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Autore: PRISHILLA    17/05/2014    4 recensioni
L'ossessione che Harry Potter ha per Draco Malfoy sta portando i suoi amici all'esasperazione. Cosa succederà quando Ginny, stanca delle sue continue lamentele, deciderà di prendere in mano la situazione per dimostrargli una volta per tutte che Draco non è stato marchiato e che le sue sono solo paranoie?
Scopriamolo insieme che ne dite..? ^^
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Capitolo 14

 

 

Quella mattina a colazione Pansy non aveva fatto che fissarlo con quella sua aria superba, un misto di rimprovero e sgomento.

Aveva ragione lei ad ogni modo. Come darle torto?

Dopo quell'interruzione improvvisa nel corridoio la ragazza aveva pensato bene quella sera di intrufolarsi nel suo letto per riprendere da dove avevano lasciato, ma...

Ebbene sì, l'aveva cacciata.

Beh in effetti il termine “cacciare” non era proprio adeguato. In qualche modo si riteneva un gentiluomo, quindi aveva semplicemente preferito dirle che non era il caso di continuare e che era troppo stanco. Preferiva dormire insomma.

Ricordava benissimo la sua espressione nel momento in cui seduta a cavalcioni su di lui si era effettivamente resa conto che per quella sera non avrebbero concluso.

Era sbalordita.

Lo lasciò lì senza aggiungere una parola, probabilmente offesa.

Eppure Draco non aveva avuto quell'intenzione, niente affatto, semplicemente non ne aveva più voglia.

A dire il vero si era ritrovato a domandarsi se ne avesse mai avuta. Infondo aveva voluto che si voltasse proprio per evitare di guardarla in viso e rendersi conto che quella che aveva davanti non era la persona che invece avrebbe voluto lì in quel momento.

Doveva essersi decisamente rammollito per aver avuto il coraggio di mandar via una ragazza vogliosa e pronta a darsi a lui in qualunque momento... e in qualunque modo.

Ancora ci pensava e la cosa, doveva ammettere, gli dava il tormento.

Come diamine aveva fatto quella piccola piattola della Weasley a passare da piccolo scricciolo insignificante ad occupante di tutti i suoi desideri più nascosti.

Doveva ammettere che anche quella notte aveva fatto sogni strani, e lei ne era stata la protagonista. E più la guardava più avrebbe voluto averla.

L'unico problema dunque restava il fatto che la ragazza non avrebbe mai e poi mai accettato di andare a letto con lui per puro sfogo ormonale, e per fare questo avrebbe dovuto invece fare di lei la sua ragazza.

La cosa era decisamente ridicola, e purtroppo la sua brama di lei doveva restare silenziosa e nascosta.

Alzò lo sguardo incrociando gli occhi di Pansy che lo squadravano severi.

Per un attimo ebbe un sussulto, quasi colto in flagrante, come se in qualche modo lei potesse udire i suoi pensieri per poi usarli contro di lui.

L'ultima cosa al mondo che gli serviva in effetti in quel momento era proprio che qualcuno come Pansy scoprisse questa sua nuova “passione” per la Weasley.

Se doveva essere sincero, la cosa faceva un po' senso anche a lui.

Pansy si alzò e senza dire una sola parola lasciò la sala inferocita.

-Che le hai fatto Dra?- ridacchiò Theo.

-Proprio niente...- gli fece notare il biondo.

-Ma è proprio quello il problema Theo...- s'intromise Blaise affiancando l'amico sulla panchina. E sussurrando in modo da non essere udito poi aggiunse: -Le ha servito un due di picche.-

Theo pareva cascare dalle nuvole. -Cosa?-

-E' andata in bianco.- tagliò corto il moro.

-Ma finiscila dai Ble...- tentò di stroncare il discorso Draco, fallendo miseramente nel momento in cui i due continuarono a parlare incuranti di lui.

-Poteva dirmelo... io ero solo stanotte, l'avrei gradita un po' di compagnia.- i ragazzi risero di lei che con il suo comportamento non faceva altro che dare ai ragazzi modo di parlare.

-Bene, bene... ad ogni modo Dra, puoi spiegarci questo improvviso rifiuto?- continuò Theo curioso.

-Già, non hai mai mandato via Pansy prima... è forse cambiato qualcosa?-

I ragazzi erano insistenti e soprattutto molto invadenti... tipico, pensò Draco. -Voi due siete peggio di due arpie impiccione e pettegole. Non è successo niente che dovreste sapere.- il suo sguardo si posò involontariamente sul tavolo in fondo, quello vicino al muro, quello dei grifondoro...

-Si, certo. E scommetto che una certa fanciulla dai capelli ramati non centra proprio nulla con la faccenda.- Blaise aveva quel tono di voce strascicato e sarcastico che misto alla sua naturale calma avrebbe fatto girare le scatole a chiunque. Theo ne era consapevole e non riuscì a trattenere una risatina.

-Smettetela.- fu la sua debole difesa. Nel mentre anche Ginny sentendosi osservata aveva voltato lo sguardo e in quel momento i suoi occhioni scuri e gonfi di sonno s'incrociarono con i suoi. Un debole sorriso le comparve sul viso mentre era visibilmente indecisa se abbassare o distogliere lo sguardo o continuare a tenerlo fisso su di lui che invece era impassibile. Ma nel vederla, nonostante la confusione, forse solo per riflesso incondizionato, anche le labbra del ragazzo si atteggiarono ad un debolissimo sorriso, così tanto accennato che probabilmente lei non se ne accorse neppure.

-Be, comunque quello che ho detto è ancora valido.- Draco parve ritornare attento a quello che l'amico aveva preso a dire. -Se non la vuoi tu, ci penso molto volentieri io a lei.- Blaise si versò una tazza di caffè con noncuranza mentre a Draco salivano i nervi.

Come osava? Cosa di tutto il discorso che gli aveva fatto non era stato ben chiaro? -Ti ho già detto che non devi avvicinarti a lei. La scuola è piena di ragazze, cercatene un'altra.- ringhiò.

I ragazzi risero.

-Ma guardati Dra, rosso per l'agitazione... finalmente abbiamo trovato qualcosa in grado di darti un po' di colorito.- ci scherzò su Theo.

-Se ti piace basta dirlo... e io non la importunerò.-

Draco era infastidito da tanta insistenza. Stava bene prima che loro due iniziassero ad immischiarsi nelle sue cose. Tutto filava liscio, ogni cosa andava per il meglio, e poi quei due avevano iniziato a dire stupidaggini e ormai la sua mente non poteva che essere puro caos.

Li detestava in quel momento.

Puntò l'indice contro Blaise alzandosi in piedi, ma non riuscì a spiccicare parola. Non sapeva che dire, come giustificarsi o che scusa usare contro quelle accuse.

Alla fine si voltò e andò via senza dir nulla mentre alle sue spalle sentiva le risa divertite di quelle due serpi velenose.





Era tutto il giorno che cercava il suo sguardo senza però riuscirvi. Era come se lui tentasse di sfuggirle in qualche modo, come se fosse acqua nelle mani, destinato inesorabilmente a ad essere disperso, a non essere mai catturato.

Ma era di Draco Malfoy che si parlava, lui era così, era come se vi fossero due persone intrappolate in quel corpo.

Da una parte sapeva, era certa, dei passi avanti che avevano fatto, ma dall'altra ogni volta che parevano avvicinarsi ecco che lui si allontanava ancora.

Proprio come in quel momento.

Era nel corridoio e lui le era passato davanti insieme ai suoi due amici. Blaise e Theo l'avevano salutata e Blaise le aveva anche accennato ad un complimento al suo fermaglio, mentre lei si era limitata a salutare e ringraziare anche se con riluttanza. Ma lui...

Draco si era limitato a superarla così come fosse solo una parte dell'arredamento, come se non si conoscessero affatto.

Per un attimo aveva dato la colpa al volersi nascondere dai suoi amici, magari era semplice orgoglio o pura vergogna. Ma se l'avevano salutata loro allora perché lui aveva tanta ritrosia nei suoi confronti.

Non lo trovava giusto.

Lo vide allontanarsi lentamente non potendo far altro che guardare la sua schiena. Quella postura e quel modo di camminare che ormai avrebbe riconosciuto tra mille. Quella compostezza che non poteva che appartenere a lui.

E guardandolo mentre si allontanava si ritrovò a pensare a come sarebbe stato ritrovarsi stretta tra le sue braccia, sentire l'odore della sua pelle così vicina alla sua, baciare quelle labbra sottili perennemente atteggiate in un sorriso di strafottenza.

Come sarebbe stato ritrovarsi così vicina a lui?

Avvertì le guance bollenti e capì che stava arrossendo.

Se ne vergogno, non le capitava spesso di formulare certi pensieri.

Ma a dire il vero doveva ammettere a se stessa che era arrivata al punto di non sapere più quanto senso potesse avere una situazione del genere.

Hermione aveva ragione quando diceva che doveva pensare bene a quello che stava facendo. Una volta deciso di attuare il suo piano non poteva più tornare indietro.

Era davvero disposta a sacrificare qualcosa di così importante solo per sapere se Draco era o meno un mangiamorte?

Eppure, le sembrava sul serio l'unico mezzo.

Cos'altro avrebbe dovuto fare infondo, andare da lui e chiederglielo in modo diretto? E lui cosa le avrebbe dovuto rispondere?

Sarebbe stato davvero idiota da parte sua.

E così si era ritrovata a dover tirare le somme. E tutti i risultati erano a favore del suo piano.







Quella sera Ginny non andò in biblioteca, decise a non presentarsi al loro solito luogo d'appuntamento.

Certo, non era proprio una cosa esplicita, ma lei sapeva bene che anche per lui era così ormai. L'aspettava ne era certa, ma quella sera avrebbe aspettato invano perché lei non si sarebbe presentata per nulla al modo.

Sì, voleva progredire con il suo piano, ma quel poco di amor proprio che le rimaneva era comunque stato ferito da quell'atteggiamento scostante e dal suo ignorarla. Ormai erano giorni che aveva preso a far finta che non esistesse, e allora per quella sera sarebbe stato lui a non esistere per lei.

Si affacciò.

Dalla torre di astronomia si godeva di una vista sensazionale. Faceva freddo quella sera, doveva ammettere che stava rabbrividendo, ma ne valeva la pena considerando che quella pace riusciva a calmarle i nervi.

Ma, purtroppo, non riusciva a scacciare la sua presenza dalla testa...

-Perché sei qui?-

Ed ecco che infatti la mente le giocava brutti scherzi facendole addirittura sentire il suono della sua voce...

-Parlo con te...-

Ancora?

Ma questa volta le era parsa più vicina e più... viva.

-Bene dunque hai preso ad ignorarmi adesso?-

Che diamine!

Sobbalzò. Doveva ammettere che non si aspettava proprio di trovarselo alle spalle. Si voltò incrociando il suo sguardo, ma rimanendo ancora un po' frastornata dal trovarselo davanti.

Si rese conto che quel mutismo era innaturale, così facendosi forza decise di rispondergli a tono.

-Perché dove dovrei essere?- tentò di essere sufficientemente stizzita.

Lui fece spallucce con molta indifferenza avvicinandosi a lei a passi moderati e calcolati. Pareva pensare. Forse come suo solito cercava le parole giuste per non compromettersi troppo.

Ginny sorrise di quell'atteggiamento, ormai lo conosceva fin troppo bene.

-Di solito passi dalla biblioteca. Avevo addirittura creduto di ritrovarmi a dover assistere ad un'altra scena pietosa come quella dell'altra sera.-

Draco si riferiva a quella volta sul ponte. -No tranquillo.- Ginny odiava l'idea di sentirselo rinfacciare, ma che razza di atteggiamento era mai quello? Quel giorno aveva fatto finta di nulla solo per tirarlo fuori al momento opportuno? Ma che razza di idiota... -Non sono obbligata a presentarmi in biblioteca, e oggi non ne avevo nessuna voglia. E poi...- fece notare lei con un sorrisetto tirato in viso. -non eri certo tenuto a seguirmi fin qui.-

Lui parve irrigidirsi, come colto in flagrante. Ginny era davvero curiosa di sapere cosa avrebbe detto per discolparsi.

-Cos'è quest'atteggiamento che vedo signorina? Sei più arrogante del solito...-

Tipico, pensò lei, non aveva nessuna intenzione di prendere il discorso di petto. -Assolutamente Malfoy, io sono sempre la stessa... sei tu quello che ama tanto le ambiguità.-

Lui si fece più vicino affiancandola alla ringhiera. -Quali ambiguità?- chiese sollevando un sopracciglio.

-Oh si certo, mi passi davanti e neanche mi guardi in faccia, mi eviti e cerchi in tutti i modi possibili di tenermi lontana... neanche avessi la peste.- lei distolse lo sguardo puntandolo fuori sulla linea immaginaria dell'orizzonte, che ormai per l'oscurità non era più visibile ad occhio umano. -E poi mi sento dire che sono io quella che ignora te...-

Lo ammetteva, in quel momento aveva sentito sue tutte le parole che gli aveva detto. Quello era sul serio un rimprovero.

Lui sorrise. -Perché la cosa ti dovrebbe dar fastidio?-

Senza rendersene conto ad ogni modo gli aveva girato il coltello dal lato del manico.

-Non mi sembra coerenza.- si giustificò.

-E perché mai? Non mi pare che io mi sia mai comportato diversamente con te.- annunciò lui con quel suo fare arrogante.

E questa era anche l'ultima goccia.

Si voltò a guardarlo come una furia. Aveva sul serio un nervoso addosso pari al punto di riuscire ad incenerirlo solo guardandolo.

-Draco Malfoy!- gli urlò contro.

-Si?- le rispose senza il benché minimo accenno a scomporsi.

-Lo sai benissimo che di recente le cose tra di noi sono cambiate. Devi ammetterlo anche tu che c'è qualcosa di diverso!-

-Non mi pare, no.- rispose, indisponente.

Quel suo atteggiamento non faceva altro che gettar legna al fuoco.

-Ah no? Be a me invece pare proprio di si... mi pare che ormai qualcosa di diverso ci sia...-

Draco si fece più vicino. -Ma dai...-

-Ormai c'è un certo livello si conoscenza... di confidenza...- le tremava la voce. Draco si era fatto così vicino che, anche se buio, riusciva a vedere le sue iridi brillare illuminate dalla luna che ormai aveva preso il posto del sole tramontato.

-Confidenza?- le chiese con quella voce bassa e roca che non gli apparteneva, con quel fare sinuoso che pareva volerle spegnere i sensi.

E per Merlino per un attimo ci era anche riuscito.

-Si...- gli aveva risposto riprendendosi poi da quel torpore. -Ammettilo Draco, ammettilo che le cose sono cambiate!-

-E tu ammetti che mi vuoi.-

Ginny rimase spiazzata da quella frase.

Era stata proprio pronunciata? Lui le stava davvero chiedendo per la prima volta in tutto quel tempo se la faccenda del suo ipotetico innamoramento fosse vero?

-Io...- balbettò incerta nel momento in cui si rese conto che la situazione era ormai degenerata. Quello poteva essere il momento giusto, il momento che avrebbe messo fine a tutti i suoi dubbi, a quei tormenti che ormai la seguivano perfino di notte mentre dormiva. -Io...- ma era pronta? Tutto succedeva così in fretta che non sapeva se si sentisse pronta o meno per un passo così importante.

-Weasley, dimmi che mi vuoi...- le ripeté lui spingendola a retrocedere di un passo mentre lui si avvicinava. -Dimmelo...- arrivata con la schiena contro il murò capì che non aveva più modo di scappare, il momento era giunto, ed era quello. Non le restava che dargli la sua risposta.

Stava per aprire bocca quando avvertì la sua mano sul fianco, poi l'altra. La stava premendo contro la parete mentre con le mani l'accarezzava.

Quello sguardo puntato nei suoi occhi le fece inaridire la gola. Ma gli doveva quella risposta.

-Draco, io...- che faticava però a venir fuori.

Lui si avvicinò appoggiando la sua fronte alla sua. Lo vide chiudere gli occhi inspirando profondamente. Era affannato? -Si?- le chiese in un soffio.

E dovette ammetterlo a se stessa, che era bello, bello da toglierle il respiro.

Sentendo il suo silenzio lui riaprì gli occhi, ma probabilmente leggendo in quelli di lei quella forma tacita di desiderio non riuscì a trattenersi o forse non trovò più il motivo per farlo.

In un attimo un braccio le avvolse la vita mentre l'altra mano era salita sulla nuca in modo da tenerla quanto più ferma possibile, impedendole di divincolarsi. E sì, si era deciso, e preso da un impeto incontrollabile aveva premuto le sue labbra contro quelle di lei.

Ginny dal canto suo si ritrovò schiacciata in quel abbraccio e forzata in quel bacio che sapevano quasi di violenza.

In un primo momento non rispose, troppo scioccata da quello che stava succedendo, cercando invece di liberarsi da quella forzatura. Poi però lui le lasciò un po' di spazio per respirare allentando la presa e separandosi un attimo dalle sue labbra per riprendere fiato.

In quel frangente di tempo anche Ginny si calmò smettendo di agitarsi.

Il tempo di un respiro però e lui fu ancora su quelle labbra baciandole forse con meno forza ma con più intensità, lasciandole così il modo di poter rispondere a sua volta, cosa che fece in modo talmente spontaneo da stupirsene.

Draco era lì che la baciava e lei che rispondeva ai suoi baci con altrettanto entusiasmo.

La voglia di staccarsi da lui era talmente poca che quasi non sfiorava la sua mente.

Ma poi a rompere l'incantesimo fu il realizzare che arrivata a quel punto il suo piano avrebbe dovuto avere inizio.

Avvertì le mani di lui scivolarle lungo il corpo arrivando a sfiorarle l'orlo della gonna.

In un attimo capì che Draco era ben disposto ad andare oltre.

La cosa avrebbe dovuto rallegrarla in qualche modo... ma allora perché non riusciva proprio a rilassarsi?

Il pensiero che solo pochi minuti e avrebbe saputo la verità che si nascondeva dietro il volto di Draco Malfoy in qualche modo la terrorizzava.

Arrivò ad accarezzarle le gambe sollevando la gonna. Continuò fino al gluteo che accarezzò e strinse senza farle male, anzi una parte della sua mente avrebbe voluto che si spingesse oltre.

E così fece...

Scostando le mutandine insinuò le dita al di sotto dove prese ad accarezzarla piano.

Ginny era combattuta. Non avrebbe mai pensato che essere toccata da lui non solo non gli avrebbe fatto schifo ma anzi, le avrebbe annebbiato la vista e i sensi.

Draco vedendo che le piaceva decise di spingersi oltre spingendo un dito all'interno di quella calda fessura...

Ma fu in quel momento che Ginny s'irrigidì. Fu come destata definitivamente da quel torpore.

Ormai la parte razionale del suo cervello aveva preso il sopravvento e si rendeva conto che se non fosse rimasta lì a “subire” quelle dolci torture non avrebbe mai potuto portare al termine il suo piano...

Il problema nasceva nel momento in cui non era più certa di voler continuare a quel modo.

E s'irrigidì.

Lui se ne accorse.

Fu qualcosa di così veloce che quasi Ginny non se ne rese conto.

Draco si era staccato da lei, aveva farfugliato qualcosa come “è tardi vai a dormire” e poi era sparito a sua volta lasciandola lì sola a far ordine nei suoi pensieri ormai troppo affollati.







Scusateeeeeeeeeeee l'enormeeeeeeee ritardoooooooooo!!!!!

Sto avendo problemi in questo periodo e non sono sicura di riuscire ad aggiornare in tempo.

Mi sento malissimo per questo ma prometto che appena posso vi posto il prossimo.. intanto spero vi piaccia questo...:)

un bacione a tuttiii!!!!!


  
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