Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: YourSmileMakesMeStrong    04/06/2014    9 recensioni
*Un prato verde. Un' altalena. Uno scivolo. Delle panchine. Due bambini che si rincorrevano.
-Fermati!!
Urlava una bambina dai bellissimi capelli castani e boccolosi.
-Tanto non mi prenderai mai!
Gridava ridendo un bimbo con il ciuffo.
-Io..devo andare a casa.
Disse la ragazzina, con tristezza.
-Di già? Ma tornerai domani, vero?
-Certo, tornerò e giocheremo ancora insieme! Ciao ..
-Ciao!*
Lei, una ragazza così normale, ma con un così grande segreto.
Lui, la salverà da ciò che tenta di distruggerla.
Loro, due persone legate da ricordi infranti.
Ma riuscirà lei a ricostruire il suo passato?
Credeva di essere lei a dover essere salvata, invece sarà lei a dover salvare qualcun altro.
Questa storia, non è così irreale come può sembrare. Questa è la storia vera di molte adolescenti che affrontano tutto questo ogni giorno.
Creata nel tentativo di donare una speranza a queste ragazze.
IL BULLISMO ESISTE.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Guarda cosa ti ho portato!

Disse Niall porgendomi un gelato al cioccolato, ricoperto di crema. Lo guardai sorridendo e lui iniziò a leccare il suo gelato con gusto.

-Non so come ringraziarti di tutto questo.

Gli dissi. Non ero abituata ad attenzioni del genere, soprattutto da un ragazzo.

-Piantala di ringraziarmi!

Esclamò divertito.

-Piuttosto, andiamo nella casa degli specchi.

-Va bene.

Risposi timidamente.

-Fa un caldo terribile. Mi spalmerei il gelato in faccia.

Dissi.

-Forse ho io la soluzione.

Disse Niall in tono misterioso. Cosa voleva dire? Il biondino si avvicinò ad un chioschetto, dove comprò una bottiglietta d'acqua. Quando mi girai, però, non li vidi più. Ad un certo punto, sentii un forte brivido percorrermi la schiena. Dell'acqua ghiacciata stava scorrendo sulla mia pelle. Niall aveva rovesciato l'acqua della bottiglietta nella scollatura della mia maglietta. Urlando, corsi via, ma lui mi inseguì con in mano la bottiglietta, intenzionato a rovesciarmela tutta. Scappai via, ridendo. Ero felice, cosa strana da dire per me. Appena arrivò vicino a me, gli storsi la mano, facendogli cadere l'acqua rimanente addosso. Il biondino rimase stupido dalla mia mossa, ed iniziò a ridere sempre più forte, insieme a me. Mentre ridevo, riuscii a ricordare alcune mie compagne di classe che facevano le galline. Non volevo paragonarmi a loro, così cercai di ricompormi. Tornai seria.

-Che ti succede?


Chiese Niall notando il mio improvviso cambio di umore.

-Niente, va tutto bene. Dov'è la casa degli specchi?

Risposi cercando di non riiniziare a ridere.

-E' davanti ai tuoi occhi, furba!

Esclamò Niall. Finimmo il nostro gelato e ci avviammo all'entrata. Appoggiato alla casa, stava un ragazzo alto e moro che salutò Niall appena lo vide.

-Niall, come stai? Che ci fai qui?

Disse.

-Ehi Louis. Sono qui con la mia amica Arlene.

Rispose Niall, guardando prima lui poi me.

-Arlene, eh? Ciao, piacere. Disse guardandomi in modo strano e porgendomi la mano.

-Ciao..

Dissi timidamente io stringendogliela.

-Io sono Louis Tomlinson.

-Mi chiamo Arlene Buxton.

Dissi. Il ragazzo continuava a guardarmi in modo strano.

-Arlene Buxton..

Sussurrò guardando il pavimento.

-Ehm..

Disse Niall fissandomi. Lo guardai confusa.

-Andiamo nella casa degli specchi?

Chiese ad un tratto.

-Ma certo!

Risposi. Entrammo in una stanza piena di specchi, dove riuscivo a vedermi in tante forme. Prima grassa, poi anoressica. Poi rotonda come un pesce palla. Anche se cercava di non darlo a vedere, quel Louis continuava a fissarmi. Stavo iniziando a chiedermi se mi avesse già vista. Ma non lo conoscevo, io. Il telefono iniziò a squillarmi. Lo presi e risposi. Era Debby.

-Ciao.

Mi disse.

-Ehi, Debby...

Risposi, ricordandomi del vecchio litigio. Ad un certo punto mi partì il vivavoce, e non fui più in grado di toglierlo. Stupido cellulare.

-Senti, volevo chiederti scusa per l'altro giorno. Che ne dici se ci vediamo? Mi manchi.

Esclamò. Louis e Niall sentirono e si girarono per guardarmi. Ma avevo l'impressione che Louis mi stesse già guardando.

-Ehm.. Quando?

Chiesi sottovoce.

-Adesso! Andiamo in palestra, va bene? Ti aspetto lì davanti tra un'ora esatta!

Strillò, poi chiuse la chiamata. Fissai Niall con aria dispiaciuta. Non potevo deludere Debby, ma non potevo nemmeno lasciare Niall così.

-Ti accompagno io.

Disse sorridendo.

-Ma..Niall, mi dispiace.

-Non ti preoccupare!

Ribattè il biondino appoggiando una mano sulla mia spalla.


-Posso accompagnarvi io, se volete. Ho la macchina.

Disse Louis. Non mi toglieva gli occhi di dosso. Stavo iniziando a preoccuparmi. Era davvero inquietante. Pregai Niall con lo sguardo di rifiutare il passaggio, ma lui sembrò non capire, ed accettò.

-Grazie, Louis. Sono davvero felice di averti incontrato!

Esclamò Niall allegramente.

-Molto bene.

Disse Louis incamminandosi verso l'uscita. Lo seguimmo, e Niall mi prese per mano per trascinarmi fuori dalla folla che si ammucchiava all'uscita del Luna Park. La trovai una cosa dolcissima.

-Ecco la mia piccola.


Esclamò Louis indicando una macchina nera. Sembrava nuova di zecca. Salimmo, e sentii un profumo dolcissimo.

-Louis ha preso la patente da poco, ne è orgoglioso.

Sussurrò Niall al mio orecchio sinistro.

-Alla palestra vicino alla discoteca?

Chiese Louis, ed io risposi annuendo. Notai con la coda dell'occhio che mi fissava attraverso il finestrino.

***

-Siamo arrivati.

Esordì Louis sistemando lo specchietto.

-Oh..Grazie mille per avermi accompagnata..E Niall, grazie della bellissima giornata.

Dissi timidamente. Volevo abbracciarlo, ma mi sentivo troppo fissata da quel ragazzo.

-Di nulla bella.

Esclamò Niall facendomi l'occhiolino. Com'era gentile. Scesi dalla macchina, che ripartì subito.

-Ehiii!

Sentii urlare, ma non ebbi tempo di capire chi fosse, perché qualcuno mi si buttò addosso abbracciandomi. E chi poteva essere, se non Debby?

-Ciao!

Dissi ricambiando l'abbraccio.

-Scusa per quel giorno, dovevo essere pazza!!

Disse la mia migliore amica, sorridendomi come solo lei sapeva fare.

-Vedo che non hai nulla! Ma non preoccuparti, ho tutto io. Un po' di attività fisica ci farà bene!!

-Certamente..

Dissi guardando in basso e pensando al mio fisico magrissimo. Non ero una tipa che mangiava molto.
La palestra era abbastanza piccolina, ma piena di attrezzi di ogni genere. Mi attirava specialmente quella cosa che chiamano..Tapis Roulant? Doveva essere francese quel nome..O almeno così sembrava. Io e Debby entrammo nello spogliatoio, dove ci cambiammo. Mi prestò una canottiera arancione e dei pantaloncini corti verdi. Lei invece indossò una canotta fucsia con dei pantaloncini azzurri. Mi legai i capelli ed indossai delle scarpe da ginnastica.

-Io provo il Tapis Roulant.


Dissi a Debby. Mi girai verso quell'attrezzo, quando vidi Liam appoggiato al muretto. Portava una canottiera bianca e dei pantaloncini neri. Sulla sua spalla stava appoggiato un asciugamano bianco a righe nere. Non mi stupii molto di trovarlo lì. Quel bullo era un palestrato. Il più sportivo della banda. Il più muscoloso. Speravo che non mi vedesse, ma così NON fu.

-Arlene. Che ci fa qui una come te? Non sapresti sollevare un peso da due grammi.

Disse ridendo Liam. La mia amica di fianco a me non mi difese. Stette zitta, per paura di metterselo contro. Questa cosa mi ferì, perché io per lei lo avrei fatto. Ma lei era fatta così, ed ero abituata al suo comportamento.

-Sul serio, Arlene, sei così magra che una piuma potrebbe sollevare te.

Furono le ultime parole che sentii prima di rientrare nello spogliatoio. Entrai nel bagno, chiudendomi dentro. Tentai di trattenere le lacrime, ma fu cosa impossibile.

-Arlene, sei qui??

Sentivo gridare. Era Deborah. Dio, quanto suonava orrendo il mio nome.

-Esci di lì, dai. So che sei nel bagno.

Continuò.

-Lasciami in pace. Voglio stare un po' da sola.

Dissi con aria minacciosa. Debby ripeté le mie parole con una vocina fastidiosa.

-Dai, non essere ridicola.


Disse Deborah cercando di convincermi ad uscire.

-Non ho voglia di farmi prendere in giro!

Esclamai asciugandomi una lacrima che scendeva sulla guancia sinistra.

-Liam se n'è andato.

Sussurrò la mia migliore amica.

-Davvero?

Chiesi.

-Lo giuro.

Rispose. Uscii risollevata, e finalmente salii sul tapis roulant.

-Allora, che mi racconti?

Chiese Debby sistemandosi su uno di quei così accanto al mio.

-Nulla..

Dissi distrattamente mentre correvo aumentando la velocità.

-Che hai fatto oggi?

-Sono andata al Luna Park con un amico.

-Come si chiama?

-Niall.

-Niall Horan? Il biondino?

Chiese sorpresa.

-Sì, lui. Lo conosci?

Dissi indifferente.

-Certo che sì, suona la chitarra nel gruppo musicale della scuola. E' talentuoso.

Esclamò Deborah divertita. Niall suonava la chitarra? Io avevo sempre sognato di poterla suonare un giorno, ma non trovai mai il tempo di imparare. Forse Niall poteva insegnarmi.

**SPAZIO AUTRICE**
Ciao ragazze, finalmente ho pubblicato l'ottavo capitolo. Sono davvero contenta, perchè la mia storia ha ottenuto 81 recensioni! Ringrazio tutte voi di cuore. Vi aspetto al prossimo capitolo, sperando che continuiate a leggere la storia. Vi voglio bene :) xx
-Dreamer
  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: YourSmileMakesMeStrong