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Autore: She2000    31/05/2014    2 recensioni
Joy è una strega comune del suo paese, dove incombono pericoli anche impossibili da risolvere per una ragazzina di diciassette anni. Conosce Cody, con un anno in più di lei, che le farà perdere la testa.
Per un po' Joy si scorderà i suoi doveri come lo studio, la scuola..
Poi capirà di aver sbagliato quando il mago Innominabile arriverà si scatenerà la battaglia che lascerà un segno nella vita di tutti i maghi e di tutte le streghe.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!
Porto il capitolo 2 di questa storia :)
Prima di iniziare con la mia tiritera, vorrei ringraziare di nuovo le quattro lettrici che hanno recensito il capitolo 1.
Mi fa sempre piacere cosa ne pensano gli altri dello schifo che esce dal mio cervello ;)
In ogni caso nel capitolo precendente la protagonista, Joy, pensava del granidissimo e nuovo mago della classe
una cosa bellissima, perché lui era effettivamente bello.
Ma sarà veramente così speciale adesso?
Per Joy è una calamita questo Cody, però si arrabbierà così tanto da cambiare immediatamente idee
su di lui. Ma la migliore amica Hilary rimarrà sempre al fianco della protagonista!
Spero vi piaccia :3
Adesso vi lascio leggere *_________*
She





http://media.melty.fr/article-1662594-ajust_930/la-magie.jpg
 
A grumpy wizard - Un mago scontroso
 

Era ora della pausa pranzo. Si mangiava nel grande parco dove c'erano tavoli per tutti e, se non ce ne erano abbastanza, con una magia potevi farli benissimo apparire.

Il fatto è che prima pranzavano le femmine, avevano un'ora di tempo, e poi prendevano posto i maschi, anche loro la stessa durata.

Joy e Hilary ne scelsero uno con due loro amiche, Lola e Mandy, entrambe nella loro classe.

“Beh, avete visto che carino quel Cody?” sghignazzò Lola.

“Ma tu ti innamori di tutti, almeno a me piace solo lui” intervenne Mandy.

Hilary scoppiò a ridere rischiando di soffocarsi con il panino. “Lasciatemi mangiare” si lamentava.

Restarono a chiacchierare e mangiare più del dovuto, infatti quattro maschi che volevano sedersi nello stesso tavolo (quando si sarebbero scansate) arrivarono con arroganza.

“Vi date una mossa?” aveva chiesto Saul.

“Abbiamo quasi finito” protestò Joy. “Adesso ci scansiamo, un attimo”

Tra quei quattro ragazzi c'era anche Cody che, dopo due minuti, perse la pazienza.

“Insomma, il vostro turno è finito! Ci hanno dato questo tavolo e vogliamo mangiare! Siete solo capaci di abbuffarvi sul cibo e chiacchierare. Così diventerete delle pettegole e delle mangione!”

Joy era rimasta ghiacciata dalla sua frase e dal suo sguardo.

“Ah sì, eh? Beh, noi pensavamo che tu potessi essere anche più gentile, avere rispetto per gli altri!” scattò in piedi e Hilary non riuscì a fermarla. “Per cui noi saremo mangione anche? Ok, come vuoi tu, tanto non hai ragione. E se credi di essere simpatico, beh, non lo sei per niente! Potresti aspettare due minuti che finiamo di mangiare, però no, tu vuoi per forza mangiare adesso! Allora accomodati mister saputello!”

Joy, finito la lunga frase traboccante di rabbia, raccolse il suo zaino e se ne andò, seguita dagli sguardi confusi delle sue tre amiche.

 

 

Joy tornò a casa con un'espressione di grugno assoluto, e suo fratello continuava a chiedergli cosa fosse successo.

“Niente, niente” si limitava a rispondergli.

A dire la verità Connor si accontentava.

Stavano facendo la strada di ritorno verso casa quando i loro animaletti gli corsero incontro.

L'orso bianco saltò in braccio a Joy, invece l'orso bruno al ragazzino.

“Ehy, piccolo” la ragazza faceva le coccole al suo animale domestico, mentre ormai erano arrivati a casa.

Misero giù gli animali che restarono a giocare nel giardino.

“Mamma, ho mangiato a scuola io” avvertì Joy alla madre, salendo le scale verso camera sua.

Varcò la soglia trovandosi una lettera sulla scrivania. Era arrivata con una magia, si vedeva dall'aria spiegazzata che aveva preso durante il volo.

Era di Hilary.

Joy l'aprì e si mise a leggere curiosa di cosa potesse aver scritto la sua migliore amica di così urgente quando si erano lasciate dieci minuti prima.

Ci troviamo al parco tra due ore? Porta i compiti, li facciamo insieme. Muoviti a rispondere, grazie.

Hilary

P.S. Devo dirti anche una cosa su Cody.

Joy sbuffò. Non voleva avere a che fare con discorsi su quel ragazzo. Non lo voleva più vedere o sentir parlare di lui. Pensava di potergli essere amica, magari anche di più dato che era bellissimo e gli piaceva, però si era semplicemente illusa. Si era fatta idee sbagliate su di lui, non pensava che poteva arrivare a tanto.

Cody non la conosceva neppure, ma ha avuto il coraggio di dirgli quelle cose.

Ah, un bel sfacciato, pensava Joy.

Non si sarebbe mai più lasciata convincere dalla bellezza di qualcuno o qualcosa.

Si era totalmente illusa, era colpa sua. Ora stava male per un pregiudizio, e doveva smetterla con queste cose.

Non aveva voglia di scrivere con la penna d'oca, perciò con il dito (facendo una magia insegnata a scuola materna) scribacchiò una breve risposta.

Vengo.

Joy

Hilary avrebbe dovuto accontentarsi. Mise di nuovo il foglio dentro la busta, aprì la finestra e ci si avvicinò.

Pensò alla casa di Hilary e soffiò sulla busta. In questo modo la lettera sarebbe arrivata esattamente nel luogo che aveva pensato.

Stanca, si lasciò cadere sul letto, senza dormire.

Pensava alla giornata e alla sua vita in generale. A quello che le divertiva di più e a quello che le divertiva di meno.

Si ritagliava pezzi di giornate in cui pensava a qualcosa senza volerlo fare.

Era un po' un controsenso.

Non aveva voglia di pensare, eppure si soffermava anche sui piccoli dettagli come.. Cody.

Scosse la testa e si incamminò verso il parco, con i libri in mano. Senza accorgersene era già arrivata ora di trovarsi con Hilary, infatti la trovò seduta sull'erba fresca.

“Ciao” salutò lei felice.

“Ciao” il saluto di Joy sembrava più che un lamento.

“Che succede?” chiese l'amica.

Joy non rispose.

“E' per Cody?” insisté Hilary.

“Sì” si decise a rispondere, alzando un sopracciglio, scettica. “Come si fa ad essere così? Non ho visto nessuno come lui”

“Adesso smettila, ti dico una cosa”

Joy si mise ad ascoltare.

“Allora.. sai che mi sono lasciata l'anno scorso con Tom? Ecco, diciamo che quando l'ho conosciuto mi diceva così. Nel senso, faceva come ha fatto Cody. Non è per fare la pettegola o dire cose che vorresti sentire, ma secondo me piaci a Cody. Oppure, lo attrai” finito di parlare Hilary la guardò con uno sguardo innocente.

“Non ti ucciderò, va bene.” sbuffò Joy sorridendo, ma successivamente indurendo lo sguardo.

“Non dire però più una cosa simile. Ora facciamo i compiti?”

Hilary sorrise eloquentemente, per poi annuire e, con l'amica, completare tutti gli esercizi.

La sera arrivò presto e venne l'ora di salutarsi.

“Ricorda questo però.. le cose non avvengono per caso. Perciò se è successo questo, con Cody, qualcosa vorrà dire” le ricordò Hilary.

“Basta con queste scemenze” disse Joy.

Presero ognuna la loro strada.

E camminando verso casa propria, Joy, pensò che forse l'amica poteva anche aver ragione.



 
   
 
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