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Autore: Moony16    02/05/2014    3 recensioni
«allora … hai trovato quello che cercavi in America?» gli chiese. Voleva sapere almeno se tutta quella sofferenza fosse servita a qualcosa.
***
«allora io vado, … ci vediamo»lei sbuffò
«si fra, dieci anni» lui sorrise
«in realtà, fra appena due giorni. Ci sarò anche io alla cena di famiglia di Domenica. Albus mi ha invitato» lei parve scioccata, così lui, godendosi quella piccola vittoria, uscì dalla stanza. Dopotutto, lui voleva ancora farla impazzire.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus, Severus, Potter, Alice, Paciock, Jr, Louis, Weasley, Rose, Weasley, Scorpius, Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Quell’ultima frase, detta da Malfoy come fosse una minaccia, l’aveva tormentata nei due giorni a seguire. Non appena aveva finito il turno si era precipitata a casa di suo cugino Albus, che convieva con Alice, la sua migliore amica. Con loro poteva prendersi certe libertà, così si attaccò al campanello finché non le si parò davanti Albus, i capelli ancora più scarmigliati del solito, una tuta e i pettorali in bella vista. Era diventato proprio un figo con il tempo. 
«Rose! Per Merlino mi hai spaventato a morte!» aveva un segno rosso sul collo e nel petto, decisamente fatti da poco, e il fatto che lui fosse mezzo nudo e che Alice non fosse nei paraggi gli fece capire che non era piombata lì in un buon momento. Dopotutto Al era appena tornato da uno dei suoi viaggi di lavoro, doveva aspettarselo. Era un pozionista davvero famoso, suo cugino, oltre che un traditore della peggiore specie.
Lei inarcò un sopraciglio
«vi disturbo? Che stavate facendo? E dov’è Alice?» lui parve confuso da tutte quelle domande, arrossì e incominciò a balbettare che non era il momento.
«bene, ti lascio in pace, ma solo perché in questo momento mi fa pena la mia migliore amica, mentre il tuo di amichetto, mi sta davvero mettendo la nausea. Questo però non cambia il fatto che sei uno schifoso traditore!» ok, era stata un tantino melodrammatica. Lui fece un sorrisetto. Aveva capito, il bastardo
«hai visto Scorpius, eh? Beh scusa, ma ho altro da fare … se vuoi ne riparliamo domani» lei stava per protestare, ma il cugino le chiuse la porta in faccia. Si attaccò di nuovo al campanello, ma di quei due nessuna traccia. Brutto figlio di puttana! Pensò, scusandosi mentalmente con la sua zia preferita. Dopo mezz’ora, però, dovette arrendersi all’evidenza che i piccioncini non sarebbero usciti di casa fino ad almeno l’indomani dopo pranzo. Se ne andò, amareggiata, tornando nella sua casetta nella periferia di Londra. Odiava vivere da sola, ma dopo che suo fratello aveva cominciato a lavorare com spezza incantesimi alla Gringott non si sentiva più a suo agio in casa con i genitori. Così, nonostante odiasse la solitudine, si era messa alla ricerca di una casetta tutta per lei.
Entrò nell’appartamento e gettò giubbotto e borsa sul divano, per poi dirigersi in cucina per un bicchiere d’acqua. Si appoggiò al ripiano in legno e sospirò. Perché è così dannatamente bello? Si ritrovò a pensare una volta che aveva messo a tacere tutti gli interrogativi che erano nati nella sua mente. La cosa peggiore era che a quella cena ci sarebbe stato anche Robert, il suo ragazzo. Non osava immaginare quello che ne sarebbe venuto fuori, perché quello che aveva sentito nella voce di Scorpius non era solo una minaccia, ma un avvertimento e anche una promessa. Quella frase l’aveva detta esattamente con lo stesso tono di quando le diceva che avrebbe preso a pugni Turner. O di quando le prometteva che l’avrebbe lasciata nuda in pubblico, se non avessero trovato subito un posto in cui infrattarsi.
Avrebbe tanto voluto non doverlo vedere mai più.
L’indomani Albus andò a prenderla al lavoro con un gelato al cioccolato in mano. Evidentemente aveva capito di essere stato proprio stronzo. Lei prese il gelato, scontrosa, pensando a quale potesse essere il modo migliore per farlo fuori. Suo cugino si era sempre adoperato per cercare di fare andare d’amore e d’accordo lei e il suo migliore amico, con pochissime vittorie. E adesso ci stava riprovando, ne era certa.
«perché non mi hai detto che l’ossiggenato è in città?» Albus cercò di nascondere un sorrisino
«l’ossigenato? L’ultima volta che lo hai nominato era “il mio amore impossibile”» lei lo fulminò
«è passato qualche anno, cuginetto. E gli sono bastati cinque miseri minuti per farmi saltare di nuovo i nervi! Merlino, avevo dimenticato quanto è insopportabile»
«perché avrei dovuto dirti che è in città? Non è la prima volta che torna, l’ultima volta è stato due anni fa, per Natale. L’ho invitato solo perché credevo che tu avessi voltato pagina, ma evidentemente …»
«Albus Severus Potter! Non raccontarmi cazzate! Lo hai invitato solo perché odi Robert e speri con tutto te stesso che Scorpius lo faccia scappare!»
«ok, va bene, ma non esageriamo: io non odio quel ragazzo, credo solo che non sia il tipo per te …Tu e Scorpius invece eravate fatti l’uno per l’altra» lei alzò gli occhi al cielo
«sono io che decido chi è adatto a me, e tu non hai il diritto di invitare quel coglione, per cui sono impazzita non so quanti anni fa, nella speranza che torni “dalla mia anima gemella”. Starei di nuovo di merda, se andasse come dici tu, lo capisci? Ci ho messo quattro schifosissimi anni a togliermelo dalla testa! Lui alla fine se ne andrà … e io rimarrei qui, senza niente, di nuovo. Quindi per favore smettila di mettere i bastoni fra le ruote a me e a Robert e soprattutto tieni il tuo migliore amico lontano da me!»
Albus la guardava come se avesse visto un fantasma, così lei continuò
«Scorpius Malfoy ha portato solo e sempre guai nella mia vita, sarebbe stato meglio se io non lo avessi mai conosciuto, anzi se non fosse mai nato. Io lo odio, Al!» finì il suo monologo soddisfatta. Vide Al deglutire
«Rose, girati»
«perché?» si girò e lo vide, il perché. Scorpius Malfoy se ne stava a pochi metri da loro, le braccia conserte e lo sguardo duro. Era evidente che avesse sentito tutto. Lui fece un cenno ad Al, poi si girò e cominciò  camminare nella direzione opposta.
La domenica arrivò presto, troppo presto per i suoi gusti. In men che non si dica, si ritrovò davanti la porta della villetta dei nonni accanto ad un Robert sorridente. I signori Weasley dopo la guerra, grazie alle confische ai mangiamorte e ad una promozione del signor Weasley, poterono permettersi una nuova casa, lontana mille miglia dalla Tana: troppi ricordi e troppa tristezza.
Rose si sistemava in continuazione la camicetta e si toccava i capelli ogni cinque secondi, ma Robert non pareva farci caso. Era un uomo normalissimo, né bello né brutto, con dei capelli castani tirati indietro e gli occhi grandi, anche loro castani, nascosti dalle lenti. Aveva trent’anni, e già un filo di pancetta cominciava a farsi notare, ma Rose la trovava adorabile, così come la fossetta che aveva sul mento. Aprì sua nonna, che abbracciò entrambi e gli fece strada verso la sala da pranzo gremita di gente: mancavano solo Louis con Laurel e la piccola Helena.
Laurel e Lily Dursley erano le figlie di Dudley, cugino di Harry. I due si erano ritrovati dopo tanti anni, dopo che Petunia, la zia di Harry, aveva avuto il piacere di conoscere un’altra strega di nome Lily. Dopo una vacanza insieme a quasi tutta la loro famiglia nella calda Italia, quella coppia, apparentemente così male assortita, era sbocciata. Nessuno ci aveva fatto caso più di tanto però, almeno non fino a che, ad un Natale di ormai sette anni prima, i due avevano annunciato di aspettare un bambino.
E così Louis, il Don Giovanni più incallito di Hogwarts, mago brillante, esuberante e sogno di ogni strega dai dodici anni in sù, si era messo la testa a posto. E con una babbana, figlia del cugino del grande Harry Potter. La gente non riusciva a crederci, le ragazze di Hogwarts, ancora meno. Eppure era così.
Rose nervosa fece un cenno di saluto a tutti. Si sentiva lo sguardo del biondo attaccato dietro e la cosa non le piaceva per niente. Aveva l’impressione che avrebbe rovinato quella serata.
Stavano allegramente chiacchierando quando si avvicinò un certo biondastro.
«Rose! Dalla faccia che avevi l’altro giorno pensavo che avresti disertato questa cena!» Robert la guardò confuso, così lei si affrettò a presentare il ragazzo, non senza lanciargli un’occhiata velenosa che lui bellamente ignorò.
«lui è Scorpius, il migliore amico di mio cugino Albus, anche se …» fece una smorfia
«è praticamente uno di famiglia» Robert sorrise confuso e gli porse la mano
«Robert …» Scorpius restituì la stretta con un sorriso finto come l’oro dei Lepricani.
«è un piacere conoscerti» Rose alzò gli occhi al cielo
«non hai un migliore amico da importunare?»
«in realtà no. Si è infrattato con Alice in bagno. Merlino, come fanno ad essere così appiccicosi?»
«beh non si vedono da tre mesi o giù di lì … è normale voler recuperare, io non saprei stare lontano dalla mia Rosie per più di una settimana» disse Robert spontaneamente, abbracciando Rose, che nel frattempo si godeva lo spettacolo: la faccia di Malfoy in quel momento era incomparabile
«giusto … » sembrava non fosse in grado di aggiungere altro.
«non ti ho mai visto qui …» una domanda velata traspariva dalle parole del suo ragazzo. Se era uno di famiglia, perché lui non sapeva neanche chi era? Scorpius parve riprendersi e gli rispose
«infatti … ancora prima di finire l’ultimo anno ad Hogwarts mi sono trasferito in America, sono qui solo per lavoro» Robert annuì
«una scelta drastica … perché l’hai presa?» Scorpius sorrise rassegnato
«evidentemente durante il mio smistamento eri troppo impegnato a fare altro»
«non capisco che intendi»
«mi chiamo Scorpius Malfoy, eppure sono finito in grifondoro. Scelta drastica dici? A me sembra drastico non essere andato via prima» Robert rimase a corto di parole, quindi Scorpius continuò
«e quindi adesso la piccola Rosie lavora al S. Mungo! Sai che Rose è sempre stata brava con le medicazioni? Ricordo che dopo i litigi andavamo sempre da lei … soprattutto James» lei sorrise
«neanche tu e Al ci andavate piano: ti sei rotto il naso dieci volte. Non è normale!» lui rise
«si, e almeno cinque volte sei stata tu. Meno male però che dopo lo aggiustavi, Madama Jefferson faceva sempre troppe domande» Rose gli stava rispondendo che, se lo curava ogni volta, era solo per non litigare con il cugino, quando parlò Robert.
«eravate molto amici, vero?»
«amici? No … più che altro, lei tentava di uccidermi ogni volta che suo cugino non guardava. Soprattutto durante l’ultimo anno! Più volte ha letteralmente cercato di farmi venire un infarto» Rose diventò più rossa dei suoi capelli. Robert non aveva colto il doppio senso-e come avrebbe potuto? Era una di quelle cose che gli diceva sempre lui dopo certi pomeriggi particolarmente infuocati- ma aveva capito che quella frase voleva dire qualcosa di più.
«purtroppo sei ancora vivo, però»
«pensa però i sensi di colpa se ci fossi riuscita»
«li avrei superati, non preoccuparti»
«dici? Non credo che qualcuno riuscirebbe a perdonarsi di aver ucciso il proprio ragazzo durante un amplesso» Rose sgranò gli occhi. Robert a quella frase si irrigidì e rispose
«è successo quanti anni fa? Sei? Sette? Ora Rose sta con me, vedi di capirlo» prese la ragazza per il braccio e la trascinò in giardino.
scoppiò quando finalmente Scorpius scoprì le sue carte. «non mi aveva detto che quello è il tuo ex. Ti è passato di mente?» il suo tono era palesemente sarcastico.
«no, non mi è passato di mente, ma volevo evitare tutto questo. Pensavo fosse maturato almeno un po’ negli ultimi anni»
«Rose ma …»
«tu non capisci. Vuole questo, che litighiamo, e io volevo solo evitarlo. Cosa ti avrei dovuto dire? “Ehi c’è un mio vecchio ragazzo stasera, che probabilmente mi stuzzicherà perché è il suo hobby. Ma mi raccomando, non controbbattere perché è il migliore amico di mio cugino Al!”. Avrei peggiorato la situazione» lui sospirò, poi l’abbracciò
«hai ragione … come hai fatto a stare con un tipo così insopportabile?»
«non lo so neanche io …» disse poi lo baciò. Rientrarono dentro sorridenti, mano nella mano, giusto in tempo per cenare.
 

Hey!!

Beh che dire, questa storia è un esperimento: in realtà avrei dovuto scrivere del loro settimo anno. Credo che così risulti più originale, però.
Spero che fin qui vi sia piaciuta ma è la prima volta che scrivo una long così, quindi siate clementi!
Le critiche sono ben accette e mi piacerebbe avere qualche consiglio :)
  
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