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Autore: AlexVause    22/05/2014    5 recensioni
Due mondi differenti, separano ciò che il destino sembrava aver unito.
Con un piccolo aiuto, tutto ciò che è andato perso, verrà ritrovato.
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Swan Queen
Seguito di Trust e For You...Always.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Amarsi e perdersi per poi ritrovarsi. Destino.'
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Capitolo 20
 
Il sole illuminava le chiome degli alberi, che si estendevano nell’Enchanted Forest e assieme ad esso era giunto anche il grande giorno per i reali, che in quel momento erano tutti riuniti attorno al grande tavolo della biblioteca…tutti eccetto Regina che arrivò con in mano un piccolo vassoio con sopra un croissant.
- E quello?
Chiese Biancaneve, estasiata dalla vista di quel dolcetto, di cui non sentiva il profumo da parecchio tempo.
- Piccolo esperimento in cucina.
Rispose la mora soddisfatta, prima di sedersi e mettersi a leggere il discorso che avrebbe tenuto Snow.
Emma, Henry e James parlavano della cerimonia e Biancaneve si collocò alle spalle della matrigna, intenta ancora a fissare il Croissant.
- Ha un profumo meraviglioso.
Regina alzò gli occhi al cielo rassegnata.
- E va bene…ho capito.
Sbottò porgendole il dolcetto con gesto di stizza.
Il viso di Biancaneve s’illuminò.
- Ne prendo solo un pezzettino.
Ma quando l’ex Sindaco vide, quanto effettivamente ne mancava, strabuzzò gli occhi.
- L’hai sconvolta.
Disse Emma ridendo di gusto.
- Eh certo che sono sconvolta, se n’è presa più di metà!
Esclamò l’Evil Queen contrariata.
- Oggi è il grande giorno!
Acclamò Malefica entrando nella biblioteca, spalancandone le porte, seguita da Hook, Neal, Belle e Tremotino.
- Ehy Henry, vieni a fare una passeggiata con me?
Chiese Bae al figlio, sorridendo.
Il ragazzino accettò di buon grado ed uscì con il padre, salutando con enfasi le due madri.
Belle e Gold imitarono figlio e nipote, congedandosi.
La vecchia governante della famiglia reale, tornò a servire altro tè.
Era una donna molto premurosa e l’ex Sindaco aveva sempre detestato quel suo modo di fare, eccessivamente apprensivo.
Quel mattino, era già la quarta volta che passava a riempire i bicchieri, nel giro di venti minuti.
- Altro tè?
Chiese la domestica a Biancaneve che rifiutò sorridendo.
Regina senza sollevare gli occhi da ciò che stava leggendo, sentì la donna avvicinarsi e prontamente coprì il bicchiere poggiandovi sopra la mano.
- Oh no! Oh no!
Gridò agitato Hook, alzandosi dal sofà su cui si era seduto.
- Che c’è?
Chiese Emma incuriosita, seduta accanto a lui.
Uncino aveva attirato su di se lo sguardo dei presenti.
- Sto per…starnutire.
Regina lo guardò malamente alzando un sopracciglio, per poi tornare alla sua lettura.
Il Pirata non riuscì a trattenersi e dopo aver starnutito, gemette dal dolore portandosi le mani al viso.
Il pugno datogli la sera precedente dall’Evil Queen, gli aveva quasi rotto il naso.
- Ben ti sta…Romeo.
Disse Regina sorridendo, senza alzare lo sguardo verso l’uomo.
- Io mi congedo. Vado con Robin a controllare le misure di sicurezza, da attuare in questa giornata.
Informò James, andando a baciare la moglie, per poi uscire dalla sala.
Malefica era intenta a leggere un libro, mentre Regina iniziò a scrivere il discorso da aggregare a quello della figliastra e del genero.
Snow White nel frattempo, raggiunse la figlia sedendosi accanto a lei.
- Emma, posso chiederti una cosa?
La bionda con un cenno della mano, invitò la madre a proseguire.
- Perché mi odi?
- Scusa?
Domandò quasi turbata la figlia.
- Ogni volta che restiamo sole, fai di tutto pur di evitare di chiacchierare con me.
Emma sospirò.
- Mi sembra che stiamo passando del tempo insieme.
Rispose la bionda con un sorriso di circostanza.
- Sì, mentre tu continui a fissare il vetro del mobile davanti a te.
- Riflessa sul vetro, se guardi, ci sei tu. Ciao.
Rise Emma salutando il riflesso della madre, effettivamente visibile sul vetro.
- Emma, guardami.
L’ex Sceriffo si voltò quasi spazientita. Tra loro calò il silenzio.
- Quanto dobbiamo restare così?
Sbottò la bionda.
- Voglio che tu parli con me.
Disse Snow senza rassegnarsi.
Regina vide il lembo di un piccolo foglio, sbucare dal libro che Malefica stava leggendo.
Lo sfilò velocemente e notando la scrittura del padre, si alzò dal tavolo in tutta fretta.
- Io esco.
- E io ti seguo.
Aggiunse Malefica, portandosi al fianco dell’amica.
- No, no, sedetevi e rimanete un po’ qui con noi.
Chiese Emma quasi in una supplica.
Le due maghe si guardarono perplesse, prima di raggiungere Biancaneve e la figlia.
- Dobbiamo proprio?
Domandò l’Evil Queen contrariata.
- Emma mi odia.
Disse d’un fiato Snow alla matrigna.
- Non è vero!
Esclamò Emma guardando la madre, prima di afferrare il polso della compagna in piedi davanti a se.
- Ti prego ho bisogno di te.
Sussurrò poi alla compagna.
- Henry deve imparare a cavalcare entro oggi.
- Regina, ti sto supplicando.
La mora alzò gli occhi al cielo.
- D’accordo.
Le due maghe si sedettero sul sofà, dinnanzi a madre e figlia.
Tra le quattro donne scese il silenzio.
- Perché odi tua madre?
Chiese Malefica innocentemente.
- Io non la odio. Ho solo bisogno di assimilare tutto questo. È la tua vita questa, non la mia. Il tuo mondo, non il mio…ma cerco di farmi andare bene tutto, perché non voglio perdervi di nuovo.
Per Biancaneve fu come una pugnalata.
Voleva solo la felicità per sua figlia e non avrebbe mai pensato che in quel momento la stava costringendo a restare.
Si voltò verso la matrigna, il cui volto esprimeva un “te l’avevo detto”.
- Regina, non…dire niente.
La mora mise le mani avanti, in segno di resa.
- E comunque, non vi lascerei soli, non ora che è in arrivo il vostro nuovo futuro.
Sorrise la bionda, indicando il pancione della madre.
Henry entrò in biblioteca correndo verso Regina, seguito da Neal e James.
- Mamma, posso andare con papà e nonno a vedere le guardie che si addestrano?
Chiese il ragazzino con il fiatone.
- Henry, la mamma deve portarti a cavalcare. Ci vorrà un bel po’ di tempo e noi non ne abbiamo poi così tanto. La parata è nel pomeriggio e lo sai che nonna vuole vederti a cavallo.
Emma Swan, riprese il figlio, che si era voltato a guardarla.
- A sorpresa…
Iniziò Regina in stile cronaca giornalistica.
- …una presa di posizione da parte di Miss Swan, qui alla nostra destra.
Il piccolo, notando il buon’umore della madre adottiva , si voltò supplichevole verso di lei.
- Mamy, per favore.
Piagnucolò il ragazzino.
- Cos’ha detto la mamma?
Chiese Regina.
- No…l’hai sentita anche tu.
Abbassò lo sguardo sconsolato.
L’Evil Queen si alzò in piedi, mise le mani sulle spalle del figlio e lo voltò verso la porta che dava sul corridoio.
- E allora, vola pulcino…vola!
Gli disse infine, dando al ragazzino una lieve spinta.
- Che mamma chioccia ti segue.
Ironizzò James divertito, mentre si allontanavano dalla biblioteca.
- Regina, aspetta!
La richiamò Snow.
La matrigna fece la sua comparsa sulla soglia della biblioteca, seguita dal figlio.
- Ho promesso che avremo fatto donazioni. Ricorda di indicare alla servitù ciò che vuoi donare.
- Informò Biancaneve.
Regina si portò alle spalle di Neal e poggiandovi una mano sulla schiena, lo spinse leggermente verso Snow.
- Un dollaro o…fate voi.
Disse la mora scomparendo assieme al figlio, in corridoio.
- Quando si dona è tutto gratis!
Urlò James perché la suocera lo sentisse.
- Ancora meglio! Nessuno lo comprerebbe.
Si udì la voce lontana dell’ex Sindaco, a cui seguì una risata.
 
Era passata solo un’ora ed Henry sembrava già un cavallerizzo esperto.
- Mamma, se continuo a girare in tondo, mi sentirò male.
Regina rise. Una risata leggera, gentile.
- Ho capito. Faccio preparare un altro cavallo, così ti porto a fare un giro fuori dal recinto. Ti va?
Il piccolo Henry, sprizzava gioia.
- Se voglio? Certo!
Mentre il destriero di Regina veniva sellato e accompagnato da lei, il ragazzino continuò il suo giro, supervisionato dalla madre.
- Riesci a venire sin qui da me?
Domandò la mora, prendendo le briglie del proprio cavallo.
Lo stalliere aprì il cancelletto in legno ed Henry ne uscì felicissimo.
Regina salì in sella e furono pronti per andare a fare una scampagnata.
 
Era quasi giunta l’ora di pranzo.
I preparativi per la cerimonia stavano per essere ultimati.
- Avete visto Regina?
Chiese Malefica, entrando nella sala adibita a sartoria.
- È andata a insegnare ad Henry, le basi per cavalcare.
Rispose Emma, mentre provava l’ennesimo vestito.
Snow era seduta su di una poltrona ad ammirare estasiata la figlia.
- Questo busto, limita le mie riserve d’aria.
Disse la bionda col fiato corto.
- È un corsetto.
La corresse Biancaneve sorridendo.
- È una tortura. Veramente qui la gente li indossa? Non mi lamenterò più dei reggiseni sportivi.  
- Beh, vado a cercare la tua consorte…di nuovo.
Sbottò la Strega, che uscì sbuffando dalla stanza.
In quei giorni, stava spendendo un sacco di tempo alla ricerca di quella donna.
Regina era in piedi, accanto alla finestra.
Guardava il figlio Henry, giocare con Robin Hood.
Tra le sue mani fece comparire il piccolo biglietto, trovato nel libro qualche ora prima.
“Bruciando come un fiammifero, tu incenerisci le vite di chi conosci.
Un tempo, tu piangevi per ogni stella cadente…ora invece, uccidi per sete di potere.
Come ho fatto a perderti in questo modo, figlia mia?”
Lacrime iniziarono a scendere dagli occhi dell’Evil Queen.
- Oh, sei qui!
Esclamò Malefica, comparendo alle spalle dell’amica, che si asciugò in fretta il viso, indossando la sua maschera da persona seria e distaccata.
- Mi cercavi?
Rispose Regina, senza nemmeno voltarsi.
- Che guardi?
Chiese la donna, avvicinandosi all’ex Sindaco.
- Uh, è Robin. Ci stai ripensando per caso?
Domandò poi la Strega.
Robin Hood, nei giardini del palazzo, stava insegnando a tirare con l’arco al piccolo Henry.
- Senti, per piacere!
Con sguardo malizioso, Malefica sorrise.
- Sì, sì, ci stai ripensando. Vuoi che gli chieda se è interessato a un appuntamento?
- Malefica, non dire idiozie.
- Eppure, sareste perfetti insieme. Guarda che sguardo…
- Ti sto per colpire.
- …che muscoli…
- Davvero, credimi, la tua vita è giunta al termine.
- …che stile. Per essere un uomo dei boschi, devi ammettere che è attraente.
Una spada, comparve nella mano di Regina, che successivamente scagliò contro Malefica.
La donna svanì ridendo in un fumo porpora, lasciando che l’arma si conficcasse nel muro dietro se.
Ricomparve poi accanto all’amica.
- Almeno ti ho distratta, dai pensieri che ti hanno rattristata.
Sorrise la Strega bionda prima di svanire nuovamente.
L’Evil Queen sospirò. Gli occhi ridotti a due fessure.
Impugnò la spada e con poco sforzo, riuscì ad estrarla dalla parete. Solo all’ultimo si accorse che due serve la stavano fissando contrariate.
Con finto sorriso, si voltò verso le due.
- La mia spada preferita…la lascio sempre dappertutto.
Disse prima di svanire in una nube viola.
 
Erano tutti pronti. Non restava che fare la propria comparsa, sul grande terrazzo che dava ai giardini.
I reali si fermarono.
- So già cosa stai per dire a figlia e nipote, Snow White…
Malefica attirò su di se, gli sguardi incuriositi e perplessi di Emma, Regina, Henry e dei Charming.
Stavano andando verso un lungo corridoio, composto dai dipinti di ogni componente della famiglia di Biancaneve, James e Regina.
- …qui, si trovano i ritratti della nostra grande famiglia. Potrai vedere i volti di coloro che hanno reso solide le fondamenta di questo regno  e del loro.
Disse indicando prima il terreno sotto i suoi piedi e poi Regina e James.
Il tono della Strega era solenne, come se stesse tenendo un importantissimo discorso alla nazione.
- Non avrei saputo iniziare meglio, questo importante discorso.
Sorrise Biancaneve.
- Ma la realtà è…
Continuò Malefica.
- Che ci sono dieci nomi che ricorderai davvero, perché quelle persone o le conosci o sai chi sono, e tutti gli altri i cui nomi non ricorderai proprio.
Intervenne Regina, interrompendo l’amica.
- Suvvia Regina, non è poi così difficile ricordare i nomi di tutti.
Obbiettò la Strega.
- Ah sì? Proviamo?
L’Evil Queen la sfidò. Malefica accettò sorridendo sicura.
- Facile! Quello è il tizio subdolo, poi c’è il tizio subdolo pelato,  questi sono i due cugini idioti, il signore che viveva un amore platonico con la mia cameriera, il vecchio nonno brontolone…
- Così non vale, servono i nomi.
La riprese Regina, trattenendo una risata assieme agli altri divertiti.
- Oh, allora c’è Re George, poi Sam…Dan…Fran…sì Fran F…Foster?
Domandò la donna, indicando un vecchio signore impettito e dall’aria burbera.
- Sì.
Confermò Snow.
- John? Jenn? Jonn?
James annuì con il capo, ridendo.
- Oh, lei è quella che ha partorito quel mezzo mago! Che fine avrà fatto poi quell’ometto viscido…mah.  Questo è il tizio, a cui hanno rubato il maniero.
Uh questa, non ricordo il suo nome ma è una tipa forte, come direbbe Henry.
Sorrise Malefica mentre faceva l’occhiolino al ragazzino.
- Oh, ecco l’antipatica, che stava con il cugino di Snow. Per essere su questo muro, significa che se l’è sposato. Povero scemo.
- I nomi, Malefica.
La riprese ironicamente l’amica.
- Sei antipatica pure tu. Prenderò il tuo ritratto e lo sistemerò accanto a lei. Fra antipatiche vi farete compagnia. Ad ogni modo, non distrarmi che perdo il filo! Poi c’è…Oh, oh Stratos, questo è Stratos! Avevo una lieve cotta per lui.
- Finalmente l’hai detto!
Esclamò Regina.
- L’ho sempre sospettato.
Aggiunse.
Malefica si fermò davanti ad alcuni dipinti, pensierosa come se stesse frugando nella sua memoria.
- Ahh…Ahhhhhh…va bene, ora sto andando in confusione.
Malefica cambiò lato del corridoio.
- Non ne ho idea.
Rispose la Strega guardando attentamente un ritratto. Poi l’attenzione si spostò altrove.
- Oh, quello è l’assassino dei tre John, Jenn, Jonn! Questo qui è un grande!
- È un omicida, non è un grande.
La bacchettò Snow.
- Suvvia, sai benissimo anche tu, che ha fatto ciò che tutti avrebbero voluto fare.
Intervenne Regina.
- Non è una giustificazione.
Sentenziò Biancaneve.
- E questo chi è?
Chiese l’ex Sindaco all’amica.
- Non ne ho la più pallida idea.
L’Evil Queen passò in rassegna diversi quadri.
- No.
No, no.
Ancora no.
No.
No.
Nooo.
Non lo so.
Non mi viene niente.
Nessuno di questi mi dice niente.
Malefica si voltò poi verso Henry ed Emma.
- Ma sì, inventateveli voi i nomi. Comunque ecco, questa è la vostra bizzarra famiglia. E ora che avete imparato tutto, possiamo tranquillamente goderci la giornata.
Terminò in grande stile la Strega, prima di svanire. I Charming s’incamminarono verso la grande porta che dava accesso alla balconata.
- Mamma…
Henry prese la mano di Regina, in modo che la madre si avvicinasse.
- Sì?
- Non c’ho capito molto.
Disse il bimbo sorridendo.
- L’avevo immaginato.
Rise la mora, baciando il figlio sulla fronte.
Emma era accanto alla compagna, che le diede un lieve bacio sulle labbra.
- Andiamo, aspettano solo voi.
Disse la mora.
- Noi.. aspettano noi.
Puntualizzò la figlia di Biancaneve, stringendosi al figlio e alla compagna, prima di raggiungere i propri genitori.
Due guardie, una per lato, aprirono la grande porta e i reali al completo fecero la loro comparsa dinnanzi al popolo dell’Enchanted Forest.
Davanti a tutta la popolazione, vi erano i reggenti dei vari regni alleati: Cenerentola con il suo Principe, Ariel ed Eric, Aurora e Filippo.
A parlare per prima fu Biancaneve. Fece un passo avanti, prese un respiro profondo…”ora o mai più” si disse.
- Sono stati anni difficili, per tutti noi. Ciò che è accaduto in passato, ci ha resi vulnerabili ma allo stesso tempo, più forti che mai. È grazie a questa nuova forza, che insieme siamo riusciti a spostare montagne. Insieme…questo è il cambiamento e questo sarà il nostro futuro.
Un nuovo regno in cui la pace sarà sovrana. Un regno forgiato sulla famiglia, legame indissolubile formatosi in questi anni grazie a fiducia e reciproco rispetto.
Biancaneve fece un passo indietro per lasciare la parola a James.
Snow si avvicinò alla figlia, che le strinse una mano nella sua.
- Ben detto.
Bisbigliò Emma, fiera delle parole pronunciate dalla madre.
- Ho evitato volutamente la parola “Giustizia”.
Rispose Snow sorridendo alla matrigna che sentì e si voltò verso le due.
- Sentitamente ringrazio.
Disse l’Evil Queen, più nervosa del solito.
Le donne poi, stettero in silenzio ascoltando le parole del Principe.
- Cresceremo insieme, divenendo sempre più forti. Il rapporto che abbiamo con fatica costruito in questi anni, porterà avanti ciò che abbiamo difeso sino allo stremo: questo regno e voi.
James si voltò verso Regina, porgendole la mano e attirando l’ex Sindaco, al suo fianco dolcemente.
Guardò Henry, che le sorrise e in quel momento avrebbe tanto desiderato che suo padre la vedesse.
Prese un respiro profondo e con sguardo fiero l’Evil Queen, lasciò che le parole uscissero da se.
- Questa sarà una nuova opportunità che m’insegnerà a dare il meglio, per mio figlio Henry e per il futuro di tutti noi. So di aver sbagliato, ma ho imparato da ogni singolo errore commesso.
M’impegnerò come madre ora più che mai, e come Regina userò la magia solo per proteggere la mia famiglia e il mio popolo.
Le belle parole non sono necessarie, quindi vi darò modo di vedere con i vostri occhi, quanto questo nuovo inizio gioverà a tutta l’Echanted Forest.
Biancaneve si portò a fianco della matrigna e la prese per mano.
Regina fu colta alla sprovvista da quel gesto, che la portò a guardare le loro mani l’una nell’altra.
Alzò lo sguardo, incontrando quello di Snow che le sorrise, mentre James circondò le spalle dell’ex Sindaco con un braccio.
In quell’istante la mora, realizzò il significato di famiglia e ora…ora ci credeva davvero.
Confidava in quel cambiamento che l’ha trasformata, sino a far riaffiorare ciò che davvero era: Una persona dalle molteplici sfaccettature e non solamente un recipiente colmo d’odio e rabbia.
Fra gli applausi e i vari festeggiamenti da parte della popolazione, Emma la guardò nel modo in cui solo lei la sapeva guardare.
- Sai Regina, potrei anche sposarti.
L’Evil Queen alzò il sopracciglio perplessa.
- Spero che questa non sia una vera proposta, Miss Swan, perché mi aspetto un luogo e un’atmosfera adatti a tale occasione.
Gli occhi della bionda, divennero due fessure.
- Sapevo che la tua dolcezza sarebbe durata poco.
Sbottò Emma, per poi guardare la compagna ancor più maliziosamente.
- Tu, accetteresti?
A quella domanda Regina non poté fare a meno di sorridere.
- Se mi farai una proposta adeguata, allora possiamo parlarne.
 
 
THE END
 
 
 
 
Note di Alex: Eccoci alla fine.
Mi scuso per avervi fatto attendere così tanto, per gli ultimi capitoli.
Ringrazio tutti voi che l’avete seguita e soprattutto le persone che hanno recensito :)
È stata una bella soddisfazione leggere le vostre recensioni e vedere in quanti l’avete apprezzata.
Grazie a tutti di cuore… e un grazie anche a questa stessa Fan Finction, che mi ha fatto conoscere nuove persone.
Alla prossima :)
  
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