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Autore: Jane_11    06/05/2014    2 recensioni
'Mh,lo sai?' Louis si alzò,andando incontro ad Harry,ad una vicinanza quasi insopportabile. Harry avvampò sulle guance e il ragazzo se ne accorse a tal punto che quasi gli scoppiò a ridere in faccia,ma si trattenne e allungò una mano dietro il riccio,per prendere una maglietta.
'E sai anche che è giovedì e che lunedì iniziamo di nuovo la scuola?'
Harry sospirò,annuendo.
'E sai che fino ad allora non ci vedremo? E che quando inizierà la scuola, io e te saremo dei perfetti sconosciuti?'
A quelle parole Harry corrugò la fronte. Perchè avrebbero dovuto fare finta di non conoscersi? Harry era felice della presenza di Louis,credeva sarebbero potuti diventare amici,per quando quella bellezza glie lo permettesse. Ma evidentemente Louis non era della stessa opinione. Deglutì e scosse la testa.
'Beh,ora lo sai. Puoi dire che vivi qua, ma evita di credere che diventeremo amici, che ti farò integrare a scuola e cose del genere,chiaro?'
Ancora Louis rise,poi si voltò e uscì dalla stanza mentre sculettava e si abbasava i boxer,facendo avvampare nuovamente Harry.
Ma una cosa Harry l'aveva capita,da quel modo di sculettare : Louis era,assurdamente,palesemente gay.
Genere: Angst, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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L’aeroporto alle sei di mattina non era affatto pieno come Harry si immaginava. Non aveva mai preso un areo,okay,ma era convinto che il week end molte persone di San Francisco partissero per una vacanza. Invece,alle sei di mattina,l’aereoporto era quasi completamente vuoto.
Era suo solito presentarsi agli appuntamenti sempre in anticipo,era una questione di sicurezza. Non era mai arrivato tardi,da nessuna parte.
E quella volta si presentò mezz’ora prima della partenza. Quel giorno sarebbe dovuto partire per L’inghilettera,aveva passato l’esame con il massimo dei voti e tra meno di tre ore,la famiglia che lo avrebbe ospitato lo sarebbe andato a prendere alle aeroporto di Doncaster.
‘Mamma,andiamo. Tornerò,non mi sto trasferendo per sempre. Non piangere,dai.’
Harry gli sorrise,e poi gli circondò il collo con le braccia per abbracciarla. Sua madre,con quegli occhioni verdi uguali a quelli del figlio,appena umidi,si lasciò fra le sue braccia cercando di impremersi il ricordo di suo figlio.Venti minuti dopo,anche Gemma Styles,la sorella di Harry li raggiunse all’aeroporto.
‘Harry! Harry,scusa,sono in tempo vero? Scusa,Dean non mi lasciava and.. ‘ si interruppe quando notò la faccia della madre scettica,e quando Harry gli rivolse un sorriso malizioso. ‘Oh andiamo.’ Replicò lei scoppiando a ridere,buttandosi poi fra le braccia del fratello.
‘L’aereo parte fra poco ragazze mie. Credo proprio che sia arrivato il momento dei saluti.’ Harry sorrise alla madre a alla sorella,lasciando ad entrambe dei baci sulla guancia e abbracciarle. Aveva detto ai suoi amici di non andare all’aeroporto per salutarlo,per rendere ‘l’arrivderci’ meno terribile. Inoltre ad Harry non piacevano gli addii,tantomeno vedere la sua migliore amica Emily piangere oppure il loro amico comune Jake rinfacciargli di non poter più giocare ai video giochi con lui. Così si erano salutati il giorno prima. Jake senza troppe cerimonie l’aveva abbracciato mentre Emily,come secondo le sue aspettative,pianse.
‘Mamma..devo andare.’ Harry la staccò da se,spingendola piano via. Lei annuì,asciugandosi le lacrime. Era il momento di partire.


                                                                                                                           ***

Il viaggio non era stato particolarmente faticoso. Harry era appena sceso dall’areo quando dovette prendere le valige e aspettare per un quarto d’ora la famiglia che lo avrebbe ospitato.
Era un po scocciato,perché non era abituato ad un ritardo,ma comunque non se ne curò particolarmente. Aspettò seduto con nonchalance sulle sedie dell’aeroporto fino a quando, mentre guardava il suo ipod e ascoltava glI Iron Maiden, un colpo di tosse lo spinse ad alzare lo sguardo. Davanti ai suoi occhi si ritrovò una donna alta,snella,bionda. Indossava un vestito verde a fiori blu e guardava Harry con un sorriso magnetico. Due ragazze,una più alta dell’altra, con una pettinatura perfettamente uguale ad entrambe : Capelli rinchiusi in una treccia. Infine un uomo,alto, possente e biondo,come le sue figlie. Così almeno Harry aveva immaginato.
‘Sei tu Harry?’ sentì una voce poco più in basso di lui,e quando infatti abbassò lo sguardo sgranò gli occhi alla vista di due bimbe completamente uguali. Sono gemelle. Fu il primo pensiero di Harry.
Gli venne quasi spontaneo sorridere alle parole di quella bambina,prima di scompigliarle i capelli e risponderle. ‘Sì piccolina. E voi chi siete?’
‘Io sono Daisy e lei e Phoebe. Tu sei il ragazzo che verrà a vivere con noi?’
Harry guardo entrambe le bambine,prima di rivolgere uno sguardo alla donna che si era appena precipitata a prenderle entrambe in braccio.  
‘Non saprei,voi siete la famiglia Tomlinson?’ disse il ragazzo,alzandosi in piedi e porgere la mano alle cinque persone.
‘E’ un piacere rivederti Harold. Non avevi nemmeno un anno e mezzo quando tu e la tua famiglia ve ne siete andati,ma è impossibile non  riconoscerti. Hai gli stessi occhi di tua madre.’
Era l’uomo ad aver parlato,adesso. Harry corrugò la fronte. Come lo conosceva? Come conosceva sua madre? Si,aveva vissuto il primo anno della sua vita a Doncaster,ma non credeva che qualcuno si potesse ricordare di lui,o peggio,che qualcuno avesse programmato il suo alloggio nella casa dei Tomlinson.
Harry rimase interdetto,non riuscì a proferire parola. Allora intervenne la donna,  Johanna,così si chiama.
‘Sì Harry,sei un po confuso,ma non ti preoccupare. Conosciamo tua madre e ci sarà tempo per le spiegazioni. Loro sono Lottie,Fizzy,Daisy e Phoebe. Mio figlio Louis non è riusciuto a venire,ma spero andrete d’accordo. Adesso andiamo a casa,ne pensi?’
Così,dopo aver dato un occhiata a quella famiglia quasi completa,Harry annuì e li seguì in macchina,verso casa.


                                                                                                                          *** 

 
Era arrivato a Doncaster da qualche ora ormai,aveva avuto modo di sistemare le valige nella stanza che avrebbe dovuto condividere con Louis,l’altro figlio di Jay,così pareva di aver capito.
Non aveva ancora capito però come la famiglia Tomlinson potessero conoscerlo. Comunque,non se ne preoccupò. Alla fine nemmeno era così strano,forse Jay un tempo era stata la migliore amica di Anne,sua madre. Dopo aver sistemato la sua roba, gli venne dato il tempo per riposarsi,praticamente tutta la giornata.  Così,quando tornò dalla cena,deliziosa tra le altre cose, iniziò ad espezionare quella stanza.
Mentre studiava ogni minimo dettaglio : le pareti bianche e azzurre,il computer sulla scrivania assolutamente in ordine senza una cosa fuori posto,il televisore,la playstation e tanti giochi relativi a quest’ultima, pensò a come quella famiglia gli stava iniziando a piacere, nonostante l’ultimo membro ancora non si fosse fatto vivo.
La cena era stata molto intima, erano stati tutti gentilissimi. Gli spiegarono ciò che Harry aveva sospettato :  Ossia che Jay era la migliore amica di Anne,che sono rimaste in contatto e quando gli era stata offerta la possibilità di ospitarlo non aveva esistato ad accettare. Le bambine erano molto vivaci e sembravano già essersi affezionate,Lottie sembrava una ragazza matura, anche se piuttosto silenziosa. Fizzy,al contrario,anche se fisicamente le somigliava molto, era completamente differente di carattere. Era vivace come le gemelle,e sembrava essersi innamorata di Harry a prima vista.
Tuttavia lui,oltre a non poter mai pensare di stare con una ragazza molto più piccola di lui,per di più figlia di che lo ospitava, non aveva più dubbi sulla sua sessualità. Gli piacevano i maschi.


                                                                                                                             ***


Erano ormai le undici,quando tutti erano in camera propria. Non c’era il coprifuoco per dormire,visto che avevano ancora una settimana di vacanza prima di tornare a scuola.
Tuttavia Harry era già rannichiato sotto le coperte,ansioso di conoscere Louis. Aveva visto una sua foto in salotto,ma era troppo piccolo,secondo le parole della madre che afferma avere l’eta di 20 anni.
Una,due,tre ore erano passato e ancora nessun rumore. Forse Louis non avrebbe rincasato nonostante fossero le due di notte. Harry non lo stava aspettando. Solo che non voleva conoscerlo da appena sveglio.
Erano le due di notte e iniziava ad avere caldo.. e fame. Rimase in boxer,sicuro che nessuno sarebbe sceso a quell’ora di notte per una qualsiasi motivazione.
Scese in cucina,sbadigliando,perché nonostante non riuscisse a prendere sonno non significava che non fosse stanco. Aprì il frigofiro in cerca da qualcosa da mangiare quando senti un rombo di motore spegnersi. Harry non se ne curò,credette semplicemente che qualche vicino di casa fosse rincasato tardi da una probabile festa. Così prese del latte dal frigorifero,sedendosi al tavolo. Era buio, e il ragazzo non si ostinava ad accendere la luce. Il buio gli piaceva.
Ma quando sentì la porta scricchiolare,probabilmente a causa della serratura vecchia,si pentì di non aver acceso la luce prima. Non aveva nemmeno pensato che chi stava per entrare potesse essere il figlio di Johanna,per questo si recò velocemente contro i passi che tentava di ascoltare,avvicinatosi a lui. In mano aveva un mestolo. Un mestolo di legno.. come se con un mestolo avesse potuto fare qualcosa,pensò lui. Alzò gli occhi al cielo,pronto a colpire quando questo qualcuno accese prontamente la luce,la quale invase gli occhi abituati al buio di Harry. Difatti restò per qualche secondo ad occhi chiusi,prima di riapirli e trovare un mondo dinanzì a se. Perché sì,un azzurro intenso invase la sua visuale che prese posto al giallo della luce. Harry pensò di star volando. Oppure nuotando. Sta di fatto che quel colore era il cielo,il mare,la libertà.. Quando capì di essere davanti ad un ragazzo,bellissimo, un po più basso di lui ma con i lienamenti da uomo,capì chi fosse.
E quando ‘Chi saresti,tu?’ disse,leggermente tossicchiando a causa dell’alcool che aveva assunto, guardandolo con quelle due palle di azzurro cielo capì un'altra cosa.
Dentro quegli occhi c’era un mondo. 



Angolo Autrice : 

Saaaaaaaaaaaalve! Ecco qua il secondo capitolo. Ancora nessuno ha iniziato a leggere,.. o recensire la storia,ma lo capisco. Anche questa chiamiamola come un prologo due(?) perchè non c'è ancora nulla di .. focoso? 
Insomma,come potete vedere c'è il minimo indispensabili per capire più... Il primo incontro fa Harry e Louis! 
Se quest'utlimo non vi ha particolarmente colpito,lo riprenderò meglio nel terzo capitolo,dove vi posso assicurare che avverrà qualcosa di più interessante. 
Per ora dovreste accontetarvi di questo.. spero che la storia verrà letta, ma anche senza nessuna recensione continuerò ad aggiornare nella speranza che qualcuno la legga!
Al prossimo capitolo.. un bacio, Jane. 
  
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