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Autore: Defiance    12/05/2014    8 recensioni
Steve, Capitano della squadra di basket amato da tutte le ragazze.
Natasha, capo-cheerleader amata da tutti i ragazzi.
Thor, il nuovo arrivato ‘bello e dannato’.
Loki, il fratello sfigato del ‘bello e dannato’.
Tony, il genietto della scuola.
Bruce, il secchione evitato da tutti.
Clint, il solitario che evita tutti.
Cosa succede se portiamo gli Avengers al liceo? E se fossero addirittura all’ultimo anno?
Leggete e lo scoprirete! Ne accadranno delle belle!
AU: tutti umani/normali. Genere: teen drama.
Avvertenze: Presenti anche Sharon Carter e Sam (Falcon), personaggi introdotti in CATWS. Personaggi secondari tratti da altri film Marvel (X-men, Spiderman).
Genere: Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, Movieverse, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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First Day
 
 
 
 
 
 
 
“Quindi, quello nuovo, come avete detto che si chiama? Ah, sì, Thor. Quello. È nella squadra ora?”domandò Sharon, accomodandosi al tavolo più in vista della mensa.
“Già” rispose un imbronciato Bucky, senza risparmiarsi un’occhiataccia rivolta a Steve, il quale replicò sbuffando spazientito: tra tutti i ragazzi che si erano presentati alle selezioni, il nuovo arrivato era stato senza alcun dubbio il migliore, non avrebbe mai potuto privare la squadra di un giocatore così abile e, prima o poi, il suo migliore amico avrebbe dovuto accettarlo.
“Vedova Nera a ore dieci!” esclamò Alexander, indicando la giovane a Barnes.
“Ma che cavolo sta facendo?” chiese Hank, corrugando la fronte e osservando la scena che gli si parava davanti.
Natasha, infatti, si era fermata a metà strada e aveva iniziato a chiacchierare amabilmente con Thor.
“Vuoi venire a sederti con noi?” gli aveva chiesto, gettando una rapida occhiata al moro con cui il giovane stava parlando.
“Sì, volentieri!” accettò sorridendo lui, presentando poi il fratello alla russa.
“Il nostro tavolo è quello lì. Al centro della sala. Ti tengo un posto” assicurò lei, lasciando nuovamente soli i due.
“Loki, vieni anche tu?” domandò Thor, ma quello si affrettò a declinare l’invito in malo modo.
“Neanche morto, sai benissimo che i tizi come loro non li sopporto. E poi non vorrei ostacolare la tua scalata sociale, per cui…”
Il biondo scrollò le spalle e borbottò un qualcosa sulla stranezza del fratello che si perse durante il breve tratto che lo separava dal tavolo dove la Romanoff lo stava aspettando.
Nel frattempo, Loki aveva trovato un luogo isolato ove consumare il suo pranzo nella più totale solitudine, com’era solito fare nella vecchia scuola, motivo per cui boccheggiò sorpreso quando tre ragazzi gli chiesero di sedersi con lui.
“Io sono Peter. Lei è la mia ragazza Mary Jane… mentre lei è Gwen, la sua migliore amica” fece le presentazioni un solare giovane dalle sopracciglia molto folte e il volto da ribelle.
“Io sono Loki, piacere di conoscervi” mormorò sorridendo il moro, intavolando una conversazione con i tre, nella speranza di farsi qualche amico una volta tanto nella sua vita.
Peter era il caporedattore del giornalino della scuola e si occupava delle fotografie, mentre Mary Jane e Gwen scrivevano gli articoli più apprezzati dagli studenti.
Gli sembrava dannatamente strano che una ragazza bella come Gwen non fosse seduta al tavolo con le cheerleader e i giocatori di basket, ma non poté che rallegrarsene: forse, in quello strano mondo fatto di apparenza e falsità, qualcuno che si era salvato c’era.
E Loki era contento che quel qualcuno fosse lei, ma ancor più che si fosse seduta al suo tavolo e stesse parlando con lui; magari il trasloco non era stata poi una cosa tanto terribile.
Magari non sarebbe più stato quello invisibile.
 
“Dove diavolo è Pepper?” domandò Hank, passando in rassegna l’intera sala con lo sguardo.
“Probabilmente è con Stark” asserì distrattamente Steve, troppo occupato a pregare affinché il suo migliore amico non commettesse qualche pazzia come, per esempio, tentare di strangolare Thor, facendosi così sospendere già dal primo giorno.
“Stark? Quell’egocentrico, megalomane...”
“E smettetela! È lei che ci esce, è a lei che deve piacere. Non deve darvi alcuna spiegazione” sbottò Natasha, stanca della superficialità dei suoi amici.
“Facci capire, Nat. Per caso, un giorno di questi, ci dirai di esserti innamorata di Bruce Banner? Che diavolo ti è successo quest’estate?” la schernì Bucky, guardandola in cagnesco.
“Sono cresciuta, James. Ti consiglio di fare altrettanto!” ruggì lei, alzandosi dal tavolo e lasciando la stanza come una furia.
“E chi diavolo è Bruce Banner?” chiese a quel punto Sharon, la cui espressione confusa fece scoppiare a ridere tutti i presenti, eccetto il Capitano.
 
***
 
Natasha stava per accendersi una sigaretta, quando notò un’auto che conosceva bene fermarsi proprio accanto a lei.
“Ehi, vuoi un passaggio?” le chiese Steve, facendole segno di salire a bordo.
“No, grazie. Preferisco fare quattro passi a piedi” digradò la rossa, avanzando di qualche metro.
Allora lui premette leggermente sull’acceleratore, raggiungendola nuovamente.
“Guarda che sta per piovere. E casa tua è dall’altra parte della città” tentò ancora di convincerla, sorridendo soddisfatto nel sentirla imprecare in russo e dirigersi verso il veicolo.
“La tua macchina è ancora fuori uso?” chiese il Capitano, così per rompere il ghiaccio.
“Non la potrò usare fino a gennaio. Una piccola punizione per essermi messa al volante mezza ubriaca e aver sbattuto contro un albero” rispose lei, poggiando le gambe sul cruscotto.
“Ehi, giù le gambe. Sai che mi dà fastidio” la rimproverò il ragazzo, poi, dopo una breve pausa, aggiunse “non ho più toccato un drink dopo quella sera”.
“Non dirlo a me. Per fortuna la ferita sulla fronte è sparita completamente”
“Ci è andata bene quella sera, Nat” le fece notare lui, parcheggiando proprio di fronte alla villa dove la Romanoff viveva.
“Personalmente, credo che poteva andare peggio, ma di certo non direi che è andata ‘bene’. Tuttavia gradirei non riparlarne più. Tutto ciò che voglio è dimenticare quello che è successo quella notte” confessò la russa, sospirando profondamente.
Steve restò in silenzio per qualche secondo, poi si fece forza e si offrì di accompagnarla ogni giorno, per poi lottare contro gli educati rifiuti di lei.
“Non mi costa nulla, davvero. Casa mia è a due passi da qui, lo sai”
“Grazie” si arrise alla fine Natasha, sorridendo debolmente e scendendo rapidamente dall’auto.
Corse lungo il vialetto che conduceva alla porta dell’abitazione, coprendosi il capo con i libri per evitare di bagnarsi e, non appena varcò la soglia, trovò Clint appoggiato al muro e intento a ridacchiare di gusto.
“Idiota!” lo insultò la ragazza, asciugandosi i piedi al tappetino.
“Perché Steve Rogers ti ha riaccompagnata a casa?” domandò lui, spaparanzandosi sul divano del loro enorme salotto.
“Perché non lo hai fatto tu” rispose acidamente lei, cominciando la lotta per il possesso del telecomando.
“Me ne sono dimenticato” si giustificò il giovane, alzando le mani in segno di resa dopo che la russa ebbe vinto lo scontro.
“Ripeto, idiota” concluse lei, accendendo il televisore e concentrandosi sulla serie tv che stavano trasmettendo in quel momento sulla CW.
 
***
 
Sharon afferrò il cellulare e compose un rapido messaggio.
I miei sono fuori fino alle 20. Vieni?”
Sorrise soddisfatta nel vedere la risposta positiva del ragazzo e cominciò a prepararsi accuratamente, facendosi una doccia e indossando della lingerie francese molto costosa.
Essere ricchi aveva i suoi vantaggi.
Non dovette attendere molto prima di udire il campanello suonare e accogliere il giovane nella sua abitazione.
“Sei davvero un cattivo ragazzo” lo provocò, mordicchiandogli il labbro inferiore.
“E tu? Stai con Steve da anni eppure continui a venire a letto con me” replicò lui, accingendosi immediatamente a privare la bionda dei pochi abiti che aveva addosso.
“Anche tu fai dell’ottimo sesso. Non rinuncio mai ad una bella scopata. E comunque, almeno io con il Capitano ci sto insieme… tu continui ad andare dietro a Natasha dalla quinta elementare e lei non ti si fila per niente”
A quel punto, le iridi del ragazzo si dilatarono a segnalare l’irritazione crescente dentro di lui e cominciò a baciarla con più voga, come se in quel modo riuscisse a sfogare la sua rabbia.
“Questo è interessante. Dico sul serio” asserì una voce beffarda che fece impietrire i due amanti.
Si voltarono lentamente e videro la sagoma di Tony Stark appoggiata tranquillamente allo stipite della porta, con le braccia conserte e un sorriso malizioso dipinto sul volto.
“Potevate almeno andare in camera da letto, come precauzione”
“Che diavolo ci fai qua tu?” sbottò Sharon, rinfilandosi immediatamente la canottiera e alzandosi dal divano.
“Tua madre mi ha chiesto di portarle il libro di ricette della mia, sai, in vista della cena di famiglia che avrà luogo questa sera, nel caso te ne fossi dimenticata” asserì il ragazzo, cominciando a ciondolare per la stanza e studiando i due passandosi l’indice sul mento.
“Dunque, facciamo il punto della situazione. Tu stai con Steve, ma vai a letto con il suo migliore amico che è innamorato della tua migliore amica. Cento punti per Barnes e Carter, ma mille per me che vi ho scoperti”
“Che diavolo vuoi, Stark?” ringhiò Bucky, digrignando i denti, il volto livido di rabbia.
“Diciamo solo che se la smetteste di fare pressioni sulla signorina Potts in merito al suo interesse verso di me, la mia bocca potrebbe, come dire, restare chiusa… in caso contrario… beh, preferite twitter o facebook?” rispose Tony, sorridendo soddisfatto.
“Come vuoi. Escici pure, chi se ne frega!” sbraitò la bionda, indicando la porta al cugino per fargli lasciare l’abitazione.
“È un piacere fare affari con voi!” urlò dal vialetto, allontanandosi dalla villa ridacchiando.
Quando si dice fare il botto” pensò, afferrando il cellulare e chiamando Pepper Potts per chiederle di uscire.













Angolo Dell'Autrice.
Salve a tutti.
Eccomi qui con il secondo capitolo, fresco fresco di scrittura.
si tratta ancora di capitoli introduttivi ovviamente, il bello verrà dopo, 
ma credo sia lecito chiedermi se la fanfiction vi stia incuriosendo o meno :)
Fatemi sapere, se vi va. Mi auguro che il nuovo capitolo vi piaccia.
A presto,
Bell.

 
  
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