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Autore: roby_lia    02/06/2014    4 recensioni
Lo scoppiettare del fuoco è l’unico rumore che disturba la pace della notte nel rifugio.
Thor tiene lo sguardo fisso, per non perdere neppure un dettaglio di ciò che ha davanti agli occhi.
Le luci delle fiamme creano psichedelici giochi sulla pelle chiara di suo fratello, illuminando per poi nascondere i segni sul suo corpo. Segni che aveva lasciato lui.
Tutto era iniziando in una notte, simile a quella. Erano sul terrazzo delle loro camere quella volta, ma le stelle erano sempre le stesse.
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Incest
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si passa post-Avengers u.u


Terzo capitolo
 
Il vento soffia dolce su Asgard, quando il Tesseract li riporta a casa.
Thor respira profondamente, chiudendo gli occhi e godendosi la leggera brezza sul viso.
Per un istante tutto torna apposto, il resto del mondo si allontana e per un istante può quasi credere che sia stato tutto un incubo.
Poi il tintinnio delle manette ai polsi di Loki lo riportano al presente.
Loki gli sembra spaesato ma forse è solo stanco e affaticato dalla battaglia. Non gli piace vederlo così, ferito e imprigionato. È pur sempre suo fratello eppure…
Eppure non lo è veramente, eppure, se le cose fossero andate diversamente, adesso non si troverebbero in quella situazione.
E non farebbe così male.
Scuote la testa, respirando profondamente. In lontananza le luci della sua città brillano nella notte, ma a loro ci vorranno almeno un paio d’ore per arrivarci. E non è del suo popolo né dei suoi amici che sente il bisogno in quel momento, esattamente come non ne ha avuto bisogno in quei mesi infernali che sono passati.
Thor lascia cadere il Mjolnir quando improvvisamente il suo peso ne diventa insopportabile. Il Tesseract lo segue poco dopo ed infine la museruola.
Loki lo fissa per qualche istante negli occhi, poi inizia a muovere la mandibola, cercando di allontanare il fastidio.
“Bene allora, illuminami: cosa stiamo facendo qua?” si decide infine a rompere il silenzio, fissandolo con derisione.
Thor lo fissa ancora per un istante “Voglio delle risposte”
“Per avere delle risposte bisogna porre delle domande, fratello” sogghigna l’altro, iniziando a camminare in circolo.
“Mi dirai la verità?”
“La verità? E qual è la verità che vuoi sentire? Oh, fammi indovinare, vuoi che ti dica il perché ho fatto tutto questo? Vuoi sapere che fine ha fatto il tuo amato fratellino? O forse preferisci che ti racconti come-“
“Smettila!” gli ordina, afferrandolo per il bavero e scuotendolo. Per un istante si fissano con rabbia, i visi talmente vicini che i loro respiri si mescolavano
Loki si limita ad ampliare il sogghigno “Non sono domande di tuo gradimento? Forse preferisci sapere quali sono le tue colpe, cos’hai fatto di sbagliato per perdere tuo fratello? O ancora meglio, come fare a salvare il povero piccolo Loki dagli inganni della sua stessa mente? La vuoi la risposta Thor?- lo provoca stringendosi di più a lui. Poi porta una mano tra i suoi capelli d’oro e gli sussurra all’orecchio- La verità è che sei stato tu a spingermi nell’abisso, a lasciarmi cadere. È tutta colpa tua. Ma non puoi fare niente per salvarmi. Loki ormai è morto”
Thor lo spintona, facendolo cadere al suolo e guardandolo dall’alto in basso con un gelido furore.
L’istante dopo però, è sopra di lui, lo stringe con troppa forza e lo bacia come se non volesse mai più lasciarlo andare.
 
 
Non gli interessa ricordare come sono finiti a rotolarsi sull’erba. Non vuole ripensare a come gli ha tolto le catene, a come gli ha strappato i vestiti con mani tremanti di rabbia e d’amore, e lo ha baciato, baciato solo per sentirlo rispondere, baciato solo per sentire la pelle scaldarsi, invasa da un calore fin troppo familiare.
Non si cura di che fine hanno fatto i suoi abiti, né di come Loki è finito disteso sul suo mantello, lo stesso mantello che per tante volte gli aveva accolti e nascosti agli occhi del mondo, ma che era stato al contempo la rottura di tutto.
L’unica cosa che importa è Loki.
Loki disteso sotto di lui, Loki che trema di nuovo tra le sue braccia, Loki che cerca un contatto sempre maggiore.
E l’unica cosa a cui Thor riesce a pensare è baciarlo, baciarlo per sempre e continuare a farlo, perché ha creduto alla sua morte, ha creduto al suo addio.
Adesso vuole solo chiedergli scusa e baciarlo, per dargli piacere dove le ferite gli fanno più male.
“Pensa a cosa direbbe Padre-Tutto se vedesse il suo figlio d’oro ammaliato da un mostro…”
“Zitto”
“…un mostro che continua a chiamare fratello…”
“Ti ho detto di stare zitto”
“… scopare un gigante di ghiaccio e un fratello, quale suona più orribile?”
“Stai zitto!” gli ordina di nuovo, e lo bacia sulla bocca mentre si fa spazio in lui.
Loki annaspa e si aggrappa a lui, ma a Thor non importa.
L’unica cosa che gli interessa in quel momento è continuare a sentire la sua voce, inizialmente rabbiosa per il dolore, poi più roca e dolce dal piacere.
Gli interessa il suo calore che lo avvolge e lo accoglie di nuovo.
Nasconde il viso contro il suo collo, per inebriarsi del suo profumo, poi gli morde la pelle sensibile.
Tutto quello gli è mancato terribilmente. Gli è mancato Loki, e nonostante tutto quello che è successo, le parole che si sono detti, le armi che hanno rivolto l’uno contro l’altro e il sangue che hanno versato… tutto è accaduto così velocemente che solo in quel momento, quando sente il suo cuore battere forte contro il proprio, le sue labbra cercare la sua bocca e il suo bacino seguire il ritmo frenetico, è solo allora che Thor può finalmente respirare è rendersi conto che suo fratello è davvero vivo.
 
 
Tutto è successo fin troppo velocemente.
Non c’è stato spazio per la dolcezza, non quella volta.
L'ha preso con rabbia e tristezza, eppure quando si trova a respirare profondamente contro la sua pelle, vorrebbe solo tornare indietro, e cancellare tutto il male che gli ha fatto di nuovo.
Thor sospira, posando un bacio leggero sul petto di Loki, prima di liberarlo dal suo corpo.
Gli da le spalle, iniziando a raccogliere i propri indumenti “Vestiti, dobbiamo andare” gli dice continuando a dargli le spalle.
Sente il suo sguardo perforarlo, ma non si volta finchè non lo sente alzarsi e iniziare ad obbedirgli.
Lo osserva mentre indossare i suoi vestiti, trattenendo le smorfie per il dolore, le nuove ferite mischiate a quelle vecchie.
Sarebbe facile per Loki approfittare di quel momento per fuggire, Thor lo sa.
Ma Loki non scappa e il principe di Asgard deve nuovamente mettergli le catene e la museruola.
Thor lo osserva per un altro istante. Vorrebbe stringerlo a sé, dirgli che andrà tutto bene e che lo proteggerà.
Ma Thor non è mai stato bravo a mentire.









Note
Ed eccoci giunti a metà storia. I prossimi due capitoli non prenderanno nemmeno in considerazione Thor 2 (diciamo che questa storia sta allegramente marcendo tra i miei mille progetti da qualche secolo u.u)
Vi ringrazio per tutto e se avete critiche o consigli saranno ben accetti :)

ciao ciao
roby_lia
  
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