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Autore: lucy_tennant    10/05/2014    1 recensioni
"-Vai stasera?- sussurrò.
Rimasi in silenzio.
-Te l'ho detto: non sono nemmeno del tutto sicura di volerlo fare....-.
Sospirò.
-Smettila di fare la stupida: questa è un'occasione che può capitare una sola volta nella vita! Devi prenderla al volo, senza neanche pensarci su due volte! Suvvia! Pensa al fatto che riuscirai a vedere tuo padre tutti i giorni, senza alcun problema; al fatto che non dovrai preoccuparti degli hollow o dei plus; al fatto che avrai tempo di ubriacarti con Kyoraku e soprattutto al fatto che potrai fare quello che vorrai perché sei il capitano della Dodicesima-.
Sorrise, nel vedere la confusione sul mio volto.
-I ragazzi della nostra brigata fanno sempre quello che gli pare, senza stare troppo nelle regole.... Tu di certo non farai l'eccezione!- ridacchiò, prima di concludere con un -Adesso vai....-."
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Jaggerjack Grimmjow, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Urahara Kisuke
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '~Gods of the Death~'
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Sbadigliai, alzandomi dal letto e dirigendomi in bagno.

Aprii l'acqua nella vasca ed aspettai che ce ne fosse una quantità sufficiente per fare un bel bagno, caldo e soprattutto rilassante.
Erano passati a malapena sei giorni dalla morte dell'ex capitano della Quinta Brigata ed io ero ancora confinata sulla Terra affinché monitorassi la situazione e scongiurassi un possibile attacco se l'esercito di Aizen si fosse fatto rivedere.
Guardai l'orologio.
Le nove e ventiquattro di sera.
Non era tardi, eppure ero stanchissima, dopotutto la notte prima non avevo dormito per dare la caccia agli hollow e per monitorare l'intera città.
-Ben svegliata Hikaru!- disse una voce femminile, appartenente ad una ragazza che era appena spuntata dietro di me.
-Buon giorno Yuuki- risposi, quasi borbottando ed aprendo la mia bocca in un largo sbadiglio.
-Stanca?-.
-Sì, ho dormito poco.... Sono stata tormentata dagli incubi per tutto il pomeriggio.... E ieri sera dovevo occuparmi di qualche piccolo diverbio con i plus....-.
-Ancora con quella storia di Aizen?-.
Annuii.
Mi abbracciò, prima di lasciarmi entrare nella vasca, ascoltando musica e canticchiandomi, regalandomi quella mezz'oretta di relax che mi ero prefissata nella mente.
Una volta fuori, dopo aver asciugato i capelli color nocciola, mi soffermai sull'immagine riflessa del mio volto sullo specchio, sporco di sangue impastato dalla polvere, con gli occhi ricolmi di lacrime e di furia omicida.
Scossi la testa ed il mio viso tornò improvvisamente normale.
Da quando mi ero trasferita sulla Terra vivevo con una mia amica: Yuuki, una ninja proveniente da Konoha (meglio conosciuto come il Villaggio della Foglia).
Mi misi nuovamente il pigiama.
-Yuuki io esco, lascio il gigai a casa- urlai, prendendo un gikongan e separando l'anima dal corpo.
Indossavo il tipico Shihakusho degli shinigami, senza però avere nell'hakama il simbolo della divisione di cui facevo parte.
La mia Zanpakuto, accuratamente riposta nel fodero, penzolava dall'obi.
Scattai in avanti, con dei passi veloci, lasciandomi trasportare dai miei piedi ed abbandonandomi alle sensazioni.
-Hikaru- disse la voce di un ragazzo che conoscevo bene.
Mi fermai di colpo, guardando alle mie spalle e sfoderando un sorrisone.
-Renji- risposi.
Il tenente della Sesta Brigata sorrise a sua volta.
-Perché sei qui?- gli domandai.
-E dai, non sarà neanche una settimana che sono tornato nella Soul Society.... Come sei melodrammatica....- borbottò, sistemandosi i lunghi capelli rossi.
Avevo dimenticato quanto fosse muscoloso e soprattutto quanto quella pettinatura lo facesse sembrare un ananas.
-Piuttosto.... Sono qua perché sei un'ebete che non ascolta mai i messaggi che gli si mandano attraverso le farfalle infernali.... Ecco perché sono qua....- continuò, sbuffando.
-Sembra quasi che tu odi stare sulla Terra.... Ti scoccia venirmi a trovare?-.
-Non lo dire neanche per scherzo! Sai che per te farei qualsiasi cosa-.
-Ti voglio bene Renji-.
-Anch'io Hikaru....-.
-Parlavi di farfalle infernali?-.
-Sì, te ne abbiamo mandate tre o quattro.... Ma tu le hai ignorate tutte- sbuffò -Sei veramente una cosa impossibile....-.
-Messaggi importanti?-.
-Certo!!!! Vitali, oserei dire!-.
Inarcai le sopracciglia.
-In che senso?-.
-Nel senso che Kurotsuchi ha lasciato il grado più alto della Dodicesima vacante e che Shinji è il nuovo Capitano della Quinta-.
-A me, questo, quanto dovrebbe interessarmi?-.
-E qua veniamo al succo del tutto.... A te questo interessa e pure parecchio! Sei stata proposta dal mio Superiore come nuovo Capitano della Dodicesima Brigata e molti approvano-.
Strabuzzai gli occhi, facendo un passo indietro.
-Eh?!- feci -Che cosa hai appena detto?!-.
-Ti vogliono nel Gotei 13.... Questa volta come Capitano-.
Faticavo a crederci.
Il mio sguardo si perse nel vuoto ed il mio respiro si fermò per qualche secondo.
-Oh Dio.... E papà cosa ne pensa?-.
-Il Capitano Ukitake è felicissimo che tu possa prendere quella carica così prestigiosa.... E poi non vede l'ora di riabbracciarti.... Gli manchi un sacco-.
Ero senza parole.
Il mio pensiero fu subito rivolto verso una persona in particolare.
-Devo proprio venire adesso con te....?- domandai, facendo scomparire il sorriso sul mio volto.
Renji scoppiò in una sonora risata.
-Fai quello che devi- rispose, quasi asciugandosi una lacrima -Sai come tornare a casa-.
Mi salutò ed aprì un portale dietro di sé, entrandovi mentre ancora rideva.
Corsi via da lì, dirigendomi verso un preciso distretto della città: il quartiere di Mitsumiya.
Mi fermai solo quando fui di fronte ad un piccolo negozio interamente in legno, con un'insegna recitante "Urahara Shoten".
Presi un bel respiro, prima di avvicinarmi per bussare.
La porta si aprì ancor prima che avessi tempo di poggiare la mano sui battenti.
-Hikaru- mormorò una voce maschile.
Ebbi un sussulto.
-Kisuke.... Scusa l'orario....-.
Il ragazzo uscì dall'emporio e venne illuminato dalla luce della luna.
Gli occhi grigi mi fissavano ed i capelli biondi erano scompigliati dal leggero venticello che si era alzato da poco.
Non aveva il cappello, né la sua mantella verde bottiglia.
In compenso indossava una sorta di shihakusho color erba.
-Tranquilla, ero sveglio- rispose, sorridendomi e socchiudendo gli occhi per un attimo.
Tra noi calò il silenzio.
-Hai voglia di fare una passeggiata?- domandò.
Annuii.
Sparì nel negozio e tornò qualche secondo dopo, con il suo bastone da passeggio in cui era sigillata la sua Zanpakuto.
Mi fece cenno di seguirlo e saltò su un tetto, iniziando a correre.
Gli andai dietro.
Uscimmo dalla città e ci fermammo solo dopo un'oretta buona di corsa.
Eravamo arrivati sulla costa.
-Avevo voglia di vedere il mare.... Mi piace da morire- spiegò, continuando a sorridere.
-Kisuke.... Io.... Volevo dirti una cosa importante-.
Si sedette sulla sabbia.
-La so già, buona fortuna-.
Mi prese la mano e mi fece accomodare accanto a lui.
-Come fai a saperlo?!-.
-Ho le mie fonti- ridacchiò.
Ancora qualche secondo di silenzio.
-Non so se andarci....- continuai.
-E perché?! Diventare capitano è meraviglioso! Fidati di uno che ci è già passato-.
-Ma non voglio trasferirmi definitivamente là, per poi perdere tutte le gioie del combattere gli hollow, fare una passeggiata al mattino per poi vedere Ururu e Jinta che puliscono il negozio sotto lo sguardo attento di Tessai, combattere Menos Grande nel parco.... Mi dispiacerebbe perdere questo tipo di vita....-.
Sospirai.
-Tutto sarebbe diverso....- borbottai.
Sorrise e, con una mossa fulminea, mi abbracciò.
-Avrà tempo di venirmi a trovare, vero Capitano Ukitake?- ridacchiò.
Gli diedi una pacca sulla testa.
-Scemo-.
-Torniamo indietro dai- disse.
-Devo ancora dare la notizia a Yuuki....-.
-Ci penserò io, tu dovresti andare a casa-.
-Non voglio che lo sappia attraverso di te.... Dopotutto mi è stata vicina per tutto questo tempo....-.
-Tranquilla.... Sono sicuro che non ci rimarrà male, dopotutto è di me che stiamo parlando-.
-Un sexy e pervertito negoziante-.
-Esatto!-.
Ridemmo.
-Vai stasera?- sussurrò.
Rimasi in silenzio.
-Te l'ho detto: non sono nemmeno del tutto sicura di volerlo fare....-.
Sospirò.
-Smettila di fare la stupida: questa è un'occasione che può capitare una sola volta nella vita! Devi prenderla al volo, senza neanche pensarci su due volte! Suvvia! Pensa al fatto che riuscirai a vedere tuo padre tutti i giorni, senza alcun problema; al fatto che non dovrai preoccuparti degli hollow o dei plus; al fatto che avrai tempo di ubriacarti con Kyoraku e soprattutto al fatto che potrai fare quello che vorrai perché sei il capitano della Dodicesima-.
Sorrise, nel vedere la confusione sul mio volto.
-I ragazzi della nostra brigata fanno sempre quello che gli pare, senza stare troppo nelle regole.... Tu di certo non farai l'eccezione!- ridacchiò, prima di concludere con un -Adesso vai....-.
Lo abbracciai un'ultima volta, per poi sfoderare la mia Zanpakuto.
Squarciai l'aria, aprendo un passaggio che mi avrebbe portata nella Soul Society.
Mi voltai ancora una volta indietro e vidi Kisuke che mi salutava con la mano, sorridendo.
Chiusi gli occhi ed attraversai il portale, lasciando dietro di me una farfalla infernale.
Dopo pochi secondi mi ritrovai nel Seireitei, il luogo dove ero cresciuta e diventata Shinigami.
Ero di nuovo a casa....
-Signorina Ukitake! Cosa ci fa qui?-.
Mi voltai.
Era il ragazzo che ricopriva il quinto seggio dell'Undicesima Brigata.
-Yumichika! Ti prego chiamami "Hikaru"! Mi fai sentire estremamente a disagio se mi appelli in quell'altra maniera.... E poi dammi del "tu"- risposi, sorridendo.
-Scusami.... La forza dell'abitudine- ridacchiò.
-Sono io quella fuori zona o sei tu che non dovresti essere qui?-.
-Questa sera sono di guardia- spiegò -Tu?-.
-Da domani potrei essere il nuovo capitano della Dodicesima-.
Sfoderò un sorrisone.
-Sì, il Capitano Kenpachi me ne aveva parlato.... Sono troppo felice!!!! Fondamentalmente ho sempre disprezzato Kurotsuchi.... A che Brigata appartieni per adesso?-.
-Decima-.
-Oh! il Capitano Hitsugaya sarà felice di riaverti a casa-.
-Già.... Adesso è meglio che vada-.
-Ciao Hikaru, mi ha fatto piacere rivederti-.
-Anche a me-.
Lo salutai e mi voltai verso gli uffici della mia brigata, correndo fino a quando non li raggiunsi.
Presi un bel respiro e vi entrai.
Sdraiata sul divano c'era Rangiku, completamente ubriaca, che stava "litigando" col Capitano.
-Siamo alle solite.... Shiro chan- dissi, sorridendo nel vedere quella scena ed il mio amico d'infanzia.
-Quante volte vi ho detto di non/- borbottò lui, girandosi verso di me e strabuzzando gli occhi, non finendo la frase.
-Hikaru, tesoro- mi salutò la tenente, agitando la mano e cadendo sul divano a mo' di pesce.
-Sei già qui?- domandò il Capitano, venendomi incontro -Non ti aspettavo prima di domani mattina-.
Sorrise.
-Contento di vedermi?-.
-Certo! Da domani potresti non essere più nella mia Brigata, la cosa mi intristisce un po', lo sai?-.
-Anche a me, Shiro chan-.
Mi fissò con sguardo cattivo.
-Lo fai apposta vero?-.
Ridemmo.
Rangiku si rotolò sul divano e cadde a terra, mezza addormentata.
-È ubriaca persa, vero?- domandai.
Toshiro annuì, sospirando.
Mi accompagnò nella mia stanza e tornò in ufficio.
Entrai nel futon che era sul pavimento accanto alla finestra, appoggiando la mia Zanpakuto vicino al cuscino ed addormentandomi.

  
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