Luglio, una bella giornata di sole. Non fa troppo caldo, non fa mai troppo caldo quaggiù, però sentire il sole sulla pelle dopo giorni di pi oggia è piacevole, mi fa sentire a casa. Tu non sei ancora arrivato ed io, seduta sull'erba fresca, sto cercando di assorbire più vitamina D possibile per fare una piccola scorta.
Un rumore improvviso mi fa sussultare e apro gli occhi. È il primo di settembre e io sono sdraiata sul fianco sulla coperta che avevamo portato per il picnic, la tua felpa drappeggiata a coprire il busto e parte delle gambe per tenermi caldo. Gli altri ragazzi hanno già invaso il campetto per la partita, e come al solito fanno più rumore di una mandria di gnu al pascolo. Tu invece sei accoccolato vicino a me, una mano appoggiata dietro la schiena per sorreggerti mentre l'altra sfiora il mio polso provocandomi scariche elettriche lungo la schiena. I tuoi occhi corrono a intervalli regolari da me ai tuoi amici e di nuovo indietro su di me. Quando ti accorgi che sono sveglia mi osservi sorridendo e mi saluti con la tua solita vena di ironia: “Buongiorno, dormito bene?” ma subito dopo, con tono serio, aggiungi “Sei proprio bella quando dormi.” Sorrido un po' in imbarazzo, non sono abituata a tali complimenti. Arrossendo un po' mi siedo e incrocio le gambe, senza smettere di fissare quei magneti azzurri che ti ritrovi al posto degli occhi. Mi stringo nella tua felpa rabbrividendo e allora mi prendi una mano tra le tue per scaldarla.
“Che ne dici, ti va di venire a cena da noi stasera? Così finalmente ti posso presentare i miei.”
“Ma... tua madre? Che cosa dirà?” obietto leggermente spaesata.
“Mia madre è d'accordo, le ho parlato stamattina e non vede l'ora di conoscerti meglio. Te la senti?” chiedi timoroso.
Le mie labbra si aprono automaticamente in un sorriso mentre il mio cuore accelera i battiti e mi dona una piacevole sensazione di calore in tutto il corpo. Penso che sarei disposta a tutto, anche a sopportare le chiacchere infinite e tutte le domande di tua mamma, gli scherzi dei tuoi fratelli e dei tuoi amici, le prese in giro e persino gli 8000 chilometri che ci separeranno da settimana prossima, se sapessi che tu sei e sarai al mio fianco a sostenermi.
“Certo che mi va. A che ora passi a prendermi?”
Il tuo viso si illumina, affondi le mani nei miei capelli e mi stringi in un abbraccio un po' goffo, mormorando un “Grazie” appena soffiato.
Quando le tue labbra si scontrano con le mie capisco che forse la vita riserva i regali più belli per i momenti migliori.
FINE
*SPAZIO AUTRICE*
Essì care, avete capito bene. Non succede niente di tragico, anzi. Deluse?
Spero di non essermi fatta odiare più del necessario :)
Se per caso vi interessasse, sto pensando di scrivere la seconda (e ultima, questa volta!) parte, ovviamente dopo i tanto amati esami di maturità.
Spero che questa storia vi sia piaciuta e spero che mi lascerete una recensione anche piccola piccola.
Grazie ancora a chi ha seguito e recensito e anche a chi mi ha supportato (e sOpportato) moralmente. È grazie a voi se ho finito di pubblicare, vi mando un bacio virtuale con schiocco :-*
A presto!
Kikka_Swift