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Autore: YourLove_AllINeed    05/05/2014    1 recensioni
Pansy, Theo, Astoria e Daphne sono Serpeverdi Innamorati.
Blaise e Draco hanno entrambi fatto una scommessa.
Hannah e Neville sono innamorati.
Lavanda sta cambiando.
Ginny è sola.
A Luna, non piacciono gli eroi.
Storia di amore, amicizia e guerra.
***
Cap.8 POV Ginny
In uno stato di semi lucidità vidi Draco Malfoy puntare la bacchetta contro Luna. Ma, forse, non ero poi così lucida, perché lo vidi sollevare Luna con l’incantesimo di lievitazione e portarla via, non visto da nessuno se da Nott, che stava facendo la stessa cosa con Blaise e dalla Parkiston, che sollevava Daphne.
No, chiaramente non lo ero. Perché non si è mai visto un Serpeverde aiutare qualcuno, neanche un suo compagno di casa, men che meno una Corvonero.
Eppure, mi era sembrato tutto così reale.
***
Tematiche delicate nelle parti che riguardano Seamus (Su lui e Dean la coppia slash, ma è di sfondo, più che altro.)
*
Storia Betata da Lady Viviana
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Luna Lovegood, Neville Paciock | Coppie: Draco/Luna, Hannah/Neville, Pansy/Theodore
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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Loving him was red.
 
 
Luna
Natale era arrivato per davvero e, con esso, le vacanze. Dopo la fatidica lettera, io e Draco non ci eravamo più rivolti la parola, ma, nonostante ciò, non avevo potuto impedire al mio sguardo di tornare in continuazione verso di lui, di cercarlo sempre, di sorridergli sapendo bene che non mi avrebbe risposto, come in un riflesso involontario. Ero spezzata, inutile dirlo, completamente distrutta, però la vita continuava e, con esse, l’ES e la resistenza. Neville, quando gli avevo detto cos’era successo, fu sul punto di andare da Draco e picchiarlo e ci volle tutta la mia determinazione per convincerlo del fatto che fosse inutile e che mi avrebbe aiutato di più standomi accanto. Lo fece e io ne fui felice, perché ritornai ai tempi in cui avevo un migliore amico, il periodo migliore della mia vita. Prima che io partissi per tornare a casa, mi abbracciò così tanto che io scoppiai a piangere: il mio dolce, amorevole e fantastico Neville. Il mio eroe. Il solo pensare a quelle parole, mi fece venir voglia di piangere ancora, perché io non amavo gli eroi.
Salii sul treno con il cuore in pezzi e le guance bagnate, a cui neppure il mio amico aveva potuto rimediare. Mi aveva, però, regalato un sorriso, donandomi per Natale il pensiero più bello che io avessi mai ricevuto: un album pieno di foto, dal primo anno –chi sapeva che me ne avevano fatte?- fino ad allora. Erano mie, mie e sue, anche solo sue, le più divertenti e dolci, che sapeva mi avrebbero fatto sorridere, e così come era stato. Mi avevano fatto piangere, all’inizio, ma anche ridere, amare ed essere felice: mi avevano riportato una parte di cuore. Quella che Draco, con le sue parole scritte su uno stupido pezzo di carta, aveva ridotto in frantumi. Ma non potevo farmi abbattere da quello, non potevo essere schiava dei miei sentimenti a tal punto. Dovevo fare qualcosa, qualsiasi cosa, per poter ritornare ad essere la Luna di un tempo. Sfogliare le pagine di quell’album mi faceva ricordare chi ero, nel bene e bel male, guariva ferite, ma ne faceva aprire altre, mi distruggeva e mi rilassava contemporaneamente, mentre la mia testa diventava un campo di battaglia, dove, da un lato, c’era la vecchia Luna e dall’altro quella vera. Ma neppure io, padrona del mio cervello fino a prova contraria, sapevo chi avrebbe vinto, anche perché non sapevo qual era la parte giusta: Draco mi aveva cambiato in meglio? Oppure era la vecchia Luna, quella giusta? Quella che guardava la gente con gli occhi spalancati e dolci, sinceri e brillanti, sempre pronta ad aiutare a modo suo, sempre disposta a dire una parola buona. Poi c’era quella vera, che avevo incominciato a chiamare così quando stavo con lui e che non avevo ancora smesso di chiamare con quell’appellativo nella mia mente. Ma, era davvero quella vera? Quella ironica, fragile, ma decisa, combattiva e innamorata, priva di barriere, ma con uno scudo sopra il cuore? Forse, alla fine, non era la vera Luna. Era solo quella nuova.
I ragionamenti mentali mi stavano portando ad una distruzione fisica e psicologica e, senza neppure rendermene conto, avevo iniziato a piangere sulle foto, senza guardarle nemmeno più. Gettai l’occhio su di esse per vedere se le avevo rovinate, rendendomi conto di aver pianto su una delle più recenti: non avrei saputo indicare il giorno, ma sorridevo, le labbra rosse e i capelli al vento, mentre sulle mie spalle svettavano delle ali fatte di luce, che a tratti si vedevano e a tratti no. Rimasi incantata a guardarla per moltissimo tempo, forse mi addormentai anche e mi svegliai, quando un rumore assordante che non riuscii ad identificare subito, ma che, ben presto, associai a delle urla.
 
Neville
 
Conoscevo il padre di Luna di vista, per i saluti al Binario 9 ¾, più che altro, o sorrisi, quando ci si incrociava per le strade di Diagon Alley. Come io avevo parlato della mia amica a mia nonna, così probabilmente lei aveva parlato di me a suo padre, come normalmente si fa quando si conosce un nuovo amico. Potevo considerarmi –e andavo fiero di questo- il migliore amico di Luna Lovegood, al pari di Ginny e superiore anche a Ron, Harry e Hermione. Ricevere una lettera da lui, comunque, mi sorprese non poco e, prima di leggerla, mi vennero in mente tutti gli scenari possibili per cui avrebbe dovuto mandare una lettera proprio a me.  Quando l’aprii e la lessi, però, tutto fu più chiaro. Sbiancai, e la rilessi per tre volte di fila, per poi passarla a Ginny, che fece lo stesso, nella stessa identica sequenza, prima di lanciare un urlo, uno vero, da cinema babbano. Si mise le mani sul volto, si coprì gli occhi per nascondere le lacrime e continuò a lanciare piccoli urli, senza badare agli occhi delle persone, rivolti tutti verso di lei. Tremava come non l’avevo mai vista fare, come se le avessero dato il colpo di grazia necessario per crollare, abbattendo un muro già in parte in frantumi per colpa della fuga di suo fratello, del suo ragazzo e della sua migliore amica. Forse passarono pochi secondi, forse dieci minuti durante i quali tutti l’avevano osservata attonita, quando uno sciame di persone ci circondò, chiedendo spiegazioni. Io non risposi a nessuna domanda, guardando verso gli insegnanti: Piton non c’era, scomparso da qualche giorno, i Carrow osservavano immobili la scena e la professoressa McGranitt si era portata le mani alla bocca, senza, però, muoversi. Rivolsi di nuovo la mia attenzione a Ginny e vidi che, al suo fianco, era comparsa velocemente Daphne, incurate di alcuni sguardi perplessi, mentre Blaise era fermo al tavolo dei Serpeverde vicino a Pansy, pur rivolgendomi uno sguardo preoccupato e d’intesa. La mia amica aveva svolto in pochi minuti il compito che spettava a me, svelando a tutti il contenuto della lettera:
Neville,  Luna è stata presa.  Xenophilius Lovegood.
Pochissime parole che avevano causato il collasso di Ginny e la mia più totale confusione. Una mano si appoggiò al mio braccio e, girando la testa, riconobbi Hannah, che mi guardava preoccupata e con le lacrime agli occhi.  Le sorrisi per confortarla, abbracciandola forte, prima di muovermi verso il tavolo dei Serpeverde, per parlare con Blaise. Draco non c’era, forse se n’era andato, ma Luna era stata presa e io, a quel punto non capii più niente, perché dentro la mia testa c’era solo confusione e pezzi di un puzzle che io non volevo mettere insieme. Draco era un Mangiamorte, Luna era stata presa da loro, lui non c’era e prima erano insieme. Contrariamente al cuore, il cervello l’aveva già fatto, arrivando ad una risposta ben chiara: Draco aveva rapito Luna.
 
Luna
 
Urla. Tutto quello che ricordavo erano urla, ancora vive nella mia testa, in forte contrasto con l’ambiente intorno a me, del tutto privo di vita. O, almeno, così pensavo, prima di sentire un respiro leggero e una voce ansimante chiamarmi: “Signorina Lovegood?” Quella voce era stranamente familiare e apparteneva ad uno dei miei ricordi più antichi e belli, nascosti al mondo, era la voce di un vecchio, che mi guardava come se fossi una creatura dalle rare capacità, come pochi avevano fatto, una voce che associavo alla prima persona che mi avesse mai guardato e scoperto chi ero, quella che mi aveva condotto verso le porte della magia, che mi aveva donato la mia bacchetta, pronunciando le parole che tanto attendevo: “Legno d’acero, crine di unicorno, dieci pollici, ragionevolmente elastica. Perfetta per incantesimi.” Era la voce di Olivander, lo stesso che mi stava guardando dentro quella cantina buia e che, con i suoi occhi, mi dava un punto di luce in una stanza altrimenti color della notte. Gli sorrisi, ricordandomi di quando mi aveva detto che si ricordava tutti quelli a cui aveva venduto la bacchetta, citando mia madre. Non aveva mentito, infatti, dato che si ricordava il mio nome.
“Salve, signor Olivander. Dove siamo?” Chiesi, timorosa di conoscere la risposta, che, però, già potevo immaginare: una prigione per coloro che si ribellavano ai Mangiamorte. “Ci troviamo nei sotterranei del Malfoy Manor, signorina. L’hanno portata qui pochi minuti fa, semisvenuta. È la prima a farmi compagnia, sa? Sono stato qui solo a lungo.” Aveva continuato a parlare, ma io avevo già smesso di ascoltarlo da un pezzo, ferma alle parole “Malfoy Manor ”. Mi trovavo nella casa di Draco: bizzarro che dovessi trovarmi a casa sua in quella situazione, invece che per una cena con i suoi genitori, di fidanzamento, magari. Smisi di far andare i miei pensieri così lontano, concentrandomi sulle parole del fabbricante di bacchette, e rendendomi conto di aver iniziato a ricordare momenti confusi sul treno: Mangiamorte che entravano nella mia cabina, vuota, se non per me, tra le urla degli altri, io mezza addormentata che cercavo di afferrare la mia bacchetta, che mi era stata velocemente tolta con un incantesimo di disarmo, io sbattuta contro il muro dalla forza di quell’incantesimo, semi svenuta e una voce che ordinava: “Prendila pure tu e seguici.”
Poi, delle mani, fredde, ma familiari, che mi prendevano in braccio come un principe prende in braccio una principessa, solo che Draco non era lì per salvarmi. Infine la sua voce, prima di svenire davvero, che mi sussurrava: “ Mi dispiace. Farò di tutto purché non ti facciano del male.” E io che ci credevo, come ero solita fare quando si trattava di lui. Non avrei mai smesso di sperare, di lottare per lui, per la sua libertà, anche se non lo poteva sapere. Mi rivolsi un’ultima volta ad Olivander, che aveva iniziato ad osservarmi, in attesa. “Capisco, grazie.” Poi chiusi gli occhi senza dormire, cercando di mettere ordine tra i miei pensieri.
 
Draco
 
L’avevo presa in braccio come una principessa, illudendomi di essere il principe che non ero, fingendo come avevo fatto per tutta la vita, illudendo non gli altri, ma me stesso. La presi in braccio e la portai verso casa mia, come mi avevano ordinato, felice di poter essere soltanto io a toccarla, cercando di proteggerla almeno un po’, come le avevo promesso. Quando mi dissero di portarla nei sotterranei, lo feci, indossando una maschera di indifferenza di fronte all’altro ospite e lasciando Luna sul pavimento senza una parola, ma con una carezza non vista. Stesa senza muoversi era bella ugualmente, i suoi capelli facevano luce come e più dei miei e attraverso le labbra dischiuse intravedevo i denti, bianchi e brillanti: sembrava proprio una principessa, era un vero peccato che io non fossi un principe.
Risalii velocemente fino al salone, nascondendomi per sentire le voci di mia zia, mia madre e mio padre parlare, pensando di non essere uditi: “Ci siamo tolti due problemi di mezzo, oggi” La voce di Bellatrix Lestrange era fredda, come ero abituato. “Ci siamo tolti di mezzo il problema del Cavillo, sì.” Ribatté mia madre. “ E il problema di Draco, anche.”  “Draco non ha alcun problema, Bella.” Disse mio padre, guardandosi, però, le scarpe, non del tutto sincero. “Tu dici? Quindi sei favorevole al suo rapporto con la Lovegood? Qual è il prossimo passo, una proposta di matrimonio alla Mezzosangue?”
Rabbrividii nel sentire la voce di mia zia citare sia Luna che la Granger e, ancora di più, nell’udire la risposta di mia madre.
“Certo che no. La ragazza non sarà più un problema, Bella, tranquilla.” Decisa, molto più di mio padre. “Cissy, che bello sentirlo! Allora spero non farete mai più figure come queste davanti al Signore Oscuro, per colpa di vostro figlio!”
Non attese risposta, la bruna e si avviò verso la porta, prima di lanciare un ultimo grido e uscire definitivamente.
“Capito, Draco?” Disse solo questo, mandando all’aria la mia copertura.
 
Ginny
 
Il cuore mi martellava velocemente, troppo, nel petto, da quando avevo saputo di Luna. La dolce, incredibile Luna, che in quei giorni avevo considerato così poco, troppo presa dall’ES, da Daphne, da Harry. L’avevo lasciata andare alla deriva, senza neppure un consiglio da amica, che probabilmente le aveva dato Neville. L’avevo lasciata vivere senza preoccuparmi di lei, ma solo di me, dimenticandomi di quanto lei avesse bisogno di qualcuno che le voleva bene. E, ora, era stata presa e non poteva assistere alle mie lacrime, al mio dolore, non sapeva quanto le volessi bene e quanto mi dispiaceva. L’avevo lasciata andare via, su quel treno, pensando a tutto fuorché che a lei, lasciando a Neville il compito di asciugarle le lacrime. L’avevo lasciata, ecco tutto. E, ormai, non sapevo più cosa fare per riprenderla, perciò feci esattamente quello che ero solita fare in quelle situazioni: passai il resto dell’anno a fare quello che avrebbe fatto lei, cercando di vivere la sua vita, di essere la Corvonero dal sorriso sempre sul volto e le parole sincere.
 
 
 
Allora…
Siamo al 19esimo, gente! Quasi non ci credo, siamo arrivati al rapimento di Luna. Ma procediamo con ordine.
Prima comunicazione: Lady Viviana ha già corretto tutti i capitoli precedenti, compreso questo, quindi se volete leggerli meglio, fate pure.
Seconda: Luna’s pov! Porella la mia dolce e cara Luna, con il cuore spezzato! Sta male, malissimo! Da questo momento in poi, i suoi pov saranno ben pochi, probabilmente solo alla fine.
Terza: Neville’s pov! Parliamone: quanto amo Neville? Tantissimo! Il suo cervello sta addirittura incominciando a funzionare, anche se non ha capito proprio tutto…
Quarta: Luna’s pov! Di nuovo, sì. Ora è al Malfoy Manor, con Olivander. Forse nel prossimo capitolo ci saranno ancora, ma di questo parlerò più sotto.
Quinta: Draco’s pov! Cuore, vita, battito! Smettila di fare il bambino viziato e a giocare a nascondino! È tua zia, ribellati... Lo odio non poco, il personaggio che ho creato, debole e sottomesso. Bha. Forse lo faccio più sveglio, ci penso e poi vi dico…
Sesta: Ginny’s pov! Tho, la suaBBF è stata rapita e lei si ricorda di volerle bene! Ora, vorrei che fosse ben impresso nella vostra mente lo stato d’animo ma anche la reazione di Ginny. Ha perso prima Ron, Hermione e Harry, e ora Luna. È crollata porella.
 
Spolier….è.é
Partiamo dal fatto che non so come finirà questa storia. Ogni settimana penso: uhm… chi devo far litigare/tradire/odiare/parlare?
E poi me ne esco con ‘ste schifezze.
Se la vie…
Comunque, a meno che non mi venga una pazzia/idea geniale, nel prossimo capitolo avverrà un salto temporale, e Luna non ci sarà per un pochetto, infatti pensavo di incentrare d’ora in poi la storia su il quadrato serpeverde e su Colin, Romilda, Lavanda, Calì, Neville e Ginny. Tutti gli altri, insomma, eccetto Luna e Draco, anche se quest’ultimo comparrà, com’è ovvio che sia vivendo nel castello. In parole povere: la Draco/Luna si fermerà fino alla battaglia finale.
Naturalmente, poi devo vedere chi deve morire…ehm, andiamo oltre.
Infine: ringrazio infinitamente Lady Viviana, ancora e per il resto della vita.
 
Questo capitolo è stato betato da Lady Viviana
Lady Viviana su Efp: http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=146007
 
Ultima, ultimissima cosa. Le recensioni, in questo periodo sono sparite. La cosa mi dispiace un po’, perché mi facevate sentire i vostri pareri prima, perciò… se vi piace, per favore, fatemelo sapere. Se no, fatemelo sapere lo stesso, e spiegatemi perché! Sono agli inizi, voglio tanto i vostri consigli.
Grazie a tutti quelli che mi seguo e hanno la storia tra le preferite.
Baci, abbracci e Chris Colfer (E larry, i miei amori…LouisxHarry <3)
 
   
 
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