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Autore: Ace of Spades    07/06/2014    8 recensioni
Crocodile scoprirà a sue spese quanto possa essere dannoso fare scommesse con Mihawk e quanto il colore rosa, nonostante sia per lui così maledettamente fastidioso, sia peró necessario nella sua vita.
"Sai come si dice Croco-chan, 'un affare in cui si guadagna solo del denaro non è un affare.' " disse appoggiando la propria mano su quella dell'altro.
"Doflamingo, allora saprai anche che quando due uomini in affari sono d'accordo, uno dei due è superfluo." rispose togliendo la mano con uno scatto. "E non chiamarmi Croco-chan!"
Genere: Comico, Erotico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Crocodile, Donquijote, Doflamingo, Drakul, Mihawk | Coppie: Shichibukai/Flotta dei 7
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cap27. EXTRA








                            « Pensateci. Un giorno
                              lo si può definire
                              significativo per la
                             propria vita, solo
                           dopo che lo si è vissuto.
                            Quindi, bisogna stare
                                sempre allerta
                             perchè non si sa mai
                          cosa potrebbe accadere,
                         in un giorno come tanti»







Avete presente quando aprite gli occhi la mattina e sapete solo che quella sarà una giornata nera a prescindere da qualsiasi cosa facciate? Una di quelle giornate no dove sentì già di prima mattina che non é il caso di lasciare il letto per la tua incolumità?
Ecco, quel giorno era uno di quelli.
Crocodile sbadiglió guardando l'orologio verde con l'uncino appeso alla parete di camera sua; era ancora presto per alzarsi, ma dato l'umore nero, decise di farlo ugualmente per preparasi un caffè. I suoi genitori erano sempre in viaggio per lavoro o non sapeva cosa, non gli importava molto, anche perchè aveva tutta l'intenzione di andarsene da casa sua il prima possibile. Non gli era mai piaciuto il modo di sufficienza con cui lo trattava suo padre, come se fosse un rifiuto umano e andasse compatito ogni cosa facesse, ma la cosa che gli dava davvero fastidio era il comportamento accondiscente di sua madre nei confronti di quell'uomo. Gli dava sempre ragione in ogni situazione e faceva ogni cosa che gli ordinava, come ci si apetta da una brava mogliettina, o da una schiava.
Crocodile trascinó i piedi fino alla spaziosa cucina ed azionó la macchinetta del caffè per poi inserire una cialda e premere il tasto play. Aveva davvero bisogno di una sana dose di caffeina per affrontare l'ennesima giornata al liceo Shitasora. Non che non gli piacesse frequentare la scuola, anzi, eccellendo in ogni materia non aveva alcun problema. L'unica pecca erano le persone che ci trovava dentro: stupidi studenti che non pensavano ad altro che a sogni idioti ed utopistici e leccaculo di prima categoria. Che schifo.
La sola persona verso cui provava rispetto era Drakul Mihawk, un ragazzo moro poco più basso di lui dagli inconfondibili occhi dorati che sapevano ipnotizzare e far tremare di paura. Era da poco tempo entrato a far parte del club di kendo, ma si era già guadagnato il titolo di più forte.
Si erano conosciuti quando avevano 5 anni in un parco; lui era andato lì con una baby-sitter per passare del tempo all'aperto. La donna l'aveva lasciato libero subito e si era seduta su una panchina a parlare al telefono con il suo ragazzo, così lui ne aveva approfittato per guardarsi attorno: ragazzini che si sbaciucchiavano, vecchiette che sparlavano, bambini rumorosi che si rotolavano per terra... In pratica una noia. Stava quasi per arrendersi quando il suo sguardo si spostó verso lo scivolo rosso che si trovava spostato lateralmente rispetto agli altri giochi; di fianco ad esso c'era un bambino più o meno della sua età che se ne stava solo accovacciato per terra a fissare qualcosa, così decise di avvicinarsi.
"Cosa fai?" gli chiese curioso sistemandosi di fianco all'altro.
"Guardo le formiche. Sono decisamente più interessanti delle persone che si trovano qui" gli rispose il bambino girandosi a guardarlo. In un primo momento rimase a fissare quelle iridi giallognole fredde e ipnotiche, poi sorrise.
"Mi stai simpatico. Molto piacere, io sono Crocodile"
"Io mi chiamo Mihawk"
Da quella volta continuarono a vedersi al parco almeno una volta a settimana, si sedevano su una panchina e passavano il tempo a parlare del più e del meno o a guardare le nuvole trovandoci forme strane, magari sgranocchiando qualche patatina o ingozzandosi di dolci. Alla fine trascorrevano molto tempo insieme, si iscrissero alle stesse elementari, medie e al liceo si ritrovarono nella stessa classe.

Un suono intermittente lo disolse dai suoi pensieri mentre il profumo del caffè appena fatto si diffondeva nell'aria. Dopo aver versato due cucchiaini di zucchero ed aver bevuto la sua bevanda preferita, si vestì con la camicia bianca, la cravatta rossa e i pantaloni neri e, come ogni mattina, uscì di casa passando davanti a quella di Mihawk.
Sì perchè se era vero che quel ragazzo eccelleva nel kendo, era anche vero che era un dormiglione di prima categoria e arrivava quasi sempre in ritardo. Crocodile suonó più volte il campanello finchè la porta non si aprì lentamente mostrando una figura che sembrava uno zombie, ma dato l'inconfondibile pigiama azzurro con le nuvolette bianche capì di chi si trattava.
"Non dirmi che eri ancora a letto" gli disse guardandolo e scuotendo il capo.
Dopo qualche mugugno indistinto l'altro gli rispose di aspettarlo e, nel giro di qualche minuto, si presentó davanti a lui con la camicia stropicciata e la cravatta allentata.
"Sei un disastro" gli disse cominciando ad avviarsi mentre l'altro sbadigliava sonoramente.
"Che sonno, dovrebbe essere illegale andare a scuola a quest'ora"
"E a che ora vorresti andarci?"
"Dopo mezzogiorno"
"Lo immaginavo..."
Mentre camminavano diretti verso il liceo, Crocodile raccontó a Mihawk della sua pessima sensazione e di come il suo istinto non lo avesse mai tradito. Il ragazzo gli rispose che se aveva tanta paura poteva sempre saltare la scuola e andare da qualche altra parte.
"Tsk, non ho paura, sto solo dicendo che ho un brutto presentimento"
Arrivati a scuola appena in tempo per l'appello, i due si misero a sedere nell'ultima fila, Crocodile vicino alla finestra mentre Mihawk accanto a lui.
Il professore parló delle solite cose inutili e delle date degli esami.
"E quindi la prossima settimana ci sarà la verifica di matematica sugli argomenti trattati. Ma ora passiamo ad un altro argomento. Oggi si è trasferito un nuovo studente, voglio che lo facciate sentire a suo agio, mi raccomando. Vieni, entra pure"
La porta della classe si aprì di scatto rivelando un ragazzo biondo con degli occhiali da sole calati sugli occhi; dopo aver sorriso, camminó in modo a dir poco assurdo fino a raggiungere la cattedra. Indossava un camicia bianca con i primi bottoni aperti, dei jeans aderenti e una cintura schifosamente rosa. Dai vestiti si capiva che aveva una muscolatura sviluppata, formata molto probabilmente da allenamenti e risse.
Crocodile fissó il nuovo arrivato con fastidio; per lui era un altro essere inutile che si aggiungeva alla lista. Anche Mihawk, che sonnecchiava di fianco a lui, aprì gli occhi e squadró il biondo.
"Molto piacere, il mio nome è Donquixote Doflamingo" disse il ragazzo sorridendo e guardando uno per uno gli studenti che si trovava davanti.
'Non c'è nessuno di interessante' pensó, finchè non incroció lo sguardo di un tipo dai capelli corvini e gli occhi neri come la pece che sembravano capaci di risucchiare ogni cosa. Quel ragazzo lo fissó con odio per poi girarsi a guardare fuori dalla finestra.
'O forse no..' pensó leccandosi istintivamente le labbra.

Mihawk sbattè più volte le palpebre; il nuovo studente aveva appena guardato Crocodile mentre si passava la lingua sulle labbra. 
"Prego Doflamingo, accomodati pure dove vuoi" aggiunse il professore, mentre tutti i suoi compagni di classe parlavano tra loro, eccitati per questa novità, non vedendo l'ora di sapere qualcosa in più su questo Donquixote.
Il ragazzo in questione, che non aveva smesso di sogghignare neanche una volta da quando era entrato in classe, si incamminó verso i banchi e si sedette davanti a Crocodile.
Il professore inizió quindi la lezione scrivendo qualche espressione alla lavagna e risolvendola. Mihawk aveva appoggiato il libro aperto sul banco in posizione verticale in modo da crearsi una barriera e rimettersi a dormire senza che nessuno lo vedesse.
Crocodile scrisse tutto in modo ordinato sul suo quaderno, ma il suo sguardo si spostava dalla lavagna alla massa di capelli biondi davanti a lui un po' troppo spesso. Nonostante quel tizio gli stesse sul cazzo a pelle, doveva ammettere che gli piacevano i suoi capelli.
Ma cosa stava pensando, stava delirando.
Ritornó a fissare la lavagna tamburellando con le dita sul banco sperando che quella giornata finisse presto.
Al suono della campanella tutti i suoi compagni di classe accerchiarono il nuovo arrivato tempestandolo di domande a cui Doflamingo (a quanto pare si chiamava così) rispondeva in modo vago. 
Gli stava venendo un gran mal di testa con tutto quel casino.
Non sapeva come, ma il tipo davanti a lui riuscì a mandarli tutti via nel giro di qualche minuto.
Crocodile pensó che la tortura fosse finita, ma ovviamente si sbagliava, infatti il biondo si giró sedendosi al contrario sulla sedia e appoggiando le braccia incrociate allo schienale.
"Non ci siamo presentati, io sono Doflamingo" gli disse sorridendo.
"Lo hai già detto prima" rispose con astio sperando che lo lasciasse in pace.
"Sì, ma voglio sapere come ti chiami tu"
"Crocodile"
"È un vero piacere Croco-chan, fufufu~"
Ok quel tipo era riuscito dove molti avevano fallito miseramente: era stato capace di fargli venire il nervoso in meno di 10 secondi.
"Il piacere è tutto tuo, ora girati e lasciami in pace"
"Cavolo come sei acido! Dovresti scopare più spesso sai?"
Non sapeva cosa odiava di più, il suo ghigno perennemente stampato sulla faccia, la risata gutturale, il suo modo di parlare o come camminava.
"E tu dovresti farti i cazzi tuoi o potresti finire male" sibiló guardandolo con astio.
"Fufufu~ nessuno mi ha mai risposto in modo così sgarbato"
"Non preoccuparti, ci farai presto l'abitudine"
"Qualcuno dovrebbe farti abbassare la cresta ed insegnarti le buone maniere, Croco-chan"
"E questo qualcuno saresti tu? Ne dubito fortemente. Chiamami ancora con quel nome e ti spacco il culo"
"Che coincidenza, pensavo la stessa cosa"
"Cosa vorresti dire?"
"Ogni riferimento è puramente sessuale~" gli rispose mentre il ghigno sulla sua faccia si ampliava.
Crocodile si alzó di scatto pronto a tirargli addosso la sedia quando la campanella lo informó che la lezione stava per iniziare, così si risedette.
Il biondo gli riservó un altro sorriso e poi si giró.
Una vena cominció a pulsare pericolosamente sulla fronte del moro; aveva una gran voglia di spaccare la faccia a quel pervertito di merda, e lo avrebbe fatto durante la pausa pranzo.
Mihawk, che aveva assistito a tutta la scena, sbuffó e si rimise a dormire. Avrebbe avuto un bel da fare durante il resto della giornata.
Le ore successive passarono in fretta e finalmente suonó la campanella che segnava la fine delle lezioni mattutine. Crocodile prese il suo pranzo e si alzó seguito da Mihawk, per poi dirigersi verso le scale che portavano al tetto della scuola.
Una volta arrivati si sistemarono vicino alla rete che segnava il perimetro, sotto di loro si trovava il cortile da cui provenivano le chiacchere degli studenti.
Il ragazzo dagli occhi dorati si sdraió incrociando le braccia dietro la testa usandole come cuscino.
"Nella fretta stamattina ho dimenticato il pranzo"
"Per fortuna che oggi ho con me un panino in più, tieni" gli disse porgendogli un sacchetto di plastica.
"Grazie"
I due mangiarono in silenzio finchè non sentirono aprirsi la porta.
"Che bel posto~" disse una voce fastidiosamente nota.
"Sei venuto per farti pestare?" gli chiese girandosi a guardarlo.
"Ti piacerebbe. Sapete, mentre venivo qui alcuni studenti hanno voluto darmi il benvenuto a modo loro, peccato che fossero così fragili fufufu~"
"Durante il pranzo non si fa a botte" disse Mihawk addentando nuovamente il panino.
"Oh noi due non ci siamo ancora presentati! Io sono Doflamingo"
"Mihawk"
Il biondo sorrise avvicinandosi ai due mentre Crocodile si alzava in piedi.
"Ahi ahi allora non vuoi proprio ragionare eh?" 
Il moro gli rivolse un'occhiataccia e dopo neanche 30 secondi stavano già facendo a pugni, il tutto davanti a Mihawk che ne approfittó per finire anche il pranzo dell'amico.
Dopo una decina di minuti, i due ragazzi si fermarono a guardarsi in cagnesco ansimando.
"Pensavo fossi una mezza sega" disse Crocodile pulendosi il labbro dal sangue.
"Lo prendo come un complimento Croco-chan~" commentó divertito Doflamingo ghignado.
"Mi stai facendo alzare la pressione"
"Riusciró a farti alzare anche qualcos'altro~"
"Sì, il dito medio"
"Adesso smettetela, stanno per riniziare le lezioni" disse atono il ragazzo dagli occhi dorati alzandosi e gurdando in modo glaciale gli altri due.
Così i tre scesero le scale e tornarono in classe dove si beccarono occhiate stupite dai compagni e una ramanzina dal professore.
Crocodile e Doflamingo passarono il resto della giornata a lanciarsi occhiatacce, pezzi di carta o battutine a sfondo sessuale, mentre Mihawk li guardava scuotendo la testa. Finalmente suonó anche l'ultima campanella.
Il biondo si alzó dirigendosi verso la porta della classe.
"Allora a domani Croco-chan, non vedo l'ora di rivederti, fufufufu~"
"Fottiti"
"Mi dispiace deluderti, ma a me piace di più fottere" gli rispose sogghignando, poi si giró verso l'altro ragazzo "Mihawk, a domani~" ed uscì con la sua solita camminata sgraziata.
"Merda, domani lo butto giù dal tetto" ringhió Crocodile ficcando con violenza il quaderno nello zaino.
"Lo uccido, lo uccido, lo uccido" continuó a sibilare mentre si dirigevano verso casa.
Perchè non aveva ascoltato il suo istinto, quella mattina non doveva proprio alzarsi dal letto.
Mihawk guardó il moro che sbraitava ed insultava ogni divinità esistente a lui conosciuta e sbuffó.
"Posso dire addio alle mie giornate tranquille"









Buonasera! Scusate se questo capitolo è un po' lungo, ma volevo descrivere bene il giorno in cui si sono incontrati Doflamingo e Crocodile, infilandoci anche l'incontro tra il falchetto e il coccodrillo. Spero vi sia piaciuto, grazie per aver letto anche questo piccolo (si fa per dire) extra e per aver seguito la mia storia fino alla fine! Se avete tempo lasciatemi un commento, come al solito!
Se volete ancora seguirmi, mi troverete nella raccolta BAD ROMANCE! A presto!

Ace of Spades☆
  
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