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Autore: Hotaru Haruka    04/06/2014    3 recensioni
Ciao a tutti fan di Naruto! Vi è mai capitato di pensare a come sarebbe finire in questo manga? Beh, i tre protagonisti di questa storia ci sono riusciti. Cosa succederà? Beh, basta leggere la storia!
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki, Ino Yamanaka, Kiba Inuzuka, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Uno

 

 

Era una fresca giornata di fine Maggio. L'aria era ancora un po' fredda dalla scorsa pioggia, ma almeno non si moriva di caldo. Questo pensava Carmela, shatush rosso e camminata sicura, mentre passeggiava, dopo scuola, con i suoi due amici Rita e Francesco. Per via di un' assemblea erano usciti prima, e avevano deciso di andare al loro parco preferito, quello con la giostra rotonda che girava, detta da loro impropriamente “girandola”.

“Che pizza!” sbuffò improvvisamente la ragazza. I due amici si girarono di colpo. Lei spiegò : “ fa talmente caldo che non ho proprio voglia di aprirli i libri! Ma poi perchè i prof, continuano ad assegnare così tanto! E' la fine di Maggio!”

“Vero” annuì Francesco, ciuffo biondo e passo lungo “ ma tanto è solo questa settimana, poi... mare!”

“ Spero davvero che tu abbia ragione e che non ci costringano ad andare anche a Giugno” replicò Rita, ricci neri e andatura decisa

“Ma si, dai....” la rassicurò Carmela “guardate la girandola è libera!”

I tre amici corsero come bambini verso la giostra. Nonostante fosse già primavera inoltrata, quel parco aveva ancora il vestito autunnale: Le foglie un po' verdine avevano sfumature gialle e talvolta rossastre, il suolo era coperto di foglie marroni e di erbette, e gli alti alberi che si stagliavano in cielo diventavano con l' aumentare dell' altitudine via sempre più spogli. Quel paesaggio non aveva tempo, era come la pausa del mondo. Ma il cielo, al contrario dell' autunno, era limpido, e le rondini compivano grandi e vorticosi giri dipingendo su di esso chissà quale quadro immaginario.

I tre amici s' immersero in quella pace dei sensi, salirono sulla giostra e iniziarono a parlare del loro manga preferito, Naruto.

“Beati quelli di Naruto, che non vanno mai a scuola!” disse Francesco, il solito pigro

“E vivono avventure fantastiche e quando tornano li adorano tutti!” aggiunse Carmela, la quale adorava i combattimenti dei manga

“Eh gia... sarebbe bellissimo incontrarli e vivere con loro delle avventure!” Rita, come sempre, volava alto con la fantasia.

“Ho trovato!” urlò improvvisamente Francesco “ inventiamo una nuova tecnica! Una tecnica che ci permetta di andare nel mondo di Naruto!”

Le due ragazze si guardarono e scoppiarono a ridere. Il ragazzo le fissò allibito e chiese loro: “ Si può sapere cosa c'è da ridere?”

Carmela spiegò: “ E poi dici che Rita è quella che vaneggia sempre! Come vuoi inventare una tecnica che non ti porta da nessuna parte?!”

“Già, ci farebbe solo sentire più depressi di quanto già non siamo...” aggiunse la riccia

“Ma....” il ragazzo dal ciuffo biondo ci era rimasto un po' male, così Rita, da buon paciere qual era, decise di assecondarlo: “ e va bene:inventiamo questa tecnica!”

Francesco sembrò tornare subito allegro :” Allora,” iniziò a dire “ dobbiamo pensare ad un nome. Io stavo pensando, siccome ci piace tanto anche Harry Potter, e i maghi usano le Passaporte per spostarsi la un luogo Alà' altro, possiamo chiamare questa la “Tecnica della Passaporta”, che ne dite?”

“E' una bella idea” concordò Carmela “ma Naruto è un manga giapponese, quindi sarebbe più corretto dire “Passaporta No Justu”. Rita, tu che ne pensi?”

“Io credo che sia meglio il nome in giapponese, è più corretto. Ma ci stiamo scordando una cosa: la posizione delle mani! Dobbiamo inventare una serie di posizioni con le mani e poi dire il nome, no?”

“E' vero!” esclamarono gli altri due.

I tre ragazzi passarono un paio di minuti per scegliere la posizione delle mani, e quando finirono ( la posizione era: mani incrociate, unite con le dita separate, unite con le dita unite e poi premere sul tavolino della girandola) decisero di provare ad utilizzare la tecnica.

“Allora al io tre” disse Francesco “uno... due... TRE!”

I tre adolescenti fecero i simboli con le mani, poi esclamarono in coro “Passaporta No Justu!”. Subito la girandola iniziò a girare più velocemente, mentre i tre si guardavano impauriti. “Francesco finiscila di farci girare e frema questo demonio di giostra!” urlò Rita

“Ma non sono io” si difese il ragazza realmente innocente “Carmela smettila!”

“Ma io non sto facendo niente!” esclamò la ragazza

“Ma allora se non è nessuno di noi tre... che succede?!” chiese sempre più impaurita Rita

Gli altri due non ebbero il tempo di rispondere, perchè iniziarono a cadere, a cadere sempre più in basso, in in una fossa che sembrava scavata dalla stessa giostra: videro il bel paesaggio intorno a loro innalzarsi sempre di più, e loro scendere sempre più in basso, in uno scenario di luce, colori e voci che non erano le loro. Sentivano un rumore metallico, pezzi di terra che volavano i faccia, le urla più svariate. Per un attimo credettero che l' Inferno di Dante esistesse davvero. “Prendiamoci per mano!” suggerì urlano Francesco. Carmela, che gli era seduta vicino, riuscì ad afferrarlo, ma Rita, più lontana, non raggiunse nessuno dei due e, mentre la loro caduta iniziava a diventare più veloce, la ragazza dai capelli ricci e neri urlò con quanto fiato aveva in corpo: “RAGAZZIIIIIIIIIIIIIIIIII!”. Poi il buio.

 

“Rita!”urlarono Francesco e Carmela contemporaneamente aprendo gli occhi. Nelle loro orecchi echeggiava ancora l' urlo dell' amica. Si guardarono attorno alla ricerca dell' amica, ma non a videro. Solo in un secondo momento notarono che il paesaggio attorno a loro era cambiato : tutte le giostre del parco, compresa la girandola, erano sparite, gli alberi si erano fatti di un verde acceso, smeraldino, e nel cielo vi era qualche nuvola. Nessuna traccia di civiltà, solo erba, terra e cielo. “E se siamo tornati al tempo della creazione?” suggerì Carmela terrorizzata al solo pensiero.

“Ma che dici, fessa!” la rimbeccò Francesco che aveva preso il cellulare “c'è campo pieno qui. E questo è possibile solo se ci sono collegamenti elettrici” ma anche il ragazzo era alquanto nervoso: non sapevano dove si trovavano, la loro amica era sparita e no c' era il minimo segno di civiltà. Non era proprio una situazione felice. D' un tratto sentirono delle voci, delle voci che però avevano qualcosa di familiare, poi videro due sagome. Improvvisamente apparirono due ragazzi sui quindici/sedici anni: il primo era abbastanza abbronzato, biondo e con gli occhi azzurri, mentre il secondo era più palliduccio, con capelli e occhi neri, questi ultimi con un taglio più a mandorla rispetto al primo. I due amici lanciarono un urlo: erano Naruto Uzumaki e Shikamaru Nara in persona!

 

 

Contemporaneamente Rita si era svegliata su di un albero di ciliegio. Era alto e lei era terrorizzata, soprattutto perché non le piacevano granchè gli uccelli e temeva che presto o tardi qualcuno si sarebbe posato sull' albero. E arrivò: era un corvo nero sporco e minaccioso e lei urlò terrorizzata, perdendo l equilibrio e cadendo dall' albero. Non toccò però il terreno, perché qualcuno l' afferrò al volo. Aprendo gli occhi, infatti, la ragazza si trovò davanti un bel ragazzo dagli occhi neri, i capelli anch' essi lunghi e neri e un paio di rughe sul viso. Rita strabuzzò gli occhi: era lui, era Itachi Ucicha!

  
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