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Autore: _haribooinlove    06/05/2014    30 recensioni
-ciao, sono Harry-
Afferrai la sua mano un po’ seccata. –Lily-
-tanto piacere, Lily- sorrise.
-il piacere è tutto tuo..- borbottai.
__________________________
-mi sposo!- annunciò May di botto.
-oh mio dio. E’ magnifico..- sussurrai -e me lo fai vedere o no il tuo futuro marito?- chiesi divertita.
-si chiama Harry Styles-
Un momento.. Harry Styles?
Risi.
-che buffo.. quando ero piccola il mio vicino di casa si chiamava Harry Styles. Era una vera rottura.. Eravamo ‘amici’ però poi tutto d’un tratto traslocò, da quel giorno non lo vidi mai più-
May sorrise, però non facendo molto caso alle mie parole. –ti faccio vedere una sua foto-
Mi porse il suo cellulare e ammirai lo sfondo.
(...)
-May non capisci, lui è Harry, il mio vicino di casa rompiscatole!-
Restammo qualche secondo in silenzio, lei perplessa ed io con la bocca aperta che fissavo Harry.
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Cioè, avevo capito bene? Una lunghissima settimana in compagnia (forzata) di testa di cespuglio?!
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-Mi hai stufato Lily!-
Rimasi atrofizzata, rovinata da quelle quattro parole che mi erosero dentro.
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Mi prese la testa nelle mani e mi costrinse a guardarlo negli occhi, non sapendo che fu in quel momento che cambiai tutte le certezze che avevo su di lui.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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-EPILOGO-
 
 
Sette mesi dopo.
 
Harry fece fermare un taxi e gli bisbigliò una meta all’orecchio. Non capivo perché era così misterioso.
Mi aveva fatto volare in Florida con lui dicendomi che doveva vedersi con un suo parente lontano, ancora residente a Jacksonville, ma per tutto il viaggio è stato molto silenzioso e leggermente imbarazzato. Sarà il jet-leg che gli fa questo effetto?
-tesoro, ma dove vive questo tuo famigerato cugino?- gli chiesi cercando di non far trapelare la mia punta di curiosità.
Lui mi strinse la mano –qui nei dintorni, è in campagna-
Annuii e, leggendomi negli occhi l’esasperazione, sorrise e mi scoccò un bacio sulle labbra, come per dirmi “non manca molto”.
Convinto lui…
-allora…- m’incalzò, per cambiare discorso –come ti senti oggi?-
Alzai un sopracciglio –come mi sentivo ieri, e anche l’altro ieri, Harry. Normale-
Ma cosa gli prende? Cercò di trattenere una risatina e poi sorrise con una punta di furbizia –bene-
-e tu?- chiesi, poco dopo.
Sorrise ampiamente e voltò lo sguardo verso il panorama fuori al finestrino.
Era una bella giornata autunnale, ma naturalmente anche se era novembre, lì in Florida sembrava agosto inoltrato.
Campi coltivati si estendevano sia a destra sia a manca, percorrevamo una lunga strada che correva dritta per la valle.
Harry era vestito benissimo quella mattina. Una maglietta grigia a scollo a “v”, con una camicia scozzese di sopra. Dei normalissimi blue jeans strappati al ginocchio e i suoi soliti stivaletti di pelle marrone.
Io invece avevo preferito mettere, conoscendo il bel tempo della Florida, una magliettina beige a tre quarti, con un cardigan sopra, dei pantaloni a cavallo basso e delle ballerine in vernice dello stesso colore della maglietta.
Harry era strano quella mattina, quasi gasato. Ma notai più volte che gli tremavano mani e tastava continuamente la tasca sinistra dei pantaloni, quasi gli fosse venuto un tic.
-Harry…-azzardai- sicuro che va tutto bene?-
Lui si girò e mi guardò –certo! Alla grande-
-ti vedo molto…- esitai –eccitato-
-oh…è solo che amo trovare i parenti! E poi non vedo da tanto mia zia!-
Lo guardai di sbieco –fino a cinque minuti fa era tuo cugino. Cos’è, qui in Florida le persone hanno il potere di cambiare sesso così velocemente?-
Lui impallidì e si grattò la nuca –cugino! Volevo dire cugino, mia zia è a Los Angeles! Perché avrei dovuto dire “zia”?!- rise leggermente e poi ammutolì, ritornando a fissare il cielo.
-se non lo sai tu…- borbottai.
Dopo aver finito la lunga corsa Harry pagò il tassista e mi fece scendere dall’auto.
Alzai la testa e persi un battito.
-un momento…- sussurrai impietrita sul marciapiede, davanti ad una grande casa col tetto spiovente e i muri chiari –Harry, dove mi hai portata?-
Spostai lo guardo inconsciamente a destra e vidi un’altra grande dimora, con le mattonelle chiare e i muri color panna.
Un flash mi accecò la mente: un bambino e una bambina erano stesi all’ombra del salice piangente davanti ai nostri occhi, e un gattino era appallottolato proprio al loro fianco e russava beato.
-è…- tirai su col naso –è qui che abita tuo cugino?-
Lui sorrise dolcemente e indicò la soffitta della mia vecchia casa.
-ricordi quando andavamo lì a giocare agli esploratori?-
Era tutto identico. La stessa staccionata dipinta di rosso da me e mio padre quando avevo sette anni. Gli stessi graffi sul lato del portico provocati da Mochoo. Lo stesso odore di casa.
-i proprietari mi hanno dato il consenso di entrare- disse Harry- solo se vuoi, naturalmente. Voglio dire…so che può essere troppo, nel senso…-
Lo fermai portandogli una mano sul braccio –no, voglio entrare-
-va bene- annuì intrecciando le sue dita alle mie e aprendo il cancelletto e dopo qualche metro la porta.
La disposizione dei mobili era cambiata, ma nella mia mente riuscivo a ricordare perfettamente com’erano sistemati.
-Harry…- sussurrai attonita. Iniziai ad avvampare, e i miei occhi presero a pizzicare. Mi portai una mano sulle labbra.
-amore, tutto bene?- chiese lui, piegandosi leggermente.
Invece di rispondere mi lasciai cadere sul suo petto, abbracciandolo forte e sfogando tutte le mie lacrime su di lui.
-ti…ti ringrazio infinitamente- sussurrai con la voce spezzata.
-sapevo che ti sarebbe piaciuto- disse solamente, stringendomi forte.
Non ero mai tornata a vedere la casa, mi faceva troppo male. Ma con Harry sapevo che sarei potuta andare da qualunque parte.
-e spero che ti piaccia anche un’altra cosa…- aggiunse subito dopo, un po’ imbarazzato.
Mi fece uscire e aprimmo il cancelletto della sua vecchia casa, trovandoci davanti alla grande e famosa quercia che segnò il nostro primo incontro. Dall’altra parte c’era il salice piangente sotto il quale ci stendevamo per chiacchierare.
-ti faccio vedere una cosa…- mi fece avvicinare ad una parte della staccionata coperta da un cespuglio, scostò un ramo e rivelò una scritta incisa a grandi caratteri che diceva:
“Ti amo, Lily. Ti amo e quando vedrai questa scritta sarà il giorno in cui te lo dirò, è una promessa”
Rimasi sbigottita, era la scrittura di Harry.
-l’ho inciso il giorno prima di partire- mi mormorò sul collo.
Mi girai lentamente verso di lui, lo guardai e capii che lui era tutto ciò di cui avevo bisogno. Era la mia essenza di vita. Senza di lui non potevo esserci io.
Gli passai la mano sulla nuca e mi alzai in punta di piedi, baciandolo dolcemente. Lui sorrise sulle mie labbra e mi alzò da terra, facendomi stringere le gambe attorno al suo bacino. Tenendomi da sotto si spostò verso la grande quercia e mi appoggiò proprio sul tronco. Ero con la schiena contro la corteccia, col corpo contro il suo, che era così possente e bellissimo.
-sai…il primo bacio l’ho dato così, contro un albero-
Alzai un sopracciglio, sospettosa.
-però,- continuò –a differenza di te, quella ragazza, dopo che la baciai disse che era sbagliato e se ne andò via-
Scossi la testa, sorridente –io non me ne andrò mai via-
-ed è per questo che…- si allontanò di qualche passo e prese qualcosa dalla tasca –ho pensato a qualcosa di più per noi-
Oh santo cielo!
Quella che aveva tra le mani era una scatolina blu con un fiocchetto bianco, guarda caso la scatolina blu più famosa al mondo.
-Harry…- sussurrai allibita.
Lui sorrise e s’inginocchiò davanti a me.
Non può essere. Questo non è reale.
-Lilian Grace Dixon,- pronunciò arrossendo –ti ho conosciuta proprio sotto questo albero, una mattina di tanti anni fa. Avrei giurato che tu fossi la ragazza più insopportabile e pignola del mondo, ma poi mi hai sorriso e mi hai fatto sentire un po’ meno “il bambino che si è appena trasferito” e un po’ più “testa di cespuglio” ed io adoravo questa cosa di te. Avrei fatto qualsiasi cosa per te, ma il tempo ci ha divisi, fino a farci diventare sconosciuti. Se ti dicessi che non ti ho mai dimenticata forse tu ti faresti quattro risate, ma perché mentire? Lily, lo so, sono il solito, comune, spudorato romantico, ma io non ti ho mai dimenticata. Quando ti ho rivista, dopo quattordici anni, al Plaza ho pensato: “perché l’ho lasciata andare?”. Eri così sicura di te che mi facevi svenire ogni volta che mi guardavi. Ed io ero così ottusamente confuso, non vedevo che la donna della mia vita piangeva perché era infelice, non ti sono stato accanto e questo non me lo perdonerò mai. Ma adesso, dopo tutta questa storia, io ho solo un desiderio, solo un sogno che ho bisogno che si trasformi in realtà, se tu mi concederai il tuo amore- slegò il fiocchetto e lentamente aprì la scatolina. Mi vennero i brividi quando vidi quel meraviglioso diamante di Tiffany, sproporzionatamente grande, brillare sotto la luce del sole. Qualche lacrima di gioia mi solcò il viso e per una volta non posso essere più felice di piangere.
-Lily, io sono pazzo di te, il mio cuore è tuo- annuii freneticamente, per esortarlo a continuare –mi faresti l’onore di diventare mia moglie?-
In quel momento la mia mente fece “click”, una fotografia si archiviò nella mia memoria. La fotografia più bella che avrei mai potuto fare.
-programmo da tutta la vita questo momento- balbettai –perciò, lascia che ti risponda a modo mio. Dopo questo meraviglioso discorso non posso risponderti con una misera sillaba-
Rise leggermente e così feci anch’io, continuando a piangere.
-Harold Edward Styles,- dissi con voce spezzata –sei stato il bambino più ottuso e intollerabile che abbia mai incontrato. Quando avevamo otto anni speravo che qualcuno ti investisse con un tram o che Mochoo, quel povero gatto, finalmente si riscattasse con una bella graffiata letale- fui interrotta dalla sua risata un po’ imbarazzata –ed ho sempre pensato di essere pazza. Io lo ero, ne sono certa, e lo sono tuttora. Non penso che sia possibile odiare qualcuno ma pensare irrefrenabilmente a lui. Nei miei pensieri c’eri solo tu, Harry, tu e quello stramaledettissimo cespuglio che hai in testa. E poi la tua voce, ah, ho sempre pensato che la tua voce fosse il paradiso in terra. E’ dura ammettere queste cose, ma penso finalmente che sia arrivato il momento giusto. Quando ti ho visto al Plaza pensavo che entro la fine della serata ti sarebbe arrivato un piatto in testa da parte mia, sei salvo solo perché quella botta mi sarebbe dovuta costare troppo. Ogni volta che ti guardavo, però, avevo qualcosa dentro che mi diceva di saltarti addosso e baciarti. Sì, è vero, ho pianto tanto in questo periodo e l’ho fatto solo per te! Perché io ti amo, Harry, ti amo perché sei l’unico ragazzo che mi abbia mai offerto le Haribo per farsi perdonare di qualcosa, ti amo perché sai ogni sfaccettatura di me, ti amo perché sei sempre rimasto quel sorridente bambino con le fossette che non sopporto, ma di cui non posso fare a meno. E se questo è un sogno ti prego di non svegliarmi, perché sposarmi con te è ciò in cui spero più o meno da quattordici anni. Perciò sì, amore mio, non posso vivere un giorno senza di te ed io voglio sposarti!- finii con un commovente sorriso.
Gli occhi di Harry s’illuminarono in un modo in cui non avevo mai visto fare, era come che, nelle sue pupille, riuscivo a sentire tutte le parole che ci siamo detti in questi anni, tutte parole che si uniscono e ne compongono una: “sì”.
Prese l’anello e me lo infilò lentamente all’anulare sinistro, il mio dito preferito.
Poi non riuscì più a trattenersi, si alzò e mi strinse tra le sue braccia.
Era la fine della mia meravigliosa e tormentata favola. O forse non proprio la fine, ma almeno per ora.
Mi prese la testa tra le mani e senza indugio mi baciò appassionatamente. Non avrei mai resistito senza le sue labbra, il suo alito fresco, le sue grandi mani, il suo calore, il suo cespuglio per meno di un secondo.
Lui era la mia droga preferita, la mia personale, indimenticabile droga.
 
Ed ora, per finire, vi consiglierei di non sottovalutare mai un pacco di Haribo, perché è solo grazie a loro che adesso ho questo solitario al dito e il mio amore che mi bacia.
 




THE END.





"ANCORA TU!"
Non avrei mai pensato di piangere ad un mio scritto, non l'ho fatto nemmeno dopo la piccola oneshot sulla seconda guerra mondiale, 
ma mi sbagliavo. 
Ho pianto, lo ammetto, ho pianto tanto dopo aver messo fine a questa meravigliosa avventura della quale mi sono sentita la protagonista.
Mi mancheranno tantissimo Lily, Harry, May, Haven e tutti gli altri personaggi...ma più di tutti mi mancherete voi, ragazze, voi.
Senza il vostro supporto non sarei arrivata da nessuna parte, forse non sarei nemmeno riuscita a scrivere "fine", avrei mollato molto prima.
Voi mi avete dato un motivo per non mollare, ed io vi sono infinitamente grata!
Ve l'ho sempre detto, e ve lo dirò sempre. GRAZIE, grazie infinite|

L'epilogo è molto corto, lo so, ma come mi avete detto voi in precedenza non è la lunghezza che forma una storia, ma il contenuto e spero
che questo corto ma, a parer mio, intenso epilogo vi possa piacere più di uno chilometrico ma senza capo nè coda.
Cosa avevate immaginato per la fine? L'avevate pensata diversa o sono stata molto banale?
Ho cercato di esprimere diversamente un anonimo "sì", perchè l'amore non si può esprimere così, secondo me, e perciò ho voluto darvi
un'idea di entrambi i pensieri di Harry e Lily.
Avreste mai immaginato che sarebbero tornati a visitare la Florida?
Vi chiedo solo un piccolo parere, uno sforzo finale, per incoronare meravigliosamente la fantastica fine dell'avventura di due innamorati
che viaggiano controvento.
Harry e Lily rimarranno per sempe nel mio cuore, fanno parte di me ormai e mi hanno insegnato tanto e sono diversa grazie a loro, sono migliore.
Spero tantissimo che anche a voi abbiano lasciato qualcosa, che li ricorderete. 

Vi porterò sempre nel cuore, ragazze. Avete reso migliori i miei ultimi sei mesi e di questo non vi ringrazierò mai abbastanza.
Siete state vicino a me, mi sono sentita felice con voi, per me non siete delle sconosciute!
Vi voglio bene e vi ringrazio per aver condiviso con me i vostri preziosi pensieri.
Grazie mille per aver seguito "Ancora tu!" e spero che vi sia piaciuta...e che, se già vi piacciono le caramelle Haribo, le guardiate in modo diverso, speciale,
e per chi non le amava, beh, spero di avergli fatto cambiare idea! ;)

Un bacione grandissimo amiche mie!  xx 

 

 
 
 
   
 
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