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Autore: Isabelle_41t    21/05/2014    0 recensioni
Il treno di OldCity collega la grande città con le piccole province che la circondano. Ogni giorno centinaia di persone prendono questo treno, tra cui quattro ragazzi, quattro sedicenni che non arriveranno mai a destinazione.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il tram partì, all'inizio era normale, lento, poi iniziò ad accelerare e a sfrecciare tra le strette pareti della città, i quattro ragazzi erano aggrappati ai loro sedili, terrorizzati e allibiti, quel piccolo trenino era velocissimo, passava per i viottoli come niente fosse, rischiando anche più volte di andare a sbattere. Quando si fermò era davanti a un viale che si affacciava sul mare, un mare blu e limpido, bellissimo. Si resero subito conto del perchè era chiamata "beachway", quel mare era lungo, come un grosso fiume. Talmente lungo che non si poteva vedere la fine, ma si poteva vedere dall'altra parte, la città era costruita solo lungo il mare, come se avessero preso una città marittima e avessero eliminato l'entro terra. -Ora che facciamo?- domandò Sam non si sa bene a chi. -Prendete il battello, parte tra dieci minuti- detto questo, l'uomo del chiosco salì sul tram e partì. Candy era confusa -A cosa ci serve il battello?-. -Non lo so, magari dall'altra parte c'è la stazione!?- Emy era sempre più scocciata, un po' come Sam. Pensandoci bene, quei due erano perfetti insieme. -Io me la faccio a nuoto- era Johnny, sembrava abbastanza deciso, anche se agli altri scappò comunque una risatina. -Tu cosa?- chiese Sam divertito. -Me la faccio a nuoto, ho fatto agonismo per quasi dieci anni, arriverò sicuramente prima del battello- detto questo, il ragazzo iniziò a spogliarsi. Rimasto solo con i pantaloni, ficcò tutti gli altri vestiti nello zaino e lo porse a Candy. Sam era sconcertato -Ma fai sul serio?-. -Si certo, perchè aspettare dieci minuti quando si può arrivare subito-. -Fai come ti pare- Emy lo guardava con un mezzo sorriso -Non ti salvo se ti viene un crampo, sia chiaro-. Sam soffocò una risata -Forza buttati- lo incitò. Johnny si arrampicò sul parapetto, salì in equilibrio e, prima che potessero fermarlo, era già in acqua. I tre ragazzi guardavano il loro amico nuotare tra le onde, era bravo osservò Candy, lei non aveva mai imparato a nuotare bene. Emy era appoggiata al bordo del battello, i suoi lunghi capelli biondi si muovevano leggeri con il soffio del vento così come il largo vestito a fiori. Era perfetta, i lineamenti morbidi, il viso liscio colore del latte, gli occhi color cielo, tutto era stupendo in Emy. Candy aveva sempre voluto essere come lei, bella e magra, con le curve al posto giusto e dei lunghi capelli morbidi, ma purtroppo era sempre stata robusta. In confronto Emy non si sentiva solo gtassa, ma anche brutta, con i capelli che un tempo erano castano e adesso avevano una tinta nera, la frangetta e la matita per gli occhi perennemente sbavata, non poteva competere con la bellezza acqua e sapone dell'altra ragazza. -Secondo me annega- -Non ce la fa- -Dai adesso va a fondo- Erano questi i commenti di Sam, intento a fissare Johnny mentre nuotava. Era sempre un pezzo avanti al battello, ma, lentamente, lo stavano raggiungendo. -Però va veloce- osservò Emy stupita -Magari ce la fa-. -Lo spero- Candy parlava con un tono abbastanza alto per contrastare il rumore delle onde che si infrangevano sulla barca -Non voglio avercelo sulla coscienza per tutta la vita-. Dopo qualche minuto, i tre ragazzi avevano perso di vista Johnny, molto probabilmente lo avevano superato. Sulla spiagga non c'era traccia di lui e, dopo quasi venti minuti dall'arrivo del battello, ancora non arrivava. -Eccolo lì- disse Candy indicando un punto nel mare. -Finalmente- Sam era sdraiato sulla sabbia intento a lucidarsi gli anfibi -Ce ne ha messo di tempo-. Johnny sembrava sfinito, si lasciò rotolare sulla sabbia con un gemito di dolore tenendosi il ventre con le braccia e accartocciandosi su se stesso. -Va tutto bene?- urlò Emy senza ricevere risposta. I tre ragazzi si allinearono attorno a lui stupiti -Che succede?- chiese Candy preoccupata -Cos'hai?-. Il ragazzo si tirò su e lasciò scoperta la pancia, dove si trovavano lunghe scottature dall'aria dolorosa. -Oh cazzo- Candy si era portata una mano alla bocca -Sono punture di medusa, ti fanno tanto male?- si inginocchoò affianco al ragazzo e gli mise una mano sulla spalla. -Secondo te?- disse lui ironico, ma con una punta di malinconia nella voce. -Scusa se mi preoccupo-. Emy era confusa, non sapeva che fare, per quanto ne sapeva potevano essere velenose quelle ustioni -Volete che chiami aiuto?-. -Naaaah, ci penso io- Sam si stava abbassando la zip dei pantaloni -Candy spostati-. Johnny lo guardò allibito -Stai scherzando spero- . -No, ora stei fermo così centro meglio il bersaglio-. -Non ci pensare neanche-. -Andiamo non fare il lagnone, cosa vuoi che sia un po' di pipì?-. Lo afferrò per un braccio e iniziò a fargli la pipì sulle scottature. Le ragazze iniziarono a ridere, Johnny si agitava e questo rendeva la scena ancora più divertente. -Grazie dello spettacolo ragazzi, mi avete rallegrato la giornata- diceva Emy mentre Johnny si rivestiva e si metteva dolorosamente in piedi. -Avete idea di dove sia la stazione?-. -Si certo perchè io vengo qui tutti i week end e conosco la città a memoria- commentò Sam stizzito -Vai a Chiedere a un passante- aggiunse fissandola -Gazie Barbie-. -Barbie?-. -Si, è il soprannome che ti ho dato-. -Non sono una Barbie-. -Perchè non vai a chiedere dov'è la stazione e dopo ne discutiamo?- Emy salì nervosamente le scale che portavano al lungo mare. I suoi sandali erano pieni di sabbia e questo sembrava renderla ancora più arrabbiata. -Mi dispiace ma Barbie è già preso- diceva Johnny a Sam mentre si incamminavano verso la stazione -È già il soprannome che ha dato il dottor Cox a Elliot nella serie TV "Scrubs"-. Sam lo guardava pensieroso -Non ho mai sentito parlare di questa "serie TV"- disse infine. -Ma come fai a non averlo mai visto?- commentò Candy allibita -Scrubs è un capolavoro-. Johnny sorrise -Posso sposarti?-. Sam li guardò storto -Io dò i soprannomi che voglio alle persone- Emy lo prese per un braccio e lo trascinò avanti bisbigliandogli qualcosa all'orecchio. -Chissà cosa gli dice- fece Johnny a Candy. -Probabilmente sparlano di noi-. -Sicuramente sparlano di me-. Candy notò che nonostante tutto, Johnny sorrideva, era davvero un persona forte se riusciva a sorridere così anche dopo essersi perso, essere stato morso dalle meduse e non stare del tutto a genio a nessuno dei suoi compagni di viaggio. Voleva essere come lui, ma non riusciva, il solo fatto di non sapere dove si trovava, la faceva sentire a disagio. Arrivati al treno, si resero conto subito che c'era qualcosa di strano, come nella precedente città, non era presente alcuna stazione. Naturalmente la biglietteria non c'era e questo lasciò perplessi i ragazzi che, senza neanche chiedersi dove portasse, salirono sul treno. Il vagone era vuoto e si sederono ognuno occupando più di un sedile, Candy aveva appoggiato i piedi al sedile davanti e la borsa su quello di fianco, Emy si era appoggiata al muro e stava distesa su due sedili, mentre Sam, ancora in piedi stava lottando con Johnny per l'ultimo posto rimasto libero, dato che gli altri erano sporchi o rotti. -Johnny vieni qui- disse Candy spostando la borsa dal sedile accanto a quello davanti -Grazie- il ragazzo aveva gli occhi lucidi, appoggiò lo zaino nel porta bagagli e si distese sul sedile -Posso?- disse appoggiando la testa alla spalla di Candy. -Oramai- rispose la ragazza imbarazzata, probabilmente Johnny aveva la febbre perchè, oltre agli occhi lucidi, aveva anche la fronte bolletente e le mani sudate.
  
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