scott sembrò avere una reazione normale: - Stiles, io e te dobbiamo parlare. Di … di … questo.
- Cioè del fatto che io adesso dovrei stare facendo sesso con Derek? Ecco, magari un altro giorno.
Stiles gli fece un sorriso sarcastico e un cenno con la mano che lo invitava ad andarsene.
- Dobbiamo parlare, - ripeté Scott.
- E io e Derek dobbiamo sc … - iniziò Stiles, ma Derek gli parlò sopra.
- Parliamo, allora.
Stiles voleva morire. Cioè Derek Hale preferiva parlare anziché fare sesso con lui? Stava iniziando ad avere seri problemi di autostima, insomma, doveva avere proprio il sex appeal di un alpaca se lo scontroso, misantropo e taciturno Derek preferiva farsi una chiacchierata.
Scott però non disse nulla, rimanendo a fissarli.
- Aspettiamo te, -  gli notificò Derek, grattandosi dietro il collo come se essere mezzo nudo su un materasso per lui fosse la cosa più naturale del mondo.
Scott sembrava esageratamente sotto pressione.
- E … esattamente … - balbettò rivolto a Derek, - perché … Stiles …?
- Perché mi va.
Giusto, grande motivazione, romantica. Una vera dichiarazione d’amore in piena regola, degna di Derek Hale. Stiles rischiava di essere sommerso dall’amore che gli veniva dato, probabilmente avrebbe potuto annegarci. Come no.
Scott allora riprese coscienza di sé: - Tu! – esclamò, sempre contro Derek, - Potresti avere tutte le persone del mondo e devi proprio divertirti col mio migliore amico?
- Tecnicamente, - precisò Stiles, - io sono consenz …
- Stai zitto! Ti ha fatto il lavaggio del cervello, Stiles, non lo capisci? Non sai com’è Derek? Non ti ricordi che le ha provate tutte per farmi entrare nel suo branco? Ehi, non è che è un altro tentativo? Perché resta sempre un no e non cambierò idea solo perché sei riuscito a circuire Stiles e …
- Veramente, - precisò Derek, - è stato lui a farmi un’appassionata dichiarazione d’amore. Io mi sono semplicemente limitato a esprimere il mio punto di vista sulla cosa.
Sembrava piuttosto freddino riguardo a quello. Certo, Stiles non si aspettava dichiarazioni d’amore o altro, ma almeno un minimo di partecipazione emotiva. In fondo stavano per fare sesso quindi magari a Derek avrebbe dovuto interessare giusto un pelino di più di lui e dei suoi sentimenti, no? E che punto di vista della miseria, gli aveva ficcato la lingua in bocca,  diamine.
- Stiles … - mormorò Scott, - quindi è vero? Tutta quella roba sul fatto che da mesi sei innamorato di Derek?
Stiles annuì.
- E perché non me lo hai detto? Così ti avrei fatto rinsavire prima che tu facessi cose irreparabili! Non è che ti sei fatto mordere, vero?
- Certo che no! E non vedo cosa ci sia di irreparabile nel passare un po’ di tempo di qualità con la persona che mi piace, - disse Stiles.
La morale di Scott era francamente ridicola. Faceva tante storie per Derek quando lui era uscito e usciva con una ragazza la cui famiglia dava la caccia ai lupi mannari da secoli. Quindi poteva sinceramente starsene zitto, tornare nel suo angolino e ignorare Stiles come aveva fatto felicemente negli ultimi tempi.
- C’è di male che io ti conosco Stiles! È come con Lydia, solo che almeno lei ti ignorava e basta. Tu sei innamorato ma noi stiamo parlando di Derek. Non ricambierà mai e probabilmente sta facendo quello che sta facendo perché si annoia. Derek non ha mai amato niente e nessuno nella sua vita, perché dovrebbe amare te?
Come rovinare tutte le aspettative e i sogni segreti di Stiles Stilinski con due frasi. Scott avrebbe dovuto scrivere un manuale, era stato davvero perfetto. Ora Stiles aveva solo voglia di ascoltare musica deprimente ingozzandosi di Chucken Nuggets. Che bello, avere amici come Scott, erano un toccasana.
- Okay, - disse Derek, sorprendendo tutti, - ora puoi anche andare a scrivere una canzone con Taylor Swift su quanto io sia crudele e perfido, non mi interessa. E a te non dovrebbe interessare la mia vita privata.
- Mi interessa se coinvolge il mio migliore amico! – replicò Scott.
- Ma per me è okay, - mormorò Stiles, - so che a Derek non piaccio o piacerò mai. Non ho aspettative di alcun genere. Quindi puoi lasciarmi stare?
Okay, magari aveva un pelino di aspettativa sul fatto che Derek un giorno gli si sarebbe inginocchiato davanti tirando fuori un anello e dicendogli che voleva sposarlo dopo il diploma perché la amava da sempre e sentiva di non poter vivere senza di lui con tanto di Love Story  come sottofondo. Certo, era puramente utopico, ma sognare non aveva mai ucciso nessuno, no? Okay, almeno finché qualcuno non ti tira giù tutti i castelli in aria e vuoi solo piangere ascoltando White Horse  per il resto dei tuoi giorni.
- Come vuoi, - borbottò Scott, - ma io ti ho avvisato.
Uscì dalla stanza, lasciando un Derek annoiato dalla discussione, oltre che seccato all’inverosimile, e uno Stiles sull’orlo del suicidio.
Okay, aveva avuto aspettative troppo alte, si era fatto viaggi mentali assurdi in cui Derek era innamorato di lui quando in realtà probabilmente gli interessava meno di niente e la realtà, a confronto dei suoi sogni faceva abbastanza pena. Non che comunque non fosse abituato, Lydia era dalla terza elementare che lo rifiutava candidamente, quindi non avrebbe dovuto fare così schifo e non avrebbe dovuto avere voglia di suicidarsi lanciandosi dalla finestra e …
Derek lo abbracciò.
Era il loro primo abbraccio e fu qualcosa di abbastanza buffo, perché Derek andò goffamente a sbattere con il torace contro quello di Stiles e lo strinse troppo forte con le braccia, facendo assomigliare il tutto più a una morsa da piovra assassina che a un abbraccio. Ma era quello, senza ombra di dubbio.
Stiles sentiva il cuore di Derek battere, talmente erano vicini, sentiva il suo ritmo lievemente accelerato e allora, che diamine, come non poteva farsi film mentali sui sentimenti di Derek verso di lui? Sembrava così ambiguo  volte, come se volesse dirgli che ci teneva ma non ne fosse capace. Certo, poteva essere anche solo la fantasia di Stiles, ma andiamo, era un abbraccio e Derek non andava certo ad abbracciare la prima persona che passava, no?
Stiles gli si accoccolò contro il petto e Derek lo lasciò fare, sempre tenendolo fra le braccia un po’ goffamente.
Stiles gli strofinò il viso contro il petto: - Sei caldo, - disse e sbadigliò.
Forse avrebbe dovuto farsi qualche ora di sonno quella notte, anziché tempestare Beth di messaggi, perché sentiva le palpebre pesanti e Derek era davvero comodo come cuscino. Lottò per stare sveglio.
- Dormi, - gli disse Derek e fece per alzarsi, - hai passato la notte in bianco.
- Resta qui, - mugolò Stiles, stringendosi di più a lui e, con sua grande sorpresa, Derek lo accontentò e poté tranquillamente addormentarsi sul suo petto.
 
 
*
 
 
Si risvegliò sul petto di Derek, esattamente dove si era addormentato e la prima cosa che vide furono due occhi verdi che lo fissavano incuriositi e – miracolo divino – il volto di Derek quasi rilassato anziché con la solita espressione corrucciata.
- Derek, - mormorò Stiles, ancora mezzo addormentato e si alzò dal materasso quel tanto che bastava per sfiorare le labbra di Derek con le sue. Questo ricambiò, sorpreso, senza però trasformare come al solito il bacetto da terza media in qualcosa di più, si limitò a avvicinare ancora di più Stiles a sé e, terminato il bacio, a strofinarsi nel suo incavo del collo con la faccia e ad annusarlo un pochino.
- Ehi, calmo, non penso di avere un odore così buono. Ho dormito per … che ore sono?
- Le sei e dieci, - rispose Derek, senza muoversi da addosso a Stiles.
- Allora ho dormito … sono le sei e dieci?! – esclamò Stiles, rendendosi conto di che diamine di ora fosse e del fatto che aveva perso non solo il resto della mattinata ma anche tutto il pomeriggio che avrebbe potuto trascorrere con Derek e soprattutto del fatto che suo padre lo avrebbe ammazzato.
- Perché non mi hai svegliato? – si lagnò, spingendo via Derek e tirandosi su di botto, alla ricerca della maglietta e della giacca.
- Dormivi così bene, - disse ironico Derek, mettendo il segno al libro che stava leggendo.
Maledetti libri. Stiles un giorno glieli avrebbe bruciati tutti, erano più amati di lui. Certo, Derek non li abbracciava – doveva prendersi un momento per apprezzare la cosa – ma erano comunque coccolatissimi rispetto a lui.
- Mio padre mi ammazzerà. Non potrò più uscire di casa fino al duemilacinquanta.
Stiles frugò le tasche della giacca e trovò sedici chiamate perse di suo padre, nove di Scott, tre di Beth, sette di Isaac, due di Lydia e una addirittura di Jackson. Almeno si fosse portato a letto Derek sarebbe valsa la pena, invece aveva dormito. Era con Derek, da solo, Derek senza maglietta e lui aveva dormito. Doveva esserci una qualche legge naturale che lo impedisse, diamine, voleva soltanto morire. Non che suo padre non avrebbe provveduto appena lo avesse avuto a portata di mano, ma comunque complimenti Stiles, vedo sempre più vicino il traguardo “Quarant’anni vergine”. E nonostante Derek, che era l’unico essere umano al mondo a cui alzasse la libido, volesse chiavarlo fino a bucare il pavimento. Una cosa da Guinnes dei Primati. Sicuramente ci doveva essere un premio per “la persona che è stata con Derek Hale tre settimane rimanendo pura”. Probabilmente una medaglia e del denaro.
- Dovresti chiamare tuo padre, - gli notificò Derek, andando poi a cercare una maglietta nel suo armadio.
- Se tu mi avessi svegliato questo casino non sarebbe mai successo!
- Per la cronaca, dormivo anche io fino alle sei meno tre. Sai, passare le notti con te che ti agiti, mugoli nel sonno cose oscene e sbatti contro tutto ciò che è attorno al tuo letto non è un toccasana per il sonno, soprattutto se sei un lupo mannaro e senti tutto.
Stiles pregò di non aver parlato nel sonno quel paio di volte in cui aveva sognato di fare sesso con Derek. Okay, quel centinaio di volte in cui aveva sognato di fare sesso con Derek.  Neanche quelle volte in cui aveva sognato che Derek diceva di amarlo. O, al diavolo, sperava solo di aver tenuto la sua stupida enorme boccaccia chiusa.
- Derek, ascolta, penso tu abbia frainteso perché io, nel sonno, non parlavo assolutamente di te ma del mio … ecco, del mio … mio zio! Si chiama Derek anche lui e …
- E ti rivolgi a lui dicendo “scopami, stupido lupo mannaro?” lieto di saperlo.
Stiles non odiava solo le sopracciglia e i libri di Derek, odiava anche il suo maledetto sarcasmo. Probabilmente, di questo passo si sarebbe ritrovato a leggere una poesia scritta da lui intitolata Dieci cose che odio di te davanti a tutta la classe e ad ascoltare musica grunge in locali squallidi. Maledetto Derek, a volte rendeva le cose così da film anni novanta.*
- Stai zitto, - borbottò Stiles, - io sto per morire tanto, potevi almeno tenere per te questa figuraccia, sarei morto più sereno.
Derek gli lanciò un’occhiata di sufficienza.
- E smettila con quelle occhiate! Mio padre mi ucciderà, ero in punizione e ho saltato la scuola e sono stato fuori casa tutto il pomeriggio senza rispondere al telefono, è abbastanza perché mi seppellisca nel giardino sul retro. Tu verrai a salvarmi se tenterà di spararmi, vero?
- Non ci penso nemmeno, - rispose candidamente Derek, prendendo le chiavi della sua auto e facendo cenno a Stiles di avviarsi.
- Ma … ma … ma come? Derek, io non te la perdono, Derek! Come puoi farmi questo? Derek, non camminare così in fretta, Derek! Chi bacerai se io morirò, eh?
Derek si fermò e si girò: - Me ne farò una ragione, - disse, ma poi gli stampò un bacio sulle labbra, - tanto desidero ucciderti per metà del tempo che passo con te.
- E l’altra metà? L’altra metà la passi a pensare a quanto mi ami, vero?
Derek lo fulminò con lo sguardo.
- Ti ammazzo.


 
 
*
 
 
Lo sceriffo Stilinski non era arrabbiato, ma di più. Primo: Stiles aveva saltato la scuola, seconda cosa, incurante della punizione era stato fuori tutto il pomeriggio, terzo, chi diavolo era la vampira che gli aveva lasciato quella roba sul collo?
- Licantropo, papà, - disse Stiles alla fine di tutta la sgridata, che probabilmente avevano sentito fino in Polinesia.
- Eh? – domandò suo padre, esasperato.
- Niente!
- Per l’amor del cielo, Stiles, cosa ti è preso? Okay, sei sempre stato un po’ fuori di testa, ma non hai mai disubbidito così tanto! È per stare con una ragazza? Santo cielo, Stiles, cosa ti succede? Non puoi farmi preoccupare in questo modo!
Stiles avrebbe davvero voluto spiegargli tutto, ma probabilmente anche se avesse accennato solo di sfuggita il nome Derek Hale suo padre avrebbe fatto le valigie e si sarebbero trasferiti in Islanda, con un ordine restrittivo nei confronti di Derek. E se anche fosse riuscito a dirgli la parte del “mi piace un tizio che hai arrestato un paio di volte perché avevamo detto che era sospettato di omicidio e ultimante ci baciamo spesso sul mio letto” quando avrebbe dovuto spiegargli del piccolo problema peloso di Derek suo padre lo avrebbe internato in un centro di riabilitazione per malati mentali.
- Papà, - disse, - è che … ecco … mi sono addormentato.
Era la verità, in fondo. E se c’era una cosa che Stiles odiava fare era mentire a suo padre, quindi aveva deciso di dire tutto ciò che poteva dire senza finire in qualche istituto di igiene mentale.
- Per l’amor del cielo, Stiles! Ho avuto diciassette anni anche io! So come funzionano le cose e avrai fatto di tutto tranne che dormire.
Ma magari.
- Papà, davvero, non volevo fare tardi, mi sono semplicemente addormentato! Okay, lo ammetto, ho saltato la scuola perché ieri non ho studiato per il test, sono andato in un posto e mi ci sono addormentato. Fine.
Oh, a proposito … non è che Scott aveva detto qualcosa? Qualcosa tipo “ l’ultima volta che l’ho visto era sul letto di Derek Hale mezzo nudo”? Del resto suo padre doveva aver chiamato Scott per primo, no?
- Ascolta, Stiles, so che magari quella ragazza, Bethany, è innamorata di Scott, ma non devi lasciarti andare per questo. Insomma, Lydia non si è mai mostrata interessata a te e non hai mai fatto tutte queste pazzie e …
Ormai Stiles nemmeno lo ascoltava. Evidentemente Scott doveva aver tenuto la bocca chiusa, dato che per tutta la durata della predica venne fatto solo il nome di Beth come causa del suo strano comportamento.  Da una parte Stiles gli era grato: alla fine Scott non aveva detto nulla, probabilmente sapendo – o meglio, credendo di sapere, - perché non rispondeva. Forse non era così irrimediabile la loro situazione. Certo, avrebbe dovuto convincerlo del fatto che a lui andava benissimo che a Derek non importasse nulla di loro due, anzi, che non esistesse nemmeno un “noi” per definirli, che gli bastava dargli tutto il suo affetto e non voleva nulla in cambio. Certo, sarebbe stato auspicabile ma utopico, anche se magari non così tanto. Non sapeva quanto fosse reale e quanto fosse nella sua mente, ma a volte a Derek sembrava quasi che importasse. Ma quello sicuramente non l’avrebbe detto a Scott.
- Dammi il tuo cellulare e il computer. Anche l’iPad. Non potrai uscire fino ad Halloween e guai a te se provi a saltare un solo giorno di scuola. Inoltre nei weekend dovrai fare qualche lavoretto per me.
Evviva. Non che comunque Stiles avesse avuto quella grande vita sociale: a parte quando andava a caccia di lupi mannari non usciva molto, qualche serata da Scott o, negli ultimi tempi, giri al centro commerciale con Beth che finivano sempre con loro due su qualche panchina a parlare dei rispettivi amori impossibili. E dato che Scott non gli parlava e Beth era anche lei in punizione non era una gran perdita. Sarebbe solo stata una rottura fare i “lavoretti” per suo padre, che includevano cose noiose come spolverare la casa, riordinare la sua stanza, lavare l’auto … ma nulla di così fastidioso.
- Posso salire in camera? – domandò, quando la ramanzina finalmente finì.
Suo padre sospirò egli fece cenno di andare. Stiles non poté fare a meno di sorridere, fece i gradini due a due e, entrato nella stanza, dopo aver chiuso a chiave la porta, buttò le braccia al collo di Derek e lo baciò con tale impeto che finirono tutti e due sul letto, uno sdraiato sull’altro.
Povero papà, pensò Stiles. Faceva di tutto per tenerlo lontano dalle cattive compagnie, quando la ragione di tutti quei casini passava tutto il tempo in camera sua.

*riferimento a “10 cose che odio di te”, un bellissimo film che dovete vedere.
Nota utile: il titolo del capitolo fa riferimento all'hidden message di Innocent, una canzone del terzo album di Taylor Swift e ditemi se questo hidden message non calzava a pennello.
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And I didn't know I was looooost lalalala. Hola folks! Sono a casa da sola e mi sto ascoltando la musica a palla perché essere a casa da soli è bellissimo. Sì, okay sono fuori ahahah. Anyways, tornati a scuola/università/lavoro? IO NO. Sono ancora a casa e sono contentissima, perché ho passato due giorni senza poter stare nella mia stanza e quindi a morire, pioveva pure e non avevo letteralmente posto dove stare. Ma ora eccomi qui! Che dire del capitolo ... Scott ha pientamente ragione, Stiles si fa prendere da tutto quello che fa però su un altro fronte si sbaglia ma non vi dico quale uu E come vedete Derek non è così insensibile ai sentimenti di Stiles come sembra o forse è bastardissimo e lo sta illudendo. Quale delle due? Si accettano scommesse. Scott vota per la prima e anche Beth perché vuole mettersi in buona luce con Scott. Isaac non vota perché sta rosicando ahahah. Comunque, mi è successa una cosa che vi devo raccontare, anzi due: allora, sono entrata in un gruppo di sterek shippers su fb e ommioddio, c'era gente che conosceva questa storia. Vi giuro, sono allibita. E ancora, ho creato un gruppo di sterek shippers su whatsapp (se volete entrare ditelo anyways) e anche lì una ragazza segue questa storia e io boh, vi giuro, quando ho iniziato a scriverla pensavo che non l'avrebbe letta NESSUNO e magari potrà sembrare stupido ma per me è una soddisfazione vedere che sembra piacere (o mi sbaglio? E questa è ybris?) e spero davvero di non deludervi. E veniamo a una cosa importantissima: DIECI RECENSIONI A ME? Ma, io parlo a voi Tenten, alixsoldier,two_dollar_bill, ursula74, Alex_J, Adelaide Bonfamille, Epic_FHale, Kate Kitty, cheekbones, supermimi213 io sul serio boh, sono allibita. Ma davvero? Cioè, siete serie? Non so davvero come ringraziarvi, siete davvero le mie besties e leggere quello che mi scrivete nelle recensioni o in privato mi rende davvero contenta ç___________ç I love you for infinity, davvero, non ho parole per ringraziarvi.
  
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