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Autore: panic_inmymind    01/06/2014    6 recensioni
La prima volta che scrivo una storia sugli one direction, ma mi è venuta questa ispirazione ed ho dovuto colmarla..
La protagonista, Alex, è una ragazza di vent'anni che vive a Londra.
Lei ha un carattere particolare, così come il suo modo di essere.
Ho voluto impersonare quelle che possono essere la maggior parte delle ragazze, così come me.
Lui è colui che, nonostante la fama rimane genuino e se stesso, con il suo sorriso che mi rallegra fin da quando avevo quattordici anni..
Vi prego di farmi sapere che ne pensate della storia.
Ale.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo due. 

-Ovviamente sta sera tu vieni con me..- mi dice Juls con fare da cane bastonato. 
-Il tuo boy che fine ha fatto scusa? Io devo finire di revisionare un articolo che devo consegnare subito..- dico, sperando di sembrare credibile. 
-Certo, subito quanto? Tra un mese? Oppure due? Dai Alex non esci mai!- dice più esasperata di prima. 
-Ma che tra due mesi?! È sono per.. Cioè non è proprio tra due mesi ma.. Cioè devo consegnarlo tra due settimane, ecco.- okay, sono fritta. 
Juls scoppia in una fragorosa risata beccandosi, da parte mia, un'occhiataccia. 
Quando, esattamente dieci minuti dopo, si è ripresa, mi guarda ancora con le lacrime agli occhi. 
-Allora, se non vuoi diventare una zitella acida e marcire in questa casa For the rest of your life ti conviene uscire e divertirti e, guarda un pò che fortuna, io sono qui per farti divertire! Yee!- 
Altro che per mia fortuna, ora ti uccido bella mia. La fulmino di nuovo e, ormai esasperata, vado a farmi una doccia. 
Io e Juls abitiamo in due zone lontane di Londra e, davvero per mia fortuna, le volte in cui lei viene a casa mia sono davvero poche. Ma qualche ora fa ho ricevuto questa splendida visita, a detta sua, per cercare in ogni modo di convincermi a portarmi in un locale appena aperto nella zona di Green Park. 
Non sono contraria alle uscite, anzi è anche venerdì oggi, ma il lavoro è davvero duro e per riuscire a dormire qualche ora in più rinuncerei anche ad uscire. 
Ma non si può, perché ho una migliore amica scassante e rompente che attraversa Londra pur di convincerti ad uscire. 
Fortunatamente non mi impone un modo in cui vestirmi e così sono libera di indossare qualcosa di comodo ma carino allo stesso tempo. 
Esco dal bagno con un asciugamano avvolto e noto,  con mio sommo piacere devo dire, che Juls era già bella e pronta, indossando un vestito verde militare con delle borchie sulla spallina, largo sopra è stretto sotto, con degli anfibi ai piedi. 
Molto bene, neanche lei è particolarmente elegante. 
Indosso un paio di pantaloncini a vita alta di jeans, una camicia bianca larga e corta che lascio fuori dai pantaloncini, un giacchetto di pelle e le vans nere. 
Mando a fanculo la mia femminilità ed esco insieme a Juls dirette alla fermata del pullman. 
Uxbridge è la zona più in periferia rispetto a Londra, ma è anche la più tranquilla, piena di college e di case appartenenti a famigliole. 
 Prendiamo il pullman, rigorosamente a due piani per poter immaginare di essere Harry Potter, e ci prepariamo ad affrontare un viaggio di tipo mezz'ora. 

Il nuovo locale non è perfettamente al centro, meglio, così eviteremo di incontrare celebrità e persone che credono di esserlo. Mi stanno così sulle palle. Da fuori ci fanno un controllo, sia per l'età che per il grado di "eleganza". 
Io vengo subito notata, più che per la mia sciatteria per la noia che mi si legge in volto. La mia amica, con un'occhiataccia, si libera del bodyguard che quasi intimorito ci lascia entrare. 
Ci avviciniamo quasi immediatamente al bar che, grazie all'inaugurazione, scopriamo essere open bar. Sento che la serata sta migliorando, già. 
Prendo una birra e con Juls ci avviciniamo al centro dove ci sono persone che stanno ballando, coppie intente a baciarsi appassionatamente e ragazzi in astinenza pronti a provarci con qualsiasi cosa respiri. 
Ci mettiamo a ballare ma questo non è il tipo di musica che piace a me, quasi per nulla. Per cui, una volta finita la birra ed avendo visto che un tipo era intento a ballare con Juls, prendo e vado via. 
Ordino un drink al barista e vado ad occupare una postazione per controllare che Juls non faccia niente di azzardato. 
Ad aspettarla ha il suo Dylan e non credo che a lui piacerebbe se sapesse che la sua ragazza sta ballando con un altro ragazzo. Ma io sono la sua migliore amica e di sicuro non le farò un torto del genere. 
Finisco il drink e per noia ne prendo un secondo, accompagnato da alcune patatine in un cestino rubato da sopra al balcone. 
Che serata emozionante, davvero. 
Intanto la musica inizia a peggiorare, da canzoni senza senso iniziano a passare musica, se così si può definire, con parole in arabo.  
Della serie "Hamlahamlahamla". 
Non so come mi ritrovo in mezzo alla pista facendo movimenti arabi, con le dita, il pollice e l'indice, uniti a Fare un cerchio ed ancheggiando come una fessa. 
Mi accorgo di aver finito il secondo drink e mi avvio per prenderne un terzo, continuando ad ancheggiare come una vera indiana. 
-Non credi di stare esagerando?- mi dice il barista al terzo drink. 
-Non credi che quest siano affari che non ti riguardano?- sbotto io infastidita, prendendo il drink ed abbandonandolo li con una faccia strana alla quale non presto molta attenzione.
Inizio a ballare ma davvero non mi reggo più e, tra l'altro, chissà che ora si è fatta. 
Barcollo fino alla borsetta lasciata sul mio amico divanetto e prendo il cellulare. 
Oh, ma che carino, sono le due di notte. 
Vedo Juls in lontananza ballare con una ragazza, 'Ha cambiato momentaneamente sponda' penso. 
La raggiungo, le sorrido, la saluto con una mano e me ne vado. 
Esco dal locale e saluto animatamente il bodyguard che prima non mi voleva far entrare, e che invece ora ricambia con una sonora risata. 
Mentre cammino per la via che porta alla metro inizio a cantare 'Miss Jackson' dei Panic! e immagino un Brendon vestito da Superman, con gli occhiali da nerd, quella sua solita matita nera che gli contorna gli occhi ed i suo capelli neri che lo contraddistinguono per quel suo stile punk/emo. 
Chissà perché mi sto facendo tutti questi film mentali, alle due di notte e per le strade di Londra. 
Okay, forse solo un po ubriaca. 
Sento dei passi dietro di me, ma non oso girarmi. 
La mente mi si schiarisce in un istante ed inizio a camminare il più velocemente possibile. 
Dio. 
Arrivo alla stazione metro e sento quella presenza ancora dietro di me. 
Cerco lo scompartimento più pieno. 
Strano dire 'Più pieno' per le due di notte ma, hey, siamo a Londra. 
Alla fine mi accontento di uno in cui ci sono sue coppie intente a scambiarsi saliva e succhiarsi l'anima e delle famiglie con dei bambini addormentati in braccio. 
-Non è prudente da parte tua girare per Londra in queste condizioni, sai?- dice qualcuno dietro di me. Quasi mi metto a ridere per l'accento buffo, ma riesco a trattenermi e a girarmi con splendida nonchalance. 
'Oh cazzo' penso e -Oh cazzo.- dico. 
-Quanta finezza per una così bella ragazza- dice colui che ho di fronte. 
Adesso davvero non riesco a trattenermi, scoppio in una risata tale da far girare tutti nella metro. 
Questa se la poteva proprio risparmiare, il biondo. 
Certo, il biondo che ho incontrato, sempre in metro, ieri. 
-E sentiamo, perché mi hai seguita?-chiedo. 
-Ti ho vista da lontano, ti ho riconosciuta ed ho avuto paura che qualcuno potesse farti del male..- dice lui puntando quei suoi occhi ghiaccio nei miei. 
-E a te cosa importa?- dico sempre più scazzata da questo suo animo fin troppo protettivo nei miei confronti. 
-Non sei mica mio padre!- sbotto io, sentendo dei brividi percorrermi la schiena. 
-Non intendevo dire questo, avevo solo paura che qualcuno potesse farti del male..- dice dopo aver abbassato lo sguardo, come se ci fosse rimasto male. 
-Per quanto ne so potresti essere un killer pronto a prendermi alle spalle, portarmi fuori dalla metro, stuprarmi e poi buttarmi giù sui binari..- ma perché cavolo sto facendo uscire queste parole dalla mia bocca? 
-Oppure, ancora meglio, mostra il lato migliore di te, illudimi e poi abbandonami.. Così come è sempre stato fatto..- dico alla fine mentre sento che davvero non posso più trattenere le lacrime. 
Mi giro di spalle a lui e mi metto a guardare nella metro. 
Mi accorgo solo ora di un senzatetto barbuto che dorme su due sedili più avanti. 
Sento la metro annunciare la fermata prima della mia e mi appresto a prendere le mie cose, la borsa e la giacca di pelle, dal sedile su cui le avevo appoggiate. 
Mi giro e lo vedo li, con la testa bassa, come rattristato da qualcosa. 
Mi avvicino e lui alza la testa. 
-Io sono Alex comunque, piacere.- dico io per rimediare a ciò che gli avevo detto prima. 
-Io sono Niall.. - dice lui arrossendo. 




Angolo autrice!!! 
Mio dio!! 5 recensioni al primo capitolo?! Ma voi siete matte ❤️ 
Spero che la storia vi stia piacendo perché io davvero ci sto mettendo tutto il cuore! 
Vi prego di lasciarmi una recensione per farmi sapere se la storia vi piace o meno, e se c'è qualcosa che posso fare per migliorare. 
Ringrazio di cuore Marika, Arianna e Giulia perché ci siete sempre ❤️ 
Aspetto vostre notizie, un bacio.. 
Ale. 
  
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