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Autore: MiaBlack    27/05/2014    7 recensioni
Vi mancavo? U.U
Qualcono torna dal passato di Felicity (sono fissata col suo passato). chi sarà? e cosa vorrà?
tratto dal testo 1 capitolo "-Stai bene? – mi chiede sospettoso Oliver, adoro quando è così apprensivo nei miei confronti.
-Certo che sto bene.. Non si vede? Perfettamente! – l’ultima parola mi esce più acuta del resto della frase, sembro strafatta. " ormai lo sapete che con i riassunti faccio pena!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Felicity Smoak, John Diggle, Nuovo personaggio, Oliver Queen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Foglietto illustrativo:
 
La storia è tutta raccontata in prima persona da Felicity, quindi… Mi sono divertita male e intendo veramente male, nello scrivere i suoi pensieri “a ruota libera” ^-^ mentre scrivevo questa la mia mente ha tirato fuori altre due idee per nuove storie… quindi probabilmente più avanti le cose che ho detto qua si trasformeranno in storie a se. ^.^ contente? Se continuo vi sotterro con le mie storie…
Non scapperete vero?
 
 
Un ritorno inaspettato
 
Mi stiracchio.
Un'altra interminabile giornata è finita, okay non proprio finita visto che ora devo andare alla vecchia fonderia per cercare le tracce di qualche pazzo che vuole distruggere Starling city, io mi chiedo: ma perché non la smettono? Voglio dire ora che c’è Arrow che sgomina uno dopo l’altro i piani di tutti i cattivi, perché nuovi cattivi compaiono? Io se fossi in loro starei a casa stesa sul divano con un bel tea caldo. Forse è per questo che non sarò mai un genio del male, mi manca il desiderio di predominio sul resto del mondo.
Mi alzo dalla mia oggi scomodissima sedia, e mi avvicino verso la finestra per osservare cosa accade fuori, il traffico è in fermento, quasi tutti devono essere usciti dal loro posto di lavoro e si staranno dirigendo verso casa dove sicuramente ci sarà qualcuno ad aspettarli, un po’ li invidio, vorrei anche io tornare a casa e trovare qualcuno che mi aspetti, magari che nel frattempo mi prepari qualcosa da mangiare e che poi mi faccia un massaggio. Okay, sto chiedendo troppo, ma già che sono a sognare il principe azzurro fatemelo sognare bene.
I miei occhi vagano per la strada sotto di me come alla ricerca di qualcosa che non so nemmeno io, stanotte ho fatto un brutto sogno o almeno credo, visto che mi sono svegliata senza ricordare cosa avessi sognato, però mi ha lasciato una brutta sensazione e anche se sto provando ad ignorarla è tutto il giorno che sono tesa e ora ne accuso i postumi: le spalle mi fanno male e anche il collo, mi sento come dopo uno degli allenamenti con Diggle a pezzi fisicamente ed emotivamente.
Continuo a fissare fuori, le persone che passano davanti al grattacielo sembrano dei puntini visti da qua, non c’è niente di diverso dal solito, tutto è esattamente come ogni giorno, gente che va, gente che arriva, eppure niente è mai uguale, niente è mai statico, tutto cambia e si muove. Solo io forse rimango immobile ad aspettare qualcosa che non arriverà mai.
-FELICITY! – sobbalzo spaventata e mi volto, dietro di me ci sono Oliver e Diggle che mi guardano curiosi, quando sono usciti dall’ufficio? Non li avevo proprio sentiti.
-COSA? Ehmmm come? – li guardo cercando di riprendere il controllo, sono decisamente nervosa.
-Stai bene? – mi chiede sospettoso Oliver, adoro quando è così apprensivo nei miei confronti.
-Certo che sto bene.. Non si vede? Perfettamente! – l’ultima parola mi esce più acuta del resto della frase, sembro strafatta. Oliver continua a guardarmi curioso, Dig si accorge della tazza posata sul tavolo, il liquido sta ancora fumando segno che è ancora caldo, ma la tazza è quasi completamente vuota.
-Quante tazze di caffè hai bevuto? – mi domanda Dig passando lo sguardo da me alla tazza.
-Una… - si una dozzina come minimo. Mi continuano a guardare scettici, e beh, credo di poterli capire se non mi credono, tra l’inquietudine che mi ha lasciato il sogno e l’eccesso di caffeina sono nervosa e schizzo per un nonnulla.
-Lasciamo stare… Felicity, è ora di andare… - guardo l’orologio e sorrido è già ora di andare a casa, casa, parolona è ora di andare alla fonderia.
-Uhm bene. -
-Ci vediamo dopo… - annuisco e li guardo allontanarsi, Oliver si volta per controllarmi, come se non fossi in grado di chiudere un pc e mettermi il cappotto senza rischiare la vita o di distruggere qualcosa.
 
Finalmente esco dalla Queen Consolidated, il sole sta tramontando il cielo è leggermente tinto di rosso. Prendo un profondo respiro e punto verso le gradinate, devo imbucare delle lettere importanti e poi potrò andare a prendere la mia auto e andarmene da qui, la fonderia mi aspetta.
Sono appena sul primo gradino, mi fermo, c’è qualcosa che non va, sarà per lo stato di tensione in cui sono stata tutto il giorno, sarà perché sono stanca, sarà che sono donna e quindi possiedo il famoso sesto senso, ma mi sento osservata, mi guardo attorno e lo vedo: fermo sul marciapiede dall’altra parte della strada c’è un uomo che mi fissa. Non mi sto sbagliando sta fissando proprio me, socchiudo appena gli occhi e cerco di guardarlo meglio: capelli castani, occhi celesti, sorride, un sorriso dolce, quasi famigliare che fa riaffiorare qualcosa alla memoria. NO! Sbarro gli occhi e faccio un passo indietro per aumentare la distanza tra noi, come se un intera strada non fosse abbastanza, lui ha visto che l’ho visto, il suo sorriso sparisce e fa per attraversare la strada, sta puntando verso di me. No, no! Che io sia dannata se aspetterò che mi raggiunga. Mi volto e vedo Oliver accanto alla sua auto.
-OLIVER! – urlò scendendo rapidamente i gradini cercando di non ammazzarmi. Si volta e mi guarda, non credo si aspettasse il mio strillo, lo raggiungo.
-Che succede? – mi domanda accigliandosi.
-Niente e che… mi date un passaggio.. io… - e vai col balbettio! Ci mancava solo questa, lo guardo quasi disperata, mi apre la portiera, l’uomo ha appena finito di attraversare la strada, ma ormai è tardi, salgo e Oliver mi segue dopo pochissimo. La portiera di chiude, mi volto è arrivato quasi all’auto, ma è troppo tardi Diggle parte e lui diventa solo un puntino lontano che si confonde in mezzo alla folla. Che diavolo ci faceva lui qui? No, non era lui, era solo uno che gli somigliava. Tutta colpa del mio sogno e del caffè.
-Ehy? – sobbalzo quando sento la mano di Oliver posarsi sul mio braccio, oggi morirò d’infarto se non mi do una calmata.
-Tutto bene Felicity? – anche Dig mi sta guardando attraverso lo specchietto retrovisore, annuisco.
-Si certo. – la voce esce con uno squittio acuto che mi regala altri sguardi sospettosi.
-Fermiamoci a mangiare, magari qualcosa di solido le fa passare l’effetto della caffeina. – Oliver sospira come rassegnato alle mie stramberie.
-Okay. Cosa vuoi mangiare Felicity? – fame? Chi è che a fame qui, io non di certo, lo stomaco mi si è chiuso in una morsa e al solo pensiero di mettere qualcosa in bocca mi fa venire la nausea. Decisamente non ho fame.
-Io… ecco…. E’ uguale… – dico alla fine, inutile non ne esco quando Oliver si impunta su qualcosa non lo smuovi, in questi casi è meglio accontentarlo.
-Belly burger? – annuisco indifferente, mi volto per guardarmi indietro, come se lui potesse essere dietro di me a guardarmi, era a piedi, fermo sul ciglio del marciapiede, non c’è nessuna possibilità che mi abbia seguito, eppure non posso fare a meno di controllare.
 
 
continua...
 
Eccomi tornata! vi piace come primo capitolo?
TUtta la storia è vista da Felicity e vi posso garantire che ci sarà da ridere! ^.^
 
Fatemi sapere un bacione
Mia
   
 
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