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Autore: Seekerofdreams_    09/05/2014    7 recensioni
Zayn è un ragazzo in cerca di lavoro, l'unica cosa che ama veramente fare è fotografare.
Un giorno, grazie al suo miglior amico Louis, riesce ad ottenere un colloquio per un importante concorso.
Ma Zayn non immagina che grazie a questo incontrerà un modello dall'aspetto ostile e sgarbato ma come si dice... l'apparenza inganna.
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La storia è composta da due parti, è una ZIAM (Zayn x Liam) con questo scritto non voglio offendere nessuno e tengo a precisare che è tutto frutto della mia fantasia.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fotografie di te


Parte due.

 

 

 

 

 

Sistemo l'attrezzatura nel bagagliaio dell'auto e mi stringo nel mio misero giacchetto di pelle, l'aria si è decisamente rinfrescata e il venticello fresco mi colpisce ripetutamente il viso scompigliandomi i capelli. Sbuffo, la maggior parte della troupe è già andata via, ma la sua moto è ancora lì. Si sta intrattenendo a parlare allegramente con una ragazza del settore trucco e parrucco, lei ride, gioca con i suoi capelli e Dio solo sa dove finiranno quei due stanotte. Devo andarmene il prima possibile.

- Io vado, ci sentiamo presto con alcuni di voi e con altri ci vediamo il giorno della mostra – dico salutando da lontano. Liam non si volta, resta a parlare con la ragazza, che prima mi era simpatica ora un po' meno, mentre lei sorride appoggiando la mano sul suo braccio.

Respirare, Zayn, devi respirare. Faccio il giro dell'auto fino ad entrare nell'abitacolo, chiudo la porta sbattendola leggermente più del solito, giro la chiave ma sembra che qualcosa, o qualcuno, questa sera ce l'abbia con me. -Andiamo – sbuffo provando ancora a girare la chiave – Parti – la supplico come se potesse sentirmi. All'ennesimo tentativo fallito mi butto indietro sul sedile e colpisco con forza il volante. Chiudo gli occhi un istante cercando di calmare i nervi, ma un colpo contro il finestrino mi fa sobbalzare spaventato. Lo sguardo preoccupato di Liam mi osserva dall'esterno e io non sono sicuro di voler aprire e parlare con lui, potrei dire qualcosa di cui me ne pentirei amaramente. Ma non sono un incivile ed ho bisogno d'aiuto così apro la portiera e qualche secondo dopo mi trovo in piedi di fronte a lui. - Che succede? - chiede tenendo tra le mani il casco.

Scrollo le spalle e – Non parte, non so perchè, ho fatto benzina stamattina – dico sbuffando.

- Capita a tutti, hai qualcuno che puoi chiamare? Io accompagno Meg a casa! - dice tranquillo.

Ci metto qualche secondo a realizzare le sue parole... Meg? Chi diavolo è Meg? Mi giro verso la sua moto e – Oh, siamo già ai soprannomi? - dico sarcastico.

Il sopracciglio sinistro di Liam si muove velocemente verso l'altro – Come scusa? - chiede sorpreso. Scuoto la testa e tiro fuori il cellulare dalla tasca dei jeans – Nulla, chiamo un mio amico, tu porta pure a casa Meg – dico enfatizzando sul nome della ragazza.

Digito velocemente un numero e spero vivamente che risponda entro i prossimi due sec.. - Che diavolo vuoi Zay? - sospiro, la finezza di Louis.

- Lou puoi venirmi a prendere? Si è fermata la macchina... -

- Non c'è nessuno con te?- replica scocciato.

- Dai, non fare storie... -

- Mi devi un favore Malik, non sono il tuo autista personale- dice ridendo.

- Si, ti devo un favore...- rispondo scocciato, mentre evito di guardare Liam, che con un sorrisino sulla faccia ascolta tranquillamente la mia conversazione.

- Non puoi chiedere al bel ragazzo che ti trovi come modello? Mi hai detto che è carino, potresti provarci! - dice ridacchiando.

- No...- rispondo mordendomi un labbro-

- E' lì? Oh mio dio! Arrivo, non farlo andare via! - dice prima di agganciare senza darmi possibilità di rispondere.

Fisso il cellulare e scuoto la testa, proprio un ragazzo esuberante come lui dovevo trovare come miglior amico?

-Dovresti abbassare l'audio delle chiamate o almeno dire a Lou.. - scandisce bene l'ultima parola - ...di non urlare, ma se vuole conoscermi non c'è problema, aspetterò, dici che ci metterà tanto? -

La mia testa inizia a girare improvvisamente, cos'è appena successo?

Lo guardo immobile e terrorizzato, mi caccio sempre in guai impensabili, mi innamoro troppo facilmente e mi fido ciecamente delle persone due secondi dopo averle conosciute. Perchè mi comporto in questo modo? Faccio del male solo a me stesso così! Eppure per me vivere intensamente le emozioni fa parte dell'essere un artista, di qualsiasi genere, pittore, scrittore, musicista, fotografo. Chiunque abbia a che fare con l'arte si ritrova un animo sensibile e buono, la voglia di conoscere e sapere qualsiasi cosa e l'indole a rimanere affascinato da qualsiasi cosa e volerne scoprire tutte le sfaccettature e purtroppo per me, o per lui, questa volta sono rimasto affascinato da Liam.

- Non darti troppa importanza, lui è fatto così – dico provando a giustificarmi.

- Non devi darmi spiegazioni Zay – dice calcando sull'ultima parola per poi ridere. Ho come l'impressione che questo ragazzo voglia la guerra e da me non riceverà altro che un consenso,

così - Infatti, non ti do spiegazioni...Lee – dico soddisfatto.

Lui ride buttando gli occhi al cielo, il modo in cui le sue labbra si stendono sul viso mi fa degenerare, sono rosse e io voglio toccarle ma l'atmosfera si spezza quando lui con aria di sfida mi guarda – Siamo già ai soprannomi? - dice mordendo piano il labbro inferiore.

Faccio per aprire bocca ma i fari bianchi dell'Audi di Louis mi illuminano il viso, salvandomi in calcio d'angolo da questa conversazione decisamente particolare.

L'eleganza con cui Louis scende dall'auto lascia incantato sia me che Liam e...si anche Barbie, sulla moto, sta sbavando. Sorrido, è stretto in quei jeans neri e aderenti, che lasciano poco all'immaginazione, con sopra una maglia con lo scollo a V di un grigio chiaro con un stamp indecifrabile sopra, gli occhi vispi e azzurri incontrano subito i miei e sorride, regalandomi un po' di pace. Perchè è così, possiamo bisticciare, prenderci a parole, scherzare, piangere, ridere, possiamo fare tutto insieme e la certezza di averlo accanto mi dona una serenità degna di poche cose nel mondo. Così quando dice – Zayn, honey, la prossima volta scegli una località più vicina, non arrivavo più! – io vorrei baciarlo. Perchè sono sicuro che quello honey lì, non era per niente casuale.

Sorrido e – Scusa, babe, la prossima volta me ne ricorderò – dico lasciando a bocca aperta il ragazzo al mio fianco. Louis lo guarda soddisfatto per poi presentarsi con un – Finalmente ci conosciamo, io sono Louis -.

Liam stringe la sua mano prontamente – Io sono Liam – dice deciso. Resto a guardare lo sguardo attento del mio modello e quello sorridente del mio miglior amico per qualche secondo, vorrei saper leggere nel pensiero in questo momento.

Poi mi auto impongo di dire qualcosa e – Come mai così elegante Lou? - chiedo.

Lui mi sorride e dopo aver distolto lo sguardo da Liam si avvicina, circondandomi la vita con un braccio. - Usciamo stasera, ho chiamato Niall, viene con il suo amico... come si chiama? Harry? - dice guardandomi e io annuisco. - Si, è un amico di Liam – dico coinvolgendo il ragazzo castano.

Lui sembra tornare con i piedi per terra e – Non mi aveva detto che saremmo usciti con voi prima, bè... io porto lei a casa – dice indicando la ragazze prima di aggiungere un – ci vediamo dopo – con tono scocciato.

Lo seguo con lo sguardo attento mentre solleva le braccia per infilare il casco, sembro quasi ipnotizzato, o forse lo sono veramente. Louis ride al mio fianco e mi trascina verso la sua auto, sistemiamo tutta la mia attrezzatura lì dentro e due minuti dopo la partenza di Liam, ci inoltriamo anche noi nel traffico londinese.

Louis guida sicuro con un sorriso sulle labbra, so che è curioso di sapere tutti i particolari, ma non c'è veramente nulla da dire, così accendo la radio e mentre raggiungiamo casa mia, appoggio la testa sul finestrino e mi addormento con il pensiero fisso a due occhi dalle sfumature color cioccolato.

- Zayn? Cavoli amico, ti svegli per favore? Siamo in ritardo, non vuoi vedere il tuo bel Liam?- la voce di Louis mi arriva ovattata nelle orecchie – Mmh – mugolo e mi giro dall'altro lato.

- Uff, l'hai voluto tu – lo sento sbuffare. Due minuti dopo mi trovo con il sedere sull'asfalto e Louis in piedi davanti a me con le braccia conserte. - Ti ha dato di volta il cervello Lou? - dico cercando di rimettermi in piedi, ormai sveglio del tutto.

Salgo sbuffando nel mio appartamento, seguito da Louis e in fretta mi faccio una doccia, mentre l'acqua bollente mi accarezza la pelle mi trovo costretto a poggiare la testa contro il vetro. Le immagini della giornata si riproducono troppo velocemente nella mia testa, ognuna di questa riporta lo stesso soggetto.

Gli occhi di Liam. Le labbra di Liam. I capelli di Liam. Il naso di Liam.

Sembro quasi impossessato, da un qualcosa di inspiegabile, qualcosa che mi tormenta e non mi da pace. Mi costringo ad uscire da quello spazio troppo piccolo per i miei pensieri e mi accoccolo nell'accappatoio. - Zayn, sbrigati! - sento Louis dall'altra stanza.
Sbuffo ancora una volta e infilo i boxer chiari, esco dal bagno e dopo aver dato una sbirciatina all'armadio decido di indossare un paio di jeans stretti anche io, solo che opto per un paio grigio chiaro, infilo su una camicia di jeans e lascio aperti i primi tre bottoni, in modo da far risaltare la mia pelle abbronzata.

-Vuoi far colpo questa sera, eh? - ridacchia Lou, alzandosi dal divano e giocando con le chiavi dell'auto. Io sorrido e dopo essermi spruzzato un po' di profumo lo prendo per mano trascinandolo fuori. - Forza, i ragazzi ci aspettano – dico sorridendo e infilandomi nell'Audi.

Louis ride e mette in moto, direzione “Rice” uno dei pub più in voga della nostra zona.

Durante il viaggio mi riempie di domande sulla giornata, mi racconta di una paziente che ci ha provato con lui mentre la visitava e di come si sia vergognata quando le ha detto di essere gay – Dovevi vederla, era sconvolta – dice ridacchiando.

Ci fermiamo qualche minuto dopo nel grande parcheggio del Pub, è già colmo di automobile, non c'è tanto da sorprendersi, qui c'è sempre un'infinità di gente.

Aspetto Louis e insieme ci incamminiamo all'entrata, salutiamo con un sorriso il proprietario e ci infiliamo nel mezzo di quella bolgia di corpi, alcool e musica.

Un po' a fatica riesco a scorgere i capelli biondi di Niall, afferro la mano di Louis e lo trascino in direzione del nostro amico, sento il respiro caldo dietro la nuca e mi permetto di chiudere qualche secondo gli occhi, il tempo di riaprirli e la visuale sul tavolo è ben diversa. Niall ride insieme ad Harry e al loro fianco un Liam in canotta nera sorseggia un drink dai colori impossibili mentre ogni tanto ride con gli altri.

Mi giro a guardare Louis e lo trovo immobile a fissare il tavolo – Lou? Perchè ti sei bloccato? - chiedo spaventato. Lui mi guarda e ridacchia – E tu? Perchè ti sei fermato? - chiede provocandomi un imbarazzo totale all'istante. Lo strattono al mio fianco e mi costringo a camminare mentre la sua risata mi risuona nella testa.

-Zayn, Louis! - dice allegro Niall alzandosi e venendoci ad abbracciare.

Non stacco la presa dalla mano di Louis, è un po' la mia ancora e lo abbraccio con il braccio libero.

- Non mi avevi detto fossero una coppia – dice Harry a Niall e lui alza indisturbato le spalle.

- Non stiamo insieme, Harry è Louis, Louis lui è Harry – dico indicandoli e lasciando la mano del mio miglior amico affinchè possa stringere quella del riccio.

Cerco di evitare tranquillamente lo sguardo possessivo di Liam e ci riesco anche piuttosto bene, almeno fino a quando un cameriere porta le nostre nuove ordinazioni e nel bicchiere del castano c'è una dannata cannuccia. Non ho mai odiato un oggetto così in vita mia, ma il continuo mordicchiare di Liam e le sue labbra a risucchiare la bevanda rossiccia mi manda fuori di testa.

Lo guardo mentre al mio fianco Louis parla animatamente con Harry e Niall. Noi sembriamo appartenere ad un altro posto, sembra quasi che intorno a me e Liam ci sia una bolla di sapone, per tenerci nascosti, per tenere nascosti gli sguardi maliziosi di lui e i miei battiti accellerati.

Non sposta lo sguardo dal mio, continua a bere fino all'ultimo sorso guardandomi dritto negli occhi e io non riesco a muovermi, ci provo ma il mio cervello non ne vuole sapere di staccarsi da quella visione surreale. I muscoli sulle braccia scoperte si contraggono mentre si porta il bicchiere alle labbra per acciuffare fino all'ultima gocciolina, impossibile da prendere con quello strumento infernale di cannuccia.

- Ti va di ballare? -

La sua voce mi arriva ovattata alle orecchie, mi ha veramente chiesto di ballare? Lo guardo confuso mentre dalla sua espressione capisco che sta aspettando una risposta così – Io non ballo – dico qualche secondo dopo.

Lo vedo sbuffare chiaramente per poi accarezzare il braccio di Harry e trascinarlo verso la pista da ballo, fregandosene di aver appena interrotto una conversazione.

-Dannazione Zayn, stavo parlando con quel ragazzino sexy, potevi andare a ballare! - dice Louis sbuffando e buttandosi con la testa all'indietro contro il divanetto.

-Io non so ballare, lo sai! - dico guardandolo serio.

-Oh Niall, ti prego spiegaglielo tu, questo è tutto fuso! Hai fumato Zayn? Ti prego dimmi di si, almeno ti scuso per la tua stupidità – dice il mio miglior amico mentre Niall ridacchia piano al suo fianco.

- Non ho fumato niente e non ci trovo niente di stupido nel non voler ballare! - borbotto incrociando le braccia e voltandomi verso la pista.

La gola si secca esattamente un secondo dopo, Harry e Liam sono a pochi passi da noi e ballano, se così si può definire il loro modo di strusciarsi l'uno sull'altro. Sono sensuali, belli, qualcosa mi dice che questa non è la prima volta che si ritrovano in una situazione del genere, si muovono con lo stesso ritmo, si conoscono, si cercano e – Quello intendeva per ballare – sussurra Niall al mio orecchio e io mi sento sprofondare.

Louis butta giù in un sorso il contenuto del suo bicchiere e si dirige in pista, ballando contro Harry che qualche secondo dopo sorride a Liam per poi concedersi alle attenzioni del mio miglior amico.

Liam alza gli occhi al cielo e sposta lo sguardo verso di me che, colto in fragrante, mi giro di scatto.

Niall ride, non ho il coraggio di girarmi verso la pista, così tra un bicchiere ed un altro mi ritrovo a parlare di lavoro. - Hai già deciso il colore per Harry? - chiedo a Niall.

Lui annuisce mentre manda giù qualche nocciolina – Si, è assolutamente verde, con ogni sfumatura – dice annuendo, più a se stesso che a me. Io sorrido e mi concedo un'occhiata alla pista, di Liam nemmeno l'ombra, lo cerco tra la gente ma non lo trovo così mi rimetto seduto composto.

L'aria è calda e sbottono un altro bottone della camicia. - E tu? Hai scelto il colore? - chiede Niall.

Annuisco anche io ma non mi pronuncio, voglio che sia una sorpresa.

-Sai mi ha aiutato molto parlare con Harry, gli ho chiesto perfino un'inversione di ruoli, ha detto che secondo lui io sono l'incarnazione del giallo... – ride e io mi unisco a lui – ...dovresti chiedere a Liam di fare lo stesso, per capire un po' come ti vede! - dice serio mentre scola l'ultimo bicchiere.

- Già dovrei chiedere a Liam... - dico assecondandolo, anche se so che non lo farò mai.

Ma una voce mi coglie di sorpresa, facendomi sobbalzare – Cosa dovresti chiedermi? - il suo tono freddo e distaccato mi fa rabbrividire, ma non rispondo, quella domanda mi sembra troppo intima da fare.

Niall mi guarda e poi afferma deciso – Con che colore descriveresti Zayn? - dice alzandosi per poi aggiungere – Vado a prendere un altro drink, quando torno voglio sapere la risposta! - mi fa un occhiolino e si volatilizza nella confusione.

Mi mordo il labbro inferiore e tengo lo sguardo basso, sul pavimento. Sento uno spostamento d'aria, un leggero venticello al mio fianco, poi improvvisamente caldo.

Alzo gli occhi e lo ritrovo al mio fianco, sorride mentre io sento il cuore battere all'impazzata.

Sembra riflettere su qualcosa, si avvicina lentamente per poi sussurrare al mio orecchio un semplice – Ambra –.

Non ho mai capito cosa volesse dire avere le farfalle nello stomaco ma credo di averlo capito ora, mentre una fitta quasi mi blocca il respiro. Ambra.

- Perchè? - chiedo curioso ma lui sorride. - La domanda era di dire un colore, non spiegarne il motivo – dice regalandomi un sorriso dolcissimo.

Vorrei rispondere, ma proprio non so cosa dire, così lo guardo e stupidamente torturandomi le mani, mi alzo. - Andiamo a recuperare i ragazzi, è ora di tornare a casa, domani Louis deve lavorare – dico usando la scusa del mio miglior amico, lui non obietta, si alza e insieme separiamo i nostri amici. - Oh andiamo, ci stavamo divertendo! - interviene Louis. Lo guardo in malo modo e dopo aver sbuffato e alzato gli occhi al cielo ci segue.

Ritroviamo qualche minuto dopo Niall e tutti insieme usciamo dal locale.

Il freddo della notte ci fa rabbrividire tutti, mi stringo nella camicia e passo una mano tra i capelli per spostarli dagli occhi, Louis e Harry si scambiano un tenero abbraccio.

- Ci vediamo presto? - dice Niall salutando tutti. Annuiamo e mi lascio stringere dal suo abbraccio.

Scompiglio i suoi capelli e – Ci vediamo alla mostra piccolo Nì – dico teneramente. Sento gli occhi di Liam bruciarmi sulla pelle, così mi stacco da lui e sorrido in imbarazzo.

Mezz'ora più tardi mi ritrovo a salutare Louis e rintanarmi sotto le coperte, a fissare il soffitto e ad immaginare me, sulla pista da ballo con Liam. - Che stupido che sono – dico sbuffando e girandomi su un fianco. Non riesco a trovare una posizione comoda per dormire e così non so fino a che ora mi ritrovo a pensare ad eventuali incontri tra me e Liam e non capisco perchè, finiscono tutti con le mie mani sul suo corpo.

 

***

 

Una settimana passa velocemente tra foto stampate, allestimenti vari, docce fredde e occhi cioccolato che tormentano la mia mente.

Il sabato sera della mostra arriva in un batter d'occhio, sono agitato, ansioso, ho paura di far vedere agli altri le mie foto, ho paura di incontrare Liam e dopo gli ultimi avvenimenti ho paura perfino di fargli vedere se stesso attraverso i miei occhi.

Sistemo la giacca nera e stringo il nodo della cravatta, sorrido al mio riflesso per infondermi un po' di coraggio e chiudo la porta del bagno.

Salgo al primo piano del locale che ospiterà la mostra e mi faccio strada verso la stanza dedicata al mio servizio fotografica. Un lungo corridoio già gremito di persone mi si para davanti, vedo Niall chiacchierare con qualche uomo d'affari, prendo un bicchiere di spumante dal vassoio di un cameriere e dopo aver dato un'occhiata in giro raggiungo Louis.

Non mi stupisco più di tanto nel vederlo accanto ad Harry e Liam, così mi stampo un sorriso a trentadue denti sul viso e – Buonasera signori – dico allegramente.

Catturo l'attenzione dei presenti e Louis mi abbraccia – Cavolo amico, sei bellissimo stasera! - dice stringendomi a lui. Sorrido e dopo avergli tirato una pacca sulla spalla mi allontano per salutare Harry. Sposto lo sguardo su Liam, nella settimana passata ho immaginato ogni secondo del nostro incontro così mi faccio coraggio e – Ciao Liam, sei pronto per vedere il servizio? - chiedo.

Vedo lo stupore dipingergli il viso, come biasimarlo, questa è una delle frasi più lunghe che io abbia detto al di fuori dell'ambito lavorativo. Boccheggia ancora qualche secondo e poi sorride. - Sono pronto e curioso – dice sorseggiando poi un po' del suo spumante.

Mi concedo qualche secondo per guardarlo meglio, l'abito nero gli dona un'aria angelica e dannatamente sexy, allento il nodo, fa caldo qui dentro.

L'agitazione fa ritorno nell'attimo in cui sento un tintinnio di bicchieri e la voce di Mr Aron che richiama tutti all'attenzione, ci giriamo tutti verso il piccolo palchetto mentre lui tiene un discorso di benvenuto a tutti, si lascia prendere dall'entusiasmo e si perde in chiacchiere. L'unica cosa che vorrei è aprire quella maledetta stanza con il mio nome e vedere la reazione di Liam, forse mi sto agitando per nulla, va a finire che non gli piacerà nulla di quello che ho fatto.

Il respiro ci mette poco ad accelerare, passo una mano sulla fronte e mi torturo le unghie in preda ad un attacco di panico, poi la sensazione di caldo su un fianco, senza guardare poggio le dita in quel punto fino a scontrarmi con un mano. Mi giro di scatto e gli occhi marroni di Liam mi infondono sicurezza, non sposto la mano dalla sua e me ne frego del suo sorrisino nascosto da una tosse finta. Ho bisogno di sicurezza e lui è in grado di regalarmela.

- Vi ho annoiati abbastanza! Direi che è ora di procedere con l'apertura delle porte, vi ricordo che ognuno ha a disposizione una scheda su cui votare la mostra preferita, quindi appuntate il nome dell'artista o del modello... apriremo una porta alla volta, potrete visitare e ascoltare le motivazioni dell'artista sul perchè del colore scelto...- continua il discorso mentre fa cenno a noi di aprire le porte.

Tolgo contro voglia la mano da quella di Liam e prendo le chiavi dalla tasca, osservo Harry avvicinarsi alla porta accanto alla mia per raggiungere Niall.

Sono il primo e l'ansia mi sta divorando dentro, prendo un bel respiro e dopo aver sorriso a Louis giro le chiavi nella toppa, prima di aprire però tolgo il telo dal cavalletto rivelando le notazioni della mostra.

 

Zayn Malik.

L'arcobaleno.

Se il sole può donare al cielo il suo arcobaleno più bello solo dopo un temporale,

anche la vita, forse, ci maltratta un po' per poterci offrire qualcosa di prezioso. ”

 

Sento Louis sorridere dietro di me, ho paura di incontrare gli occhi di Liam, così apro la porta della stanza, le luci sono già accese e il volto di Liam mi travolge da ogni angolo della stanza, mi costringo a fare qualche passo verso il centro della stanza mentre piano piano si riempie di curiosi,

amici, critici. Prendo un respiro e mi giro e regalo a tutti un sorriso e un – Benvenuti – teso e impacciato. Mr Aron si fa spazio accanto a me, tiene tra le mani un microfono e mi fa cenno di introdurre le opere. Le foto sulle pareti sono tutte diverse tra loro, ognuna caratterizza un colore diverso, prendo un respiro e dopo aver attirato un po' dell'attenzione della sala provo a parlare. Fa caldo in questa stanza, così allento ancora di più il nodo della cravatta e cerco tra la stanza gli occhi di Louis, li trovo ma non ottengo l'effetto desiderato, non mi calmano questa volta e io ho poco tempo per parlare. - Zayn... - la voce di Liam al mio orecchio mi fa rabbrividire - ...devi spiegare, forza, ce la puoi fare e poi... - sospira - ...sono curioso! - aggiunge malizioso.

Le sue parole riecheggiano nella testa, cerco di non farmi prendere dall'eccitazione per il suo tono così inizio a parlare.

- Quando mi hanno chiesto di scegliere un solo colore per descrivere al meglio il mio modello ho pensato... cavolo, sarà fantastico lavorare con un colore e con le sue sfumature... non vedevo l'ora di iniziare, di mettermi a cercare la tonalità giusta ma erano tutte fantasie, non avevo ancora iniziato a lavorare con Liam – prendo un bel respiro e continuo – ...ho scelto l'arcobaleno per descriverlo, perchè Liam può essere descritto solo in questo modo, un pezzo di paradiso che viene fuori ogni volta dopo una tempesta, a tirarti fuori un sorriso e donarti calore... -

Mi avvicino lentamente alla prima foto, ritrae Liam, stretto in una camicia nera, con lo sguardo verso l'alto e un sorriso splendido a mettere in risalto le labbra perfette, incrocio i suoi occhi e – Rosso, Liam è il rosso come le sue labbra in questa fotografia – cammino ancora fino a sfiorare la foto sul Tamigi – Liam è l'arancione, come il tramonto dietro di lui -

Le persone mi seguono attente mentre mi avvicino ad una delle mie foto preferite, la prima che abbiamo fatto, ritrae Liam con ai piedi i calzini immerso nel prato.

- Liam è il giallo, come i fiori ai suoi piedi e il verde, come il prato al suo fianco – dico spiegando anche la quarta foto, che immortala Liam disteso sul prato a formare una stella, con la camicia slacciata e un paio di jeans scuri.

Sento le persone accanto a me sorridere e commentare piano, sorrido mentre passo dall'altro lato della stanza per le altre foto, accarezzo la quinta. - Liam è il blu elettrico come la sua moto, che vi giuro fa un rumore assurdo! - dico facendo ridere tutti.

- Liam è l'indaco, per curiosità, odio questo colore ma a lui sta d'incanto – dico indicando la sua camicia nella foto, sento una ragazza sorridere e poi la vedo annuire. Una morsa allo stomaco mi fa rendere conto di essere geloso, perchè quella meraviglia che nell'ultima foto odora un fiore con quella stupida canotta bianca è il mio modello. Mio, di nessun altro.

- E infine Liam è il viola, come il fiore che tiene tra le mani – finisco con un sospiro.

Un applauso parte spontaneo alle mie spalle e imbarazzato ringrazio tutti – Bellissimo, complimenti! - dice una signora. - La ringrazio, ma il merito è del mio modello – dico indicando Liam.

Mi fermo a guardarlo mentre affascinato fissa la prima foto della mostra. Mi intrattengo qualche minuto tra le altre persone, a ringraziare tutti poi il signor Aron richiama tutti all'attenzione per aprire la prossima mostra. Vedo Louis alzare un pollice e sparire fuori, tocca a Niall e Harry.

- Ottimo lavoro Zayn – dice Mr Aron battendo una mano sulla mia schiena.

- La ringrazio – dico sorridendo felice.

In pochi minuti la stanza è vuota, vuota eccetto che per me e Liam. Mi avvicino mettendo le mani nelle tasche dei pantaloni, lo guardo e sussurro un flebile – Ti piace? -

Lui annuisce e poi mi regala un sorriso – Sei bravissimo, ma posso farti una domanda? - dice senza voltarsi.

- Ovviamente, tutto quello che vuoi! - dico con un po' troppa enfasi, in questa settimana mi è mancato ed è inutile negarlo.

Sorride e poi si gira a guardarmi – Perchè l'arcobaleno? - dice serio.

La domanda mi lascia spiazzato, vedi Liam, il problema è che quanto ti vedo io mi riempio di colori e la cosa mi turba, mi spaventa. Com'è possibile che in così poco tempo i tuoi occhi mi abbiano sconvolto così tanto? Quasi al punto di sentire freddo se non ci sei.

Questo è quello che vorrei e dovrei rispondere, invece mi limito ad un – Non sei stato attento Lee, ho spiegato i colori qualche minuto fa – sorrido.

Lui ride, sembra prendersi gioco di me.

- Perchè ridi? - chiedo sulla difensiva facendo un passo verso di lui.

Sorride poi scuote la testa e – Niente, andiamo a vedere Niall e Harry? - chiede prima di avviarsi verso l'uscita.

Istintivamente lo blocco per un braccio e sussurro un – Mi va – dico serio. Lui si blocca e si gira sorpreso – Ti va cosa? - chiede curioso.

- Di ballare, mi va di ballare – dico trovando dentro di me una forza che non sapevo di possedere.

Ma tutta la settimana passata a mangiarmi le unghie e a struggermi per la sua possibile reazione, passano in secondo piano quando le sue labbra accarezzano le mie.

E' un tocco semplice, delicato. Ci stacchiamo troppo in fretta per i miei gusti e io vorrei avere una macchina fotografica ora, per immortalare il suo viso in questo momento.

Gli occhi chiusi, l'espressione felice e il labbro inferiore tra i denti.

- Andiamo? - chiede sfiorando le mie mani.

Annuisco e lo seguo fuori anche se non mi importa niente del resto della mostra. 



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Mi ero ripromessa di mettere la seconda e ultima parte una settimana dopo la prima, ma ho avuto alcuni imprevisti,
quindi eccomi qui.
Tengo particolarmente a questa OS, credo sia una delle cose migliori che abbia mai scritto
(forse qualcuno dirà "caspita, è messa male se questa è la cosa migliore" ahahah).
Spero di leggere qualche recensione, ci terrei particolarmente!
Non so cosa scrivere, quando arrivo alle note finali mi sale l'ansia, non so cosa dire,
ne avrei tante ma alla fine non concludo mai niente.
Gli Ziam per me sono un'esplosione di colori, quando voglio evadere totalmente dalla realtà mi tuffo nel loro mondo
e spero che nessuno mi critichi per questo, perchè ho una visione tutta mia di questa Bromance/Romance
e ognuno è libero di pensare a quel che vuole ma sempre nel rispetto degli altri.
Detto questo... Alla prossima!

Serena.

   
 
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