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Autore: Brokenhearted Bitch    30/04/2014    1 recensioni
E' il quinto capitolo della famosa saga di Twilight. Questa volta, ci addentriamo nel futuro, il futuro che appartiene alla piccola Renesmee, figlia di Bella ed Edward. Il suo corpo ormai, ha le fattezze di un'adolescente e la sua mente è quella di un ibrido consapevole del suo essere. Ma le scoperte da fare sono ancora tante, e Renesmee presto incontrerà pericoli e sorprese; dovrà affrontare varie prove, non solo soprannaturali, ma anche a livello sentimentale. E in tutto questo, Jacob, il suo migliore amico, giocherà un ruolo fondamentale.
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Genere: Fantasy, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clan Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Bella/Edward, Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Erano le cinque di una domenica pomeriggio e io ero in camera mia a prepararmi: zia Alice doveva portarmi in giro a Port Angeles per comprare un vestito elegante e degli accessori in occasione dell’ottavo anniversario del matrimonio dei miei.
- Tesoro, io sono pronta, sbrigati o si farà tardi!
- Ok zia Alice sto arrivando
Alice è la mia zia preferita, nonché una delle persone a cui mi sono più affezionata nella mia famiglia. E’ un’ottima confidente, è paziente, allegra, gentile e premurosa. Ha tutte le qualità che una persona dovrebbe avere per considerarsi perfetta. Dice sempre che sono una ragazza speciale e fortunata, soprattutto perché sono circondata da persone che mi vogliono bene e si prendono cura di me, il che è vero. Anch’io ho sempre voluto bene e stimato tutti: a partire da zia Alice, mamma Bella, papà Edward, nonno Carlisle e nonna Esme, zio Emmett, e poi zia Rose e zio Jasper. Solo che questi ultimi sono più seri e distaccati rispetto agli altri, e sinceramente anche papà lo è a volte. Ma forse sta tutto nella sua natura. E comunque, non a caso sono dei vampiri; chissà se il loro carattere freddo ha a che fare con la loro pelle fredda. E poi c’è lui, Jacob, il mio migliore amico da sempre, che considero come un fratello.
- Allora, cosa ne pensi di questo?- chiese zia Alice mostrandomi un abito nero luccicante. Lei è sempre andata matta per gli abiti eleganti e molto vistosi.
- Beh…è…è proprio elegante. Forse fin troppo…
- Dici, eh? – zia Alice fece una smorfia – sì, hai ragione, è troppo appariscente – affermò rimettendolo a posto in mezzo agli altri.
- Magari questo: il rosso è il mio colore preferito.
- Eh no, è troppo scollato per te! E poi è anche molto corto per una ragazzina di sette anni! – sbottò prendendo in mano il vestito rosso di tessuto lucido.
- Oh, ti prego, non cominciare anche tu a fare come mamma! E comunque di anni ne dimostro quattordici, quindi…
- Quindi niente! Sei lo stesso troppo giovane. Dai lascia stare, ce ne sono centinaia di abiti più belli.
- Ok …Ehi! Guarda quello! – esclamai alla vista di un vestito turchese molto elaborato con un grande fiore sulla spallina – non è fantastico?!
- Uao! Certo questa sì che è un’ottima scelta! – dichiarò contenta – Su, provatelo. Voglio vedere come ti sta. Aspettare altri due giorni per vedertelo addosso mi farà morire di curiosità.
Quando uscii dal camerino zia Alice approvò a comprarlo. – Vedrai, farai un figurone alla cerimonia!
Entrammo in un altro negozio per le scarpe, dopodiché tornammo a casa. Al nostro ritorno mamma era sdraiata sul divano a leggere. – Oh, bentornate! Com’è andato il vostro pomeriggio di shopping?
- Benone – risposi – però il vestito lo vedrai alla festa: voglio che sia una sorpresa per te.
- Ok, va bene – disse sorridendo – Ah, Alice, Edward, Emmett e Jasper sono andati a caccia. Pare che le provviste stiano scarseggiando.
- Meno male, comincio ad avere fame! – m’intromisi.
- Beh, se vuoi c’è una torta al cioccolato che Esme ha fatto proprio per te. E’ in cucina.
- Ovvio che l’ha fatta apposta per me, per chi sennò? Comunque vado a mangiarla subito, i dolci di nonna Esme sono sempre squisiti.
Il cioccolato è l’unica cosa veramente buona del cibo umano. Infatti preferisco di gran lunga bere sangue, tenendo conto che sono mezza umana e mezza vampira.
- Credo che farò un pisolino, mi sento un po’ stanca, ma prima è meglio che ripassi matematica. Nonno Carlisle ha detto che m’interroga domani – annunciai tornando in salotto.
- Beata te che ogni tanto dormi. Io, da quando mi sono trasformata e non dormo più non faccio che annoiarmi. Insomma, le otto ore quotidiane che da umana usavo per dormire, adesso non so più come trascorrerle.
- Hai nostalgia della tua vecchia vita? O ti sei pentita della trasformazione?
- No, pentita certo che no! Però un po’ di nostalgia ce l’ho lo stesso…. mi sembra normale.
Quando andai in camera mia notai che zia Alice mi aveva conservato l’abito e le scarpe nell’armadio.
E’ vero, a differenza dei vampiri sono capace di dormire, cosa che faccio quando sono stanca, ovvero circa ogni tre-quattro giorni. E poi bastano poche ore per “ricaricarmi”.
Non vado neanche a scuola a causa della mia crescita veloce: ci sarebbero dei problemi e poi qualcuno si insospettirebbe… a meno che non raccontassi in giro di avere chissà quale stramba malattia! Perciò ci pensa nonno a insegnarmi a casa e a volte anche papà e mamma. Non dico di provare un grande amore verso lo studio, ma conosco i miei doveri e conosco la mia ammirazione verso la professione di nonno Carlisle. Non a caso, mi è stato sempre insegnato che la cultura nella nostra famiglia è un bene prezioso che deve essere tramandato di generazione in generazione.
Ho un altro motivo per stare attaccata ai libri....ed è il lato buffo di me: vado pazza per il loro odore! Innanzitutto, da mezza vampira che mi ritrovo ho un olfatto ben sviluppato, e a parte questo ...beh non saprei come spiegarlo ma eppure è così, mi piace l'odore dei libri, dei nuovi libri, quelli appena stampati, la carta liscia, l'inchiostro lucido...ogni libro nuovo profuma di nuovo ma ogni profumo è un profumo diverso.
 
Il pomeriggio seguente andai da sola a fare un giro. Amo fare passeggiate pomeridiane, anche solo per sentire il vento accarezzarmi il viso e mi da la sensazione di libertà e spensieratezza. Di solito vado nel bosco perché nella natura tutto diventa più magico, ma quella volta decisi di andare a Forks. Dopo mezzora di camminata mi fermai in un bar a prendere uno snack e mi sedetti al tavolino a sfogliare un giornale su automobili. Ormai dovevo cominciare a farmi un’idea sulla mia prima auto e non vedevo l’ora di prendere la patente. Ad un certo punto sentii la sedia di fronte a me spostarsi. Automaticamente alzai lo sguardo e mi ritrovai davanti una ragazza bionda con grandi occhi scuri.
- Scusa, ti dispiace se mi siedo qui con te?
- No, va bene, siediti pure – risposi indifferente.
- Mi chiamo Felicia – si presentò dopo essersi seduta – Non ti ho mai vista da queste parti…
- Io sono Renesmee e… no, effettivamente non vengo spesso qui… abito fuori città, ecco.
- Ah, capisco. E la scuola la frequenti in un altro paese?
- Ehm.. sì, è un po’ distante da qui – buttai sul vago.
- Ah, ecco, perché nella scuola qui a Forks non mi è mai capitato di vederti…
- Mhm.. – abbozzai un sorriso, poi ripresi a leggere il giornale.
- Sei un’appassionata di automobili? – mi chiese con tono annoiato.
- Appassionata no, sto solo fantasticando sulla mia prima auto, tra un anno e mezzo prenderò la patente di guida.
- Io invece la prenderò tra pochi mesi e sono elettrizzata!!! Purtroppo i miei mi daranno inizialmente un furgoncino, non si sa mai vado a sbattere chissà dove e addio macchina nuova…. che guardi? – chiese ancora accorgendosi che guardavo un uomo mentre bevevo un liquido rosso.
- Quel tizio… che beve? Sangue?
- Cosa? No! – disse divertita – E’ vino. Non sai cos’è il vino??! – sulla sua faccia apparve un’espressione di incredulità.
- Sì, cioè.. no.. è..è che non ho mai visto i miei che ne bevevano – risposi sentendomi ingenua.
- Aspetta, te ne faccio portare un po’, così lo assaggi – Felicia chiamò il cameriere – L’importante è che ne bevi poco, altrimenti diventi scema.
- Bleah, non ha un buon sapore – dichiarai dopo averlo assaggiato – Di certo preferirei bere sangue che questa roba!
- Ah sì? Perché? Tu bevi sangue? – mi canzonò ridendo.
- Oh, sì tutti i giorni – scherzai. Tanto non mi avrebbe creduta.
- Certo che sei proprio strana – disse scuotendo la testa.
Ci fu un momento di silenzio, che Felicia ruppe. – Chi è quello? – mi indicò con la testa verso la vetrina. Fuori c’era Jacob che mi salutava e mi faceva cenno di uscire da lui.
- Un mio amico, Jacob – le risposi salutandolo.
- Cavoli! Te li cerchi proprio bene i ragazzi… Anche se mi sembra un po’ più grande rispetto a te…
- Sì lo è…. Più che altro è un amico di famiglia, sai com’è…
- Mmm.. me lo dovresti presentare – ormai i suoi occhi non si scollavano più da lui.
- Sì, come no.. – mormorai tra me – Beh, vado, pare che abbia bisogno.
- Ok ciao, alla prossima, allora… se ci rivedremo.
- Ciao
 
  
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