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Autore: Kyokushu    26/05/2014    4 recensioni
Una storia di pochi(ssimi) capitoli che racconta di come, dopo il Dai Matou Enbu, tra Cana e Bacchus si sia formata un'amicizia e di dove essa porterà.
Avvertimento: Nelle note ho messo OOC, causa impossibilità di studiare a fondo il carattere dei personaggi, nel caso l'occasione si presenterà successivamente i capitoli verranno revisionati!
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bacchus, Kana Alberona
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Le principesse non si ubriacano!

Ti va di fare colazione?

Era oramai mattina a Magnolia, e l'intera città era già in fermento, inondando le strade e le piazze, come noncurante del tempo infame che aleggiava sopra tutta la regione. Di colpo un flebile raggio solare, sbucato da una microscopica fessura venuta a crearsi tra gli strati di nuvole che ricoprivano il cielo, filtrò dal vetro della finestra andando a posarsi sul volto di Cana. La ragazza in tutta risposta si girò dall'altra parte tirando a se le coperte, in segno di non volersi svegliare.

Si era ritrovata con un malditesta allucinante, segno di un'evidente sbronza della sera prima, un dolore alla caviglia che doveva essere il risultato di una qualche caduta dovuta sempre alla sbronza e una sete assurda. Decise di alzarsi per andare a bere, dunque, lentamente, aprì gli occhi, mettendo a fuoco in un secondo momento ciò che aveva davanti: una scrivania in legno, una sedia, un orologio appeso alla parete bianca e l'altra metà di un letto a due piazze... Quella non era casa sua.

Aggrottò la fronte e si alzò sui gomiti, guardandosi attorno per cercare di capire dove diavolo fosse finita, invano, mentre squadrava ogni singolo oggetto di quel luogo sconosciuto.
<< Buongiorno, principessa! >> Disse di colpo una voce, voce fin troppo conosciuta per essere confusa o dimenticata.

<< Bacchus! >> Il primo impulso che ebbe fu quello di guardare se avesse ancora il reggiseno... si, era ancora al suo posto. Ritrovò il ragazzo seduto a terra, con la schiena appoggiata alla parete, sopra di lui vi era una finestra. Indossava i suoi soliti pantaloni, ma stavolta aveva le braccia scoperte. << Che diavolo ci fai qui!? >>

<< Domanda sbagliata, ritenta. >>

<< … Che diavolo ci faccio qui!? >> Bacchus si toccò la punta del naso, in segno che avesse indovinato, e poi parlò:

<< Stanotte ho sentito un rumore, sono andato a vedere e ti ho trovata stesa a due metri dal mio zerbino, e visto che in questa zona di notte non accadono cose piacevoli... eccoti qui! >> Disse, facendo spallucce e sorridendole come un'idiota.

<< Oh... Beh, allora... Grazie. >> Disse lei, evidentemente in imbarazzo.

<< Di nulla, principessa! >> Le rispose, mantenendo un'espressione poco normale.

<< E ora perchè mi chiami principessa? >> Chiese Cana, inarcando un sopracciglio.

<< Devo aver avuto a che fare con qualcosa del genere ultimamente e non credo di essere ancora esattamente sobrio. >> Ecco spiegato il sorriso da beota.

<< Sei mai stato sobrio? >> Gli chiese lei, come domanda retorica.

<< Non in tua presenza, per quanto ne so siamo usciti a bere due volte insieme durante il Dai Matou Enbu e poi basta. >> Cana ci riflettè un secondo: era vero, c'era stata la volta di quando le aveva rubato il reggiseno e la volta della cena di fine giochi.

<< Com'è che poi non siamo più usciti a bere? >> Chiese lei.

<< Primo: non mi hai dato il tuo numero; secondo: entrambi abbiamo delle brutte abitudini da sbronzi. >> Disse lui, tenendo il conto sulle dita.

<< Il mio numero potevi chiederlo a Mirajane... >> Disse lei, immaginando che si fossero rivisti.

<< No, non hai capito: io volevo avere il tuo numero, non morire nel tentativo di ottenerlo! >> Le disse con tono sarcastico mentre gesticolava, facendola ridere. Quella risata lo spiazzò, era la prima volta che la vedeva ridere di gusto, non come quando si è ubriachi.

<< Comunque riguardo alle brutte abitudini hai ragione: io inizio a piazzare scommesse a caso. >> Disse lei, notando di non averci mai fatto poi molta attenzione.

<< Io mi porto a letto qualcuno. >> Ammise lui con tono impassibile. Si fissarono per un momento, silenziosamente. << Vuoi rischiare di venire a letto con me? >>

<< Non dopo che hai provato a portartici la mia migliore amica. >> Disse subito di risposta. << Vuoi rischiare di scommettere su qualcosa con me? >>

<< Non dopo che ho scoperto che sai predire il futuro. >> Calò il silenzio. Poi Bacchus inarcò un sopracciglio. << Seriamente ti dà così fastidio che ci abbia provato con la tua migliore amica? >>

<< Ti fa apparire talmente viscido che non ti bacerei nemmeno. >> Gli disse, scimmiottando un tono schifato.

<< Secondo me dopo la terza bottiglia si! >> Cana, ci pensò.

<< Più che altro alla seconda e mezza, ma solo se me lo chiedessi. >> Lei lo guardò dall'alto del letto.

<< Scommetto che entro la nona bottiglia ti avrei già convinta a venire a letto con me! >>

<< Solo entro la fine dell'ottava. >> Si strinsero la mano. Poi si guardarono, in una danza di sguardi straniti e sopracciglia inarcate.

<< Siamo un po' contraddittori... >> Ammise Bacchus.

<< Già... >> Gli diede ragione, ritornando a sedersi sul materasso del letto. << Senti, come faccio a tornare a Fairy Hills? >> Gli chiese, ricordandosi di non sapere dove si trovasse. Bacchus fece cadere lo sguardo oltre di lei, puntandolo sull'orologio che aveva difronte, appeso sopra la scrivania.

<< Mmm... l'autobus dovrebbe arrivare tra un'ora e mezza. >> Disse lui. Cana guardò fuori dalla finestra sopra al ragazzo, per cercare di capire in quale zona della città si trovasse, ma l'unica cosa che riuscì a vedere fu... pioggia. Scese dal materasso, senza far caso al dolore che le pulsava sulla caviglia, ritrovandosi a scavalcare la sua borsa ai piedi del letto e Bacchus, avvicinandosi al vetro imperlato di pioggia e ritrovandosi davanti un'acquazzone così forte da strappare le foglie primaverili dagli alberi.

<< Oh mio Dio! >> Esclamò, disperata. << Un'ora e mezza là fuori!? >> Non era sicura che sarebbe riuscita ad arrivare alla gilda tutta intera. Scivolò lentamente verso il basso, accovacciandosi a pregare di non morire in attesa dell'autobus.

Bacchus si ritrovò a guardarla disperarsi a fianco a lui, con la testa tra le ginocchia e in procinto di strapparsi i capelli. Si alzò in piedi e guardò fuori, inneffetti non si vedeva assolutamente nulla se non acqua che cadeva dal cielo, bombardando il terreno e tutto ciò che vi stava sopra. Guardò Cana e le tese una mano, in segno di volerla aiutare ad alzarsi.

<< Ti va di fare colazione? >>


Angolo autrice:
Buona sera notte, rieccomi con una storia a capitoli questa volta! Ebbene si, questa è la prima long fic che pubblico, scriverne ne ho scritte abbastanza da superare la Bibbia. Questa è una coppia che fin dal primo momento mi era piaciuta, sono semplicemente perfetti e quando ho letto la scheda personaggio di Bacchus sono letteralmente andata in escandescenza. Mi ci sono volute tre settimane di scrivi... cancella... riscrivi... salva... elimina... nuovo documento... per realizzare questa cavolata -.-" Spero vi piacerà, non sono esattamente convinta di questo primo capitolo, sono molto più sicura su quelli ancora da scrivere, comunque buona notte a tutti (è l'1:35)
  
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