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Autore: SynesthesiA    18/05/2014    2 recensioni
Syr è impulsiva e ribelle e le regole le stanno strette.
Ginger è troppo intelligente per non porsi domande.
Sniper vorrebbe solo che suo padre lo lasciasse libero.
Trevor porta sulle spalle il peso di un'eredità antica.
Quattro ragazzi che vengono da quattro mondi differenti, legati solo da un eterno conflitto. Quando l'equilibrio viene stravolto da inspiegabili eventi, la scelta è solo una.
Cercare chi è il vero Nemico.
Genere: Azione, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~Trevor~
Asociali

 
-Cris!

Gorgoglio incomprensibile.  

-Cris, svegliati, su.- le sta battendo sulla spalla da cinque minuti almeno.  

-Ma che ore sono?- domanda quella, ancora completamente immersa nel sonno.  

-Le cinque e mezza.  

-Allora è troppo presto per alzarsi.  

-Dai, non fare l'idiota.  

La ragazza si gira dall'altra parte, e si tira la coperta fino alle orecchie.  

-Come vuoi..- il ragazzo si volta, fa per allontanarsi dal letto, ma dopo mezzo passo gira sui tacchi, afferra il lembo della coperta e con uno strattone la manda ad afflosciarsi ai piedi del letto. La ragazza torna a girarsi verso di lui, lo guarda in cagnesco e tende tutti i muscoli.  

In un istante scatta come una molla verso il suo volto, lo afferra sull'incavo della spalla e affonda il pugno destro nel suo stomaco. Lui si piega appena in avanti per il dolore e la sorpresa, ma prima che l'altra possa mollare il rovescio diretto al volto che sta caricando le afferra i polsi, solleva le braccia sopra alla testa e con una giravolta fulminea trasforma la situazione in una a lui favorevole. Un movimento verso il basso e la ragazza è perfettamente immobilizzata, incapace di qualsiasi azione. Nonostante tutto il suo furioso scalciare e dimenarsi, il suo braccio è bloccato a terra dalla sua stretta, in realtà neppure esageratamente forte, e lei è lunga distesa senza possibilità di raggiungere il fratello in nessun modo. 

Dopo qualche momento, Cris scoppia a ridere. 

-Adesso mollami, però! 

-E tu vieni a mangiare qualcosa, che tra un quarto d'ora dobbiamo andare- risponde lui con impazienza, liberando il polso della ragazza. 

-Ma dobbiamo proprio andarci?- Domanda Cris rialzandosi da terra. Poi, prima di ricevere una risposta, il suo sguardo cade su due piccoli esserini che si azzuffano giocosamente sul pavimento. -Shirley, Ace, smettetela!- li richiama, con un sorriso divertito sulle labbra. Al che, le due creaturine interrompono il loro gioco e la fissano con aria supplichevole, sbattendo più volte gli occhioni rotondi e lucidi. 

-Lasciali giocare, poveracci! Qual è il problema? 

La ragazza si limita a stringersi nelle spalle, con un'espressione innocente stampata in volto. 

*

Odio profondo verso il maestro. Anche questa volta lo ha costretto ad affrontare Leonard, quella specie di armadio a quattro ante lobotomizzato senza volontà. Ace, al bordo del tatami, mostra i pugni aguzzi, con un'aria che vorrebbe essere minacciosa, ma che mette piuttosto allegria che spavento. Peccato che quasi nessuno, lì dentro, possa vederlo. 

-Wells! Smettila di fare la checca, e fai qualcosa! 

Schiva l'ennesimo pugno diretto al volto. Lo scimmione è riuscito a colpirlo solo una volta, e stanno combattendo da cinque minuti. 

-Non è possibile che tu non sappia fare altro che startene lì a danzare! La prossima volta vieni in tutù, i capelli lunghi li hai già. 

Perché quell'uomo è così stupido? Stupido e sadico, un'accoppiata vincente. Però non vuole rischiare, sa che se facesse quello che gli ordina ci rimetterebbe una nocca. È uno stronzo, quel Leonard. 

Fino a quando il primate non supera il limite. -Il tuo padre moscio non ha avuto abbastanza palle da restare a vedere che razza di fallito ha messo al mondo, eh? 

Neanderthal, te la sei cercata. Spicca un balzo, questa volta però in direzione dell'avversario. Quello gli lancia uno sguardo che dimostra tutta la sua profonda intelligenza. quando gli è addosso, con un movimento piccolissimo e preciso si volta poggiandogli i polsi ai lati del collo, le palme delle mani rivolte all'esterno. Con uno slancio verso l'alto, spingendo tutto il proprio peso in obliquo su quei due unici punti e sfruttando l'energia proveniente dal balzo, sbilancia Leonard fin quasi a farlo cadere all'indietro, ai propri piedi. L'armadio mantiene miracolosamente l'equilibrio puntellandosi all'indietro su una mano e ruotando attorno a quella. Quando però riesce a rialzarsi, l'altro è già lì ad aspettarlo, e con tutta la tranquillità del mondo gli assesta un colpo  con il palmo in centro al torace che, per quanto non contenga la minima forza, è talmente preciso e ben piazzato da mandarlo a terra lungo disteso. Con la coda dell'occhio nota lo sguardo inondato di sangue e fiamme del maestro. Ma chissenefrega, non sarebbe la prima volta che usa tecniche "inopportune". Come si fa ad essere così idioti. Prima che l'intelligenza sovrumana del piccolo Leonard gli permetta di ragionare su quanto sia per lui conveniente rialzarsi e non starsene lì a terra, lui ha già il ginocchio sollevato, e con un -Fallito, dolcezza?- sferra un calcione in verticale su quel dolce visino da angioletto, un calcio degno del miglior fallito della storia. Quello è talmente esterrefatto da non rendersi conto di possedere un potere sovrannaturale, e così un sonoro CRACK accompagna l'impatto tra tallone e setto nasale. Estasi mistica. 

*

Lo spogliatoio è uno stanzino piuttosto piccolo, e lo spazio è ancora più ridotto per le panche ammassate alle pareti. Dagli appendiabiti sopra di esse pendono giacche e felpe e jeans e magliette di qualsiasi colore. Su tutta la panca a destra, quella più distante dalla piccola finestra in alto in alto, sfoggiano abiti delle varie tonalità di verde, dalle magliette verde acido, ai pantaloni mimetici, alle felpe color pino. Quello è l'angolo dove anche lui dovrebbe appendere le proprie cose. Quello è l'angolo della famigerata e gloriosa Fazione Verde. Quante cazzate. È a causa di quegli esaltati che lui e sua sorella non possono avere un minimo di pace.  

A quanto pare tutti sono convinti che questa storia delle fazioni duri da sempre. Nessuno si chiede quando sono nate, per che motivo, o a causa di chi. Sono tutti troppo occupati ad odiarsi a vicenda e cercare di danneggiare più possibile gli altri. Non si rendono conto di quanto sia stupido e inutile. Ma a loro va bene così, evidentemente. Gli unici ad averlo capito sono stati i suoi genitori, e forse è proprio per questo che hanno dovuto andarsene. 

A interrompere i suoi pensieri arriva Cristina, sua sorella, con il proprio Sprite a forma di scimmia sulla spalla. Perché è nello spogliatoio dei maschi? 

-Trevor, per favore, evita la prossima volta. 

-Che ci fai qua? 

-Me ne sono andata, non potevo reggere quell'idiota che sbraitava e minacciava di morte tutti quanti. E poi sai che quando il maestro si incazza con te dopo ci vado di mezzo anch'io. 

-Hai ragione... Scusami. Ha fatto altre storie dopo che mi ha cacciato? 

-No, in realtà. Ha portato in infermeria l'idiota di Leonard, e poi è tornato quasi subito perché se ne è occupata Magdalene. Mi ha detto che siamo proprio due selvatici, ma si vedeva quanto fosse soddisfatto per avere avuto un buon pretesto per cacciarti. Cerca di trattenerti la prossima volta. 

-Neanderthal non può permettersi di insultare il papà ogni volta che gli pare, ok? 

-Lo sai che se quello si incazza è capacissimo di sfondarti il cranio, vero?- è una ragazza così dolce, quando vuole. Le vuole un bene dell'anima. Però lui è fatto così, quando toccano corde che non dovrebbero toccare non risponde più delle proprie azioni. 

-Torna là dentro, tu- le consiglia. Il piccolo ometto verde seduto ai suoi piedi gli fissa addosso due occhioni enormi che si inumidiscono improvvisamente, dopodiché si lancia in avanti abbracciandogli le ginocchia e scoppiando in lacrime disperate. Trevor scioglie la propria espressione accigliata e si lascia andare a una risata divertita. -No Ace, non parlavo con te, ma con la testa dura di mia sorella!-. Lo Sprite solleva la testolina, fissando il ragazzo come per chiedere conferma di aver capito bene le ultime parole. Quando quello annuisce sorridente, i suoi occhi già umidi per il pianto si inondano di nuovo per la commozione, e la creaturina si arrampica sulla panchina per sedersi a fianco a lui, accoccolandosi addosso alla sua gamba. -Sei un pazzo, Ace- esclama Trevor con una risata. 

-Non ha senso che torni dentro. Vado a cambiarmi, poi ce ne andiamo a mangiare qualcosa, ok? 

-Come vuoi. 

*

-Secondo te dovremmo adeguarci? 

Il locale è piccolo, ma è caldo e in qualche modo intimo. Perfetto per avere un po' di tranquillità, dato che tra un tavolino e l'altro ci sono dei separé di vetro opaco. Il barista è solare come sempre, nonostante la pioggerellina autunnale che potrebbe spegnere l'entusiasmo di un bimbo sulle giostre. 

-Adeguarci in che senso?- chiede Trevor, dando un morso al proprio toast. 

-Non so, fare buon viso a cattivo gioco. Intendo, siamo sempre per conto nostro... Se facessimo finta di non essere del tutto ostili magari potremmo stare anche un po' con gli altri, no? 

-Ehi, non ti ho obbligata a troncare ogni rapporto col mondo sai?- il suo tono non è sarcastico, ma piuttosto malinconico. -Non sei costretta a isolarti come faccio io... 

-Si, e io ti lascio fare il lupo solitario, ovvio. 

-E comunque non ha senso come discorso... Non penserai davvero che facciano così solo perché siamo asociali e non ci vestiamo di verde, o sì? 

Cris lo guarda con gli occhi sbarrati, continuando a masticare. 

-Secondo te perché ci mandano ogni santa volta a fare la perlustrazione al primo turno della giornata? Secondo te perché ogni volta che succede qualcosa di strano siamo i primi che controllano? 

-Non lo so... 

-Uffa, cerca di fare la matura... Cos'è che odiano di più al mondo, quegli esaltati? 

-Non so, le altre fazioni? 

-Precisamente. E qual è la loro paura maggiore? 

-Non ho idea. Che arrivino i Gialli a sfasciare il quartier generale? 

-No. La loro paura è che noi non odiamo abbastanza. E con noi intendo tutti noi. Le reclute, i gradi bassi. Pensaci, Cris. I capi fazione, o gli alti graduati, delle famiglie che sono Verdi da decine di generazioni, Eredi si fanno chiamare quegli idioti. È nel loro interesse che noi continuiamo a cercare in tutti i modi di danneggiare le altre fazioni. È il loro unico modo di controllarci. E son certo che hanno un bisogno infame di controllarci. 

-E questo che c'entra? 

-Tu non sai perché i nostri genitori se ne sono andati.

=========O=========

Hi. Premetto che Vyolet mi ucciderà perché ho messo i trattini al posto delle virgolette e lei è una maniaca del controllo che vuole la formattazione sempre uguale, ma alla finfine amen, penso che a nessun altro oltre a lei ciò possa dare fastidio. Ovviamente ti voglio bene, Vy. 
Comunque, venendo a cose più interessanti. Se qualcuno fosse in grado di spiegarmi come far sparire quella spaziatura tra paragrafi con l'html ve ne sarei alquanto grato. Ho passato un bel po' di tempo per cercare di capire come diavolo fare, e tuttora non ne son venuto a capo.
Chiedo perdono se ho ritardato di un giorno (tendenzialmente stiamo cercando di tenere cinque giorni tra un capitolo e l'altro.. vi avverto che se ci saranno altri ritardi saranno tutti a causa mia, e non di Vyolet, lei è troppo precisina).
Ho fatto un paio di scarabocchi anche per questo capitolo, ma li caricherò domani perché ora non ho lo scanner a disposizione. Chiedo perdono inginocchiandomi sui ceci.
Rileggendo queste righe mi rendo conto che Vyolet senz'altro mi spaccherà qualche osso appena mi vede, povero me ^^'
Beh, al prossimo capitolo (
se sopravvivo), o meglio a domani che dovrei inserire le immagini.
Matrix.

 

  
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