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Autore: sweetlygirl    03/06/2014    1 recensioni
Questa è la storia di Anna, una ragazza presa di mira da delle sue compagne di scuola. La sua vita però è destinata a cambiare. In che modo? Basta leggere.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Passarono un po di settimane, ed io provavo giorno dopo giorno ad usare i miei poteri ma con scarsi risultati. Un giorno dovevamo fare educazione fisica, ero nello spogliatoio a cambiarmi con le altre ragazze, Alexis ordinò a tutte di uscire e venne davanti a me. < Anna adesso verrai con me, devi aiutarmi > io mi alzai e senza chiedere spiegazioni la seguii. Arrivammo davanti ad una porta. < come ben sai domani abbiamo il compito di filosofia, in questa stanza ci sono i compiti già pronti > < quindi? > le dissi facendo spallucce. < li su il prof nasconde la chiave. inginocchiati e prendimi sulle spalle > disse ancora con aria da superiore. < la smetti di trattarmi come una pezza da piedi? sono stanca > dissi alzando la voce. Mi tirò i capelli facendomi inginocchiare, ruscì non so in quale modo a salirmi sulle spalle. < in piedi, destra, un po di più, sinistra, Anna se mi fai cadere farai una brutta fine > riuscì a prendere la chiave ed aprì la porta. Entrammo nella stanza e lei si mise a frugare nei cassetti. Prese i compiti, lasciò il cassetto aperto e lasciò una mia molletta che mi presumo aveva preso mentre era sulle mie spalle li a terra. Io non mi accorsi di nulla. Tornammo in palestra come se non fosse successo niente. Il giorno dopo nell'ora di italiano entrò di colpo la prof di filosofia, arrabbiata iniziò a gridare perchè qualcuno aveva rubato i compiti. Venne verso di me e disse < ne sai qualcosa Anna? > io feci spallucce e scossi il capo. < beh, si da il caso che io abbia trovato questa a terra nella sala insegnanti > mi mostrò la molletta ed io mi voltai di scatto verso Alexis che mi fece un sorrisino e un saluto con la mano. Mi alzai in piedi < non sono stata io prof > < e come la spieghi questa? > < è stata Alexis >. Lei diventò seria. < Anna devi prenderti le tue responsabilità, non incolpare gli altri. in presidenza >. Insomma, per colpa di quella gallina mi diedero due giorni di sospensione. Dopo questi due giorni tornai a scuola, vidi Jeremy seduto sul muretto, mi feci coraggio e andai verso di lui. < ciao Jeremy > lui mi ignorava. Poggiai una mano sulla sua gamba e ci guardammo negli occhi. In quel momento lui attraverso i miei occhi riuscì a vedere tutte le cose magiche che mi erano capitate. Mi staccai da lui che rimase a bocca aperta. < non posso crederci... come hai fatto Anna? > entusiasta scese dal muretto e mi abbracciò < scusami per non averti creduta > mi disse con un sorriso sulle labbra. Ero così contenta di avere di nuovo il mio amico con me. Era sera ed ero seduta sulla scrivania a smanettare un po sul pc. < Anna > sentii una voce e mi voltai. < signor mago è lei? > lui comparve e mi fece un si con la testa. < finalmente possiamo iniziare > < iniziare cosa? > chiesi alzando un sopracciglio. Lui unì le mani e fece comparire una sfera di luce che si aprì mostrandomi un luogo. < cos'è? > < questo è un altro mondo, quello che tu e Jeremy dovrete salvare dal grande mago nero > < Jeremy? lui non ha alcun potere > feci spallucce. < questo è quello che credi tu >. Mi diede due ciondoli, uno per ed uno per il mio amico. Ci avrebbero aiutato a raggiungere l'altro mondo. Ora avrei dovuto dire il tutto a Jeremy. Il giorno dopo arrivai a scuola di corsa, lo presi per mano e lo portai in bagno. Gli diedi uno dei due ciondoli e glielo feci indossare, feci lo stesso con il mio ed entrambi si illuminarono. Lui sentì nel suo corpo la stessa energia che sentii io la prima volta. < Anna che succede? > < io e te siamo stati scelti per salvare un mondo, non so molto quindi non posso darti molte spiegazioni >. Stavamo a lezione, eravamo nuovamente vicini di banco e comparve il mago, Jeremy sbarrò gli occhi ma io gli diedi un pizzicotto facendogli capire che doveva stare zitto. Uscimmo dalla classe e il vecchio ci disse che dovevamo andare all'istante in quel mondo. Ci mostrò il metodo del teletrasporto che consisteva nel prenderci per mano e pronunciare il luogo in cui saremmo dovuti andare. Lo presi per mano e il nostro viaggio iniziò.
  
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