Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: 6july2014    12/05/2014    1 recensioni
Summer è una ragazza che decide di scoprire se stessa e pronta a iniziare una nuova vita a Londra.Questo viaggio si scoprirà essere la cosa più bella che potesse capitarle, nonostante i vari problemi che si ritrova per la strada.
Infatti in quella bellissima città incontrerà Niall, un ragazzo con un sogno , e lo aiuterà in tutti i modi a realizzarlo.
"Dietro le nuvole il cielo è sempre azzurro".
FATEMI SAPERE SE CONTINUARE E RECENSITE PERFAVORE,Spero vi piaccia :)
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 3

In quella lunga settimana di Settembre la zia mi aveva fatto visitare tutta Londra, obbligato a conoscere tutti ragazzi del quartiere e a correre qualche centinaio di 
kilometri di corsa.
Al posto di essere rilassata e pronta per la nuova esperienza ero solo stanca e tesa. Insomma, sarei stata la "nuova arrivata" a scuola e tutti gli sguardi sarebbero stati puntati su di me, una cosa che proprio odio.
La radio-sveglia suonò alle 7:00 in punto precise.I numeri rossi continuavano a lampeggiare senza sosta ma il canale in cui si era sintonizzato quell'apparecchio mi fece ricordare di LUI. Un groppo mi salii velocemente alla gola e nonostante le lacrime fossero già pronte per rigare le mie guance mi feci forza. Non avrei pianto, non in quel giorno già così difficile di suo.
Presi velocemente le prime cose dall'armadio, una felpa larga e dei jeans blu sbiaditi. Non mi piaceva presentarmi bene nei primi giorni semplicemente per non deludere le aspettative di tutti...non mi sarei mai truccata e vestita bene tutti i giorni dell'anno, quindi si sarebbero trovati subito di fronte la vera me.
Una ragazza normale. Mi guardai allo specchio e inorridii alla sola vista, nei capelli neri sembrava fosse passato un uragano e delle leggere occhiaie aleggiavano intorno agli occhi, ma nella mia pelle torbida si notavano non poco. Al contrario delle altre ragazze non riuscivo a nasconderli.
Non riconoscevo quella ragazza riflessa allo specchio. Non potevo essere io. Non poteva essere quella ragazza che soli tre anni prima era la più popolare della scuola, sempre piena di ragazzi intorno e che tutte le ragazze ammiravano.
Ero felice di non essere più l'incredibile stronza di un tempo, ma insieme alla popolarità era scomparsa anche la sicurezza e tutte le paure erano salite a galla come se non aspettasero altro che un passo falso...un orribile e stupidissimo passo falso che aveva cambiato la vita di troppa gente.
"SUMMEEEEER, MA CHE CAVOLO ASPETTI A SCENDERE? UN FUCILE PUNTATO?" Gridò la zia dal piano di sotto.
Per fortuna quelle urla insopportabili mi distolsero per un attimo dai pensieri che vorticavano incessantemente nella mia testa.
Scesi le scale con fare teatrale, da normale quindicenne senza alcuna voglia di ricominciare la scuola.
Così sputai un pò del mio solito sarcasmo , incurante del mio atteggiamento nei confronti di Kelly.
"Per questa volta non ce n'è stato bisogno ma ti conviene procurartelo il fucile. Ora vado a divertirmi in quella gabbia di matti, spero di essere ancora intera per l'ora di pranzo." Bofonchiai mettendomi lo zaino azzurro e pieno di scritte in spalla.
"Basta che ritorni anche solo un pezzettino di te e mi sentirò la zia più felice del mondo. Buon primo giorno Brontolo."


                                                                       *******

Un lato positivo di quella scuola in effetti c'era. Era a solo qualche centinaio di metri dalla villa e così non ero obbligata a buttarmi fin da subito in quell'autobus sudicio e pieno di gente che si spinge per prendere posto vicino al più figo della scuola.
La strada ormai la conoscevo da tutte le escursioni fatte nella settimana appena trascorsa, così svoltati alcuni vicoli pieni di graffiti ai muri raggiunsi l'edificio 
bianco con la scritta a caratteri cubitali "HOLLOWAY SCHOOL", come se senza quelle enormi lettere metalliche gli studenti non trovassero la via della tortura.
Attraversai la grossa entrata e subito un uragano di ragazzi mi travolsero, senza darmi il tempo di ragionare su quello che avrei dovuto fare in quel momento.
Fortunatamente d'un tratto sentii una mano afferarmi la spalla per portarmi lontano dalla folla e il rumore fastidioso e assillante di tutti i racconti sulle vacanze 
appena passate cessarono.
Mi ritrovai davanti una minuta ragazza con capelli biondi sciolti e lisci, ma quello che più attirò la mia attenzione furono i grandi occhi verdi che appena vidi mi ispirarono subito una dolcezza e una fiducia immensa.
Fu in quel momento che accadde. Sorrisi. Non succedeva ormai da mesi, eppure, quel gesto ormai estraneo al mio viso, mi risultò così spontaneo che subito decisi che io e quella ragazza saremmo diventate amiche.
La ragazza interruppè quell'imbarazzante silenzio. "Ciao, mi chiamo Sophia, piacere di conoscerti!"
Silenzio. Non riuscivo ad aprire bocca, era da troppo tempo che non parlavo con qualcuno che non avesse una trentina d'anni in più di me.
Ma il suo sorriso mi incoraggiò a spiaccicare parole senza un preciso ordine logico, ma sempre meglio della scena muta.
"ehm...piacere, sono Summer ma i miei amici mi chiamano Sum...no, cioè mio padre mi chiama Sum perchè...no va beh lasciamo stare. Comunque piacere!"
Lei a quel punto rise e io arrossii bruscamente.
"Guarda che con me non devi essere timida! Appena ti ho vista ho deciso di prenderti sotto la mia ala protettrice...ora seguimi novellina che ti faccio fare il giro della 'celeberrima Holloway School'!". Disse tutto in pochi secondi, la sua bocca si muoveva ad una velocità allucinante e ad ogni parola imprimeva un tono teatrale che rendeva il discorso molto buffo.
Però dopo aver riso con lei e averla seguita per il lungo corridoio decisi di riprendere un pò della poca dignità che mi era rimasta.
"Mi sei simpatica ma...NON SONO TIMIDA, sono solo un pò arrugginita e poi come fai a sapere che sono nuova di qui?"
"Okay, come dici tu. Comunque scoprirai ben presto che le voci si spargono velocemente qui e poi si vede e si sente benissimo che sei Italiana".
L'ultima parola la disse con una certa ammirazione che non mi sentivo più rivolgere da tanto e , stranamente, mi sentii felice di questa attenzione.
La campanella suonò talmente forte da farmi tappare le orecchie e abbassare la testa per il  rumore.
Quando rialzai gli occhi da terra il mio cuore perse un colpo. Un ragazzo mi era davanti, aveva gli occhi di un intenso grigio e dei capelli neri con un ciuffo che gli cadeva sulla faccia. Lo guardai dal basso verso l'alto per dei secondi che mi sembrarono un'eternità.
"Allora, pensi di restare lì tutto il giorno a squadrarmi come se fossi un marziano e farti prendere subito di mira dai nuovi professori o pensi di andare a 
lezione?"Disse con un certo sarcasmo, girando la testa di lato come se mi stesse analizzando.
Fu a quel punto che misi a fuoco anche Sophia che aveva un braccio sopra la spalla del ragazzo.
"No ehm, credo proprio sia meglio di no. Sophia lui è il tuo..." Non feci in tempo a finire che lei mi interruppe.
"Già è il mio ragazzo ed è off limits, mi dispiace." Disse scompigliandogli i capelli.
"Possessiva la ragazza."Finii l'altro scoccandole un bacio sulla guancia.
"Ehm, okay...ora vado a lezione. Vado, anzi corro!"Mi diressi velocemente lungo il corridoio, quando mi accorsi di non sapere dove fosse la mia aula così mi voltai e vidii i due ridere. "Se vuoi puoi andare con lui Sum, siete nella stessa aula di Biologia."
Ritornai indietro imbarazzata e Sophia ci lasciò soli dicendomi che ci saremmo viste alla mensa più tardi, come fossimo già vecchie amiche.
"Comunque mi chiamo Summer, Summer Evans."Dissi per interrompere il silenzio che si dilungava durante il percorso.
"sì, lo avevo capito. Comunque ti ho accompagnata perchè me lo ha chiesto lei, non voglio nessuna nuova amicizia e non ho tempo da perdere con gente come te."Disse bruscamente, guardandomi come se fossi un pezzo difettoso. 
Sentii la delusione, la vergogna e il vuoto tornare a far parte di me. Pensavo lì sarebbe stato diverso, che la gente sarebbe stata più amichevole e invece...
Fortunatamente oramai eravamo arrivati nell'aula e feci appena in tempo di sedermi nel posto più lontano dal moro che il professore entrò.
Non mi fecero presentare e nessuno mi diede alcun tipo di accoglienza, ma era meglio così. Mi ero aperta per pochi stramaledettissimi minuti e già la mia barriera si era rialzata. Ma questa volta capii che non l'avrei più abbassata, mai più.
Non volevo più stare male e quale modo migliore se non quello di evitare ogni sorta di problema?
Arrivò dopo mezzora un ragazzo che si dovette sedere vicino a me dato che era l'ultimo banco rimasto. Ma non alzai la testa, non lo degnai di uno sguardo. 
Le due ore passarono lente e il tamburellio delle dita del vicino di banco non fecero che aumentare il mio nervosismo.
Suonata la campanella camminai il più in fretta possibile per dirigermi nel posto meno affollato che trovai. Un piccolo giardino lontano da tutto e , soprattutto, da TUTTI.
Mi sedetti contro il muretto e presi il mio panino dalla borsa. Cuffie nelle orecchie e sguardo perso nel vuoto mi aiutarono a rilassarmi.
Tutto di nuovo come prima. Una lacrima mi rigò il volto ma la asciugai subito, non volevo essere debole, non POTEVO essere debole.
"Come mai piangi?" La domanda arrivò inaspettatamente. A parlare fu un ragazzo. Non potei fare a meno di notare i suoi occhi, azzurri come il cielo, talmente belli da perdersi dentro in pochi secondi. Ma fu la mia maschra di odio a parlare.
"Non sono fatti tuoi."Bisbigliai acidamente, e dicendolo mi rialzai e uscii dalla scuola. 
Non avrei passato un minuto di più lì dentro. Non sapevo dove sarei andata...qualunque posto ma lontano da lì.



*ANGOLO AUTORE*

Ho fatto molta fatica a scrivere questo capitolo e probabilmente lo troverete un pò pesante ma vi assicuro che è neccessario per rendere più intrigante il prossimo dove finalmente ci saranno scene Siall eheheh vi assicuro che non ve ne pentirete.
Aspetto vostre recensioni e ringrazio le mie amiche che anche se distanti mi sono vicine. GRAZIE #CrazyMofos.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: 6july2014