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Autore: _andreea_    02/06/2014    1 recensioni
La guardai negli occhi. Il mio mondo stava scomparendo. Il mio cuore batteva forte contro il mio petto. Non capivo come tutta la mia realtà potesse essere modificata a tal punto solo da un semplice sguardo. Volevo andarle più suo profumo, il calore che emanava.
"Come ti chiami?" gli chiesi sperando che mi rispondesse.
"Envy" rispose lei.
Per quanto io volessi distogliere lo sguardo da quello di lei, non ci riuscivo. Volevo che il mio intero essere venisse annientato.
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Per quanto volessi ricordare qualcosa, la mia mente opponeva resistenza.
Avevo scoperto dove mi trovavo.
Stavo nella periferia di Mosca, nel quartiere povero. Ero l’unico ospite dell’albergo. Per capirmi con l’uomo della “reception” ci era voluta una bella mezz’ora. Io parlavo in inglese e lui russo. Gli dicevo che non capivo e lui mi rispondeva in quella lingua fatta di consonanti che grattano la gola per ogni parola pronunciata.
Era stato un inferno!
Alla fine avevo rinunciato, ritornando nella mia stanza. Non valeva la pena discutere ulteriormente.
Rimasi nella stanza che adesso mi sembrava puzzasse di pipì di gatto. Mi dissi che non c’è l’avrei fatta a stare un altro minuto li dentro.
Presi la borsa e me la misi in spalla.
Andai a pagare. Tirai fuori delle banconote e le feci vedere all’uomo dietro il bancone. Speravo capisse che volevo pagare e andarmene. Quest’ultimo mi fece segno con la testa che non gli voleva. Io insistetti mettendoli sul bancone e spingendoli verso di lui, ma non li voleva.
Chi ero io per insistere? Poi pensai che forse per me aveva già pagato qualcun altro.
Anche se mi passò per il cervello l’idea di chiedere chi fosse, mi arresi subito sapendo già che non avrei capito nulla di quello che mi diceva.
Alla fine mi incamminai fuori per le strade in cerca di un agenzia di viaggi per prenotare un volo. Ancora non sapevo dove, ma avrei deciso li per li. Sicuramente qualcuno parlava la mia lingua, sperai.
Era giorno e il sole mi dava fastidio agli occhi. Faceva un po’ fresco, portavo una maglietta a manche lunghe scura e un paio di jeans. Era sopportabile.
La gente camminava allegra per le vie della città che non era molto trafficata. Mi fermai in un ristornate per pranzare. Avevo una fame.
Mentre aspettavo iniziai a dare un occhiata alla cartina che avevo comprato poco prima. Speravo di trovarci qualche indizio.
La frustrazione mi assali. Volevo ricordare, capire cosa mi fosse successo. Mi dava fastidi non sapere. Una rabbia inconsueta mi ribolliva nelle vene. Da dove venisse non lo sapevo e non me ne importava poi cosi tanto. Sentivo una forza che nasceva in me e che mi dava alla testa.
Perché diavolo ogni volta che cercavo di andare in dietro con i ricordi, prima del mio risveglio in quello stupido albergo, si faceva tutto buio? Sembrava che ci fosse un muro insormontabile e dannatamente lato. Più cercavo di andare vicino per vedere qualcosa, mi sembrava di trovarmi sempre più lontano. I miei sforzi erano inutili.
Mi venne da spaccare tutto quello che mi circondava, però cercai di trattenermi e mi aggrappai alla sedia di legno sotto di me. Strinsi saldamente la presa come se potesse sfuggirmi.
In quel momento arrivò anche la cameriera che mi sorrise. Era piuttosto giovane e anche carina a modo suo. I capelli biondi e gli occhi scuri.
Mise il piatto sul tavolo con cura e mi diede un occhiata veloce.
Sembrava che le piacessi.
Un po’ di quella rabbia ceca che avevo si fece da parte per sorriderle. Lasciai con cautela la presa sulla sedia, sperando che la ragazza che avevo di fianco non se ne accorgesse. Rimisi il braccio sul tavolo e cercai di calmarmi.
Mi chiesi cosa ci vedesse in me. Forse i capelli neri o miei occhi azzurri? Sicuramente gli occhi.
Era ovvio che mi trovasse attraente. La vedevo osservare i miei lineamenti, per poi passare alle mie spalle. La vidi deglutire a fatica.
Dopo che mi guardò ancora per un paio di volte e mi disse qualcosa, che forse era “buon appetito” se ne andò. Inizio a camminare ancheggiando e poi come se non se ne fosse accorta aumentò il passo.
La segui con gli occhi fino a che non spari dalla visuale. Mi sembrò una cosa buffa il suo comportamento.
Mi concentrai sul piatto e iniziai a mangiare. Non era la cosa più buona che io avessi saggiato, di questo ero sicuro, ma era mangiabile.
Finito mi diedi il tempo per esaminare ancora la cartina. Ne avevo presa una che mostrava un po’ tutto il globo. Dovevo decidermi dove andare.
Dato che parlavo inglese questo mi diceva che forse dovevo iniziare le mie ricerche in Inghilterra, per poi spostarmi verso gli USA.  Mi sarei fermato per un po’ a Londra per vedere se ricordavo qualcosa, e se nemmeno li fosse andata bene sarei ripartito.
Che mi costava andare in giro per il mondo? I soldi gli avevo il passaporto anche. Dovevo solo decidermi e sarei potuto arrivare d’ovunque.
Avendo deciso il piano, pagai il conto e uscii per andare a prenotare il biglietto.
Dopo una ricerca che mi sembrò infinita, riuscii a trovata l’agenzia.
Avevo trovato anche una ragazza che parlava la mia lingua e mi disse che poteva prenotare il volo solo dopo una settimana dato che i voli diretti erano al completo. Gli allungai un po’ di soldi chiedendole di fare tutto il possibile per aiutarmi. Gli dissi anche qualche parolina dolce per convincerla del tutto e la lasciai fare qualche telefonata. In viso era tutta rossa e questo mi  confermò che avevo centrato il bersaglio.  Alla fine mi aveva prenotato un volo che faceva uno scalo. Le dissi che andava bene anche in quel modo e accettai l’offerta. Pagai quello che mi chiese e firmai qualcosa che non lessi.
Presi un taxi e andai subito all’aeroporto. Non volevo sprecare tempo. Il volo faceva lo scalo a Berlino per poi ripartire per Londra. Sarebbe bastata mezza giornata e sarei arrivato.
La mia ricerca iniziò con successo. Ora la cosa che più importava era recuperare la memoria e trovare la ragazza del messaggio.

 

Avendo un po' di tempo ho deciso di mettere anche il secondo capitolo. Questo è incentrato tutto su Victor. Lo so è un po' noioso, ma serve per arrivare alla parte più impotante. A presto, e grazie alle persone che lo hanno letto!!!

   
 
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