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Autore: mcr_frerard    25/05/2014    0 recensioni
un ragazzo introverso sta per cambiare scuola e vita. Non sarà solo la nuova scuola a farlo crescere ma anche le persone che incontrerà in questo percorso. Gli amici veri sono pochi, bisogna riconoscerli e tenerseli stretti.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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A COLD SHOWER



 

Uff, odio questa materia. Se non fosse stato per Mikey probabilmente non avrei mai aperto il libro. Prima abbiamo fatto colazione con due fette di pane e una tazza di caffè ma subito dopo Donna ci ha detto di andare in camera a studiare dato che Mike le ha detto che ieri non abbiamo avuto tempo. Ora siamo in camera sua, io seduto sul letto e lui sulla scrivania. “Frank, mi presti la gomma per favore? Ho perso la mia a scuola e non ho avuto tempo di comprarne un'altra...” “Sì certo, aspetta che la vado a prendere, ho lasciato l'astuccio di sopra” “Ok grazie” Mi alzo dal letto per poi dirigermi verso le scale. Arrivato in cima vado nella camera degli ospiti per prendere l'astuccio, solo che non ricordo dove l'ho messo. Inizio a cercare in ogni angolo facendo meno rumore possibile perché credo che Gerard stia ancora dormendo. Niente, sembra sparito nel nulla, volatilizzato. Odio far aspettare la gente e anche se sono trascorsi poco più di 2 minuti cerco di sbrigarmi saltellando da una parte all'altra per cercarlo. Guardo di nuovo nello zainetto nero appoggiato di fianco alla gamba del letto e non appena noto con mia grande sorpresa l'angolo dell'astuccio mi ci butto sopra come per paura che scappi e, una volta afferrato, chiudo lo zaino e scendo quasi correndo in camera di Mikey. So che può sembrare stupido ma mi sento vittorioso. “Oh sei già arrivato. Grazie mille.” Si alza per prendere la gomma e si risiede davanti alla scrivania. “Prego, non c'è di che.” Mi sistemo anch'io sul letto a gambe incrociate e ci appoggio sopra il “meraviglioso” libro di storia dell'arte. Lo apro alla pagina in cui siamo arrivati e sbuffo in segno di disapprovazione.

“Ragazzi, io esco va bene? Ah Frank, resti a pranzo da noi vero? Non so se riesco ad arrivare prima delle 14, in ogni caso in frigo c'è un po' di tutto.” Vediamo la madre di Mikey affacciarsi alla porta e sorriderci. Prima che potessi rispondere Mikey si gira e le risponde che sarebbe perfetto e che resto a pranzo, anche se i miei genitori non ne sono ancora al corrente. Donna ci sorride di nuovo per poi uscire e lasciarci nuovamente a studiare. “Ma io veramente non so se posso pranzare da voi, ai miei non ho detto niente...” “Non preoccuparti, chiamali adesso e chiedigli se puoi restare da noi fino a tardo pomeriggio e che saremo noi a riportarti a casa.” I miei genitori non sono così facili da convincere, speriamo bene.

“Sì, fino a questo pomeriggio...No no, mi accompagnano loro...Sì certo...Non so, prima di cena...Ma è per studiare! Sì ok...Ciao.” “Allora Frank puoi restare?” mi chiede entusiasta. “Sì posso, però mio padre ha detto che per le 15 devo essere a casa...è un problema?” “Assolutamente no, figurati! Dove hai detto che abiti?” “A circa 2 isolati da qui ma se prendo l'autobus arrivo in-” “Non dire sciocchezze, ti accompagniamo noi, oggi tanto non abbiamo niente da fare.” Gli sorrido per ringraziarlo quando sentiamo dei rumori che provengono dal piano di sopra. Lui mi guarda e poi si mette a ridere. “Ahahahah dovresti vederti!” Dice indicando la mia faccia. Non capisco cosa ci sia da ridere, si sentono dei rumori da sopra, è normale che mi spaventi. “Non preoccuparti è Gerard, ahahah. Si vede che non si è ancora ripreso da ieri e deve essere caduto dal letto.” Mi da una pacca sulla spalla e va al piano di sopra. Lo seguo senza dire niente e quando arriviamo in camera di Gerard ci mettiamo in piedi attorno a lui che, come aveva previsto Mike, è sdraiato sul tappeto a pancia in giù. Mi accovaccio di fianco a lui non sapendo bene cosa fare quando vedo che Mikey va in bagno. Resto di fianco a Gerard e lo inizio ad osservare, ha sempre quel ciuffo davanti agli occhi che non mi permette di vederlo bene. Glielo sposto delicatamente ma appena tolgo la mano gli ricade nuovamente sul viso. Mi scappa un piccolo sorriso e con la mano sinistra glielo riprovo a spostare con la solita delicatezza. Sento Mikey che esce dal bagno e torna in camera molto lentamente, come per non farsi sentire. Appena entra nella mia visuale noto che tiene in mano una piccola bacinella d'acqua mezza piena. Fa un ghigno divertito e si avvicina me e a suo fratello questa volta con passo veloce. Non faccio in tempo a spostarmi che dell'acqua gelida mi ghiaccia le vene, inducendomi ad abbracciare le mie ginocchia. Anche Gerard si è messo nella mia stessa posizione senza ancora capire bene cosa sia successo. Iniziamo a tremare, ma io al contrario di lui so bene cosa è successo e guardo il colpevole in attesa di una risposta anche se tutto quello che fa è cercare di trattenere le risate. Ora anche Gerard ha capito e infreddolito alza la testa guardando incazzato il fratello. “Scusa Frank, ahahahah non ti volevo bagnare ahahah. Volevo solo svegliare Gerard ma gli eri praticamente addosso ahahah. Volete un asciugamano? Ahahah siete troppo buffi!” Che cazzo, fuori ci saranno a malapena 2 gradi e in casa al massimo 5! Sto morendo di freddo, grazie Mikey. “Ahahah dai, andatevi a cambiare. Frank vai in bagno che ti porto dei miei vestiti. Ahahah scusa ancora.” Lo guardo un po' incazzato ma neanche tanto, dopotutto è stato divertente anche se in una minimissima parte. Mi alzo, gli lancio un'occhiataccia e mi dirigo in bagno. Chiudo la porta e inizio a togliermi prima la maglietta e poi in pantaloni. Rimango in boxer in attesa che Mikey mi porti delle cose da mettere. La porta si apre senza preavviso, solo che invece di Mikey entra Gerard. Lo guardo un attimo senza capire, ma ricordandomi della situazione in cui mi trovo arrossisco di colpo mentre provo a coprirmi con un asciugamano. Gerard sembra non essersi quasi accorto di me perché entra, chiude la porta e inizia a spogliarsi con la faccia rivolta verso la porta. Quando lo vedo slacciarsi la cintura sento il viso andare a fuoco ma nonostante ciò riesco a dire “Hey ciao, ci sono anch'io...” Lui si gira e resta un attimo a fissarmi per poi rigirarsi e continuare a spogliarsi. Dopo essere rimasto in boxer pure lui si volta e appoggia la schiena alla porta. “So che ci sei anche tu in bagno Frank, è che in quello di sotto c'è mio padre che si è appena svegliato così ho preferito venire in questo piuttosto che restare in camera ad aspettare.” Annuisco e inizio a guardarmi i piedi non sapendo bene cosa fare. Lui prende un asciugamano e inizia a strofinarsi i capelli mentre io mi siedo sul bordo della vasca in attesa dell'arrivo di Mikey. Gerard non sembra a disagio anzi, mentre io non posso fare altro che aspettare i vestiti. Inizio a tremare e Gerard sembra accorgersene infatti esce dal bagno a chiamare suo fratello, incitandolo a sbrigarsi. “MIKEY MA DOVE SEI!?” “ARRIVO UN ATTIMO” Dopo pochi secondi Mikey arriva e mi porge dei pantaloni neri, una maglia nera ed una felpa grigia. Mi vesto e quando esco mi ritrovo Mike davanti con in mano delle pantofole grigie. Dopo averle infilate nei piedi e appurato la loro comodità facendo qualche passo sul posto,scendo le scale dietro a Mikey quando mi accorgo di avere ancora i capelli mezzi bagnati. Gli picchietto sulla spalla e appena si gira mi indico i capelli. “Mi sono dimenticato di asciugarmi i capelli, torno un attimo in bagno...” “Sì va bene, se vuoi il phon è nel mobiletto vicino alla vasca.” Salgo per l'ennesima volta le scale e vado in bagno, dove mi asciugo i capelli con un asciugamano per fare prima. Dopo 2 minuti sono già asciutti, così esco dal bagno e scendo da Mikey. Entro in camera sua ma non c'è, la camera dei suoi è vuota, così come il bagno. Vado in cucina e vedo Mikey che apparecchia la tavola. “Posso aiutare?” “No no figurati, è che mio padre è andato in banca e quindi io, te e Gerard dobbiamo cucinarci qualcosa da soli.” Di già? Ma che ore sono? Oddio sono le 14, tra un'ora devo essere a casa! “Mikey credo che io faccia meglio a prepararmi, a piedi ci metto circa 40 minuti. Cucina solo per te e tuo fratello, comunque grazie di tutto!” Mentre finisco la frase corro in camera di Mikey a prendere i libri e l'astuccio per poi correre di sopra a fare la zaino. Avendo ancora 15 minuti prima di uscire prendo lo spazzolino e vado in bagno a lavarmi i denti. Fatto questo prendo lo zaino ma prima di scendere le scale voglio salutare Gerard per non sembrare maleducato. Mi fermo davanti alla sua porta ma non vedendolo dentro scendo, probabilmente sta aiutando Mikey in cucina. Vado in cucina ma non vedo nessuno, in salotto nemmeno, ma io tra poco devo uscire quindi prendo le mie scarpe e intento le infilo nei piedi. “MIKEY, GERARD, IO DEVO ANDARE. GRAZIE DI TUTTO!” Ma dove sono!? Non posso mica uscire senza averli salutati, intanto vado a prendere il cappotto. “Dove credi di andare?” Vedo Gerard davanti al portone con le braccia incrociate. “Oh eccoti, devo uscire di casa adesso se non voglio arrivare tardi dai miei. Salutami Mikey e ringrazialo tanto, non l'ho trovato in cucina.” “Mikey mi ha detto tutto non preoccuparti, se vuoi ti accompagno io, ho la macchina.” La proposta è allettante, stare al calduccio in macchina invece che aspettare al freddo l'autobus non sarebbe male, però non mi va di disturbare. “Ah grazie, comunque posso andare in aut-” Mi fermo per starnutire e prima che possa finire la frase Gerard mi sorride e mi dice che o vado in macchina con lui o mi accompagna in autobus. Non sono un bambino! Va bene che non sono molto alto ma ho già 14 anni, credo di riuscire a prendere un autobus. Gerard è ancora immobile davanti alla porta in attesa di una risposta. “Allora Gerard, Frank cos'ha deciso?” è stato Mikey allora a chiederglielo. “Ha optato per il viaggio in macchina direi” dice sorridendo.

 

 

 

 

 

“Allora, ti sei trovato bene nella famiglia Way?” “A parte la doccia ghiacciata sì dai, vostra madre poi cucina benissimo.” “A proposito, dobbiamo farla pagare a Mikey, non può pensare di fare una cosa del genere e farla franca non trovi?” “In effetti...” “La prossima volta che dormi da noi dobbiamo ricambiargli il favore.” La prossima volta? Vuol dire che tornerò di nuovo? Che bello, già non vedo l'ora. “Dove devo girare adesso?” “A sinistra direi, prima del semaforo.” I restanti 10 minuti li passammo in silenzio, un silenzio leggero e senza tensioni. “Ecco, abito proprio qui. Grazie del passaggio.” “Di niente, è stato un piacere...Ricordati di coprirti meglio, hai starnutito come minimo 20 volte. Allora ci vediamo, ciao!” “Ciao!” Effettivamente non pensavo fosse così freddo. Entro in casa e mi chiudo la porta alle spalle per poi andare in camera ad appoggiare lo zaino. “Frank,com'è andata la tua prima notte fuori?” “Bene mamma.” “Ti sei divertito?” “Sì.” “Hai già pranzato?” “Sì certo, ora vado in doccia.” Non avevo pranzato, non ce n'era stato il tempo. Avevo solo sgranocchiato qualche crakers prima di uscire ma non avevo affatto fame. “Frank tesoro, mi potresti dare il numero della madre di questo tuo amico per favore?” Cosa? A cosa le potrà mai servire il suo numero? “Io veramente non ce l'ho.” “Allora dammi quello di casa” “A cosa ti serve?” “Voglio solo ringraziarla, tutto qua.” Che strano.... In ogni caso cosa potrà mai fare? “Va bene, arrivo.” Vado in salotto dove mia madre è seduta sul divano e le porgo un foglietto di carta con su scritto un numero. “Grazie caro, ora vai pure in doccia.” A quel punto vado in bagno per farmi una bella doccia calda.

 

 

 

 

Oggi non ho proprio voglia di andare a scuola, per colpa di questo raffreddore parlo come se avessi un tappa-naso di quelli che mettono le persone a nuoto sincronizzato. Oh, ecco Mikey. “Ciao Frank! Tutto bene?” Sembra la persona più felice del mondo con quel sorriso che gli occupa quasi tutto il volto. “Bede tu? Cobe bai così felice?” “Hai il raffreddore? Oh scusa, forse è colpa mia ahahah mi dispiace. Non te l'ha detto tua mamma?” “Che cosa?” “Ieri sera tua mamma ha chiamato a casa nostra... Non ti ha ancora detto niente quindi?” “Id effetti do... Cos'è successo?” “In pratica tua madre è stata contattata dal preside perché la classe 1C e la 1E andranno in gita insieme se non ci saranno problemi!” “Quiddi addrebo id gita idsiebe? Che bello, quaddo?” La prossima settimana, e indovina un po', mia madre si è offerta di ospitarti da noi a dormire quello stesso giorno!” Sta parlando sul serio!? Non credevo che il liceo sarebbe stato così pieno di novità. “Ba è fadtastico! Quaddo di preciso?” “Credo il prossimo giovedì. Andremo al museo della musica, adesso hai capito il mio entusiasmo!?” Con ancora il sorriso stampato sulle labbra saliamo sull'autobus e dopo esserci seduti continuiamo a parlare della gita, anche se io non ho ancora realizzato quello che mi ha detto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciaooooo! Mi scuso in anticipo per gli eventuali errori grammaticali e ringrazio tantissimo quelle persone fantastiche che seguono, recensiscono, aggiungono alle preferite o semplicemente leggono questa ff che ancora non so come andrà a finire...

L'altra notte ho sognato il finale (sì, io alla notte sogno le ff, non giudicatemi), era un finale aperto abbastanza toccante, anche se probabilmente subirà qualche modifica. Ho già in mente varie scene e per scriverle tutte mi serviranno come minimo 15 capitoli.

Detto questo grazie ancora e alla prossima domenica :D

  
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