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Autore: Lucy Dream    06/05/2014    0 recensioni
Lei, una ragazza distrutta.
Lui, il suo salvatore.
Genere: Dark, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era lui, era Harry... Mi sfiorava delicatamente il viso e mi guardava con le sue iridi verdi leggendomi dentro, quasi perforandomi... Il suo sguardo mi fece riprendere dal torpore e mi limitai a guardarlo e ad accennare un sorriso... Sotto il suo tocco ero come un cagnolino acquisciente, lui si avvicinó a me e mi abbracció, poi mi sorrise mostrando le sue adorabili fossette e schiudendo le sue labbra scarlatte... Mi limitai a chiedergli del perché fosse li, lui non mi rispose, anzi, veramente mi disse: "Nei momenti in cui il mio animo è cupo vengo qui per riflettere e scacciare via le sensazioni cupe..." Mi prese a cavalluccio e mi disse sorridendo: "pronta?" Non ebbi neanche il tempo di realizzare che cosa stesse succedendo che lui prese a correre velocemente con me in spalla, era incredibile. Incredibile come lui potesse farmi sorridere senza nemmeno farmene accorgere... Mi chiese dov'era casa mia e mi ci portó, lo salutai con un sorriso ringraziandolo e lui, fece per andarsene, quando ad un certo punto io lo chiamai sfoderando uno dei miei sorrisi più belli dicendogli: "Domani, alle 20 in punto, stesso posto, ci conto eh, amico mio!" Amico mio... Mi suona strano dirlo... Lui mi guardó sorridente e mi saluto con un gesto della mano... La notte passó, e la mia mente era costernata dai pensieri. Pensavo a quanto quegli attimi fossero stati speciali per me, pensavo persino a come sarebbe stato il giorno dopo. Mi addormentai con le gote rosse dopo aver raccontato la giornata a mia mamma... Già, io ogni sera le raccontavo tutto, come se lei fosse stata con me in quel preciso momento. Mi svegliai alle 5 quella mattina e incapace di riaddormentarmi, mi vestii ed andai a fare una passeggiata. Arrivai al fiume, l'alba vista da li era qualcosa di fantastico. Faceva freddo. Un freddo che ti penetrava le ossa. Un freddo buio che sembrava volesse portarti via l'anima. Vidi il sole levarsi all'orizzonte ed il senso d'angoscia mi abbandonò non appena i raggi del sole riscaldarono la mia pelle... Verso le 8 del mattino tornai a casa, mia nonna dormiva ancora, così accesi la tv e mi buttai sul divano. "Notiziario Flash" "Si aggira una strana presenza nella cittadina di Winnipeg, in Canada. Sembra che uccida le proprie "prede" in una maniera mai vista prima, infatti..." Spensi la tv, non mi andava di sentire ulteriori cazzate, era una cittadina tranquilla la mia e queste erano le solite cazzate per terrorizzare le persone. Andai in camera mia e cominciai ad ascoltare musica, presi il CD della mia band preferita, erano anche loro Canadesi, presi il loro terzo album e misi la canzone "The Dead Can't Testify" (https://www.youtube.com/watch?v=bfryvE8sIo4&feature=kp) Amavo quella canzone, mi ricordava le giornate piovose e scure nelle quali mi sfogavo stado affacciata alla finestra per ore. mi vestii e mi affrettai ad andare a scuola, per fortuna, oggi si entrava alle 9:30. Misi i miei soliti jeans neri, la maglia di una band pescata a caso dall'armadio ed un giubino in pelle. Presi le mie Converse, me le misi ai piedi e dando un bacio a mia nonna sulla guancia la salutai avviandomi verso quell'edificio. Non si poteva neanche definire tale. Era sede di supplizio per me. Arrivata in classe arrivò il mio professore di matematica. Un emerito coglione. Non faceva niente, spiegava per lui, mi chiedevo come avesse fatto a prendere la laurea... Chiesi di andare in bagno per sciaquarmi la faccia, mi sarei svegliata un po'. Ma al mio ritorno vidi una cosa che mi fece ribollire il sangue nelle vene. Mike, non curante del rispetto verso gli altri, aprì il mio portafogli e prese una foto. QUELLA FOTO. Era una foto in cui c'eravamo mia mamma ed io. Lei mi teneva in braccio sorridente, come se mi avessero praticamente incollata a lei ed io le davo un bacio sulla guancia. Dietro la foto c'era una dedica, la leggevo ogni notte. Diceva esattamente:

"Principessa, ormai hai già 3 anni, mi sembra ieri che impaziente aspettavo che tu nascessi, ed ora, beh ora ti ho qui fra le mie braccia e non ti lascerò mai andare via per nulla al mondo, ti amo piccolina, la tua mamma ♥ 14/07/1997 "

Gli urlai supplicandolo di lasciarla, cosa inutile... La prese e cominciò a leggerla con la sua vocetta da cretino, cercando di imitare la voce di una donna. Non ci vidi più dalla rabbia, mi buttai addosso a lui e cominciai a picchiarlo. Uno dei suoi amichetti prese la foto. "Se non la smetti la strappiamo" Dette quelle parole, mollai Mike, mi alzai e sotto lo sguardo incredulo del mio professore andai da loro tenedendo la mano per ridarmi la foto. Ma come avevo fatto a crederci? Ero veramente convinta che me l'avrebbero restituita? Mike, infatti, si affrettò a superarmi e a prenderla "Guarda mostro. L'hai voluto tu, non dovevi toccarmi con quelle mani luride." Strappò la foto in tanti piccoli pezzettini e la gettò dalla finestra. Cominciai a piangere convulsamente mentre correvo in giardino, avrei cercato tutti i pezzi per poterla ricomporre, ma nulla da fare. Corsi via, andai al parco e rimasi li fino alle 20, esatto, proprio l'ora in cui io ed Harry ci eravamo dati appuntamento. Speravo che venisse veramente ma il tempo passò e di lui neanche l'ombra... Volevo solo piangere in quel momento, pensai tra me e me "Sei solo una stupida, come hai fatto a fidarti veramente?" Erano le 21:30, abbandonai ogni speranza e feci per tornare a casa quando...



















Ciao ragazze! Bene, questo è il secondo capitolo, spro che vi piaccia. Recensite in numerosi mi raccomando, i consigli, i propri pensieri e le proprie considerazioni sono sempre ben accetti/e!
Buona notte :) xoxo
  
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