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Autore: SynesthesiA    23/05/2014    2 recensioni
Syr è impulsiva e ribelle e le regole le stanno strette.
Ginger è troppo intelligente per non porsi domande.
Sniper vorrebbe solo che suo padre lo lasciasse libero.
Trevor porta sulle spalle il peso di un'eredità antica.
Quattro ragazzi che vengono da quattro mondi differenti, legati solo da un eterno conflitto. Quando l'equilibrio viene stravolto da inspiegabili eventi, la scelta è solo una.
Cercare chi è il vero Nemico.
Genere: Azione, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~Syr~
Tuoni, fulmini e imprevisti imbarazzanti

«Le regole le sapete»
Tamara, con addosso un ridicolo cappotto giallo scuro, sta dritta in piedi davanti a una cinquantina di ragazzi tra i diciassette e i diciotto anni, le mai sui fianchi e lo sguardo duro.
«Ma ve le ripeterò, perché non si sa mai. Vi dividete in gruppi di due o tre persone. Un solo fucile a vernice a testa. Non sono ammesse armi di nessun tipo oltre ai fucili a vernice, e con nessun tipo intendo proprio nessuno, chiaro, Tempest?» Gabriel annuisce, cupo.
«Potete usare i poteri. Come al solito, chi non viene colpito vince. Non potete sparare prima di quindici minuti dal fischio. Non potete uscire dal parco per più di venti minuti di seguito. Avete tre ore di tempo»
L’istruttrice fa per andarsene mentre i ragazzi si tuffano sulle borse dei fucili. Poi però sembra ricordarsi di qualcos’altro, si ferma e si gira.
«Collins!»
Syr alza lo sguardo dalle munizioni che si sta infilando nelle tasche interne del giubbotto.
«Vedi di non combinare guai anche stavolta, intesi?»
La ragazza la fissa con sguardo torvo mentre si allontana. Ashley le compare a fianco con una piroetta.
«Non badare a Tamara, lo sai com’è fatta»
«Saperlo non mi impedisce di volerla strozzare, sai com’è»
La ragazza castana scrolla le spalle. Syr è riuscita a convincerla a indossare dei jeans invece della minigonna striminzita che aveva in programma, e delle All Star al posto dei soliti stivali con il tacco a spillo. Ora le sembra quasi strana, vestita così normale.
«Forza, Collins, adiamo a cercarci un buon posto da cui trovare gli altri»
«Agli ordini, generale Kyle!» scherza la ragazza dagli occhi dorati, mettendosi sull’attenti. Ashley le tira un pugno, e in quel momento sentono il fischio di Tamara.
La prova è cominciata.
*
Quando Syr è entrata nello schieramento Giallo, Ashley Kyle lo era già da cinque mesi. Entrambe Esterne, entrambe dodicenni, entrambe avevano scoperto i propri poteri piuttosto tardi, era quasi ovvio che sarebbero subito diventate amiche.
Eppure, prima di avvicinarsi così tanto, Syr e Ashley erano state ferocemente in competizione l’una contro l’altra, in parte per i caratteri diametralmente opposti, in parte anche per il fatto che Ashley aveva trovato finalmente qualcuno più “nuovo” di lei da tormentare senza pietà.
Poi, lentamente, forse a causa della convivenza forzata nella stanza in comune, un po’ anche perché erano entrambe Esterne e non conoscevano nessuno, si erano rese conto di quanto fosse stupido continuare a gareggiare, e avevano formato quella che chiamano, scherzandoci sopra, un’alleanza per sopravvivere. Da allora erano inseparabili.
Syr riemerge dai suoi pensieri quando Ahlyn, invisibile cinque metri più avanti, le entra nella testa con la sua voce tintinnante da Sprite.
Sono in tre, vengono verso di voi. Di’ ad Ashley di stare attenta, o la vedranno.
La ragazza dagli occhi dorati solleva lo sguardo. In effetti l’amica spicca non poco con la sua maglia giallo fluo e le scarpe a stelline. Syr sospira,poi fischia due volte in un modo particolare.
Ashley fa una capriola in aria e poi si tuffa a nascondersi tra i rami di una quercia poco distante.
La ragazza dagli occhi dorati getta di sfuggita un’occhiata di sotto, oltre le foglie arancioni dell’acero su cui è appostata.
Sono tre idioti dell’altra classe, vestiti di giallo. Stupidi Eredi. Ma perché diamine vestirsi di giallo durante una Caccia? Bah. Fanatici esaltati.
Syr carica il fucile. Solleva gli occhi su Ashley, che le risponde con un cenno, il fucile già puntato.
Due capsule di vernice gialla, seguite a breve distanza da una terza, vanno ad aggiungersi al troppo giallo dei vestiti dei ragazzi a terra.
Si sentono imprecazioni furiose.
Syr rotea gli occhi, insofferente.
Però si rilassa con un respiro profondo, e si concentra sui suoi poteri.
Si sporge dall’albero, fuori dal riparo delle foglie. I tre ragazzi sono sorpresi, all’inizio, poi furiosi. Uno di loro le grida addosso insulti davvero fantasiosi per un idiota del genere, e imbraccia il fucile.
Voi non volete colpirmi.
Si bloccano, esitanti, confusi. Sembrano non capire niente, la guardano negli occhi con sguardo perso. Le verrebbe da ridere, se non dovesse restare concentrata: tre scemi vestiti di giallo con il fucile in mano ormai dimenticato, che la fissano con occhi da trota al cartoccio grondando vernice color maionese.
Voi adesso andate da Tamara.
I tre la guardano ancora per qualche secondo. Poi si girano tutti insieme come robot e marciano verso l’istruttrice.
Bel lavoro, Syr, le dice Ahlyn, ricomparendo raggiante al suo fianco.
Ashley, Syr e lo Sprite si scambiano un’occhiata.
Poi scoppiano a ridere.
*
«In quanti siamo rimasti?»
Ashley fa un breve conto sulle dita.
«Se Ahlyn ha contato giusto quando è andata a vedere, siamo rimaste noi, Tempest con i suoi mastini e altre cinque persone.»
La ragazza annuisce. Si sporge appena dall’albero dietro cui si è rifugiata, e sente un sibilo.
Si ritrae imprecando, e una macchia gialla si spiaccica sul tronco subito dietro di lei.
«Syr!» grida Ashley alla sua destra.
«Controlla i loro pensieri!»
Altro fischio, altra macchia gialla da qualche parte dietro di lei.
«Non posso, maledizione. Ci metterei troppo!»
La ragazza allora salta e vola, cercando di prendere alle spalle gli assalitori. Syr intanto si sporge dal riparo del tronco d’albero e spara alla cieca due colpi. Sente un’imprecazione, e sa di aver fatto centro.
Vede Ahlyn vagare qua e là per l’aria, apparendo e sparendo da tutte le parti e cercando di distrarre gli avversari con i suoi fulmini indaco. Uno Sprite a forma di pipistrello evanescente la insegue strillando.
Sente i colpi di fucile di Ashley da qualche parte in mezzo a tutta quella confusione, e qualcuno ordina di ritirarsi. Spara un altro paio di colpi senza risultato.
Poi è di nuovo silenzio.
Ashley e Ahlyn raggiungono Syr. L’erba secca è costellata di galassie giallognole.
«Ne hai preso uno. Di questo passo vinceremo noi la Caccia, stavolta!»
La ragazza castana è esaltata. E anche Syr è abbastanza soddisfatta. Non è mai arrivata a quel punto di un’esercitazione senza far saltare in aria qualcosa.
«Collins!»
La ragazza alza gli occhi al cielo. E adesso cosa vuole? Non ha fatto niente di male, stavolta.
«Oh oh» fa Ashley, preoccupata.
«La Distruttrice è in arrivo!»
Tamara irrompe a passo di marcia da dietro due querce ricoperte di vernice, con il suo frusciante cappotto giallo. È molto contrariata. E questo a Syr non piace.
«Si può sapere cosa diamine hai fatto a Johnson, Tyler e Storm?»
Syr sbuffa.
«Non si preoccupi, non hanno un cervello che può essere danneggiato.»
«Collins
«Torneranno normali, fra un paio d’ore... credo.»
La Distruttrice le si avvicina, truce.
«Stai attenta, ragazzina» ringhia.
«Non sei qui per giocare. E il tuo comportamento irriverente avrà delle conseguenze.»
E se ne va tra gli alberi a passo svelto come è arrivata.
Syr fa un respiro profondo, stringendo i pugni. La rabbia che le è salita però fatica a esaurirsi.
Sempre con lei se la prende, quella stronza. Perché è un’esterna, perché è diversa. Syr non la sopporta più.
«Dai, lasciala perdere. È solo una stronza. Non merita le energie che sprechi ad arrabbiarti.»
La ragazza dagli occhi dorati sospira.
«Hai ragione. Forza, vinciamo questa Caccia.»
Syr è cupa, anche più del solito. Gli occhi cerchiati di nero saettano da tutte le parti, cercando avversari. La ragazza si muove circospetta, preceduta da Ahlyn e seguita da Ashley.
Sembrano tutti spariti. Probabilmente sono rimasti in pochi ancora in gioco. Devono prestare il doppio dell’attenzione.
Nel frattempo ha anche iniziato a piovere. Il suono leggero delle gocce sul terreno e sulle chiome degli alberi confonde le ragazze.
Per questo non si accorgono di niente finché un sibilo da dietro non fa trasalire Syr.
«I. Miei. Capelli!»
La ragazza si volta verso l’amica. È girata, e ha una parte della treccia coperta di vernice. Qualcuno deve averla colpita di striscio.
Ashley imbraccia il fucile e spara a raffica.
Si sente una risata, e una specie di surfista californiano vestito di giallo canarino con un falco evanescente che gli svolazza intorno compare a destra della ragazza infuriata.
«Piccola stupida Esterna...»
Poi spara, ma Ashley si alza in volo e schiva il colpo.
La pioggia sta aumentando d’intensità. Lava via la vernice dalle piante del parco, e incolla capelli e vestiti addosso a Syr.
La ragazza non riesce più a trattenere la sua rabbia.
«Tu» ringhia, indirizzandosi al ragazzo.
«Chi ti dà il diritto a trattarla in questa maniera? I tuoi illustri antenati Gialli? Beh, senti la novità, razza di inetto insulso e esaltato: non me ne può importare di meno del tuo papino ricco e potente, né lui né il tuo abnorme orgoglio mi impediranno di imbottirti di vernice da non riuscire a togliertela più di dosso.»
Punta il fucile e gli scarica il caricatore addosso.
Gabriel inciampa e cade all’indietro in una pozza gialla. La vernice gli cola dal viso furioso insieme alla pioggia sempre più incessante. Ora non è più così pieno di sé, immerso nella vernice gialla, con i capelli incollati al viso furioso e gli abiti alla moda macchiati.
«Stupida puttana di un’Esterna... non ti conveniva metterti contro di me. Lo sai chi sono io? Sono il figlio di uno dei più potenti Gialli... e te la farò pagare. Tu, chi sei tu? Una misera Esterna, traditrice, merda di cane spiaccicata sull’asfalto... non vali niente, non avresti nemmeno il diritto di rivolgermi i tuoi sporchi occhi di insulsa Esterna.»
A quel punto, Syr esplode. Lui continua a sputare insulti grondanti veleno, ma lei non lo sta più ascoltando. La rabbia cresce.
Chi si crede di essere lui per trattarla così?
Ormai la pioggia è torrenziale, più intensa di quella dei temporali estivi.
Ashley si avvicina all’amica, gli occhi spalancati, e la scuote per una spalla.
«Syr, dannazione, no!»
Ma la ragazza è fuori di sé.
Un tuono esplode cupo e agghiacciante sopra di loro.
Le nuvole si contorcono velocemente in cielo, nere, livide. È quasi buio, tanto il cielo è scuro. Ashley, terrorizzata, tenta di riscuotere l’amica furiosa, senza successo.
La ragazza apre gli occhi, feroci, colmi di uno sdegno senza limiti.
«Mi fai schifo, Gabriel Tempest» sputa, una parola alla volta, con tutta la rabbia che le brucia dentro.
Il ragazzo la guarda con puro disprezzo.
In quel momento un fulmine cade con tutta la sua furia accanto a loro.
*
Tamara la trascina per i corridoi bianchi del Quartier Generale fino alla stanza 305. È furibonda, si vede. Syr non protesta, la segue e basta, gocciolando acqua di tempesta per tutto il pavimento, i capelli sugli occhi, il trucco sbavato che la fa assomigliare al protagonista de “Il Corvo”, gli occhi dorati ancora pieni di quell’indignata rabbia furiosa che l’aveva invasa.
«Te ne starai lì dentro. Non potrai uscire finché lo deciderò io, è chiaro?»
La ragazza scocca un’occhiata fulminante all’istruttrice, mettendoci dentro tutto il veleno di cui è capace. Sputa sul pavimento, davanti alla donna.
«Ma vaffanculo» dice, la voce vibrante di rabbia e disprezzo.
Poi entra in camera, sbattendo la porta dietro di sé.



 
*****
*puff* Eccomi di nuovo! Stavolta niente disegni, mi sono venuti troppo male... allora, che ne pensate di Syr? Fatemelo sapere, è un personaggio a cui tengo molto ;) ovviamente rinnovo la minaccia... ehm, invito a recensire e ringrazio un sacco Python perchè è l'unico finora... prendete esempio!!
Ciao, al prossimo capitolo dispari ;)
Quella pazza di Vy
  
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