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Autore: BlackEyes    27/07/2008    0 recensioni
Hermione lascia un diario a sua figlia, dove scrive attimi e momenti della sua adolescenza, dei suoi amori e delle sue amicizie. e dove parla di suo padre...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Hermione Granger, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una di quelle calde mattinate di fine agosto. Afose come solo a Londra possono essere. Il cielo era cupo come sempre.

Erano circa le 8.00 quando scesi giù per fare colazione, Ginny e Luna erano già li, io mi sedetti vicino a loro, Molly mi diede la mia tazza di latte, ma come da qualche giorno a questa parte aveva uno strano comportamento, preoccupato e ogni volta che qualcuno bussava alla porta sobbalzava. Eravamo i più piccoli certo, ma non tardivi, avevamo capito che stavano aspettando qualcuno. Dopo la colazione passai la mattinata in giardino a parlare con Harry e litigare con Ron, credo che fosse mezzogiorno quando vedemmo Molly correre nel corridoio ed aprire lei stessa la porta. Entrò Sirius con quattro persone nascoste da un mantello con il cappuccio che copriva tutto il viso. La nostra curiosità fu uccisa quando Molly ordinò a tutti di andare nelle nostre stanze.

Il pomeriggio ci fu raccontato tutto. Quelle “quattro persone incappucciate” come noi li avevamo soprannominati erano quattro nostri compagni di scuola, ma non quattro semplici compagni, erano quattro serpeverde, e non quattro semplici serpeverde, erano Draco Malfoy, Chad Malfoy, Andrea Riddle e infine Blaise Zabini. Sirius con l’aiuto della madre di Draco li aveva sottratti al loro destino di mangiamorte, portandoli via da li.

Erano le otto meno un quarto e decisi di rientrare in casa visto che ero stata parecchio tempo sulla panchina in giardino a leggermi un bel libro. Lui era seduto sui gradini della porta che portava in giardino,

alzò il viso

- ciao

E poi si rimise le cuffie, in teoria non lo conoscevo, in pratica sapevo tutto di lui : Blaise Zabini 7 anno, occhi blu, capelli neri un po’ scompigliati. Uno che quando passa ti giri, uno di un’altro pianeta, uno che sta sempre sulle sue...e non capivo perché mi guardava così. Tirò fuori dalla tasca dei jeans un pacchetto di Camel e per un attimo pensai che era giusto fumare, se lo faceva lui era giusto. Distolsi lo sguardo da lui perché sentii delle urla che provenivano dalla cucina, passai di lato ed entrai.

C’erano tutti che litigavano con tutti e sinceramente sulle prime non capii il perché. Poi il motivo fu chiaro anzi, cristallino, Sirius e Remus erano stati presi di mira semplicemente perché non sapevano dove mettere a dormire per tre giorni quei quattro. Fu allora che partecipai anche io alla conversazione se così la si poteva chiamare, non avevo nessuna intenzione di cambiare camera o peggio dividerla con qualcun’altro, mi trovavo bene con Ginny e Cho.

Nulla da fare le nostre urla erano come inesistenti, furono smantellati alcuni gruppi, Draco e Chad finirono in stanza con Neville che abbandonò la camera con Ron ed Harry, al suo posto, in camera con loro ci finì Andrea, alla faccia della fratellanza. L’ultimo rimasto senza letto era Zabini, lo sguardo di Sirius passò in rassegna ogni volto, poi mi accorsi che si era soffermato sul mio...

- Hermione che ne dici di dividere la stanza con Blaise per tre giorni?

I miei occhi erano fuori orbita

- mah...veramente

- perfetto – disse Remus prima che io potessi difendermi

Ero demoralizzata, non avevo voglia di farmi prendere in giro per tre giorni...

Salimmo insieme e gli feci vedere qual’era la camera, avevo voglia di urlare.

Lui cominciò a sistemare le sue robe nell’armadio di fianco al letto, un suo solo paio di scarpe valeva tutto il mio guardaroba e ci voleva pure il resto!! Era un vasto assortimento di Richmond, Dolce&Gabbana, Versace, Moncler e chi più ne ha più ne metta. Vidi che stava dichiaratamente litigando con i tiretti dell’armadio che non riuscivano a chiudersi, e certo, non avevano mai visto tanta roba tutta d’un fiato. mi alzai...

- se metti meno maglie in un tiretto magari si chiude

Alzò lo sguardo, e io per 2 interminabili secondi mi persi nel blu

- si ma ne ho solo due e dove metto le altre cose?

Aveva anche ragione...come sempre, poi lo scoprirò...

- se vuoi puoi usare i miei due, tanto sono vuoti

Lo dissi con la stessa espressione del tiretto, vuota

- grazie – e sorrise , e le mie gambe diventarono di gomma, pronte a piegarsi...

Quando finì, si buttò sul letto,

- non sopporti per niente il dividere la stanza con me vero?

Chiusi il libro che stavo cercando di leggere...

- non è che non mi va di dividere la stanza con te il fatto è che non mi va di passare gli ultimi tre giorni di vacanze ad essere presa in giro

Sorrise di nuovo, ma stavolta ero seduta e non mi preoccupavo della reazione delle mie gambe

- non ti preoccupare non ti farò passare tre giorni d’inferno

Sospirai ed alzai gli occhi dicendo

- almeno

- mi sarei aspettato un grazie

- a pure?

- guarda che ti ho graziata

- che gentile – dissi, però su un tono allegro

- di niente, ma aspetto ancora il grazie

- guarda che ti ho chiesto solo di non prendermi in giro...

- appunto

- mah...grazie, va bene così??

- certo...- e sorrise ancora

- che tipo

- ehi che vuoi dire?

- tipo da spiaggia

- a Londra?

- vabbè...tipo da porto

- guarda che questa può essere un’offesa sai??

- ok ok

- che fai mi chiedi di non offenderti, e poi tu mi chiami tipo da porto? Si dice così agli amici?

- scusami- dissi con un bel sorriso...poi risenti la frase in testa

- perché tu sei mio amico? – dissi con aria scettica

- perché è vietato?

- no ...ma sai..

- a certo, tra grifondoro e serpeverde l’unica cosa che ci può essere è uno scambio di maledizioni senza perdono giusto?

- bè tu sei un po’ esagerato...però...

- ti sto antipatico?

- no...

- allora nessun problema giusto?

Sorrisi...aveva ragione (di nuovo)

- ok

Si sedette sul mio letto di fronte a me e mi tese la mano...la presi

- amici – dissi

- giusto...e poi devi ammettere che non hai avuto mai nessun amico così bello

Lo disse con un sorriso stampato

Era vero...verissimo...

- si, certo come no – fu la mia risposta...

A cena ero fra lui e Harry, e mentre mangiavamo eravamo intenti a chiacchierare, sotto gli occhi un pò curiosi e stupiti...e anche sotto lo sguardo esterrefatto di Ron che si strozzò con un pezzo di pane, quando vide che Blaise mi fece assaggiare un pezzo di frittata, che nonostante non mi piacesse, in quel preciso istante era diventata l’ottava meraviglia del mondo, anche perché non potevo mica sputarla sulla sua mano!

Passammo il fine serata, ovvero fino alle 2.30 a chiacchierare sul mio letto...parlammo del più e del meno...e ci raccontammo un sacco di cose, io capii che non era un deficiente serpeverde e lui smise di dirmi che ero una secchiona, capendo che la mia è una malattia per i libri.

I due giorni rimanenti passarono veloci...tra risate, confessioni con Harry, Ron che si strozzava di continuo o che era sempre paonazzo e una strana amicizia continuava a stare in piedi....

  
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