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Autore: tamita    10/05/2014    0 recensioni
Storia di un giovane elfo che dovrà difendere il suo mondo e il suo amore(con vari dialetti italiani)
Genere: Comico, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Doradeo segui il giovane elfo che si dirigeva a tutta velocità verso il villaggio per cercare dei superstiti; durante la corsa Doradeo chiese a Tamita il significato della parola amicizia ed lui rispose -l'amicizia è un legame tra due persone, ed è un legame molto forte che ti aiuta a vivere perché un amico ti aiuta a superare ogni tua paura e ti da una mano in tutto alcune volte “sputano sangue” anche per aiutarti- con quelle parole Doradeo inizio ad ricordasi qualcosa in maniera sempre più vivida.

-Doradeo, Doradeo- disse una voce che man mano si faceva sempre più forte,  -ti ho visto sei dietro ad quell'albero- disse sempre quella voce che proveniva da una bambina piccola con capelli rosso fuoco ed due guance rosee come il salmone, -non è vero io sono proprio dietro a te- disse questa volta una voce di un ragazzino, la bambina si giro ed lo vide -Doradeo ma eri la come hai fatto ad arrivare qua?- disse con voce stupita ed lui rispose con un sorriso a trentadue denti -tu credevi che io ero lì ma invece ero qui accanto a te, ricordati i tuoi occhi vedono ciò che vogliono, ma è la nostra mente a capire se è vero o se è un illusione, cara Lilsabel- Lilsabel rispose -cosa intenti per la nostra mente è a capire se è vero o se è un illusione; poi cosa è un illusione Doradeo?-  -te lo spiegherò quando sarai più grande ora sei troppo piccola per capire- disse con aria serena; man mano il ricordo inizio ad essere sempre meno vivido.

In questo lasso di tempo in cui Doradeo ebbe il flashback i due arrivarono al villaggio ed il panorama non fu uno dei migliori, perché il bellissimo villaggio era stato reso un mucchio di cenere e di rovine fumanti; -c'è nessuno? Dove siete?- urlo Tamita ed ricevette come risposta solo una fievole voce proveniente da un mucchio di rovine, a quella risposta i due si avvicinarono al mucchio di rovine per vedere chi era e intravidero solo una mano che supplicava aiuto, i due levarono le macerie ed venne alla luce un giovane elfo con una maschera di sangue al posto della faccia ed disse con un sorrisetto -o cocco ce ne hai messo de tempo per venirmi a salvare-  -Limeche sei te?- chiese Tamita con le lacrime agli occhi -si so io, che non mar conosci? Dio caaa- rispose Limeche -no non ti ho riconosciuto perché hai la faccia un po' sporca di sangue, ma poco- ribadì Tamita per non far preoccupare l'amico -come solo un po', è una maschera di sangue- disse Doradeo -tu mago invece di dire queste cose non puoi curarlo? Ti scongiuro- chiese Tamita -non posso farlo- disse Doradeo-nessuna magia che io conosca può farlo guarire- ribadì Doradeo -non fa niente io sto bene, pensa a gli altri- disse Limeche con tono di voce talmente basso quasi impercettibile; Limeche chiuse gli occhi ed Tamita scoppio in un urlo seguito da un pianto isterico -non puoi morire ora abbiamo una scommessa aperta...- Doradeo interruppe questo urlo dicendo -è solamente svenuto per le gravi perdite di sangue tranquillo, io non conosco alcuna magia per curare, ma ben o male ne so qualcosa di medicina, vai tranquillo a cercare gli altri rimango io qui con lui- Tamita a quelle parole si calmo, asciugo le lacrime, annui e si mise a cercare gli altri elfi.

Man mano che Tamita trovava elfi li accompagnava al mago e quelli che riuscivano a camminare da soli davano una mano nelle ricerche o nel prestare il primo soccorso ai compagni; ad un certo punto Doradeo riebbe un altro flashback dove la voce della bambina lo chiamava, ma questa volta non era la bambina ma una ragazza di bellissimo aspetto sempre con capelli rossi fuoco e guance rosa come salmone che lo chiamava con un tono impaurito -Doradeo, Doradeo- -aiutami degli uomini mi stanno portando via, aiutami ti prego- a queste parole Doradeo con le vene che gli uscivano dalla fronte e con due occhi assatanati dalla rabbia pronuncio delle parole che sembravano senza senso, ma invece lo avevano perché era un potentissimo incantesimo di morte proibito, gli uomini incappucciati che stavano portando via la ragazza caderò a terra privi di vita e si trasformarono in polvere e volarono via con il vento, appena la ragazza tocco terra inizio a correre verso Doradeo e urlava -grazie per avermi salvato, ti sarò in debito per tutta la vita mi hai salvato- e Doradeo stringendola nelle sua braccia e con un sorriso che gli illuminata la faccia disse -non è niente ho fatto solo ciò che era in mio possesso, per salvarti- . -Mago ci sei? Qui ci serve una mano, ce la dai o no?- disse un elfo -scusate stavo pensando a una cosa che non mi ricordavo, comunque portate altre fasce qui- rispose Doradeo.

Dopo un intera giornata passata a contare le vittime e i feriti, quelli che riuscivano a camminare si riunirono intorno al fuoco per stabilire turni di guardi e su cosa fare del villaggio e chi mandare a chiedere aiuto a Solarimun (capitale del regno degli elfi) e per ultimo ma non meno importante cosa volevano quei goblin e se la comparsa del mago era collegata; quando arrivarono a decidere a chi dovesse andare a Solarimun si propose Tamita dicendo -io sono quello con meno ferite e sono anche uno dei più veloci del villaggio vi prego di mandare me- a quelle parole gli altri elfi iniziarono a borbottare e litigare a lungo finché un giovane elfo urlo -per me va bene, almeno che non ci sono altre persone che si offrono volontarie a partire ora con la probabilità di incontrare altri goblin!- ci fu un silenzio quasi dell'oltretomba che fini con un si generale; il giovane elfo si avvicino a Tamita e disse -mi devi un favore e come sempre io ti trovo il modo per andare dalla tua bella- Tamita arrossendo disse finita la conversazione il giovane elfo parti per Solarimun seguito da Doradeo che doveva essere esaminato dalla corte per avere delle risposte in più sui goblin.

Nel tragitto Doradeo chiese -chi è la tua bella? E cosa vuol dire?- Tamita divento rosso come un pomodoro e rimase in silenzio ed a quel silenzio Doradeo incito Tamita a rispondere, ma a quelle parole diventò ancora più rosso ed disse -nella capitale c'è una ragazza che mi piace, ha capelli biondi come l'oro, occhi di un celeste che in base al tempo e alle sue emozioni cambiano colore passando da un grigio tendente al celeste ad un verde acqua fino ad un celeste giacchio che ti rapisce, con una piccola bocca ed un nasino grazioso, non è molto alta ma è quello che ti spinge a proteggerla da tutto e da tutti ed con un corpo che ammaglierebbe qualsiasi uomo anche quelli con un cuore di pietra, e la cosa più bella è il suo carattere perché è tenace e combattente, ma allo stesso tempo è dolce e scherzosa... Oltre a questi pregi in lei non vedo nessun difetto- a quelle parole Doradeo rispose -ci tieni molto a lei per descriverla così- Tamita controbatte -si ci tengo molto a lei darei qualsiasi cosa per lei anche la mia stessa vita per difenderla- a quelle parole Doradeo ebbe una fitta al cuore come se qualcuno gli desse una coltellata ed ebbe un ricordo.

-Lilsabel, Lilsabel dove sei?- disse un giovanotto con capelli neri come la pece -sono qui, non mi vedi!-  rispose Lilsabel il giovane inizio a correre in mezzo alla boscaglia finché non arrivo al punto dove la ragazza lo chiamava e la vide sdraiata sotto un albero che aspettava il suo ritorno, il ragazzo si avvicino e la bacio appassionatamente come nessun altro uomo avrebbe mai fatto, finito di baciarla lui disse -mi sei mancata non vedevo l'ora di rivederti ed baciarti, ti amo sei tutto per me- e lei rispose -ti amo anche io, ed anche io non vedevo l'ora di abbracciarti e stare con te Doradeo- Doradeo chiese -oggi cosa vorresti fare amore mio?- e Lilsabel rispose -dovrei andare al villaggio per fare delle compere per me e la mia famiglia se non ti sa di troppo disturbo tesoro- Doradeo disse -tu non mi rechi nessun disturbo ed ogni tuo desiderio per me è un ordine amore mio- detto ciò la ragazza fece un sorrisetto e lo bacio, si incamminarono per andare al villaggio; arrivati al villaggio la giovane inizio a fare le commissioni per la famiglia ed intanto Doradeo si allontano per farle una sorpresa.

-Doradeo, siamo quasi arrivati quando saremo davanti al re cerca di parlare il meno possibile e sopratutto portagli il massimo rispetto, da questo dialogo ne vale la tua vita- disse Tamita e Doradeo rispose -guarda che lo so come si parla con un re, già ci ho parlato altre volte con altri re- -vabbè io ti ho avvertito poi te fai come ti pare- disse Tamita con voce infastidita.

Nota: questo è il mio secondo capitolo (capitan ovvio) è quasi totalmente basato sulla presentazione di questo personaggio misterioso Doradeo (capitan ovvio2) sperò vi sia piaciuto e continuate a commentare accetto tutte le critiche :) continuate a seguirmi o iniziatemi a seguiri

  
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